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Cosa state ascoltando ? Anno 2023


Madiel

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16 minuti fa, Wittelsbach dice:

Confesso di aver messo quei tre Zimmermann in playlist di Spotify.

Ne ho ascoltati finora due dischi, le trascrizioni sono genialissime! Milhaud-Saudades do Brazil che suona meglio di quello orchestrato dall'autore! :blink: Tutto diretto benissimo e tutto bellissimo, pensa che mi è pure piaciuto Rachmaninov in salsa pop (il concertino per sax, solo ad averlo concepito così dall'originale per pianoforte è pura follia!!!) :huh:

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2 ore fa, Madiel dice:

Conoscendoti, forse il grande Igor, ma non ricordo abbia scritto qualcosa del genere tradotto in italiano :cat_lol:

Ma no, la sboronata di Leonardo e Michelangelo poteva solo dirla lui:

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comunque, devo dire che quei Skatches atonali che ascoltavo stamattina, anni 1903-1911, erano davvero al passo coi tempi, un po' Schoenberg un po' Scriabin essendo nè preoccupato come il primo nè a briglia sciolta come il secondo. Addirittura Sorabji sostiene che la sonata di Berg sia influenzata più da van Dieren che da Schoenberg (non so se sia possibile una cosa del genere!). Penso però fosse più una presa di posizione critica, ho letto che van Dieren era profondamente avversato dalla critica inglese dell'epoca, negli anni '20-'30 scrivevano cose tipo ‘sentences in cipher’, ‘are not intelligible to the general ear’, ‘lacks the explicitness that enables auditors to be aware of the composer’s visions’, ‘This is why van Dieren seems fated to remain a composer for the few’, ‘mysteriously unacceptable’, ‘the public remained – it still remains – indifferent to this highly individual music’ e altre robe del genere (tutti amici di Vaughan Williams evidentemente). Sorabji e pochi altri avviarono una contro-promozione molto aggressiva, che non portò a grandi risultati mi pare. Da quello che ho capito c'era in UK uno sparuto numero di musicisti che remava contro una corrente molto forte, lo stesso van Dieren si spese per la promozione di Busoni e Mayerbeer (!) in un saggio che ho scoperto che è stato pure ristampato:

9781906830625-us.jpg

sarà per questo che gli irregolari inglesi sono davvero irregolari.

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3 ore fa, Madiel dice:

Appena arrivato il triplo Wergo dedicato a Zimmermann, e si inizia male: tanti euro spesi per un cofanetto in cartone plasticato e copertine di cartone! Inutile mania, quella odierna, del "green" se poi il prezzo è identico a quello di un cofanetto in plastica (che io preferisco). Della serie: quando le etichette prendono per il c*** i propri clienti (Bis in primis, tanto per citarne una).

Questa cosa mi fa sempre inca**are come una jena!:cat_angry::cat_angry: Da un bel po' di anni alcune case discografiche (soprattutto ad alto prezzo, l'esempio della BIS che hai fatto è particolarmente calzante) tirano fuori dal cappello i packaging più stravaganti e al contempo meno pratici possibili. In pratica è quasi impossibile estrarre il CD senza graffiarlo! O, ancor peggio, i cd arrivano già graffiati in quanto non è nemmeno fattibile confezionarli, robe da matti! :blink: Io non so come possano essere immessi nel mercato prodotti del genere, un vero insulto al concetto di user-friendly...

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1 ora fa, Snorlax dice:

Questa cosa mi fa sempre inca**are come una jena!:cat_angry::cat_angry: Da un bel po' di anni alcune case discografiche (soprattutto ad alto prezzo, l'esempio della BIS che hai fatto è particolarmente calzante) tirano fuori dal cappello i packaging più stravaganti e al contempo meno pratici possibili. In pratica è quasi impossibile estrarre il CD senza graffiarlo! O, ancor peggio, i cd arrivano già graffiati in quanto non è nemmeno fattibile confezionarli, robe da matti! :blink: Io non so come possano essere immessi nel mercato prodotti del genere, un vero insulto al concetto di user-friendly...

Sì, proprio da incavolarsi neri! Prendo sempre di mira Bis perché trovo la sua politica ipocrita, l'hanno sbandierata come una grandissima conquista di civiltà: benissimo, ma vendi un cd-sacd a 16-20 euro quando il prezzo di produzione è attorno ai 5 euro (forse anche meno)! Cioè, mi prendi in giro? Non si può trovare neanche la scusa che sui compositori contemporanei ci sono i diritti d'autore da versare, perché comunque ci sarebbe il margine di guadagno per l'etichetta. Wergo ha sempre prodotto dei cd di notevole valore storico, sia per le incisioni che per il repertorio, materiali uniti a una confezione ben fatta (soprattutto i libretti molto esplicativi). Una decina di anni fa avevano iniziato poco alla volta ad abbandonare le vecchie copertine standard di colore acciaio sfumato, c'erano dalla fondazione dell'etichetta negli anni sessanta (per l'epoca erano fantascientifiche), per avventurarsi con orribili scelte estetiche (soprattutto brutti quadri contemporanei in primis), ma adesso anche loro sono passati al cartone! :bad: Non vedo il motivo di pagare una barca di soldi per una roba di così bassa qualità esteriore (per me la musica è eccellente sotto tutti i punti di vista): prezzo di mercato attuale del triplo Zimmermann su amazon 43 euro, sui 32-28 presso altri rivenditori (io l'ho pagato 29 euro). Al confronto, la Naxos fa dei signori cd pur con prodotti economici. 

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2 ore fa, Majaniello dice:

Ma no, la sboronata di Leonardo e Michelangelo poteva solo dirla lui:

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comunque, devo dire che quei Skatches atonali che ascoltavo stamattina, anni 1903-1911, erano davvero al passo coi tempi, un po' Schoenberg un po' Scriabin essendo nè preoccupato come il primo nè a briglia sciolta come il secondo. Addirittura Sorabji sostiene che la sonata di Berg sia influenzata più da van Dieren che da Schoenberg (non so se sia possibile una cosa del genere!). Penso però fosse più una presa di posizione critica, ho letto che van Dieren era profondamente avversato dalla critica inglese dell'epoca, negli anni '20-'30 scrivevano cose tipo ‘sentences in cipher’, ‘are not intelligible to the general ear’, ‘lacks the explicitness that enables auditors to be aware of the composer’s visions’, ‘This is why van Dieren seems fated to remain a composer for the few’, ‘mysteriously unacceptable’, ‘the public remained – it still remains – indifferent to this highly individual music’ e altre robe del genere (tutti amici di Vaughan Williams evidentemente). Sorabji e pochi altri avviarono una contro-promozione molto aggressiva, che non portò a grandi risultati mi pare. Da quello che ho capito c'era in UK uno sparuto numero di musicisti che remava contro una corrente molto forte, lo stesso van Dieren si spese per la promozione di Busoni e Mayerbeer (!) in un saggio che ho scoperto che è stato pure ristampato:

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sarà per questo che gli irregolari inglesi sono davvero irregolari.

Aahahah, i tromboni Sorabji e van Dieren stanno diventando la tua nuova ossessione! Tutta salute!!! :cat_lol:

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39 minuti fa, Madiel dice:

Aahahah, i tromboni Sorabji e van Dieren stanno diventando la tua nuova ossessione! Tutta salute!!! :cat_lol:

Van Dieren mi è piaciuto subito da quando l'hai segnalato! Non lo trovo neanche così trombone a dire il vero, è un post-romantico molto bizzarro... La SSV mi puzza molto più di Wagner, ad esempio (alla fine quello è il mio metro 😝 ). 

Sorabji mi affascina moltissimo come personaggio, mi piacerebbe pure apprezzare la sua musica ma... Uff, troppo delirante! Tra l'altro, a proposito di Igor, per lui Stravinsky era un demonio, ne dice le peggio cose 🤣 anche di Hindemith, Bartok, Honegger... Ma soprattutto di Igor, addirittura responsabile della rovina di compositori di talento come De Falla. Delirante anche come critico. In comune abbiamo che ci piacciono Busoni e... Medtner (e qua puoi farti la risata :cat_lol:). 

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Elgar

Sospiri

ORF/Gardiner

Concludo il concerto con l'Orchestra Filarmonica di Radio France. Sir Gardiner è sempre molto interessante in Berlioz, al netto della riuscita o meno del concerto, si vede subito che è un autore che ama e che ha approfondito al massimo grado; di contro lo trovo totalmente inutile in Elgar, di quelle esecuzioni, qui in una pagina tra le più melanconiche dell'autore inglese, corrette come ce ne sono tante; ma anche spesso diretto con mano pesante, soprattutto nel precedente poema In the South.

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17 ore fa, Majaniello dice:

.In comune abbiamo che ci piacciono Busoni e... Medtner (e qua puoi farti la risata :cat_lol:). 

altro che risata, Medtner è il Rachmaninov venuto bene!

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Zimmermann: Alagoana. Caprichos Brasileros (1950/1955)

WDR Sinfonieorchester, Holliger

Dai primi minuti, questa edizione mi pare decisamente superiore all'altra che ho in discoteca, diretta dal solito moscio Steffen (Capriccio).

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1 ora fa, Madiel dice:

altro che risata, Medtner è il Rachmaninov venuto bene!

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Zimmermann: Alagoana. Caprichos Brasileros (1950/1955)

WDR Sinfonieorchester, Holliger

Dai primi minuti, questa edizione mi pare decisamente superiore all'altra che ho in discoteca, diretta dal solito moscio Steffen (Capriccio).

Sì, confermo, ottima edizione! E ora proseguo con qualche trascrizione di Zimmermann:

Mussorgskij: A village e Reiseeindruecke; Liszt: Die drei Zigeuner; Rachmaninov: Concertino e Romanze

stessi esecutori con in più Sarah Wegener soprano (Liszt), Marcus Weiss sassofono e Ueli Wiget pianoforte (Racchio)

Il triplo cd Wergo è veramente uno scrigno di tesori, quanta bella musica! Molto interessato dalla trascrizione dei tre motivi popolari boliviani di Hans Helfritz, signore sconosciuto (etnografo, documentarista, compositore, esploratore, guida turistica !) che non avevo mai sentito nominare e che ebbe una incredibile vita avventurosa. Mai immaginato che qualcuno si fosse occupato di musica popolare boliviana (esiste ? :D ) in sede accademica.

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On 9/2/2023 at 17:55, Madiel dice:

altro che risata, Medtner è il Rachmaninov venuto bene!

"Rach without tunes" si dice in giro :D in realtà i tunes ci sono, solo che sono diversi da quelli di Racchione; a dire il vero a me sono sembrati sempre musicisti molto distinguibili per ispirazione, stile, costruzione melodica e armonica... li accomuna giusto l'essere pianisti, russi e conservatori. Medtner in particolare era un grande costruttore! prima o poi ne scriverò.

°°°

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Cose a caso da questa raccolta. Howard, già famoso per le sue scorribande lisztiane, affronta con la giusta leggerezza questo repertorio fatto di grandi melodie e, devo dire, un grande ingegno nella scrittura pianistica. 

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6 ore fa, Vigione dice:

 

 

3 ore fa, glenngould dice:

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Genio proprio! :clapping:

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Zimmermann: Kontraste, Musica per un balletto (1953)

WDR Sinfonieorchester, Holliger

Strano pezzo dalle atmosfere preziose e surreali, vagamente seriale alla maniera di Zimmermann, in parte anticipa certi dettagli del Concerto per oboe del 1954 e nel complesso sembra addirittura il modello del Concerto per violoncello del 1966.

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Saint-Saens/Debussy

Étienne Marcel, Airs de ballet from the opera (1879 arr. 1890)

I. Introduction II. Entrée des Écoliers et des Ribauds III. Musette Guerriere IV. Pavane V. Valse VI. Entrée des Bohémiens et Bohémiennes VII. Final.

Daniel Blumenthal (piano) and Robert Groslot (piano)

La verità è che ho cominciato a leggere questo:

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19 ore fa, Madiel dice:

 

Genio proprio:clapping:

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Zimmermann: Kontraste, Musica per un balletto (1953)

WDR Sinfonieorchester, Holliger

Strano pezzo dalle atmosfere preziose e surreali, vagamente seriale alla maniera di Zimmermann, in parte anticipa certi dettagli del Concerto per oboe del 1954 e nel complesso sembra addirittura il modello del Concerto per violoncello del 1966.

Spero si sia capito che era ironico il mio intervento :P

In questi giorni sto ascoltando anche io qualcosa di Zimmermann: oltre la solita Sinfonia in un movimento, anche Photoptosis e Antiphonen.

Però il tubo mi suggeriva questo:

Curioso

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3 ore fa, glenngould dice:

Spero si sia capito che era ironico il mio intervento :P

In questi giorni sto ascoltando anche io qualcosa di Zimmermann: oltre la solita Sinfonia in un movimento, anche Photoptosis e Antiphonen.

Però il tubo mi suggeriva questo:

Curioso

Io dicevo davvero, mi divertono queste tamarrate! :cat_lol:

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Grandi aspettative per questo:

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uscito meno di due mesi fa, è uno degli ancora troppo pochi cd dedicati a questo grande autore amico di Stravinsky (e quindi anche amico mio!). Sentiamo com'è, nell'attesa che comincino a registrare anche la sua musica orchestrale (incredibile come registrino un sacco di m... e poi quelli tosti se li dimenticano).

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19 ore fa, Majaniello dice:

Grandi aspettative per questo:

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uscito meno di due mesi fa, è uno degli ancora troppo pochi cd dedicati a questo grande autore amico di Stravinsky (e quindi anche amico mio!). Sentiamo com'è, nell'attesa che comincino a registrare anche la sua musica orchestrale (incredibile come registrino un sacco di m... e poi quelli tosti se li dimenticano).

Bellissimo! ho scoperto che i pezzi forti del disco li aveva già incisi Kremer su Philips ed EMI, in compilation con altri autori. Kremer deve amare molto Lourié (vedi anche il disco DG) e non a torto. Pastorale è un pezzo stravinskiano dai toni molto personali, anche piuttosto avanzato (era il 1916, e non era neanche uscito Storia di un soldato!). Il Flauto e il Violino è un duetto più affine al Concerto da camera, musica apparentemente semplice ma molto intensa, che cita Bach e Debussy (o forse Rimski a mezzo Igor, chissà). Il tardo Funerale di Chronos non saprei proprio descriverlo, sembrerebbe una di quelle robe dello Stravinsky anziano, solo a livello di mood, perchè a tratti tonalissima, quasi post-romantica, e a tratti sembra essere influenzata dalle avanguardie del secondo dopoguerra. Il resto sono composizioni per lo più per strumento solo. E poi c'è questa chicca:

@Madiel

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E' successo che ieri sera ho messo su il settimino di Moscheles, ispirato da @il viandante del sud . Benchè derivativo, a me questo genere leggero di primo ottocento piace perchè è pieno di rossinismi, così mi è venuto in testa che c'era una sinfonia di Schubert, la sesta, che era piena di riferimenti a Rossini. Non volendo ascoltare edizioni già note, ho scovato una vecchissima registrazione che non conoscevo, con Menuhin sul podio di un ensamble che a orecchio sembra una piccola orchestra; considerando che è praticamente coeva alla prima integrale di Sawallisch (quindi anni '60!), e che anticipa di qualche anno le blasonate edizioni di Wiener e Berliner, l'ascolto è stato una vera sorpresa proto-hip, una leggerezza e una spensieratezza davvero rossiniana che mi ha fatto riscoprire la grazia di questo pezzo:

 

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18 minuti fa, Majaniello dice:

 

 

Non conosco ma pure il suo barocco era molto proto-hip anche se un pò cigolante e balbettante tecnicamente. Era una pick-up orchestra cioè una compagine assemblata per l'occasione con sede a Londra, composta da musicisti di varie orcheste londinesi, credo soprattutto la English Chamber Orchestra e la Pro Arte Orchestra. L'altra che usava Menuhin era la Bath Festival Orchestra, che presumo avesse la stessa conformazione. Faceva barocco, classicismo e primo romanticismo.

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