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Sere01
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Non è una recensione mia nè si parla di un concerto cui io abbia assistito. Però segnalo questa perla di stroncatura di una musicista molto à la page (e Chierici, lo stroncatore, mi è sempre parso persona seria): http://www.ilcorrieremusicale.it/2014/11/06/delude-khatia-buniatishvili/

Io c'ero e mi sono divertito un sacco :o

Preciso che condivido gran parte di quanto detto da Chierici, ma l'ermeneutica dadaista della Buniatishvili per me è irresistibile e a tratti persino illuminante. È un pianismo ad altissima tensione, velocissimo, temerario e spericolato, che però sorprende nel sottolineare elementi lirici inusitati: si ha come l'impressione che la Buniatishvili faccia esplodere tutto il materiale musicale superfluo in un colossale gioco pirotecnico, col risultato di far risaltare di sbalzo alcuni tratti essenziali della partitura.

Poi ragazzi, parliamoci francamente, una che si presenta così non può che riscuotere consensi :D

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Non è una recensione mia nè si parla di un concerto cui io abbia assistito. Però segnalo questa perla di stroncatura di una musicista molto à la page (e Chierici, lo stroncatore, mi è sempre parso persona seria): http://www.ilcorrieremusicale.it/2014/11/06/delude-khatia-buniatishvili/

Io c'ero e mi sono divertito un sacco :o

Preciso che condivido gran parte di quanto detto da Chierici, ma l'ermeneutica dadaista della Buniatishvili per me è irresistibile e a tratti persino illuminante. È un pianismo ad altissima tensione, velocissimo, temerario e spericolato, che però sorprende nel sottolineare elementi lirici inusitati: si ha come l'impressione che la Buniatishvili faccia esplodere tutto il materiale musicale superfluo in un colossale gioco pirotecnico, col risultato di far risaltare di sbalzo alcuni tratti essenziali della partitura.

Poi ragazzi, parliamoci francamente, una che si presenta così non può che riscuotere consensi :D

Volevo andarla a sentire, poi ho desistito, va bene Rinaldino che come intrattenitrice la Buniatishvili è sicuramente eccezionale però il rischio di uscire da un suo concerto con una forte emicrania è molto concreto, soprattutto se in programma ci sono i quadri,la valse e petrushka tutti insieme.

Mi ricordo un suo mephisto dove azzardava velocità senza senso, ciccando note senza rimorso, figuriamoci cosa può avere combinato ne La valse, immagino già il casino del finale tra glissando ecc.....brrrrr mi viene la pelle d'oca solo a pensarci

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Volevo andarla a sentire, poi ho desistito, va bene Rinaldino che come intrattenitrice la Buniatishvili è sicuramente eccezionale però il rischio di uscire da un suo concerto con una forte emicrania è molto concreto, soprattutto se in programma ci sono i quadri,la valse e petrushka tutti insieme.

Mi ricordo un suo mephisto dove azzardava velocità senza senso, ciccando note senza rimorso, figuriamoci cosa può avere combinato ne La valse, immagino già il casino del finale tra glissando ecc.....brrrrr mi viene la pelle d'oca solo a pensarci

Come ho detto, io mi sono divertito molto, ha suonato un repertorio molto percussivo senza trattenersi (diciamola tutta, con un po' di fracasso), ma in maniera originale e interessante; tra l'altro proprio La Valse è stata una delle cose che mi ha colpito di più: tempi folli, in grado di energizzare la materia musicale al punto da renderla come pulviscolare, facendo però intravedere sotto questa nebbiolina le linee portanti del brano.

È stata la cosa più simile a un concerto rock che io abbia mai visto in conservatorio :ninja:.

PS: tra l'altro la nostra eroina accompagna col viso e con i capelli (!) tutta la musica che suona, in una coreografia forse persino più curata delle sue esecuzioni.

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Come ho detto, io mi sono divertito molto, ha suonato un repertorio molto percussivo senza trattenersi (diciamola tutta, con un po' di fracasso), ma in maniera originale e interessante; tra l'altro proprio La Valse è stata una delle cose che mi ha colpito di più: tempi folli, in grado di energizzare la materia musicale al punto da renderla come pulviscolare, facendo però intravedere sotto questa nebbiolina le linee portanti del brano.

È stata la cosa più simile a un concerto rock che io abbia mai visto in conservatorio :ninja:.

PS: tra l'altro la nostra eroina accompagna col viso e con i capelli (!) tutta la musica che suona, in una coreografia forse persino più curata delle sue esecuzioni.

Tutto bene; forse, in fin dei conti, sarebbe piaciuta anche a me perché ho in simpatia tutti quelli che mettono un po' di bollicine nel rito stantìo del concerto classico. Ma che dire dell'obiezione principale secondo cui, al di là della componente spettacolare, la nostra eroina realizza delle specie di "liberi adattamenti" delle partiture indicate in programma?

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Ma che dire dell'obiezione principale secondo cui, al di là della componente spettacolare, la nostra eroina realizza delle specie di "liberi adattamenti" delle partiture indicate in programma?

fino a mezz'ora fa nemmeno sapevo che esistesse, ho sentito qualcosa su youtube e ... :no_x:

la ballata #4 di Chopin?

>http://youtu.be/GdlLDEh59JY

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Tutto bene; forse, in fin dei conti, sarebbe piaciuta anche a me perché ho in simpatia tutti quelli che mettono un po' di bollicine nel rito stantìo del concerto classico. Ma che dire dell'obiezione principale secondo cui, al di là della componente spettacolare, la nostra eroina realizza delle specie di "liberi adattamenti" delle partiture indicate in programma?

È vero, nel senso che pur restando fedele al testo per quanto riguarda le note (niente tagli o manipolazioni, per intenderci), le sue esecuzioni sono spesso così personali da rendere irriconoscibile ciò che suona (soprattutto dal punto di vista agogico).

È una brava pianista, ma una pessima musicista, almeno nel senso classico del termine.

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È vero, nel senso che pur restando fedele al testo per quanto riguarda le note (niente tagli o manipolazioni, per intenderci), le sue esecuzioni sono spesso così personali da rendere irriconoscibile ciò che suona (soprattutto dal punto di vista agogico).

È una brava pianista, ma una pessima musicista, almeno nel senso classico del termine.

Imbarazzante come molte nuove leve (Lang Lang?). Dalle mie parti si dice che tempo e paglia maturano anche le nespole. Speriamo.

l'unico che salverei è blechacz ma è aspro pure lui

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la ballata #4 di Chopin?

Magari voleva riprodurre quel senso di imprevedibile, come il vento tra le foglie che si animavano di vibrazioni improvvise come lo descriveva Liszt...

Okay, non ci crede nessuno. :P Però la suggerirei a dwaltz per aggiungerla alla sua collezione di interpretazioni della 4a ballata.

Dalle mie parti si dice che tempo e paglia maturano anche le nespole. Speriamo. l'unico che salverei è blechacz ma è aspro pure lui

Lo hai assaggiato? :mellow:

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Magari voleva riprodurre quel senso di imprevedibile, come il vento tra le foglie che si animavano di vibrazioni improvvise come lo descriveva Liszt...

Okay, non ci crede nessuno. :P Però la suggerirei a dwaltz per aggiungerla alla sua collezione di interpretazioni della 4a ballata.

Lo hai assaggiato? :mellow:

Ascoltalo. Ha un suono molto buono ma è forse acerbo nell'analisi di certe partiture.

Per dirne una, il mitico Zimerman ha studiato per anni la sonata in minore di Liszt prima di inciderla.

Però la materia prima c'è

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Ascoltalo. Ha un suono molto buono ma è forse acerbo nell'analisi di certe partiture.

Per dirne una, il mitico Zimerman ha studiato per anni la sonata in minore di Liszt prima di inciderla.

Però la materia prima c'è

Purtroppo il suo Liszt non lo conosco, lo conosco soprattutto per Chopin ovviamente. :wink2: Ma rimedierò!

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  • 2 weeks later...

Jonathan Nott, del quale avevo detto non bene tempo fa a proposito della direzione della Quarta e del concerto per violino di Beethoven, si è rivelato, al concerto di ieri con l'orchestra di S. Cecilia, uno straussiano (Richard) di grande talento.


Bella la Suite lirica di Alban Berg in apertura.


Poi Strauss: concerto per oboe (Francesco Di Rosa, ottimo), Don Juan e a chiudere un'emozionante Morte e trasfigurazione.


Forse si replica oggi: chi può, vada.


Grande trasparenza e nitore orchestrale, energia ma nessuna pesantezza, bilanciamenti perfetti e spontaneità.


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Jonathan Nott, del quale avevo detto non bene tempo fa a proposito della direzione della Quarta e del concerto per violino di Beethoven, si è rivelato, al concerto di ieri con l'orchestra di S. Cecilia, uno straussiano (Richard) di grande talento.

Bella la Suite lirica di Alban Berg in apertura.

Poi Strauss: concerto per oboe (Francesco Di Rosa, ottimo), Don Juan e a chiudere un'emozionante Morte e trasfigurazione.

Forse si replica oggi: chi può, vada.

Grande trasparenza e nitore orchestrale, energia ma nessuna pesantezza, bilanciamenti perfetti e spontaneità.

C'ero anch'io e confermo, soprattutto Morte e trasfigurazione (che poi è uno dei poemi che preferisco).

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  • 2 weeks later...

Stasera ho ascoltato Valčhua dirigere l'ouverture de La sposa venduta, il concerto per violoncello e orchestra di Dvořák (con Dindo) e il Mandarino miracoloso.

Bene Smetana e Bartok (anche se è un pezzo che ricordavo poco, quindi il giudizio è meno attendibile), mentre in Dvořák l'orchestra copriva totalmente il solista. Non so se era per l'acustica della sala, perché gli applausi degli altri mi fan pensare che solo dai posti laterali si avvertiva il problema. Che poi è un pezzo per il quale provo una certa antipatia, se poi lo devo ascoltare così non mi aiutano certo.

Dindo ha poi fatto due bis: un pezzo di Dvořák che mi pare di aver capito si chiamasse Il silenzio del bosco (con l'orchestra che lo copriva come sempre) e una sarabanda di Bach. Devo dire che in Bach (dove sono riuscito davvero a sentirlo :D) non mi è piaciuto molto: le note che fugacemente suona per rendere l'armonia (spero di essere chiaro), le rendeva come delle "macchie", non sembravano far parte del pezzo. Sarà che sono abituato alla corposità di Casals, ma non mi è piaciuto.

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Stasera ho ascoltato Valčhua dirigere l'ouverture de La sposa venduta, il concerto per violoncello e orchestra di Dvořák (con Dindo) e il Mandarino miracoloso.

Bene Smetana e Bartok (anche se è un pezzo che ricordavo poco, quindi il giudizio è meno attendibile), mentre in Dvořák l'orchestra copriva totalmente il solista. Non so se era per l'acustica della sala, perché gli applausi degli altri mi fan pensare che solo dai posti laterali si avvertiva il problema. Che poi è un pezzo per il quale provo una certa antipatia, se poi lo devo ascoltare così non mi aiutano certo.

Dindo ha poi fatto due bis: un pezzo di Dvořák che mi pare di aver capito si chiamasse Il silenzio del bosco (con l'orchestra che lo copriva come sempre) e una sarabanda di Bach. Devo dire che in Bach (dove sono riuscito davvero a sentirlo :D) non mi è piaciuto molto: le note che fugacemente suona per rendere l'armonia (spero di essere chiaro), le rendeva come delle "macchie", non sembravano far parte del pezzo. Sarà che sono abituato alla corposità di Casals, ma non mi è piaciuto.

Esatto, è Waldesruhe!

>https://www.youtube.com/watch?v=FJvwZ5xGVv4

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Torno dal concerto di Nagano che ha diretto l'ouverture del Tannhäuser (versione di Parigi con la musica di Venere), il 2.o concerto di Liszt (solista Grosvenor) e la Fantastica di Berlioz.

Dico subito che da Nagano mi aspettavo di meglio. Tutti i pezzi li ha eseguiti senza trasporto, con un fraseggio elementare, quasi che non sia un repertorio a lui gradito (che poi non so quale sia il suo repertorio abituale). Ci sono poi dettagli come i corni che sono stati troppo coperti dai tromboni (nel finale dell'ouverture hanno delle belle battute che non sono affatto emerse) e il valzer della Fantastica poco elegante (sarà che sono abituato al cd di Bruno Walter che in quel movimento dà il meglio di sé). Insomma, mi ha deluso.

Invece mi è piaciuto quel Grosvenor, anche se il pezzo lo conosco poco; però mi è sembrato abbia un gran bel tocco e molte sfumature dinamiche. È anche molto giovane, quindi ha molte possibilità di migliorare ancora. Ha suonato anche un bis che non conoscevo (né ho riconosciuto l'autore).

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Torno dal concerto di Nagano che ha diretto l'ouverture del Tannhäuser (versione di Parigi con la musica di Venere), il 2.o concerto di Liszt (solista Grosvenor) e la Fantastica di Berlioz.

Dico subito che da Nagano mi aspettavo di meglio. Tutti i pezzi li ha eseguiti senza trasporto, con un fraseggio elementare, quasi che non sia un repertorio a lui gradito (che poi non so quale sia il suo repertorio abituale). Ci sono poi dettagli come i corni che sono stati troppo coperti dai tromboni (nel finale dell'ouverture hanno delle belle battute che non sono affatto emerse) e il valzer della Fantastica poco elegante (sarà che sono abituato al cd di Bruno Walter che in quel movimento dà il meglio di sé). Insomma, mi ha deluso.

Invece mi è piaciuto quel Grosvenor, anche se il pezzo lo conosco poco; però mi è sembrato abbia un gran bel tocco e molte sfumature dinamiche. È anche molto giovane, quindi ha molte possibilità di migliorare ancora. Ha suonato anche un bis che non conoscevo (né ho riconosciuto l'autore).

Certo che mettere a confronto, in un movimento di valzer poi, Bruno Walter con Nagano, ce ne vuole di crudeltà.

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Guest Coriolanus

Torno dal concerto di Nagano che ha diretto l'ouverture del Tannhäuser (versione di Parigi con la musica di Venere), il 2.o concerto di Liszt (solista Grosvenor) e la Fantastica di Berlioz.

Dico subito che da Nagano mi aspettavo di meglio. Tutti i pezzi li ha eseguiti senza trasporto, con un fraseggio elementare, quasi che non sia un repertorio a lui gradito (che poi non so quale sia il suo repertorio abituale). Ci sono poi dettagli come i corni che sono stati troppo coperti dai tromboni (nel finale dell'ouverture hanno delle belle battute che non sono affatto emerse) e il valzer della Fantastica poco elegante (sarà che sono abituato al cd di Bruno Walter che in quel movimento dà il meglio di sé). Insomma, mi ha deluso.

Invece mi è piaciuto quel Grosvenor, anche se il pezzo lo conosco poco; però mi è sembrato abbia un gran bel tocco e molte sfumature dinamiche. È anche molto giovane, quindi ha molte possibilità di migliorare ancora. Ha suonato anche un bis che non conoscevo (né ho riconosciuto l'autore).

Questo l'ho notato anche io. A me è sembrato che abbiano suonato un po' troppo forte per tutto il pezzo.

Quando sono andato io (sabato), Grosvenor non ha concesso il bis, nonostante sia tornato in sala ben 5 volte :sleeping_01:

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Questa cosa dei corni l'ho notata un po' in generale, poi su quel pezzo mi ha infastidito di più.

Sul suonare troppo forte non saprei dire, non ho notato la cosa.

P.S.: Altra cosa: quando parte il tema del 4.o movimento della Fantastica suonato dagli ottoni, mi piace sentire bene i timpani che scandiscono il tempo, invece è stato l'unico momento in cui li ha tenuti a freno.

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P.S.: Altra cosa: quando parte il tema del 4.o movimento della Fantastica suonato dagli ottoni, mi piace sentire bene i timpani che scandiscono il tempo, invece è stato l'unico momento in cui li ha tenuti a freno.

Il timpanista di S. Cecilia mi piace un sacco. Fisicamente è buffo, sembra un norcino, ma è davvero bravo.

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È così strano? Io me lo sono spesso figurato come un colossale pas de deux notturno, una specie di scena del balcone per orchestra...

No no non è strano affatto, è proprio così che va fatto! Bruno in questo fa testo. Sono gli altri cosiddetti "specialisti mahleriani" che ne hanno fatto un monumento alla loffiaggine, allo sdilinquimento cor core (malato) in mano.

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No no non è strano affatto, è proprio così che va fatto! Bruno in questo fa testo. Sono gli altri cosiddetti "specialisti mahleriani" che ne hanno fatto un monumento alla loffiaggine, allo sdilinquimento cor core (malato) in mano.

(n.d.r. : si riferisce a quel degenerato di Bernstein)

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