Eduard Hanslick Posted February 16, 2020 Report Share Posted February 16, 2020 Mi sono andato ad ascoltare la evocata sonata op.7 e alla prima battuta ho esclamato tra me e me "questa l'avrò sentita 200 volte". Ma non saprei spiegare bene perché, forse qualcuno in casa la studiava..? Brano già beethoveniano al 100%, ha veramente poco di Haydn o Mozart, in compenso nel largo (e non solo) trovo delle cose che definirei schubertiane. Alcune "stranezze" dovevano sembrare davvero bislacche agli ascoltatori e ai recensori di fine '700. Noi sappiamo che è Beethoven e non ci facciamo caso. Come in quasi tutte le composizioni del nostro vien fuori una caratteristica tipica della sua musica, la capacità di ottenere senza sforzo e senza appello l'attenzione dell'ascoltatore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 Dite a Gould che sì, è proprio un eccentrico - "Per cortesia, un concerto per cambiare secolo" L'editore Cranz è il responsabile del soprannome "Appassionata" per l'Op. 57 (ma l'avevamo già beccato in flagrante nel caso della Sonata "Pastorale" Op. 28). Evidente, se non altro, il motivo del nomignolo per un'opera nata in parte assieme alla Sinfonia Eroica, abbozzi beethoveniani alla mano, e caratterizzata da un piglio tutto coerente con la seconda maniera dell'autore. Tanto più sorprende il giudizio di Gould, che è stato intervistato e inlibrato in una raccolta a cura di Bruno Monsaingeon dal titolo "No, non sono un eccentrico". No, no, ma mica pe' ride': il pianista canadese, già noto per le sue fesserie su Mozart (mi si passi il termine: contro Gould - o meglio contro il suo cattivo gusto - ho non il dente, ma un'intera dentiera avvelenata. Come perdonare uno che definisce Mozart "un compositore mediocre che è morto troppo tardi più che troppo presto"?), stronca l'Appassionata per il suo "disgustoso e disorganico sviluppo". Non contento, Gould si sostituisce in questo caso ai critici lipsiensi - di cui stavolta non trovo recensioni - a proposito dell'Op. 57: "Dall'Appassionata traspare una boria egocentrica, un atteggiamento di sfida ("Io ci riprovo, e voglio un po' vedere se non funziona") che mi spinge a collocare questa Sonata, nella mia classifica personale delle opere di Beethoven, fra l'Ouverture del Re Stefano e la Vittoria di Wellington"). Naturalmente, nulla da rimarcare sul tempo centrale, miracoloso nella semplicità assoluta dei suoi temi, come fece notare Riezler. Altrettanto controverso, ma in altro senso, è il Quarto concerto per pianoforte che segue immediatamente nel catalogo principale (Op. 58). Stavolta la Lepiziger Zeitung ammette la propria incomprensione: "Nel Concerto si trova tutto ciò che vi è di più strano, di più originale." A cominciare dall'esordio affidato al pianoforte anziché all'orchestra. Non un'idea nuova, ma applicata in modo assolutamente rivoluzionario: L'opera sembra andare totalmente contro il secondo stile beethoveniano e addirittura contro lo stesso Classicismo (o meglio ancora contro il concerto secondo il Classicismo): nell'Allegro moderato i temi sono sfumati, tutt'altro che eroici, mentre nell'Andante assistiamo a una sorta di dialogo tra sordi (orchestra e pianoforte che sembrano andar ciascuno per contro proprio, ognuno col proprio tema); solo il gioioso Rondò finale, vicino a quello del Concerto "Imperatore", ricorda di più il secolo appena trascorso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 20 ore fa, Eduard Hanslick dice: Mi sono andato ad ascoltare la evocata sonata op.7 e alla prima battuta ho esclamato tra me e me "questa l'avrò sentita 200 volte". Ma non saprei spiegare bene perché, forse qualcuno in casa la studiava..? Brano già beethoveniano al 100%, ha veramente poco di Haydn o Mozart, in compenso nel largo (e non solo) trovo delle cose che definirei schubertiane. Alcune "stranezze" dovevano sembrare davvero bislacche agli ascoltatori e ai recensori di fine '700. Noi sappiamo che è Beethoven e non ci facciamo caso. Come in quasi tutte le composizioni del nostro vien fuori una caratteristica tipica della sua musica, la capacità di ottenere senza sforzo e senza appello l'attenzione dell'ascoltatore. Volevo ascoltarla anche io ma sto facendo un po' di confusione con i numeri. Aiutami a capire se è questa : Oppure questa : 😊 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 La seconda (Sonata n. 4 Op. 7) 5 minuti fa, Persephone dice: 😊 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Eduard Hanslick Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 7 minuti fa, Persephone dice: Volevo ascoltarla anche io ma sto facendo un po' di confusione con i numeri. Aiutami a capire se è questa : Oppure questa : 😊 La seconda che hai detto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 Ahhh ok ora ci siamo ! Temevo di aver confuso fischi per fiaschi e non volevo sbagliare. Grazie a @Eduard Hanslick e a @kraus Mentre Eduard l'avrà sentita mille volte , io non l'avevo mai sentita e mi sarei persa una gran bella cosa 😊 Qui siamo sempre nell'atmosfera della brillante vita dell'alta società viennese e la distanza formale da Haydn è evidente e clamorosa. Ho curiosaro sul web e questa sonata fu dedicata alla contessa Anna Luise Barbara Keglevics von Buzin , dato che uno dei tre nomi della contessa è il mio non può che piacermi !!😊 Scherzi a parte, confermo il sapore Shubertiano ravvisato da Eduard unito ad un gradevole ( e avveniristico per quel tempo) gioco di arpeggi spezzati nell' Allegro che danno un inconfondibile timbro. Il Rondò finale è gioioso e la sua melodia cantabile e brillante mette la giusta "corona" finale ad una Sonata davvero bella. Una composizione equilibrata e gradevole , pur con i caratteri della "stravaganza" di Beeth, che sarà senz'altro piaciuta alla Contessa 😊 Poi.....la sonata aveva pure un nomignolo ! Cosa che ci delizia assai ! Era detta : "l'amorosa" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 4 ore fa, kraus dice: Dite a Gould che sì, è proprio un eccentrico - "Per cortesia, un concerto per cambiare secolo" L'editore Cranz è il responsabile del soprannome "Appassionata" per l'Op. 57 (ma l'avevamo già beccato in flagrante nel caso della Sonata "Pastorale" Op. 28). Evidente, se non altro, il motivo del nomignolo per un'opera nata in parte assieme alla Sinfonia Eroica, abbozzi beethoveniani alla mano, e caratterizzata da un piglio tutto coerente con la seconda maniera dell'autore. Tanto più sorprende il giudizio di Gould, che è stato intervistato e inlibrato in una raccolta a cura di Bruno Monsaingeon dal titolo "No, non sono un eccentrico". No, no, ma mica pe' ride': il pianista canadese, già noto per le sue fesserie su Mozart (mi si passi il termine: contro Gould - o meglio contro il suo cattivo gusto - ho non il dente, ma un'intera dentiera avvelenata. Come perdonare uno che definisce Mozart "un compositore mediocre che è morto troppo tardi più che troppo presto"?), stronca l'Appassionata per il suo "disgustoso e disorganico sviluppo". Non contento, Gould si sostituisce in questo caso ai critici lipsiensi - di cui stavolta non trovo recensioni - a proposito dell'Op. 57: "Dall'Appassionata traspare una boria egocentrica, un atteggiamento di sfida ("Io ci riprovo, e voglio un po' vedere se non funziona") che mi spinge a collocare questa Sonata, nella mia classifica personale delle opere di Beethoven, fra l'Ouverture del Re Stefano e la Vittoria di Wellington"). Ma Glenn Gould ........Non stava tanto bene ....🤯😱 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 7 minuti fa, Persephone dice: Ma Glenn Gould ........Non stava tanto bene ....🤯😱 Davvero... Peccato perché era un bravo pianista Il suo Bach, scherzi a parte, è esemplare nel miglior senso della parola: Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 2 minuti fa, kraus dice: Davvero... Peccato perché era un bravo pianista Giuro......mi crolla un mito !!! 🙄 Probabilmente uno dei pianisti più conosciuti , anche dagli intenditori meno accaniti. Passi per i gusti personali che possono essere diversi per ognuno, ma da li a definire Mozart "mediocre" ce ne passa.... Pussa via brutta bertuccia !!!! 😂😀😀😀 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 1 minuto fa, Persephone dice: Passi per i gusti personali che possono essere diversi per ognuno, ma da li a definire Mozart "mediocre" ce ne passa.... Pussa via brutta bertuccia !!!! 😂😀😀😀 "Anfatti", come dicono a Bolzano Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 22 minuti fa, Persephone dice: Una composizione equilibrata e gradevole , pur con i caratteri della "stravaganza" di Beeth, che sarà senz'altro piaciuta alla Contessa 😊 Poi.....la sonata aveva pure un nomignolo ! Cosa che ci delizia assai ! Era detta : "l'amorosa" Mi era sfuggito il soprannome "l'amorosa", riportato tra l'altro da Poggi e Vallora nel catalogo, anche se non nella scheda della composizione. Curiosamente, questa Sonata è la più lunga delle trentadue di Beethoven, se si eccettua ovviamente la colossale "Hammerklavier". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 6 minuti fa, kraus dice: "Anfatti", come dicono a Bolzano Mozart dovrebbe rispondere a Gould come diceva il marchese del grillo : " Io so' Io , è voi non siete un...." 😂😀 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 10 minuti fa, kraus dice: Mi era sfuggito il soprannome "l'amorosa", riportato tra l'altro da Poggi e Vallora nel catalogo, anche se non nella scheda della composizione. Curiosamente, questa Sonata è la più lunga delle trentadue di Beethoven, se si eccettua ovviamente la colossale "Hammerklavier". Forse era un nome in uso tra il pubblico...che ne pensi ? Però si è ben radicato nella storia Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 4 minuti fa, Persephone dice: Mozart dovrebbe rispondere a Gould come diceva il marchese del grillo : " Io so' Io , è voi non siete un...." 😂😀 E a corollario dei pareri gouldiani, ci sta bene questo "Dialogo tra Dio e Glenn Gould". Qualche scrittore si è divertito a metterli a confronto: https://ilmiolibro.kataweb.it/storiebrevi/399011/dialogo-tra-dio-e-glenn-gould/ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 10 minuti fa, Persephone dice: Forse era un nome in uso tra il pubblico...che ne pensi ? Però si è ben radicato nella storia Da quel che ho trovato, sembra che in questo caso il soprannome non l'abbia inventato l'autore né un editore più o meno fantasioso, bensì proprio il pubblico, il primo pubblico che ascoltò la Sonata; il catalogo non fa nomi in proposito, bensì una città, anzi la città della musica: "A Vienna, all'epoca di Beethoven, la Sonata fu anche soprannominata "l'Amorosa", evidentemente per l'inconsueto palpitare di emozioni". Il suo "amabile sapore viennese" può avere propiziato questa predilezione e questo affetto da parte dei primi fruitori dell'opera. Resterà invece un mistero, purtroppo, il soprannome di quella famosa Sonata op. 27/1 "Der Vampyr"... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 9 minuti fa, kraus dice: E a corollario dei pareri gouldiani, ci sta bene questo "Dialogo tra Dio e Glenn Gould". Qualche scrittore si è divertito a metterli a confronto: https://ilmiolibro.kataweb.it/storiebrevi/399011/dialogo-tra-dio-e-glenn-gould/ Divertente questo dialogo e piuttosto veritiero a questo punto. Come punizione da girone Dantesco potrebbe essere condannato per l'eternità a suonare tutta la discografia di Allevi ed Einaudi 😀😀😀 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 1 minuto fa, Persephone dice: Divertente questo dialogo e piuttosto veritiero a questo punto. Come punizione da girone Dantesco potrebbe essere condannato per l'eternità a suonare tutta la discografia di Allevi ed Einaudi 😀😀😀 Ossignur! Sarebbe un dio davvero malvagio e vendicativo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 8 minuti fa, kraus dice: Da quel che ho trovato, sembra che in questo caso il soprannome non l'abbia inventato l'autore né un editore più o meno fantasioso, bensì proprio il pubblico, il primo pubblico che ascoltò la Sonata; il catalogo non fa nomi in proposito, bensì una città, anzi la città della musica: "A Vienna, all'epoca di Beethoven, la Sonata fu anche soprannominata "l'Amorosa", evidentemente per l'inconsueto palpitare di emozioni". Il suo "amabile sapore viennese" può avere propiziato questa predilezione e questo affetto da parte dei primi fruitori dell'opera. Resterà invece un mistero, purtroppo, il soprannome di quella famosa Sonata op. 27/1 "Der Vampyr"... Infatti come dicevo ad Eduard è una Sonata dal gusto equilibrato e gradevole, una delicatezza e un positivo vibrare che ben si accordano con questo nome. Il Vampiro ....secondo me è un equivoco / fraintendimento storico. Ce ne sono tanti ... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 3 minuti fa, kraus dice: Ossignur! Sarebbe un dio davvero malvagio e vendicativo Più simile ad una divinità Maya o Incas 😂😂😂 La vendetta di Montezumaaaaaa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 Come promesso, eccovi Burloveen Eccoci ai tre Quartetti op. 59 nn. 1, 2 e 3 detti "Razumovskij" o (alla tedesca) "Razumowsky", dal cognome del conte Andrej Kirillovic Razumovskij, ambasciatore russo a Vienna, musicofilo impenitente e dedicatario dell'opera. Sono i primi quartetti per archi della maturità beethoveniana, puntualmente avversati - come vedremo - da contemporanei e critica e di tanto in tanto ispirati a melodie del folklore russo, sempre in omaggio al conte che li aveva commissionati. Razumovskij va ricordato anche per aver costituito il quartetto d'archi che eseguirà queste e altre opere di Beeth, composto dai violinisti Schuppanzigh e Sina, dal violinista Weiss e dal violoncellista Linke. Lo scherzoso rapporto d'amicizia tra Beethoven e il primo violino Schuppanzigh ricorda un po' quello tra Mozart e il cornista Leutgeb. E ora la critica: dall'asciutto commento dell'Allgemeine (bentornato!), che bollò i tre quartetti in blocco ("Opere assolutamente incomprensibili") a un anonimo che riportò tal giudizio della prima esecuzione assoluta, avvenuta nel 1809, ben tre anni dopo quello di composizione: "Una cattiva farsa di svitati, una musica da pazzi". Segue il seguente aneddoto relativo a un'esecuzione successiva, a cura di un altro quartetto. Stavolta sono direttamente Poggi e Vallora a riportarcelo: "Si ha notizia che Radicati, il primo violino, scandalizzato abbia esclamato: «Non è musica!» e che il violoncellista Romberg abbia pestato [aridaje!] lo Scherzo* con rabbia dichiarando: «Si tratta di mistificazione. Beethoven si burla di tutti!»." Ma sì, Burloveen. Pare che il Nostro abbia risposto: «Certo, non è musica per Voi, ma per il tempo a venire!». Aggiungendo probabilmente un bel contorno di insulti. * Si intende lo Scherzo (Allegretto vivace e sempre scherzando) del primo quartetto, che inizia con un'unica nota ribattuta. Alcuni tra i primi ascoltatori si misero a ridere, altri ebbero reazioni anche più inconsulte, come nel caso di cui sopra. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Eduard Hanslick Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 5 ore fa, kraus dice: Dite a Gould che sì, è proprio un eccentrico - "Per cortesia, un concerto per cambiare secolo" L'editore Cranz è il responsabile del soprannome "Appassionata" per l'Op. 57 (ma l'avevamo già beccato in flagrante nel caso della Sonata "Pastorale" Op. 28). Evidente, se non altro, il motivo del nomignolo per un'opera nata in parte assieme alla Sinfonia Eroica, abbozzi beethoveniani alla mano, e caratterizzata da un piglio tutto coerente con la seconda maniera dell'autore. Tanto più sorprende il giudizio di Gould, che è stato intervistato e inlibrato in una raccolta a cura di Bruno Monsaingeon dal titolo "No, non sono un eccentrico". No, no, ma mica pe' ride': il pianista canadese, già noto per le sue fesserie su Mozart (mi si passi il termine: contro Gould - o meglio contro il suo cattivo gusto - ho non il dente, ma un'intera dentiera avvelenata. Come perdonare uno che definisce Mozart "un compositore mediocre che è morto troppo tardi più che troppo presto"?), stronca l'Appassionata per il suo "disgustoso e disorganico sviluppo". Non contento, Gould si sostituisce in questo caso ai critici lipsiensi - di cui stavolta non trovo recensioni - a proposito dell'Op. 57: "Dall'Appassionata traspare una boria egocentrica, un atteggiamento di sfida ("Io ci riprovo, e voglio un po' vedere se non funziona") che mi spinge a collocare questa Sonata, nella mia classifica personale delle opere di Beethoven, fra l'Ouverture del Re Stefano e la Vittoria di Wellington"). Naturalmente, nulla da rimarcare sul tempo centrale, miracoloso nella semplicità assoluta dei suoi temi, come fece notare Riezler. Altrettanto controverso, ma in altro senso, è il Quarto concerto per pianoforte che segue immediatamente nel catalogo principale (Op. 58). Stavolta la Lepiziger Zeitung ammette la propria incomprensione: "Nel Concerto si trova tutto ciò che vi è di più strano, di più originale." A cominciare dall'esordio affidato al pianoforte anziché all'orchestra. Non un'idea nuova, ma applicata in modo assolutamente rivoluzionario: L'opera sembra andare totalmente contro il secondo stile beethoveniano e addirittura contro lo stesso Classicismo (o meglio ancora contro il concerto secondo il Classicismo): nell'Allegro moderato i temi sono sfumati, tutt'altro che eroici, mentre nell'Andante assistiamo a una sorta di dialogo tra sordi (orchestra e pianoforte che sembrano andar ciascuno per contro proprio, ognuno col proprio tema); solo il gioioso Rondò finale, vicino a quello del Concerto "Imperatore", ricorda di più il secolo appena trascorso. Il concerto per pianoforte e orchestra nr.4 (e sto pensando in particolare al primo movimento) è un po' un brano tipo il secondo movimento della settima sinfonia, non si capisce bene da dove possa essere saltato fuori, da quale pianeta lontano sia sceso sulla Terra. Ovviamente è assolutamente inusuale per l'epoca, ma anche al giorno d'oggi è difficile inquadrarlo. Il classicismo è uno stadio superato, eppure non si intravedono i torbidi drammi del romanticismo (sono più "romantici" in due concerti in tonalità minore di Mozart!). Cronologicamente è del periodo "eroico", ma di "eroico" non ha quasi nulla, se non la inconfondibile personalità che soprattutto in quegli anni Beethoven riusciva ad infondere alle sue opere. Il concerto nr.5 è mille volte più eroico, ma il nr.4 è incomparabilmente più avanzato e proiettato in un altrove musicale misterioso e inesplorato. Eppure in tutti i sui colori pastello e la sua delicatezza sognante non mancano i gesti grandiosi. Forse nel primo movimento della quarta sinfonia si può avvertire questa rarissima atmosfera per certi versi oserei dire "impressionista". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kraus Posted February 17, 2020 Author Report Share Posted February 17, 2020 1 minuto fa, Eduard Hanslick dice: Cronologicamente è del periodo "eroico", ma di "eroico" non ha quasi nulla, se non la inconfondibile personalità che soprattutto in quegli anni Beethoven riusciva ad infondere alle sue opere. Il concerto nr.5 è mille volte più eroico, ma il nr.4 è incomparabilmente più avanzato e proiettato in un altrove musicale misterioso e inesplorato. Eppure in tutti i sui colori pastello e la sua delicatezza sognante non mancano i gesti grandiosi. Forse nel primo movimento della quarta sinfonia si può avvertire questa rarissima atmosfera per certi versi oserei dire "impressionista". In effetti verrebbe naturale scambiare cronologicamente di posto i due concerti! Peraltro, il primo tempo del n° 5 è quasi grossolano rispetto al 4 e suona quasi esagerato, ai limiti del caricaturale, carico come una molla pur essendo in ogni caso musica grandiosa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 17, 2020 Report Share Posted February 17, 2020 Forse il carattere esasperato del primo movimento del 5 è da mettere in relazione con l'occupazione Francese dei soldati Napoleonici. Si intravede un carattere estremamente solenne, una marcia trionfale più che altro, marcia che nel secondo movimento viene completamente trasformata per regalarci un momento di romanticismo assoluto secondo me. ( l'adagio un poco mosso ) Ho trovato delle critiche positive! Nel 1822 la "Zeitung fur Theater und Music" parla di "un meraviglioso quadro sonoro...originale, frappant, anche se spesso percorso da tratti bizzarri È barocchi che solo la eccentrica personalità del geniale Beethoven poteva produrre" Concordo con @Eduard Hanslick sulla provenienza ultraterrena di certi pezzi Beethoveniani , soprattutto il 2 movimento della Settima 😊😊😀 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
il viandante del sud Posted February 18, 2020 Report Share Posted February 18, 2020 On 11/2/2020 at 10:26, kraus dice: Per dirla come usava dire L'Orfeo quando frequentava il forum, guarda qui! Yes. L'Orfeo, chissà se legge ancora questo forum, non dimentico i suoi acquisti natalizi On 11/2/2020 at 19:02, kraus dice: Riprendo questo post perché, ignorando l'esistenza del Valzer citato dal Viandante, sono andato in cerca e ho trovato che è in realtà un pezzo catalogato già all'origine in appendice al catalogo WoO (Anh. 16 n. 2) e di conseguenza fin da subito ritenuto apocrifo. A differenza del caso perelisiaco, qui mancano proprio le prove del fatto che Beethoven l'abbia composto, tanto più che - come afferma la relativa pagina di Wiki ipercollegata due righe più sopra - ha dato alla luce pochi valzer e quello di Gertrude non rammenta punto lo stile beethoveniano. L'attribuzione a Beethoven, presumibilmente per vendere meglio, la dobbiamo al primo editore del valzer. Mi sembrava troppo poco beethoveniano invero Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Persephone Posted February 19, 2020 Report Share Posted February 19, 2020 Non importa che giornata abbiate avuto , se il capo vi ha fatto arrabbiare, se avete litigato con vostra moglie o se la vostra squadra del cuore ha perso una partita. Beethoven aveva in serbo per voi un autentico elisir cameristico in grado di risollevare lo spirito e di pacificare la vostra anima. Elisir che non possiamo certo farci mancare in questo forum, TANTOMENO , nella sezione dedicata a lui. Il trio per archi n.4 in re maggiore , op.9 n2., composto nel 1797 per violino, viola e violoncello in dedica al Conte Browne. Il trio appartiene a quella musica che spesso nominaniamo, quella forse destinata al bel mondo viennese, quella che apprezziamo proprio perché rivela il lato più elegante , equilibrato e morbido del Nostro, musica mondana per salotti di aristocratici e intenditori. Di tanto in tanto il carattere irruento e complesso dell'opera di Beeth si stempera in queste forme di tranquilla dolcezza e ci regala , come diceva Mersman "il fluido scorrere delle voci , l'assenza di abbandoni patetici " . Potevo forse non farvi ascoltare questa meraviglia??? 4 movimenti , un Allegretto basato su due temi , un Andante quasi Allegretto che vi copio e incollo in calce, che rasenta secondo me la perfezione con un carattere di romanza, un minuetto e un Allegro finale. Un piccolo assaggio del trio, con l'invito ad un ascolto sereno e gioioso e con tanto di tazza di tè in mano ( o uno spritz se preferite) Per tutti quelli che abitualmente frequentano il Beethoven Fan Club @kraus @Eduard Hanslick @superburp @il viandante del sud @Wittelsbach ,ad @Ives che stamattina mi ha fatto una bella dedica Dvorakiana e @giobar Persy vostra 🌹 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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