Jump to content

Notizie dal mondo della musica classica


kraus

Recommended Posts

  • Replies 1.6k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

11 ore fa, Ives dice:

Inquieta anche la regia di Katia...🙄

https://corrieredelveneto.corriere.it/verona/cultura-tempo-libero/22_agosto_30/katia-ricciarelli-placido-domingo-il-flop-verona-a-certa-eta-meglio-smettere-cantare-d447a60a-2899-11ed-85ac-deeb13fecb33.shtml

Katia Ricciarelli a Placido Domingo dopo il flop a Verona: «A una certa età meglio smettere di cantare».

Beh se lo dice lei.... 

Agevolo una prova da grande maestra: qui la Kationa nazionale al Grande Fratello Vip (!!!) canta l'Ave Maria di Schubert sulla base di quella di Bach-Gounod, pure in una tonalità diversa... pura avanguardia:

 

Link to comment
Share on other sites

On 2/9/2022 at 21:54, Majaniello dice:

https://corrieredelveneto.corriere.it/verona/cultura-tempo-libero/22_agosto_30/katia-ricciarelli-placido-domingo-il-flop-verona-a-certa-eta-meglio-smettere-cantare-d447a60a-2899-11ed-85ac-deeb13fecb33.shtml

Katia Ricciarelli a Placido Domingo dopo il flop a Verona: «A una certa età meglio smettere di cantare».

Beh se lo dice lei.... 

Agevolo una prova da grande maestra: qui la Kationa nazionale al Grande Fratello Vip (!!!) canta l'Ave Maria di Schubert sulla base di quella di Bach-Gounod, pure in una tonalità diversa... pura avanguardia:

 

Madonna quanto stona! Pare più professionista il pianista di lei.

Link to comment
Share on other sites

On 2/9/2022 at 23:23, Wittelsbach dice:

La Ricciarelli era da ritiro nell’82.

Eppure per tutti gli anni '80 è stata protagonista al festival di Pesaro, ma non solo lì, come prestigiosa interprete della musica di Rossini, io mi ricordo tanti titoli (di Bianca e Falliero c'è anche una mia rece da qualche parte). Magari non era una belcantista ideale (tecnicamente l'ho sempre percepita un po' precaria e pigolante, anche negli anni '70), però l'orchestrazione snella, l'estensione corta delle parti e il virtuosismo in stile post-settecentesco erano un ambiente che sicuramente la agevolava, ne metteva in luce le qualità residue e minimizzava i difetti. Peccato che simultaneamente si lanciava in molti ruoli spinti o drammatici addirittura (molti dei quali immortalati dalle major del disco) con risultati noti ai più. L'interprete peraltro non cresceva proporzionalmente al declinare della cantante, ad esempio non mostrava quella genialità di fraseggio che salvò la Scotto a fine carriera consentendole di cantare cose anche improbabili per la sua voce.

Se ascolto un Tancredi del '90 e poi la Luisa Miller (mitica ormai) dell'89 alla Scala (ruolo che peraltro cantava discretamente un decennio prima) io sento lo stesso grado di usura e precarietà in due contesti diversi, la differenza come al solito la fa la scrittura, e il risultato è ben diverso:

Tutto sto pippone per dire che, secondo me, il problema principale non è tanto quanta voce ti resta - un po' te ne deve restare, è chiaro - ma come gestisci quel che ti resta. 

Link to comment
Share on other sites

L’avere discrete quantità di melismi da fare, ossia non dover tenere le note a lungo, tendenti a oscillare visto che lei aveva un controllo del fiato paragonabile a quello che ho io (anzi, negli acuti forse lievemente inferiore, almeno a parità d’età con me…), l’ha aiutata a fire la sua in certe opere: quella Bianca dell’86 con Merritt merita il ricordo!

Link to comment
Share on other sites

13 ore fa, Majaniello dice:

Eppure per tutti gli anni '80 è stata protagonista al festival di Pesaro, ma non solo lì, come prestigiosa interprete della musica di Rossini, io mi ricordo tanti titoli (di Bianca e Falliero c'è anche una mia rece da qualche parte). Magari non era una belcantista ideale (tecnicamente l'ho sempre percepita un po' precaria e pigolante, anche negli anni '70), però l'orchestrazione snella, l'estensione corta delle parti e il virtuosismo in stile post-settecentesco erano un ambiente che sicuramente la agevolava, ne metteva in luce le qualità residue e minimizzava i difetti. Peccato che simultaneamente si lanciava in molti ruoli spinti o drammatici addirittura (molti dei quali immortalati dalle major del disco) con risultati noti ai più. L'interprete peraltro non cresceva proporzionalmente al declinare della cantante, ad esempio non mostrava quella genialità di fraseggio che salvò la Scotto a fine carriera consentendole di cantare cose anche improbabili per la sua voce.

Se ascolto un Tancredi del '90 e poi la Luisa Miller (mitica ormai) dell'89 alla Scala (ruolo che peraltro cantava discretamente un decennio prima) io sento lo stesso grado di usura e precarietà in due contesti diversi, la differenza come al solito la fa la scrittura, e il risultato è ben diverso:

Tutto sto pippone per dire che, secondo me, il problema principale non è tanto quanta voce ti resta - un po' te ne deve restare, è chiaro - ma come gestisci quel che ti resta. 

Probabilmente, perchè la tecnica vocale di base è stata sempre precaria?

Link to comment
Share on other sites

E' in preparazione un film biografico su Sergiu Celibidache. L'iniziativa è dell'attore inglese Rupert Friend, che impersonerà anche il direttore rumeno da giovane. Invece Celibidache in tarda età sarà affidato a John Malkovich. Regia e sceneggiatura saranno a cura di Serge Ioan Celebidachi, figlio del direttore e da tempo attivo in Francia come regista.

Link to comment
Share on other sites

5 ore fa, giobar dice:

E' in preparazione un film biografico su Sergiu Celibidache. L'iniziativa è dell'attore inglese Rupert Friend, che impersonerà anche il direttore rumeno da giovane. Invece Celibidache in tarda età sarà affidato a John Malkovich. Regia e sceneggiatura saranno a cura di Serge Ioan Celebidachi, figlio del direttore e da tempo attivo in Francia come regista.

Caspita!

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, Ives dice:

Altro film su un direttore d'orchestra, interessante. Speriamo che il figlio di Celi non sia lento come il padre nell'ultimo periodo, sennò ci si addormenta ai titoli di testa...:D

Ho qualche difficoltà a cogliere quale appeal cinematografico possa avere la biografia, non certo avventurosa o tumultuosa, di Celibidache. Certo, si può fare dell'ottimo cinema su tutto, ma se già il soggetto non aiuta, regista e sceneggiatori sono chiamati a uno sforzo non indifferente. 

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, giobar dice:

Ho qualche difficoltà a cogliere quale appeal cinematografico possa avere la biografia, non certo avventurosa o tumultuosa, di Celibidache. Certo, si può fare dell'ottimo cinema su tutto, ma se già il soggetto non aiuta, regista e sceneggiatori sono chiamati a uno sforzo non indifferente. 

Faranno qualcosa di fenomenologico...😏

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, giobar dice:

L'Orchestra Filarmonica di Rotterdam ha scelto come principale direttore ospite il giovanissimo finlandese Tarmo Peltokoski, appena 22enne, che già regge, come direttore stabile, l'Orchestra nazionale lettone. Largo ai giovani:D

Mai sentito. Complimenti. 22 anni davvero giovanissimo.

Link to comment
Share on other sites

14 ore fa, Majaniello dice:

Ragazzi ma John Malkovich che grida VIOLAAAAA!.... stupendo, non vedo l'ora!

Quello sarà il momento "action" del film...😁 effettivamente, non è che abbia avuto questa vita cosi avventurosa, come ricordava giobar, nè è un nome di grande richiamo per il più vasto pubblico, tipo Bernstein. Ma per fare cinema può servire anche poco e niente, a volte. Il periodo berlinese giovanile, la scelta dei Berliner, l'auto-esilio in orchestre all'epoca minori, gli scazzi coi musicisti, la personalità dirompente fin troppo, la repulsione per le registrazioni, l'approdo a Monaco, la fenomenologia...E' un direttore molto problematico, per me con tante e troppe idiosincrasie, di cui non so quanto rimarrà traccia. Il periodo più interessante per me è quello berlinese, con alcuni buoni dischi. Sull'ultimo monacense faccio parecchia fatica, poi qualcosa di potabile c'è (autori russi o francesi, il suo repertorio preferito, su Bruckner non reggo). Quanto alle sue esternazioni sui colleghi direttori, si commentano da sole: esse variano dalla invidia nera, fino alla maleducazione più becera. Non conosco il suo lato privato, però.

Link to comment
Share on other sites

  • 3 weeks later...
  • 2 weeks later...

I teatri d'opera dell'Emilia Romagna propongono da oggi una serie di spettacoli del loro cartellone visibili in streaming su youtube. Le opere proposte fanno parte tutte del grande repertorio ad eccezione della novità del Don Bonaparte di Franchetti. Da quanto ho capito, ogni produzione resterà visibile per sei mesi.

https://operastreaming.com/

Link to comment
Share on other sites

4 ore fa, giobar dice:

I teatri d'opera dell'Emilia Romagna propongono da oggi una serie di spettacoli del loro cartellone visibili in streaming su youtube. Le opere proposte fanno parte tutte del grande repertorio ad eccezione della novità del Don Bonaparte di Franchetti. Da quanto ho capito, ogni produzione resterà visibile per sei mesi.

https://operastreaming.com/

Grazie! Interessante, soprattutto per chi come me ha il nulla intorno

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...

Important Information

Questo sito o gli strumenti di terzi, usano cookie necessari al funzionamento. Accettando acconsenti al loro utilizzo - Privacy Policy