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recensioni


Sere01
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scusate... forse una discussione simile c'era già, ma da quel che ho potuto constatare visitando il forum, commenti su cd e dvd ce ne sono, ma trattanti concerti no (forse mi sbaglio12.gif)... quindi.. bando alle ciance, e diamo il via a pareri, commenti e impressioni sugli ultimi concerti che avete visto!!! (sempre se è possibile :P )

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Appunto, ma non c'è più nessuno che va ai concerti dal vivo? :huh:

Comincio io col mio Mendelssohn.

Grande serata ieri, giovedì 16 febbraio 2007, al Conservatorio di Milano, in onore di Mendelssohn. Una combinazione di eventi intorno al musicista, alla sua musica, alla musica in generale e al piacere di parteciparvi dal vivo.

Intanto bisogna partire dalla felicità che si sprigiona, quasi inconsapevolmente da tutte le composizioni di Mendelssohn, per cui alla fine della serata si esce riconciliati col mondo.

Poi la qualità e quantità di musica che ci ha accompagnato per oltre due ore.

L'Ouverture delle Ebridi, i due concerti in mi minore quello ultranoto (per violino), e quello sconosciuto (per pianoforte, questa sera eseguito in Italia per la prima volta grazie al completamento di Emilio Bufalini), la Sinfonia Italiana, l'intermezzo dal Sogno come bis.

Poi gli interpreti, a partire dall'Orchestra Berliner Symphoniker, una bella orchestra tedesca dal suono preciso, ma appassionato, grazie anche al suo direttore Lior Shambadal.

Il solista al piano Roberto Prosseda, uno specialista di Mendelssohn, che si è cimentato con il grande privilegio di riportare alla vita, cioè all'esecuzione in pubblico, un concerto di cui era rimasto un manoscritto incompleto.

E quindi per noi del pubblico l'opportunità unica di ascoltare una Prima dell'800, un Nuovo Concerto, di cui non esistono ancora dischi, in cui i temi melodici, il succedersi delle parti per solista e quelle di insieme si manifestano per la prima volta, come a sentire l'ultimo successo di un cantante pop.

L'altro solista al violino, Fabrizio von Arx, un napoletano con un nome d'altri tempi, ma soprattutto un interprete impetuoso che corre attraverso il famoso concerto per violino trascinandosi dietro un'orchestra piacevolmente riscossa dalla sua perfezione, quasi alla rincorsa del solista.

E per finire il piacere di essere in mezzo a un grande, numeroso pubblico, competente e soprattutto felice.

(La Berliner Symponiker suona di nuovo stasera a Milano al dal Verme con un altro programma Mendelsohniano)

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Guest Fede_Rinhos

Mercoledì 17 Gennaio 2007

Dmitri Sostakovic: Sinfonia n.14 op. 135

Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Anton Nanut

Oksana Dyka - Ayk Martorissian

Esecuzione eccellente da parte dell'orchestra, con particolare lode ai percussionisti Massimo Pastore e Alberto Macchini, che hanno eseguito le parti solistiche con precisione e personalità. Unica nota negativa, ma neanche tanto, i contrabbassisti, i quali nelle parti solistiche si dimostrano insicuri, ma dalla sonorità cupa e misteriosa che contribuisce alla buona riuscita del pezzo. Benissimo la soprano, il basso invece era un po' timido. Una bella serata di musica con un brano che non spopola tra i profani...

e il 26, vado a sentire la n.9

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Venerdì 16 febbraio 2007

Conservatorio "G. Verdi" di Milano - Sala Verdi

Orchestra: Nordwestdeutsche Philharmonie

Direttore: Frank Beermann

Violinista: Edoardo Zosi

PROGRAMMA

Ludvig Van Beethoven

Concerto in re maggiore op. 61 per violino e orchestra

Sinfonia n° 7 in la maggiore op. 92

Concerto molto interessante, specie per la giovanissima età del solista (19 anni). Orchestra molto precisa, anche gli ottoni che sono quelli che di solito danno più problemi.

Tutto è stato eseguito all'insegna dell'energia. Per il concerto mi ha colpito la pulizia del suono del violinista, anche nelle note più acute, che si trovano stridenti anche in registrazioni di pregio. Buona la direzione, che ha saputo far emergere, nonostante un'esecuzione molto energica, tutte quelle sfumature, quei pianissimo, che si sarebbe potuti perdere in una tale esecuzione. Molto equilibrato inoltre il rapporto orchestra/solista, sia per merito della direzione sia per il vigore del giovane violino, che a volte sembrava "violentare" il suo strumento (in senso positivo, ovviamente), che ha portato ad una piccola, quasi impercettibile sbavatura sul finire del lunghissimo primo movimento, anche se coperto dall'orchestra.

Per quanto riguarda la settima che dire...

la settima è sempre la settima, forse la più "ascoltabile" - passatemi il termine - delle 9 sinfonie, insieme alla quinta, quella che anche un neofita di classica riesce ad apprezzare (e l'amica che c'era con me ha confermato). Al di là che sia o meno "l'Apoteosi della Danza", come sosteneva Wagner, di certo è il ritmo che pervade quasi ossessivamente quest'opera. E la direzione ha centrato pienamente l'obiettivo. Orchestra ancor meglio che nella prima parte, esecuzione energica, vigorosa, che se mi convince nel primo e quarto movimento, in fondo anche nel terzo, nel secondo mi lascia un po' "deluso".

Sarà perchè ho in testa l'esecuzione di Furtwangler, da brividi, un qualcosa che non ho mai neanche lontanamente sentito, comunque ho percepito poco quella tensione, quella ciclicitò, quell'ossessione che, come in una spirale, porta al dispiegamento del ben noto tema. L'ho trovata un po' piattina, un po' troppo veloce (ma questo passi anche, ognuno la interpreta a suo modo), comunque più che accettabile.

E alla fine come bis mi sono scaduti con l'Aria sulla IV corda di Bach, dopo una serata di LVB, mah...

In definitiva buon concerto, un bell'8 glielo diamo.

E stasera requiem di Verdi in auditorium:)

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Guest bradipoalpiano

un'oretta fa è finito il barbiere di siviglia, che ho visto al teatro...

allora, il pubblico era pessimo: applaudeva ogni due secondi (e addirittura richiesta di bis dopo l'aria della calunnia) e interrompeva in continuazione i cantanti...già, i cantanti: mi sono piaciuti abbastanza, tranne figaro...mi è sembrata molto timido e timoroso, senza la spregiudicatezza tipica del buon figaro...l'orchestra ottima non ha sbagliato quasi niente...sono soddisfatto...

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Guest Fede_Rinhos
un'oretta fa è finito il barbiere di siviglia, che ho visto al teatro...

allora, il pubblico era pessimo: applaudeva ogni due secondi (e addirittura richiesta di bis dopo l'aria della calunnia) e interrompeva in continuazione i cantanti...già, i cantanti: mi sono piaciuti abbastanza, tranne figaro...mi è sembrata molto timido e timoroso, senza la spregiudicatezza tipica del buon figaro...l'orchestra ottima non ha sbagliato quasi niente...sono soddisfatto...

ma possibile che all'Opera ci vadano solo i c******i? <_<

chiaramente non mi riferisco a te o a molti altri, però sembra che il pubblico pessimo preferisca il teatro musicale che non la musica sturmentale.

Comunque il big concert si avvicina....

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ma possibile che all'Opera ci vadano solo i c******i? <_<

chiaramente non mi riferisco a te o a molti altri, però sembra che il pubblico pessimo preferisca il teatro musicale che non la musica sturmentale.

Comunque il big concert si avvicina....

Il mio maestro mi ha insegnato che per fare dell' Arte occorre LUOGO E PUBBLICO ADATTI.

Comincio a pensare che manco più i Teatri sono più luoghi consoni all' Arte... :unsure:

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Il mio maestro mi ha insegnato che per fare dell' Arte occorre LUOGO E PUBBLICO ADATTI.

ndonio, sono d'accordo con lei e con il suo maestro. Ci sono stati tanti concerti in cui il comportamento del pubblico mi ha rovinato il piacere della musica, fino al punto di chiedermi se non vale di più rimanere a casa a sentire le opere e le versioni che ti piacciono, dove nessuno ti disturba... Mi ricordo di Glenn Gould e del suo rifiuto di suonare in pubblico, anche se per altri ragioni che non quelle del pubblico stesso, immagino.. e calmo la mia coscienza pensando che a un così grande pianista gli è sembrato lecito di fare a meno del pubblico.

Ma per tornare al tema, qualche giorno fa ho sentito un concerto dell'orchesta nazionale di spagna, diretta da Christopher Hogwood. Al programma c'erano l'overtura La grotta di Fingal di Mendessohn, il concerto per violino di Dvorák (solista: Thomas Zehetmair) e ancora Mendelssohn: la terza sinfonia (scozzese). Ci sono andato sopratutto per ritrovare la traccia del direttore, un tempo così attivo discograficamente... Mi è piaciuta l'interpretazzione della sinfonia: nervosa, lesta, anche se vi percepivo un certo tanfo "storicista" (in genere non mi vanno molto quesi direttori nel repertorio romantico). Un bel concerto, insomma, che mi ha dato un'altra occasione di godermi la musica di Mendelssohn, la sua perfezione e ispirazione, e lo strano sentimento di felicità che ci communica sempre.

Lunedì e martedì vedrò i Wiener Philharmoniker, con Daniel Barenboim: Wagner, Quarta di Schumann, Quinta di Schubert, Settima di Bruckner.

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Un dettaglio tecnico: sarebbe meglio se metteste dove si svolgono i concerti, una sorta di presentazione con Luogo, data, direttore, orchestra, solisti.

Per quando riguarda la maleducazione del pubblico, a parte il fatto che da due mesi a questa parte ovunque vado mi sembra di essere in un sanatorio, credo sia inevitabile, non solo nei teatrini di provincia, ma persino in templi sacri come la Scala...

Facciamocene una ragione, evitiamo quegli "schhhhhh, silenzio!" che danno più fastidio del rumore stesso, e se davvero la musica coinvolge credo ci si possa davvero estraniare dal mondo; a me è capitato l'anno scorso con la 9 di Mahler diretta dal meraviglioso Daniele Gatti, alla Scala. L'ultimo movimento è un pianissimo degli archi di 10 minuti, ed è stata la prima volta che ho sentito la Scala davvero in silenzio, quasi nessuno osava neanche respirare, e vi assicuro che è stata un'esperienza indimenticabile, avevo le lacrime agli occhi, per una sinfonia che a mala pena avevo sentito distrattamente un paio di volte.

Comunque vedo che questo topic non gode di particolare successo, non capisco perchè... credo sia uno dei più interessanti, in cui non si commentano solo cd o polverose registrazioni, ma si ascolta la musica viva, nella sua attuazione; chissà, forse tutti quelli che scrivono in questo forum non vanno spesso a concerti, mi sembra strano però...

Spero che qualche milanese (dato che io sono di Mi) partecipi a questa discussione così ci si può scambiare qualche parere magari...

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4 febbraio - Lohengrin - Teatro alla Scala

locandina su www.teatroallascala.org

Gatti sfolgorante e bene l'orchestra. Bene il Re Enrico, Ortrud (Linda Watson, la migliore in campo, che ha retto fino all'ultimo) e l'Araldo. Lohengrin un po' malmesso vocalmente ed è arrivato male alla fine. Elsa è partita sulle uova per finire abbastanza bene. Male il Federico di Tom Fox.

L'allestimento era un po' strano, ma siamo abituati a cose ben peggiori. Non si è capito perché il coperchio del pianoforte in scena nel III atto si aprisse al contrario ma va bene lo stesso. Altrettanto non chiari i luoghi nel II atto in cui il palazzo diventa allo stesso tempo chiesa :blink: , comunque bisognerebbe cosa sapere le idee del regista per capire questi allestimenti.

La Vedova Scaltra - Teatro La Fenice

(I° cast)

Veramente uno spettacolo grazioso. Rosaura molto bene e la compare Marionette altrettanto. Il cast era generalmente di buon livello. Veramente bello l'allestimento di Gasparon con i sipari alla veneziana (che vanno su con corde indipendenti l'una dall'altro, anche se in questo caso credo fossero accoppiate) rosa vivo in scena.

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Guest Fede_Rinhos

26 Febbraio 2007

Auditorium "C. Pollini" di Padova

Igor Stravinsky: Sinfonie per fiati

Bèla Bartòk: Concerto per viola e orchestra op. postuma

Dmitri Sostakovic: Sinfonia n.9 op. 70

Orchestra di Padova e del Veneto

Zsolt Hamar

Viola: Alfredo Zamarra (in sostituzione al M° Massimo Piva, assente per malattia)

Be', che dire? Questo direttore è considerato uno dei migliori della sua generazione, e non ha deluso. Attacchi perfetti, grande gestione dei colori, e molta chiarezza sulle entrate delle varie voci (guardava sempre chi doveva entrare). Segnava i crescendi e i diminuendi con una mimica inconfondibile, forse anche un po' ridicola :D , ma molto pittoresca e soprattutto efficace.

Il brano di Stravinsky, tuttavia, è stato un po' una schifezza; i fiatisti erano deconcentrati, chiacchieravano, senza contare che non mi è proprio piaciuto il pezzo in sé, troppo discontinuo ed incoerente (solo a tratti aveva il sapore Stravinskiano).

Il concerto di Bartòk è stato uno spettacolo. Bravissimo il violista sostituto (chissà in quanto tempo ha dovuto prepararsi il concerto), sebbene per colpa dell'eccessivo "pestaggio" degli ottoni, talvolta si sentiva poco. Intonazione perfetta. Per quanto riguarda l'orchestra, lavoro pulito, impeccabile, ottimi i dialoghi dei primi violini con il solista (3° tempo), buoni colori, insomma, scrosci di applausi (il solista è entrato e uscito 5 volte, altro che fischi :D ).

La sinfonia di Sostakovic è stata diretta molto bene dal caro Hamar, che godeva anche di ottimi solisti (l'ottavino, i due clarinetti etc.) e una buonissima sezione di ottoni, fondamentali per questa sinfonia. I percussionisti hanno fatto il solito dignitoso lavoro, facendo bene anche il pezzo alla fine dell'ultimo tempo, quando i piatti si sfasano di tempo, pezzo dove nell'incisione di Rostropovich fanno un casino. I tempi sono stati staccati bene. Insomma una serata piacevolissima.

E poi, una chicca che adesso scrivo nello Stupidario. :lol:

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26 / 27 febbraio.

Auditorio Nacional, Madrid.

Wiener Philharmoniker.

Direttore: Daniel Barenboim.

Schumann: Quarta.

Wagner: Tannhäuser (overtura), Viaggio sul Reno e Marcia Funebre, Maestri cantori.

Schubert: Quinta.

Bruckner: Settima.

Devo dire innanzitutto che Barenboim non mi sembra un musicista profondo. L’ho visto tante volte sia come pianista che come direttore. Mi delude sempre, e sempre mi chiedo quale sia il suo reale valore come artista. Senz’altro l’errore è mio, perché altrimenti come si fa che DB diriga orchestre quali i viennesi, i berliner, la sua titolarità a Chicago in un posto dove in passato ci sono stati Solti, Reiner, Kubelik...?

Per quanto riguarda questi due concerti, senz’altro il più bello è stato il fatto di sentire questa orchestra a suonare Bruckner, anche se un altro direttore avrebbe certamente approfondito di più nelle bellezze inesauribili di questa settima sinfonia. Troppo maldestro nel controllo dei crescendi del primo movimento, troppo volgare nel fraseggio sempre. Ma i viennesi questo compositore lo sanne fare meglio di qualsiasi altra orchestra. Anche se il concetto direttoriale era piatto, impossibile resistere alla sontuosità delle corde, e al colorito granata (scusate la metafora...) dei fiati, al loro senso dello stile in questo repertorio.

Non c’è stata nessuna pausa tra la Marcia funebre e il preludio dei Meistersinger, neanche un mezzo secondo!!! Penso che l’ascoltatore, in questi casi, abbia un po’ bisogno di un momento di sollievo, non dico per applaudire, ma per raccapezzarsi un po’ dopo la tragedia di Siegfried e il controppunto festivo dei Mastersinger. Dettagli come questi mi fanno pensare quale sia il modo di sentire la musica di questo musicista. Per non parlare dei suoi gesti, inconessi, imbranati, a volte rivolto con gesto smanioso ai primi violini... quando questi tacevano... spesso prendeva da tasca un fazzoletto, forse perché non sapeva che ne fare della mano sinistra...

Comunque non vorrei terminare questa mia recensione su un tono così negativo, e devo dire che la prima sera ci ha dato come bis una bella interpretazione del Valse triste di Sibelius.

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  • 1 month later...
Guest Fede_Rinhos

Giovedì 12 Aprile 2007

Auditorium "C. Pollini", Padova

Mozart: Divertimento in re magg. K136

'' : Concerto per pf. K 488

'' : Sinfonia n.40 K550

pf: Giovanni Fornasini

Orchestra di Padova e del Veneto

direttore: Giovanni Battista Rigon

mah, un concerto così così. Rigon (mio maestro di musica da camera) ha diretto molto bene, esprimeva bene i colori, guardava sempre le sezioni quando entravano e quando suonavano elementi tematici. Mi ha solo un po' perplesso nella direzione del 2o tempo della K550, in cui, per colpa anche di fiati da impiccare, tutti quei gruppi di due semicrome in battere, poiché correvano come matti (Rigon compreso), sembravano quasi acciaccature. Ma passi.

Il solista è bravissimo, si è diplomato col massimo dei voti, ha fatto concorsi su concorsi........MA NON LO SI METTA A FARE MOZART!!!! E' il pianista più antimozartiano che conosca (ha fatto un masterclass sui concerti di Mozart con Howard Shelley, che è antimozartiano pure lui, bah). Nei passaggi di semicrome scappava via come un siluro, e l'orchestra faceva fatica a stargli dietro. Faceva rubati, tutto legatissimo con il pedale. In un concerto di Brahms farebbe faville!!

L'orchestra. Be', i fiati, come già detto, da impiccare per tutto il concerto, i violini bravi, puliti (non me l'aspettavo). In certi punti l'orchestra veramente peggio della banda di paese, ma tutto sommato non male.

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13 aprile 2007 Teatro San Carlo, Napoli - "Elegy for Young Lovers" di Hans Werner Henze.

La prima di "Elegia per Giovani Amanti" di Henze al Teatro San Carlo di Napoli resterà memorabile. L'opera del contemporaneo tedesco, compiuta tra gli anni Cinquanta e Sessanta, compie una perfetta e magistrale sintesi dei linguaggi vocali e strumentali di Mussorgskij, Debussy e Berg. Già dalle prime battute, il prologo del grottesco e riuscitissimo personaggio di Hilda Mack, si capisce che il "Wozzeck" di Berg irradia la sua potenza e bellezza su quest'opera come su tutte le opere postbergiane; ma l'opera di Henze mostra parentele, in particolare nel soggetto, anche con la Lulu. Dotata di un organico orchestrale quasi cameristico, ma originalissimo e inconsueto, l'opera si snoda lungo tre atti in cui agiscono personaggi repellenti, come il poeta Mittenhofer, grotteschi e comicamente surreali, come la veggente ironica e dalla vocalità tutta trilli e gorgheggi Hilda Mack, patetici come il dottor Wilhelm e suo figlio Tony e la segretaria gelosa del poeta Lina, tragici come la giovane innamorata Elisabeth, pupilla del poeta e legata all'inconsistente Tony.

La direzione di John Webb è stata ottima: movimenti plastici, essenziali ed efficaci, un suono lucido e profondo, algebrico e vivido di sfumature; l'orchestra del San Carlo, da tipica orchestra verdiana, si è sapientemente calata nella dimensione espressionista con risultati eccellenti davvero. Un'orchestra sempre più valida, perfetta, dal suono particolarissimo, nitido e corposo. Un ottimo uso delle luci, utilizzate magistralmente per evidenziare lo scorrere del tempo tema centrale dell'opera, una scenografia che, seppure un po' statica, è stata ben sfruttata dai cantanti che si sono mossi lungo una coreografia abilmente predisposta. Particolarissimo l'effetto finale della tormenta di neve che avvolge i corpi dei giovani amanti, ottenuta con la massima semplicità ed economia di mezzi e un efficacia sorprendente e coinvolgente. Dei cantanti le tre voci femminili sone quelle che hanno dato la resa migliore: Isolde Siebert, il soprano che interpretava Hilda, aveva un'estensione vocale veramente notevole, dall'estremamente grave all'estremamente acuto, e si è dimostrata anche un'attrice di supremo livello: con quale ironia, efficacia e divertita partecipazione interpretava il suo personaggio di donna svanita, surreale e al tempo stesso dal portamento nobile. Elizabeth Laurence, la cantante che ricopriva il ruolo di Lina, aveva una vocalità ottima e duttile e una presenza scenica piena del senso drammatico del suo personaggio. La giovane Ruth Rosique, nei panni della tormentata Elizabeth Zimmer, ha dato prova di grande abilità sia vocale che teatrale: tre cantanti di ottimo livello e bravissime attrici. Le voci maschili potevano dare un po' di più: deboluccia anzichè no la figura del dottore; ben fatta, ma si poteva far meglio, quella del poeta; un po' anonimo il figlio del dottore, ma una bella voce, calda e piena.

Nessun incidente di percorso, se si eccettua nel terzo atto, un piccolo errore dei due cantanti in scena in quel momento cui il direttore ha prontamente indicato a quale battuta avevano saltato circa una quarantina di secondi di musica, ma il rattoppo è stato discreto. Certo se non ci fosse stato quell'idiota che, alla fine di un esaltante e bellissimo concitato dell'orchestra ha fatto sentire il suo applauso da asino...

L'opera in sè, molto musicale e con sprazzi politonali, ha dei momenti divertenti e quasi nessuno di vero e proprio stallo; l'orchestrazione è spettacolare, efficacissima; sul libretto sono piovute alcune critiche: ma io credo che ciò che è stato criticato sia il vero punto di forza: pochi e discreti atteggiamenti poetici, molto linguaggio parlato: proprio linguaggio comune, di tutti i giorni, a tratti spicciolo, senza quegli inutili "deh... mio signore... oh! Colombina!..." cui ci hanno abituati i librettisti in genere. Una prosa essenziale, qualche squarcio poetico e lirico, cadenze del parlato: una mirabile sintesi di Boris Godunov, Pélleas di Debussy e Wozzeck. I pezzi d'insieme, duetti e piccoli cori ce ne sono vari, costituiscono le parti musicalmente più interessanti, ricche e belle dell'opera: di una musicalità godibilissima.

Un giudizio pessimo al pubblico: dopo il primo atto tutte le vecchiacce impellicciate delle prime erano furibonde e se ne sono andata: "Io non lo reggo! Io me ne vado!". Le avrei prese a pugni! Ma perchè la gente deve essere tanto stupida e non apprezzare la bella musica? Perchè continuano a pascersi delle solite Tosche, e Traviate e Rigoletti, e non apprezzano una vera musica bella e forte come questa! Nondimeno, quando la sala all'inizio del secondo atto era ormai dimezzata si vedeva bene che i giovani, tutti, erano rimasti e che anche alcuni vecchi meno stupidi dei vecchi in generale erano rimasti. Rimasti tutti quelli che c'erano del conservatorio, rimasti insomma i migliori che non hanno lesinato applausi all'ottima orchestra, all'ottimo direttore, agli ottimi attori. Nondimeno il pubblico del San Carlo resta il peggiore del mondo. Una cosa da dire: stamattina tutti i quotidiani nazionali lodavano l'eccellente, suprema acustica del San Carlo. Un'esecuzione memorabile di un'opera che non è facile trovare in discografia. Voto finale: 9.

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La direzione di John Webb è stata ottima: movimenti plastici, essenziali ed efficaci, un suono lucido e profondo, algebrico e vivido di sfumature; l'orchestra del San Carlo, da tipica orchestra verdiana, si è sapientemente calata nella dimensione espressionista con risultati eccellenti davvero. Un'orchestra sempre più valida, perfetta, dal suono particolarissimo, nitido e corposo.

Quoto l'analisi di Hanno e sottolineo il coraggio nelle recenti scelte dell'ammnistrazione sancarlina

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Questa sera ho assistito ad un ulteriore concerto del teatro partenopeo:

Bèla Bartòk - Sonata per due pianoforti e percussione

Henze - Musen Siziliens, Konzert für Chor, zwei Klaviere, Blaser und Pauken auf Eklogen-Fragmente des Vergil

Marco Ozbic, Direttore del Coro

Andrea Lucchesini, Pianoforte

Pietro De Maria, Pianoforte

Maurizio Ben Oman, Percussioni

Andrea Dulbecco, Percussioni

Per quanto attiene la Sonata, buona è stata la prova dei pianisti, pur se la performance di uno dei due è risultata forse di livello più basso. Lodevoli i percussionisti. In particolare, negli ultimi due movimenti: sottili e raffinati nel secondo, agili nel terzo.

Per quanto concerne, invece, il Concerto devo dire che si trattava di un mio primo ascolto. Stanchi, poco espressivi, i fiati evidentemente non davano adeguato onore alla partitura. Molto buona la prestazione, al contrario, dei due pianisti e delle percussioni. Discreto e disciplinato il coro.

Concludo consigliando a tutti l'ascolto di questa sconosciuta pagina di musica contemporanea e domandando, agli estimatori Henziani del forum, se vi siano degne registrazioni dell'opera in questione

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  • 2 weeks later...

Gran Teatro La Fenice

23 aprile 2007 - ore 20

Orchestra Mozart

Johann Sebastian Bach

I sei concerti brandeburghesi BWV 1046-1051

direttore

Claudio Abbado

Un gran bel concerto, anche perché ho aggiunto altri tre autorevoli autografi alla mia collezione :)

Mi ha piacevolmente impressionato il VI Brandeburghese, quello per tutte le viole.

Invece non mi è piaciuto il primo, in cui Carmignola, nei seppur brevi soli, non ha tirato fuori un suono potente tale da farsi sentire bene (ma in generale ovunque)...

Bravissimo Ottaviano Dantone al cembalo! La cadenza del V sublime...

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ma non è che sti fiati magari dovrebbero farsi anche loro 10 anni di conservatorio? <_<

Al giorno d'oggi se hai solo il conservatorio non pensi nemmeno di entrare in orchestra, per cui presumo che tutti i fiati abbiamo seguito diversi corsi di perfezionamento che dovrebbero ambliamente supplire alle carenze del conservatorio.

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  • 1 month later...
Guest bradipoalpiano

Non riuscivo a trovare questo topic, ma finalmente ce l'ho fatta...

Oggi a Roma ho visto un gran bel concerto:

L'Orchestra Sinfonica di Roma, diretta da Francesca La Vecchia, si è esibita nel terzo concerto per pianoforte di Prokofiev con Demidenko al piano, nel Don Giovanni di Strauss e in La valse di Ravel...

che dire? ho ancora i brividi...grande interpretazione di Demidenko, mi è piaciuto molto: suono forte, deciso, espressivo, ha sporcato solo due o tre note in tutto; grande musicalità, supportata da un'orchestra che si è espressa in maniera superba...anche i due pezzi successivi sono stati eseguiti in maniera ottima...

ulteriore nota positiva: il pubblico...molto disciplinato, silenzioso e sembrava anche composto da persone competenti...non c'è stato un colpo di tosse, uno squillo di telefonino, bisbiglii di sorta...tutto perfetto!! soldi spesi veramente bene :)

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  • 4 weeks later...

..ci siamo,

il 20 giugno è arrivato!!

sveglia alle 6:30 e si va in stazione ad aspettare la little-metal-sorellozza e la sua amica...

termini è tranquilla faccio in tempo ad andare a prendermi un caffettino al barr,

ma ecco che si intravedono le prime avanguardie scendere dalle carrozze

eh sì..... le anime nere son già in fermento!!

anche chi si trova lì per caso e ignora cosa stia accadendo si rende conto che questa non è una giornata come le altre... si avverte nell'aria che sta per accadere qualcosa di speciale!!!

va be'.... intanto il treno è in stazione mary e alberta sono arrivate e vado loro incontro,

so' troppo una forza... 2scriccioli metal!!!

mary s'è messa una mia vecchia e oramai sbiadita t-shirt dei maiden targata '91 (è quasi più vecchia la maglia di lei!!)

oooookkei... dopo gli abbracci e saluti di rito ci incamminamo verso via del corso, per cercare un biglietto per alberta

ma ahimè non siamo fortunati perchè le prevendite sono state bloccate

e così giusto il tempo per una passeggiata, anche quì tutto tranquillo....

è mezzo giorno, saliamo sul tram destinazione olimpico contando sui "buoni e cari" bagarini!!

non conoscendo la strada ci accodiamo ad un altro gruppetto di legionari fedeli e in pochi minuti siamo sul posto......

'nchia che bbbello.... nonostante l'ora la truppa è davvero numerosa e il colpo d'occhio è da paura......

partono i primi cori inneggianti la "vergine di ferro",

o il feroce quanto sublime "AMMAZZIAMO gigiD'ALESSIO.... AMMAZZIAMO gigiD'ALESSIO!!!!!!!!" intonato dalla moltitudine al completo

..che momento da brividi ihihihhhhhh!!!!

un bagarino di buon cuore ci offre un biglietto ad un preZZo giusto e così non rimane che attendere l'apertura dei cancelli....

si passa il tempo tra una passeggiate tra gli stand e la fontanella visto che si spacca dal caldo

si entra........ i SADIST stanno già scaldando la folla e lo fanno alla grande,

peccato siano stati penaliZZati nella scaletta, perchè i nostri "compatrioti" son stati decisamente meglio sia dei MASTODON che anche dei più quotati MACHINE HEAD

(lauren harris neanche da calcolare!!)

okkeeeeeiiii.... fin ora me ne sono stato buono.......

ma per me il concerto inizia ora!!

ecco il momento che aspetto da una vita.....

i MOTORHEAD sono sul palco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

lascio lo zaino a mia cugi (gentiliSSimiSSima!!!) mi perdo mary e alberta ma so' che posso star tranquillo

e mi butto dove al centro del pit.....

i primi fanciullini si tirano indietro sfiancati già da un pomeriggio di pogo, mentre quelli che tentano di resistere sono destinati a soccombere presto........

giusto il tempo per sentir lemmy dire "we are motorhead!!!!!!!!!!!!!!!!!"

e si parte........

..che roba!!!!!!!!!!

la scaletta è incentrata giustamente sul nuovo "kiss of death",

non mancano "sacrifice" "stay clean" "metropoliS" e "over the top"

prtr non c'è spazio per molti classici ma fa niente anche i brani recenti come "killerS" e "in the name of tragedy" tratti da inferno spaccano alla grande....

non si sbraccia.... praticamente immobile sul palco.... sgraziato e con quella voce roca non deve far nulla,

ma è inutile cercare di trasportare quanto sia il coinvolgimento che riesca a suscitare....

semplicemente perchè lui è lemmy.... è l'heavy metal!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

e quando dal pit parte il coro "ace of spadeS... ace of sapdeS!!!!!!!!!!!" lui non deve far altro che percuotere barbaramente quel suo basso per scatenare l'infero.......

si chiude con le immancabili "killed by death" e "overkill" un concerto meraviglioso!!!!!

be' a dire il vero ci sono ancora gli iron maiden... e molti di queste migliaia sono quì per loro (l'olimpico era al completo!!!)

ma francamente per quanto mi riguarda, la cosa mi fa restare indifferente!!

e va bene...

i maiden son stati bravi.... decisamente la migliore esibitione delle tre che ho visto.....

ho apprezzato la chicca di una children of the damned alla grande..... ma il resto è noia.......

o meglio c'è chi è interessato allo spettacolo (ottime trovate scenografiche.... con eddie sempre super-star)

o capisco chi si fa prendere da quei coretti......

però a me.......... ora come ora nun me smuovono proprio!!

e così è inutile che continuo......

p.s. unica nota negativa, cercavo la t-shirt dei motorhead con la cover di "bastardS" ma mi sono dovuto accontentate della taglia M

così mi tocca buttar giù un po' di ciccetta per indossarla

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  • 1 month later...

Stasera sono andato a sentire all'Anfiteatro di Pozzuoli(NA) l'orchestra sinfonica Toscanini diretta da Lorin Maazel.

ho assistito sia alla prova che al concerto.

Programma :

Verdi:La forza del destino ouverture-

Strauss Danza dei 7 veli e scena finale con soprano dalla Salome'-

Respighi : Fontane di Roma-Pini di Roma

che dire..La Toscanini si e' dimostrata essere un'orchestra di buon livello, con pulizia e precisione.

Maazel(che non avevo mai ascoltato dal vivo)si porta bene i suoi 77 anni,ottima tecnica direttoriale e sicurezza nel proprio mestiere,anche se pero' durante la breve prova prima del concerto sembrava dirigesse in maniera sempre precisa, ma un po' svogliata...fortunatamente al concerto ha partecipato un po' di piu'...anche se magari mi sarei aspettato qualcosa in piu'...

La forza del destino e' stata ben eseguita,ma avendo da sempre in mente la versione di Toscanini,mi e' difficile dare un giudizio imparziale.

Strauss e Respighi sono stati piu' interessanti(anche la cantante era brava ora non ricordo il nome),dove l'orchestra e il direttore hanno realizzato con sicurezza queste partiture non facili.

stranamente non ci sono stati bis.(anche se durante la prova hanno fatto la gazza ladra di Rossini)...si vede che Maazel forse non ne aveva voglia.

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  • 2 months later...
Guest Fede_Rinhos

Domenica 23 Settembre 2007

Auditorium Pollini

Camille Saint Saens: Il Carnevale degli animali

Sergej Prokof'ev: Pierino e il Lupo

pianisti: Aldo Orvieto, Maura Mazzonetto

voce recitante: Massimo Ranieri

Solisti Veneti

Claudio Scimone

che dire, proverò a scrivere una recensione tecnica, seppure le decine di bambini presenti in sala non abbiano finito un secondo di disturbare. <_<

allora, essendo un concerto dedicato ai bambini, hanno pensato bene di fare alcuni accorgimenti. innanzitutto, il carnevale non è più una fantasia zoologica per due pianoforti e orchestra, ma per pianoforte e tastiera elettronica e orchestra. A detta di Scimone, questa scelta rendeva più filologica l'esecuzione poiché i pianoforti moderni non sono come quelli di Saint-Saens (e poi hanno usato gli effetti sonori della tastiera quali gli spari, il cembalo, l'organo hammond, alla faccia della filologia.... :thumbsdown_anim: )... altra scelta filologica, a suonare la tastiera c'era la pianista vestita da alieno (che tra l'altro era la mia prof di pf compl. volevo andarla a sfottere :D ma poiché c'era Ranieri quelli della sorveglianza non mi hanno fatto entrare in camerino.)

cmq, a parte questo, l'esecuzione è stata buona, a parte i soliti interventi sconclusionati di Scimone, e la sua direzione così così.....

passiamo a Pierino e il lupo:

allora, secondo me, non hanno fatto più di una prova generale di sto pezzo. Hanno sbagliato un sacco di entrate, il flauto che faceva l'uccellino era una cosa francamente pietosa (le rimaneva 99 volte su 100 il colpo in canna), e Ranieri ha sbagliato la presentazione degli strumenti, facendo la finta alle percussioni (che si sono guardati allucinati e hanno borbottato qualcosa).

Cmq Pierino e il lupo è sempre un pezzo spettacolare da sentire dal vivo. Si sente che Ranieri è bravo, ha i tempi di parlata, ha improvvisazione, mimica e gestualità. Mi sono molto divertito a sentire la sua anatra.

Finale curioso, il concerto termina con la concessione di Scimone a Ranieri di condurre i Solisti nella "Sinfonia dei Giocattoli". Ovviamente ha fatto un casino della Madonna, ma è stato simpatico.

cmq, secondo me, Scimone deve molto alla bravura dei suoi orchestrali.

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