Carlo Vitali Posted May 23 Report Share Posted May 23 3 ore fa, Neutral Reader dice: Si può vedere il film su questo megasito: https://gdpr.tubi.tv/ che per registrarsi chiede soltanto un account google o facebook. Alla prima vi dirà che non consegna a utenti "nella vostra area", ma al giorno d'oggi chi non ha un VPN per passare da 'mmericano? Il passo che segnali è comunque istruttivo e divertente. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Neutral Reader Posted May 23 Report Share Posted May 23 Cita Si può vedere il film su questo megasito più agile: https://gdpr.tubi.tv/ che per registrarsi chiede soltanto un account google o facebook. Molte grazie! NR Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 23 Report Share Posted May 23 4 ore fa, Neutral Reader dice: Il sito fratello del topic "Il caso Luchesi". Diciamo pure il fratellino minore, perché è nato solo nel 2016. Comunque tra fratelli dovrebbe essere naturale il sostegno e persino l'affetto, nonostante i pessimi esempi antichi (Caino e Abele, Eteocle e Polinice, Romolo e Remo). Ho appurato che nella versione corrente del bufalosito italianopera voi siete ancora "il blog delle donnine" (auff!), mentre a noi hanno regalato di recente la medaglia di "blog satirico, senza autorità". Ottimo segno, vuol dire che le nostre critiche gli fanno male al popò. Dunque facciamo nostro il motto del feldmaresciallo von Moltke: "Marciare divisi, colpire uniti". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Neutral Reader Posted May 23 Report Share Posted May 23 1 ora fa, Carlo Vitali dice: mentre a noi hanno regalato di recente la medaglia di "blog satirico, senza autorità". A dire il vero la medaglia ve l'ha assegnata la polizia postale rispondendo, mi sembra chiaro, ad una loro sollecitazione ad intervenire per censurare il sito dell'Accademia. La polizia postale, in altri termini, ha risposto a Bianchini e Trombetta "non rompetici gli zebedei abbiamo cose molto più importanti di cui occuparci" e loro hanno dovuto ritirarsi in buon ordine ma non prima di aver prodotto quel demenziale piagnucoloso "documento" "mamma l'Accademia mi ha fatto la bua". E a proposito di "donnine" ... Questo forum anni fa fu involontariamente colpito dal "morbo" porno (che fu immediatamente corretto n.d.R.), come hanno avuto modo di sottolineare Bianchini e Trombetta dimenticandosi che lui aveva aperto in questa sede un suo profilo. NR Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 23 Report Share Posted May 23 26 minuti fa, Neutral Reader dice: A dire il vero la medaglia ve l'ha assegnata la polizia postale rispondendo, mi sembra chiaro, ad una loro sollecitazione ad intervenire per censurare il sito dell'Accademia. La polizia postale, in altri termini, ha risposto a Bianchini e Trombetta "non rompetici gli zebedei abbiamo cose molto più importanti di cui occuparci" e loro hanno dovuto ritirarsi in buon ordine ma non prima di aver prodotto quel demenziale piagnucoloso "documento" "mamma l'Accademia mi ha fatto la bua". Ma tu ci credi che sia stata veramente la polizia postale? O non sarà un'altra delle loro "spiritose invenzioni" come la Maratona Mozart di Torino celebrata a Sondrio e le querele contro le università di Pavia e di Venezia, annunciate anni fa e mai pervenute? Non è che a quei due faccia difetto la fantasia🧞♂️ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Neutral Reader Posted May 23 Report Share Posted May 23 6 minuti fa, Carlo Vitali dice: Ma tu ci credi che sia stata veramente la polizia postale? Se anche non lo fosse stata, loro lo hanno scritto facendo una meschina figura anyway. Non credi? E comunque me ne importa ben poco. Intendo dire che se io fossi un membro dell'Accademia mi farei quattro risate leggendo che il sito viene definito "blog satirico, senza autorità". NR Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 23 Report Share Posted May 23 On 23/5/2023 at 19:35, Neutral Reader dice: Se anche non lo fosse stata, loro lo hanno scritto facendo una meschina figura anyway. Non credi? Lo credo fortemente. Per me il loro tafazzismo è fonte di continua costernazione nel vedere quanto in basso riescano a cadere due adulti vaccinati e laureati 110 e lode. Ma non hanno pietà di se stessi? E poi sul nostro sito hanno scritto e scrivono (per tacer dei presenti, te compreso) i chiarissimi professori Michele Girardi, Giuseppina La Face, Francesco Bellotto, Daniel E. Freeman, Cliff Eisen. Chi manca per ambire all'autorevolezza? Dio onnipotente in tre persone uguali e distinte? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 23 Report Share Posted May 23 1 ora fa, Neutral Reader dice: questo forum anni fa fu involontariamente colpito dal "morbo" porno (immediatamente corretto), come hanno avuto modo di sottolineare Bianchini e Trombetta dimenticandosi che lui aveva aperto in questa sede un suo profilo. Se non ricordo male, anche Old Taboga (parce sepulto😞), Taboguinho, e "Scotchy" Newman fecero qui grandi prove d'armi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
artifex Posted May 23 Report Share Posted May 23 Basta andare su YouTube Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Neutral Reader Posted May 23 Report Share Posted May 23 1 minuto fa, artifex dice: Basta andare su YouTube https://youtu.be/UtA7m3viB70 Arty, non è lo stesso film. 🤣 NR Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
artifex Posted May 23 Report Share Posted May 23 5 minuti fa, Neutral Reader dice: Arty, non è lo stesso film. 🤣 NR Ok, adesso ho visto. Non mischiate le carte in tavola....già ci pensano gli scienziati lagunari Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 23 Report Share Posted May 23 44 minuti fa, artifex dice: Ok, adesso ho visto. Non mischiate le carte in tavola....già ci pensano gli scienziati lagunari Caro Arty, ieri io ho citato un film su Beethoven, oggi Neutral un altro. Meritano entrambi di farci un giro, tutto qui. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
artifex Posted May 23 Report Share Posted May 23 MANCO' IL LINK NON IL COMPOSITORE. 23~05~2023 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 24 Report Share Posted May 24 AMADÉ: NON C'È DUE SENZA TRE Nel fotogramma: il piccolo Mozart incontra a Bologna un collega più anziano venuto dalla Boemia e lo stupisce col suo talento di improvvisatore alla tastiera. In questo film si menziona di sfuggita anche Luchesi, ma presumo con poca soddisfazione del suo fan-club. Musicologia e fiction: una scena dal biofilm Il Boemo di Petr Václav (coproduzione italo-ceco-slovacca, 2022) Napoli, 4 novembre 1778: Dopo la prima dell'Olimpiade di Josef Mysliveček detto "Il Boemo", tre direttori del Real Teatro di San Carlo coprono di lodi il compositore, nel mentre che gli danno ipocritamente il benservito e cominciano a discutere su come rimpiazzarlo. Qui, come nella maggior parte del film, il dialogo originale è in italiano, con soltanto alcune scene in tedesco e in ceco. DIR 3: A proposito... Wolfang Mazard [sic], lo conoscete bene? MYSL.: Sì, certo. Come ho già scritto alla Giunta precedente, è un grande virtuoso. DIR 3: Noi pensavamo che sarebbe bene far fare un'opera nuova a un nordico come voi. DIR 1: Oppure Bianchi. Lo conosciamo: è molto bravo. DIR 2: Oppure rubiamo Luchesi alla corte del principe eletto [sic] a Colonia. DIR 3 (disgustato😞) Ma vi prego! DIR 2: Farebbe scalpore. È un'ottima idea. Nella realtà storica: Mysliveček scrisse ancora un'opera per Napoli (Demetrio, 1779) e all'epoca Luchesi aveva composto soltanto opere buffe, per cui è molto improbabile che qualcuno pensasse di invitarlo a Napoli, dove il repertorio del San Carlo era incentrato sull'opera seria. Il cremonese Francesco Bianchi, allievo di Jommelli, debutterà a Napoli nel 1781. Accanto a un certo numero di spunti romanzeschi, nel complesso il film offre molti elementi storicamente attendibili grazie alla consulenza del musicologo statunitense Daniel E. Freeman, socio onorario dell'Accademia della Bufala. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Neutral Reader Posted May 24 Report Share Posted May 24 1 ora fa, Carlo Vitali dice: DIR 2: Oppure rubiamo Luchesi alla corte del principe eletto [sic] a Colonia. DIR 3 (disgustato😞 Ma vi prego! DIR 2: Farebbe scalpore. È un'ottima idea. Buffa però 'sta roba. Come cavolo sarà venuta in mente a Petr Václav? MIca ci sarà lo zampino di Freeman? NR PS: DIR 2 sarà mica Enzo Amato? E chi potrebbe essere il saggio DIR 3? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 24 Report Share Posted May 24 6 ore fa, Neutral Reader dice: Buffa però 'sta roba. Come cavolo sarà venuta in mente a Petr Václav? MIca ci sarà lo zampino di Freeman? DIR 2 sarà mica Enzo Amato? E chi potrebbe essere il saggio DIR 3? DIR 1: il duca di Noja DIR 2: il duca di San Paolo DIR 3: il decano del CdA 1 e 2 sono le giovani new entries, ansiose di cambiare tutto. 3 è l'esperto direttore anziano che non vuol sentir parlare di Luchesi.🧙♂️ Se l'idea provenga da Freeman non saprei; proverò a domandarglielo. Certo è che lui non ha troppa simpatia per le idee revisioniste di B&T, e in ultimo -- dopo che i neo-musicologiari lo avevano arruolato a forza nella schiera dei loro sostenitori -- li ha mandati signorilmente a farsi fotografare. Vedi qui: https://www.accademiadellabufala.it/2021/12/06/la-tentazione-dellendorsement-un-disclaimer-del-prof-daniel-freeman/ e qui: https://www.accademiadellabufala.it/2022/11/13/ahime-chio-cado-255-disperati-e-bugiardi-come-bianchini-e-trombetta-nascondono-la-spazzatura-sotto-il-tappeto/ e pure qui: https://www.accademiadellabufala.it/2022/12/30/il-grado-zero-della-decenza/ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 25 Report Share Posted May 25 On 14/4/2020 at 21:49, artifex dice: Quando serve, i tempi diventano estremamente stretti. La carta in questione (e le relative filigrane) è sempre questa: AM [beneath bow and arrow - countermark: 3 crescents] / REAL Avevo già rintracciato un manoscritto con data certa 1794. Ma basta cercare un po' e si trovano interi manoscritti con data certa che arrivano al 1800. E non sono pochi bifolia...anzi. Dalla Spagna del fin troppo maltrattato Azcona ci giunge un duro colpo ai tricicli di Taboga, e pure ai suoi decacicli di comodo: un quaderno di abbozzi musicali utilizzato dal celeberrimo compositore padre Antonio Soler per un quindicennio (1763-1779), e -- peggio ancora -- su un tipo di carta filigranata riscontrabile in documenti statali, religiosi e notarili dal 1627 al 1764. ¿Captó usted la antífona, señor filólogo de mis zapatos? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 25 Report Share Posted May 25 In preda al dubbio metodico di Cartesio, sono andato ad interrogare l'intelligenza artificiale User: Hai letto qualcosa sul triciclo di Taboga? GpT: Mi dispiace, ma non sono a conoscenza di alcun riferimento specifico al "triciclo di Taboga" nella mia base di conoscenza. Potrebbe essere un riferimento a qualcosa di locale o a un oggetto specifico legato all'isola di Taboga che non è ancora documentato o diffuso a livello ampio. Senza ulteriori dettagli o contesto, è difficile fornire informazioni specifiche su un triciclo di Taboga. User: Sarebbe un metodo di datazione scientifica delle carte filigranate GpT: Mi dispiace, ma non sono a conoscenza di alcun metodo di datazione scientifica specifico per le carte filigranate chiamato "triciclo di Taboga" nella mia base di conoscenza. Potrebbe essere un termine o un metodo meno conosciuto o specifico di cui non ho informazioni. Le carte filigranate sono spesso studiate e analizzate utilizzando metodi di datazione basati sulla filigrana stessa, sulle tecniche di produzione o sulla storia del marchio della carta. Tuttavia, se ci sono dettagli o fonti specifiche sul "triciclo di Taboga" che posso consultare, sarò felice di aiutarti ulteriormente. User: Grazie, tornerò a consultarti appena avrò trovato qualche pubblicazione scientifica sull'argomento GpT: Sarò qui ad attendere il tuo ritorno. Se riesci a trovare pubblicazioni scientifiche o informazioni più dettagliate sull'argomento del "triciclo di Taboga", sarò lieto di aiutarti a interpretarle e fornirti ulteriori informazioni. Non esitare a tornare quando hai ulteriori dettagli o domande. Buona ricerca! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Neutral Reader Posted May 26 Report Share Posted May 26 Per concludere il divertimento musico-cinematografico, segnalo la recensione di Carlo Vitali del film Il Boemo uscita quest'oggi nella bella rivista online Le Salon Musical diretta dall'ottimo Alessandro Cammarano. Solo una nota a margine: il film "assolve" Josef Mysliveček dall' "accusa" di aver tradito W.A. Mozart riguardo la promessa - non mantenuta - della commissione di un'opera al Teatro San Carlo di Napoli. La responsabilità del mancato incarico napoletano è invece addossata ai due bellimbusti, il duca di Noja e il duca di San Paolo ma soprattutto all'acida (nel film) Maria Carolina d'Austria, consorte di Ferdinando IV di Borbone (nel film una figura davvero commovente che mi ha toccato). NR Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 26 Report Share Posted May 26 1 ora fa, Neutral Reader dice: Per concludere il divertimento musico-cinematografico, segnalo la recensione di Carlo Vitali del film Il Boemo uscita quest'oggi nella bella rivista online Le Salon Musical diretta dall'ottimo Alessandro Cammarano. Cavoli, Neutral! Mi hai preso in contropiede... Grazie comunque, anche a nome di Alessandro Cammarano, che ha curato l'editing da Salisburgo dove momentaneamente soggiorna in missione festivaliera. Per citare Frau Anna Kleintrompete: Abbiamo preso queste palle, le bufale che raccontano ad adulti e bambini, le abbiamo vagliate con raffronti storici e le abbiamo smascherate. […] è ora di finirla! Ed è ora che di Mozart parli gente esperta di Mozart e non giornalisti prestati al mercato». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
artifex Posted May 27 Report Share Posted May 27 9. Plagio si, plagio no L'analisi dell'ambiente storico culturale del secondo Settecento, i numerosi riferimenti agli altri studi e qualche nostro contributo originale di ricerca ci hanno consentito di ricostruire una nuova figura di Mozart, sfatando miti e leggende. Il loro “contributo originale” non è altro che una serie di vaccate musicologiche. La cosa stomachevole è che i loro seguaci – wèbeti dai like facili – sono ancora peggio dei loro idoli. Sanno poco o nulla di come quei due maltrattino le fonti e come inventino di sana pianta prove scientifiche per la loro causa. E’ palese, comunque, che chi evita i contradditori ha qualcosa da nascondere. E quei due di contraddittori non ne hanno mai avuti: nei loro blog, nelle loro pagine (a)social, si guardano bene dal discutere le critiche ricevute. Perché non ne sono capaci. Sono bravi solo a bannare utenti che criticano e sono solo buoni a pubblicizzare i loro libri. Quest’ultima cosa è raccapricciante. Non so in quanti post – sulle loro pagine Facebook – c’è il solito e vergognoso “accattatevillo”. Io ho il serio dubbio, poi, che questi due non sappiano cosa sia un fandango. Ma sanno invece benissimo cos’è un plagio: Persino il Fandango delle Nozze di Figaro, è un plagio del Fandango del Don Juan, che Gluck scrisse nel 1761, venticinque anni prima! Bene. Nel libro La Caduta degli dei Parte II, quei due nulla, ma proprio nulla, riportano sul fatto che l’incipit dell’aria “Dove sono” è lo stesso dell’incipit dell’Agnus Dei della messa K 317 composta da Mozart nel 1779. Se quell’incipit fosse stato di una messa di Luchesi……apriti cielo!!!!!! Ma così non è. Quei due, quindi, disonestamente OMETTONO questa coincidenza per un semplice motivo: avrebbero dovuto ammettere che Mozart ha plagiato se stesso. Meglio evitare, perché altrimenti tutto il baracchino del singspiel antico sarebbe andato a farsi benedire. Invece nel loro “Figaro, L’Aria della Contessa” hanno avuto la faccia di bronzo di registrare quella somiglianza in una notina a pagina 108: 86 l’inizio dell’Aria “Dove sono i bei momenti” somiglia all’incipit dell’Agnus Dei in Fa maggiore della Krönungs-Messe (Messa dell’Incoronazione) K317 in DO maggiore, che è altrettanto problematica per la sua origine, la sua paternità e la sua datazione. Invece di interrompere la stesura del libercolo e andare a casa studiare, INSINUANO che anche la paternità di quella messa è da mettere in discussione! Roba stravagante (per non scrivere altro…): evitano COMPLETAMENTE DI PARLARNE! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 27 Report Share Posted May 27 5 ore fa, artifex dice: Invece nel loro “Figaro, L’Aria della Contessa” hanno avuto la faccia di bronzo di registrare quella somiglianza in una notina a pagina 108: 86 l’inizio dell’Aria “Dove sono i bei momenti” somiglia all’incipit dell’Agnus Dei in Fa maggiore della Krönungs-Messe (Messa dell’Incoronazione) K317 in DO maggiore, che è altrettanto problematica per la sua origine, la sua paternità e la sua datazione. Invece di interrompere la stesura del libercolo e andare a casa studiare, INSINUANO che anche la paternità di quella messa è da mettere in discussione! Roba stravagante (per non scrivere altro…): evitano COMPLETAMENTE DI PARLARNE! Muccata delle più cospicue. Le discussioni riguardano la destinazione liturgica e la data della prima esecuzione, ma nessuno -- a parte quei due -- si è mai sognato di metterne in dubbio la datazione (23 marzo 1779) né la paternità. Alla Biblioteca Jagellonica di Cracovia c'è addirittura l'autografo firmato e datato, parte del bottino sovietico nella Berlino del 1945. Un trofeo che la Polonia si tiene stretto a titolo di riparazione per i danni di guerra. Adesso ci verranno a raccontare che è un falso cucinato negli uffici del dottor Goebbels, il diabolus ex machina dei loro sgangherati romanzetti fantamusicologici. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 27 Report Share Posted May 27 OMNIA IMMUNDA IMMUNDIS Una domanda da porci:🐽 Bianchini e Trombetta rivoluzionano anche la linguistica? Il Canone “Difficile lectu mars” [sic] K.559 somiglia al Kyrie K.89, essendo all’unisono a tre parti di Soprano. […] È stato ufficialmente inserito da Wolfgang nel suo catalogo personale il 2 settembre 1788. Fu scritto, così dicono, negli anni 1786-1787. Il testo, in latino maccheronico, suona come se fosse sacro, ma, se lo si ascolta con attenzione, si capisce che le parole latine non significano nulla. La pronuncia veloce delle sillabe produce un testo nuovo, che suona all’incirca come “die fitsch’ i leck du mi’m Arsch”, che in dialetto salisburghese significa “quella me la fotto io tu leccami il culo.” La seconda parte recita “ionicu” ma quando è ripetuta dalle diverse voci muta in “coglioni, coglioni, coglioni” […] Mozart [lo]compose per farsi beffe del baritono Johann Nepomuk Peierl, un pover’uomo, così dicono, che pare avesse problemi di pronuncia. (B&T, Caduta I, pp. 356-7). Errori, distorsioni e pseudoproblemi in serie: il vero incipit è “Difficile lectu mihi mars” e non suona “come se fosse sacro” perché evoca il nume pagano Marte. I tre pentagrammi sono sì annotati in chiave di soprano, ma se erano destinati al baritono (meglio: baritenore) Peierl e altri compagni delle merende di Mozart, come avrebbero fatto a cantarlo senza una trasposizione a vista? Tutti in falsetto? “Fu scritto, così dicono…”. Gli anni sono quelli del soggiorno viennese di Johann Nepomuk, che nel 1785 era ancora a Salisburgo ma nel 1787 traslocò con la moglie, la famosa soprano Antonia Peierl, a Graz poi a Monaco. E non era affatto “un pover’uomo, così dicono”, bensì un cantante di successo fino alla sua prematura morte per tifo nell’anno 1800 all'età di 38 anni. Peggio di tutto, per far tornare il primo comma della loro sconcia sciarada B&T devono sopprimere una sillaba: il primo dei due “-le-” consecutivi, il che puzza di arbitrio. Tanto più se si guarda la distribuzione del testo sotto la musica (valori delle note e lunghezza delle pause fra le due sillabe identiche). Autografo del canone KV 559 (dettaglio). Londra, British Library, fondo Zweig MS 58 Era poi tanto “maccheronico” e asemantico quel latino? Per nulla. Il primo comma della frase dà senso sintattico compiuto: “Per me [il nome di] Marte è difficile da leggere”. Più problematico il secondo, dove solo con l’aggiunta di una desinenza maschile si potrebbe intendere “et [sermo] jonicus difficile” (e anche il dialetto ionico è cosa difficile). Horribile dictu: In dialetto ionico sono scritte ad esempio le Storie di Erodoto, ma vai a sapere cosa c’entrasse in quel burlevole contesto. Ben prima di B&T, tale augusta porcheriola avevano già analizzato a fondo (elenco parziale): Gottfried Weber nel 1824, Bernhard Paumgartner nelle sei edizioni della sua fondamentale biografia mozartiana (1927-1967), Emanuel Winternitz (1958), Jean-Victor Hocquard (1999). Tutti, a parte Paumgartner, ignorati nella copiosa bibliografia del Libro I. Dell’episodio i signori B&T forniscono una versione che se da un lato appare sfocata, reticente e basata sui “così dicono” (chi lo dice?), dall’altro vi aggiunge – more solito – un gratuito sovraccarico di oscenità. Cfr. qui: https://www.accademiadellabufala.it/2017/05/19/la-pagliuzza-e-la-trave/ Vediamo ora la genealogia delle fonti. Weber, pubblicando in facsimile l’autografo del canone da lui posseduto, racconta: “Il peraltro eccellente Peierl aveva alcune strane idiosincrasie di pronuncia (einige wunderliche Eigenheiten der Wortausprache) sulle quali Mozart scherzava spesso nelle familiari conversazioni con lui ed altri amici. In una serata di tale allegro intrattenimento venne a Mozart l’idea di elaborare in un canone un paio di parole latine ‘Difficile lectu mihi’ ecc. cantando le quali la pronuncia di Peierl doveva apparire in una luce comica”. Si noti che Paumgartner, nativo di Vienna e assiduo frequentatore di Salisburgo per circa mezzo secolo, non fa parola di dialetti e risolve l’enigma in perfetto Hochdeutsch: “Difficile leckst du mich im Arsch” (Difficilmente tu mi lecchi nel c…). Winternitz risolve anche la seconda parte rilevando come la parola “jonicu”, se iterata rapidamente, si ricompone nel termine italianeggiante “cujoni”. In ultimo Hocquard presume un dialettismo bavarese che non cambia poi molto salvo l’introduzione di un ortativo “leck du mi im Arsch” (leccami nel c…) al posto dell’indicativo. (continua) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Vitali Posted May 28 Report Share Posted May 28 OMNIA IMMUNDA IMMUNDIS Una domanda da porci:🐽 Bianchini e Trombetta rivoluzionano anche la linguistica? (continuazione e fine) Ma se se vogliamo cominciare a parlare seriamente di dialetti anziché di accento o di “idiosincrasie di pronuncia” (Weber) l’affare si complica a dismisura. "Dialetto bavarese", opina Hocquard. "Dialetto salisburghese", sparano B&T rivelando insospettate competenze linguistiche. E si capisce, Mozart era nato a Salisburgo; ma la merenda scatologica non ha luogo a Vienna? Piano un poco: una modesta cartina didattica può servire a chiarirci le idee. Peierl era nativo di Adldorf, a un centinaio di chilometri da Monaco e altrettanti da Salisburgo. Tutti e tre i centri ricadono nella medesima area dialettale detta bayrisch-österreichisch, suddivisa in due sub-aree (centrale e meridionale), mentre il dialetto viennese -- più orientale e mescolato di svariate influenze -- fa un poco storia a se. Se Peierl avesse parlato austro-bavarese stretto avrebbe magari pronunciato "legg du mia i Oasch”. Quanto all’ulteriore gratuita sconcezza “die fitsch’ i” per un presunto “die fick(e) ich”, il dialetto nativo di Peierl e Mozart usa per la stessa funzione fisiologica i verbi schnackseln e satteln, mentre in viennese si direbbe piuttosto pudern. Ci mostrino B&T un solo esempio di lenizione dialettale del “ck” in “tsch” e faranno una grande scoperta glottologica. Nell’area austro-bavarese, e non solo in quella, si avrebbe semmai “gg” (geminazione per assimilazione), quindi figgen. Esiste bensì un verbo fitschen, ma significa “battere con verghe” – e non andiamo oltre se no si sconfina nel sadomaso. Per chi si diletta di tecnicismi diremo che le isoglosse b&trombiniane non tornano nemmeno a tirarle cogli argani. Prima di darsi interamente al canto, Peierl aveva studiato filosofia e teologia al Seminario di Monaco sotto maestri gesuiti. Si può escludere che fosse tanto ignaro di latino da pronunciarlo in bavarese; semmai avrà fatto automatico ricorso alla “pronuncia scolastica”, che prevedeva – e ancor oggi prevede nella maggioranza delle cappelle musicali cattoliche in quell’area – la “c” come identica alla “z” tedesca [ts] davanti a vocali e dittonghi quali a, e, i, y, æ, œ, ma “k” leggermente aspirata negli altri casi. Con l’eccezione del pronome mihi, oscillante fra “miki” e “miçi”. Su questo tema corrono di gran controversie fra gli specialisti (cfr. H. Copeman e V. Scheer, “German Latin”, in Singing Early Music, a cura di T. McGee, 1996; tuttavia è difficile pensare che le loro analisi valgano anche per la Hofkapelle viennese, allora infarcita di cantori e compositori italiani). Lasciamo comunque in pace la dialettologia selvaggia ad usum Bianchini e torniamo alla testimonianza di Weber dove si parla di strane idiosincrasie personali di Peierl, non già di un accento regionale che a Vienna non doveva poi suonare tanto esotico. Forse l'ottimo cantante soffriva di una qualche dislalìa mal compensata (ad esempio kappacismo, chitismo o sigmatismo) che lo induceva ora a lenire ora ad aspirare indebitamente talune consonanti? Domandiamone i logopedisti. Tutto sommato riteniamo che la soluzione di Paumgartner sia ancora la più attendibile. Immaginiamo che, avendo lo Hochdeutsch come generale sottofondo linguistico appreso a scuola, e come sottosistema professionale la pronuncia scolastico-corale del latino, Peierl avrà cantato più o meno: “Dif-fi-tsile le-ksçtdu mi-çi ’m Arsç […] cu-jo-ni, cu-jo-ni, cu-jo-ni”. Più del necessario per giustificare una grossolana burla fra compagni di merende, perfezionata col Canone a quattro voci KV 559a ("O du eselhafter Peierl"), che i valorosi musicologiari e linguisti di complemento datano, chissà perché, “forse” al 1775. Sparano ancora una volta nel buio, non avendo nemmeno inteso il criterio seguito dalla NMA III/10 per datare i due canoni, ovviamente composti in serie, l'uno come scherzosa palinodia dell'altro, sulle due facciate dello stesso foglietto: KV 559 al "2 settembre 1788" sulla base della registrazione retrospettiva nel Verzeichnüß e KV 559a (olim 560a) "fra il 1785 e il 1787" sulla base della biografia di Peierl. Il Köchel6 ha rettificato le cose con un leggero ritocco alla numerazione, ma Bianchini e Trombetta sono cascati a piè pari nella trappola tesa loro da Albert Dunning nel lontano 1974. Anche per leggere i cataloghi occorre un briciolo d'intelligenza delle cose. Questo insegna il metodo critico, che è doveroso applicare perfino a tanto vischiosa materia. Le golose superfetazioni fottitorie, estranee alla sfera scatologica propriamente detta, lasciamole alla fantasia sbrigliata dei nostri negazionisti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Neutral Reader Posted May 28 Report Share Posted May 28 9 ore fa, Carlo Vitali dice: Questo insegna il metodo critico, che è doveroso applicare perfino a tanto vischiosa materia. Un eclatante esempio che neppure le "fonti primarie", così come le definiscono Bianchini e Trombetta (si veda il mio post Bianchinism of the day. Costruisci il “tuo” Mozart, letteralmente!) "parlano da sole" e che il rozzo "letteralismo" di cui si fanno promotori è una buffonata. NR Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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