Jump to content

Cosa state ascoltando ? Anno 2022


Madiel

Recommended Posts

4 ore fa, Wittelsbach dice:

71uZTKAPzRL._SX425_.jpg

Thierry Lancino, Requiem (2006–2009)

Composizione impegnativa del francese Thierry Lancino, classe 1954. Secondo me riuscita. Lancino sviluppa un linguaggio discretamente dinamico: non è affatto tonale, e per di più con la musica rende pienamente il carattere funebre dell'assunto della composizione, che è costituita di un misto tra la Messa da Requiem del Messale romano e un testo aggiuntivo di Pascal Quignard.
Di lusso l'edizione Naxos: orchestra d'alto livello, tre star internazionali su quattro tra i solisti (Courjal è bravissimo nell'arduo, seppur non sempre bello, Salmo 18, che comporta una scrittura molto acuta), direttore idem.

@Madiel @Ives @giobar

Mai sentito nominare e mai visto questo cd. Indagherò, anche perché il pezzo è frutto di una prestigiosa commissione da parte della meritoria Fondazione Koussevitzky, per cui dev'essere almeno un po' ambizioso.

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 2.2k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

15 ore fa, Wittelsbach dice:

Thierry Lancino, Requiem (2006–2009)

@Madiel @Ives @giobar

Grazie, anche io mai sentito, ma cast davvero di lusso per la Naxos. Skelton l'ho incrociato anche live, tenore abbastanza fumoso. Ricambio con questo imponente saggio di pianismo americano a quattro mani sgranato splendidamente dalle Mangos Sisters:

ab67616d0000b2732603c7e1587df3776f3a5834

@Majaniello

Poi un ricordo veloce del povero Aler nel suo disco forse più prestigioso:

Link to comment
Share on other sites

4 ore fa, glenngould dice:

Vabbè, ma vuoi vincere facile :blum3:

:cat_lol: Bastano due concerti di Vivaldi per mettere in soffitta tutta la Tafelmusik di Telemann - detto inciso, non è musica di seconda scelta ma gli manca la marcia in più.

8 ore fa, hurdy-gurdy dice:

Da dove nasce questa contesa, Vivaldi vs. Telemann?
Io che sono... bocca di Rosa, non butto via niente :sarcastic:

Bocca di rosa ? Auguri per l'alito ! :cat_lol: :cat_lol:

Un puro caso, si accennava a Telemann in altra discussione e scrivevo anni fa che per me era un ottimo artigiano, ma che non riusciva a scostarsi da un certo ordine di idee, per cui lo tenevo tra i compositori secondari. Anni dopo, il giudizio è sostanzialmente rimasto immutato. Ottima musica la sua, mi piace pure, però... 

----

Vivaldi: L'inverno, 4° Concerto dal Cimento op.8

The English Concert, Pinnock (nota: non è la celebre incisione Archiv del 1981, ma quella precedente del 1977, un po' più ruvida ma sempre eccelsa, con tempi molto rapidi quasi "hip" ante litteram).

Link to comment
Share on other sites

10 minuti fa, Madiel dice:

Bastano due concerti di Vivaldi per mettere in soffitta tutta la Tafelmusik di Telemann

Ma Antonio Lucio non ha composto 400 volte lo stesso concerto? :sarcastic: Si scherza ovviamente, salutiamo Antonio Lucio che certamente ci sta leggendo.

11 minuti fa, Madiel dice:

Bocca di rosa ? Auguri per l'alito ! :cat_lol: :cat_lol:

All'acqua di rose! Più che altro il problema sono le spine! :lol:

Link to comment
Share on other sites

On 10/12/2022 at 16:06, Wittelsbach dice:

51owKmGXh0L._SY580_.jpg

Riascolto questo, che ho in cd: Trovatore registrato in Romania dall'Electrecord, negli anni Sessanta. Un sacco di anni fa l'avevo recensito e spiegato perché quest'esecuzioni per certi aspetti mi piace.
La dedico a @Majaniello (c'è su Spotify).

Una delle mie opere del ❤️

13 ore fa, Ives dice:

Grazie, anche io mai sentito, ma cast davvero di lusso per la Naxos. Skelton l'ho incrociato anche live, tenore abbastanza fumoso. Ricambio con questo imponente saggio di pianismo americano a quattro mani sgranato splendidamente dalle Mangos Sisters:

ab67616d0000b2732603c7e1587df3776f3a5834

@Majaniello

 

Ne ho ascoltato un pezzo stamattina, Persichetti specialmente era un autore ingegnoso per ciò che concerne il pianoforte...

Ora:

Non sono certo fan di Pizzetti, ma questo concerto è davvero bello, c'è una nobiltà nella scrittura da grande maestro. Ciccolini scultoreo.

Link to comment
Share on other sites

14 ore fa, Ives dice:

Grazie, anche io mai sentito, ma cast davvero di lusso per la Naxos. Skelton l'ho incrociato anche live, tenore abbastanza fumoso. Ricambio con questo imponente saggio di pianismo americano a quattro mani sgranato splendidamente dalle Mangos Sisters:

ab67616d0000b2732603c7e1587df3776f3a5834

@Majaniello

Poi un ricordo veloce del povero Aler nel suo disco forse più prestigioso:

Mai sentito tale Fennimore!

Link to comment
Share on other sites

On 13/12/2022 at 10:42, Madiel dice:

Vivaldi: Il cimento dell'armonia e dell'inventione op.8 (1725), Concerti n.5-12

The English Concert, Pinnock

Genio dalla prima all'ultima nota! Telemann, tiè! :cat_lol: 

 

19 ore fa, Madiel dice:

:cat_lol: Bastano due concerti di Vivaldi per mettere in soffitta tutta la Tafelmusik di Telemann - detto inciso, non è musica di seconda scelta ma gli manca la marcia in più.

Bocca di rosa ? Auguri per l'alito ! :cat_lol: :cat_lol:

Ma sul serio?! Io faccio veramente molta fatica a tollerarlo. Restando in laguna, preferisco godermi tutte di seguito l'op.7 e l'op.9 di Albinoni, che un singolo concerto del Prete rosso. A parte che sentito uno, sentiti tutti. :cat_lol::cat_lol: (lo so, è un luogo comune, ma credo che qualche volta anche i luoghi comuni abbiano la loro ragion d'essere).

Vabbé dai, mi butto anch'io negli ascolti natalizi, sperando di diventare più buono:

Henrich Schutz, Weihnachthistorie [Historia der Geburt Christi], Ars Nova Copenhagen, Paul Hillier

61RX37eqwFL._SL1200_.jpg

Un classicone di questo periodo. E' l'unica incisione che ho in discoteca, quindi non è che possa fare molti paragoni. Hillier mi pare piuttosto austero e rigoroso, tuttavia senza mai scadere in una lettura eccessivamente fredda o pretetenziosamente astratta. Dal punto di vista tecnico l'esecuzione è eccellente, pulitissima, captata in maniera esemplare dalla casa discografica danese.

...in dedica a @Madiel, @Majaniello, @hurdy-gurdy, @Ives, @Wittelsbach e a chiunque gradisca...

Link to comment
Share on other sites

7 minuti fa, Snorlax dice:

Henrich Schutz, Weihnachthistorie [Historia der Geburt Christi], Ars Nova Copenhagen, Paul Hillier

Un classicone di questo periodo. E' l'unica incisione che ho in discoteca, quindi non è che possa fare molti paragoni. Hillier mi pare piuttosto austero e rigoroso, tuttavia senza mai scadere in una lettura eccessivamente fredda o pretetenziosamente astratta. Dal punto di vista tecnico l'esecuzione è eccellente, pulitissima, captata in maniera esemplare dalla casa discografica danese.

...in dedica a @Madiel, @Majaniello, @hurdy-gurdy, @Ives, @Wittelsbach e a chiunque gradisca...

Grazie Snorl. Ottima scelta e serie della Dacapo giustamente pluripremiata, come dici c'è rigore e austerità ma sempre un passo indietro rispetto al puro accademismo sonoro. Detto che Schutz era un trombone mica da ridere! 😄

Ricambio con il Trio di Veress da qui:

51EUNt7NRGL._AC_.jpg

Opera del 1954 che rappresenta la svolta stilistica dell'autore, tra prestiti al serialismo viennese e volontà di restare fedele alla tradizione ungherese. @Wittelsbach

Link to comment
Share on other sites

2 ore fa, Snorlax dice:

 

Ma sul serio?! Io faccio veramente molta fatica a tollerarlo. Restando in laguna, preferisco godermi tutte di seguito l'op.7 e l'op.9 di Albinoni, che un singolo concerto del Prete rosso. A parte che sentito uno, sentiti tutti. :cat_lol::cat_lol: (lo so, è un luogo comune, ma credo che qualche volta anche i luoghi comuni abbiano la loro ragion d'essere).

Vabbé dai, mi butto anch'io negli ascolti natalizi, sperando di diventare più buono:

Henrich Schutz, Weihnachthistorie [Historia der Geburt Christi], Ars Nova Copenhagen, Paul Hillier

...in dedica a @Madiel, @Majaniello, @hurdy-gurdy, @Ives, @Wittelsbach e a chiunque gradisca...

Figurati, a me piacciono tutti i compositori barocchi veneti, anche Albinoni è nella lista dei miei preferiti. Macché tutti uguali i concerti di don Antonio, era un genio perché sapeva variare una formula standard come pochi. Solo per come impostava i suoi temi meritava l'Oscar dei compositori del suo tempo -_- Due note buttate là e faceva miracoli, senza sforzi - o almeno non lo dava a vedere. Nel suo caso e di Domenico Scarlatti c'è il supremo artigianato musicale. Per dire, il povero Telemann, invece, da buon krukken si metteva lì a ragionare, variare, giocare di strategia con le voci tenendo d'occhio il contrappunto tentando di conciliarlo con il piacere del timbro, ma alla fine si perdeva per strada perché gli riusciva bene uno a scapito dell'altro (o viceversa, raramente le due cose insieme). Per cui, lo si prende per come viene e ci si accontenta.

Ricambio il grave Schutz con l'ascolto corrente: Le suites dal balletto Diane de Poitiers di Ibert

Ibert: Diane de Poitiers, Suites I & II; La Licorne (CD, Dec-1996, Marco  Polo) for sale online | eBay

Link to comment
Share on other sites

On 11/12/2022 at 20:13, giobar dice:

Frédéric CHOPIN
Nove polacche giovanili

Sergio Fiorentino, pianoforte

 

Bis

Non le avevo mai degnate di particolare attenzione e da alcuni ascolti di molto tempo fa (il disco di Ashkenazy in particolare, ormai finito in seconda fila nello scaffale, sepolto da tanta altra roba di compositori che iniziano con la C) mi erano parse insipide e poco significative. Ora, forse grazie alle amorevoli cure di un Fiorentino poco più che trentenne (incisione del 1960), mi sono parse dei gioiellini. Certo, siamo lontani dai capolavori della maturità, ma, lasciando perdere i primi due soltanto carini esercizi infantili, specialmente quelle scritte in età adolescenziale rivelano già una notevole sapienza costruttiva, una notevole conoscenza dell'aria che tirava (Weber, per esempio, è sempre dietro l'angolo), una forte incisività delle melodie, alcune delle quali molto spiritose e frizzanti, e uno studio attento dei contrasti.

Link to comment
Share on other sites

30 minuti fa, Madiel dice:

Macché tutti uguali i concerti di don Antonio, era un genio perché sapeva variare una formula standard come pochi.

Boh, a me ogni concerto sembra la copia sputata dell'altro, spesso faccio pure fatica a distinguerli. L'unica cosa che apprezzo è - in taluni casi - una certa fantasia nella strumentazione. A questo punto temo di non avere alcuna sensibilità nei confronti di questo compositore mio conterraneo, che mi annoia quando non mi irrita. Con Scarlatti - per fare un nome che hai citato - ci sento un abisso, ma proprio incolmabile. Vabbè dai, ci vogliamo bene lo stesso! :friends:

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, Madiel dice:

Solo per come impostava i suoi temi meritava l'Oscar dei compositori del suo tempo -_- Due note buttate là e faceva miracoli, senza sforzi - o almeno non lo dava a vedere. ... il povero Telemann, invece, da buon krukken si metteva lì a ragionare, variare, giocare di strategia con le voci tenendo d'occhio il contrappunto tentando di conciliarlo con il piacere del timbro, ma alla fine si perdeva per strada...

Io lo associo proprio a grandi krukki come Bach o Beethoven, che avevano questo dono di scolpire un tema con poche note, anche sceme, che però marchiano a fuoco tutta la composizione e la aprono a mille sviluppi. Non credo sia questione di krukkagine o meno da questo punto di vista, secondo me era semplicemente una dote di pochi. Telemann (che anche a me piace) era uno che "ciurlava nel manico", a volte partiva proprio per la tangente in quanto a bizzarrie armoniche, timbriche ecc, è un compositore abile nel fiorire a ruota libera, raramente senti che "va dritto", dal mio punto di vista faccio anche fatica a distinguere un Telemann "maggiore" da un Telemann "minore" proprio per questo, può essere tutto maggiore o tutto minore a seconda del punto di vista.

Di Vivaldi volevo dire altre 2 cose, la prima è che proprio di recente mi è capitato di riflettere sulla sua evoluzione stilistica, semplicemente ascoltando le opere a stampa: se si ascolta L'Estro Armonico e poi i concerti di vent'anni dopo ci si accorge che... sono passati vent'anni! anche solo per questo non è tutto uguale, e poi che è un compositore difficilissimo da suonare, bisogna trovare un equilibrio tra l'energia travolgente di alcune interpretazioni "all'italiana" e la nitidezza delle linee, perchè era anche un contrappuntista mica male, anche se meno esibito di certi suoi colleghi. Oggi come oggi faccio fatica ad indicare dei riferimenti miei, perchè le interpretazioni old-fashion sono spesso più chiare ma un po' inamidate, mentre quelle "sprint" che piacerebbero a me non mettono in evidenza gli aspetti costruttivi puntando all'effetto (che pure in Vivaldi è importantissimo). Molto più semplice trovare una buona edizione dei Brandeburghesi, per dire, Bach è un compositore molto meno equivoco. 

1 ora fa, giobar dice:

Bis

Non le avevo mai degnate di particolare attenzione e da alcuni ascolti di molto tempo fa (il disco di Ashkenazy in particolare, ormai finito in seconda fila nello scaffale, sepolto da tanta altra roba di compositori che iniziano con la C) mi erano parse insipide e poco significative. Ora, forse grazie alle amorevoli cure di un Fiorentino poco più che trentenne (incisione del 1960), mi sono parse dei gioiellini. Certo, siamo lontani dai capolavori della maturità, ma, lasciando perdere i primi due soltanto carini esercizi infantili, specialmente quelle scritte in età adolescenziale rivelano già una notevole sapienza costruttiva, una notevole conoscenza dell'aria che tirava (Weber, per esempio, è sempre dietro l'angolo), una forte incisività delle melodie, alcune delle quali molto spiritose e frizzanti, e uno studio attento dei contrasti.

Vogliamo dire che Fiorentino è stato il miglior pianista italiano di repertorio romantico? non giriamoci attorno, tecnica, gusto, fantasia, musicalità, misura.. era veramente il Rachmaninov italiano. Ciani ci si poteva avvicinare (anche se nella mia testa aveva una mentalità più neoclassica)... a me piace anche Ciccolini in alcune cose, ma non si arriva a quel livello... se penso ad alcuni sopravvalutatoni che gli vengono accostati.... :diablo:

4 ore fa, Snorlax dice:

 

Un classicone di questo periodo. E' l'unica incisione che ho in discoteca, quindi non è che possa fare molti paragoni. Hillier mi pare piuttosto austero e rigoroso, tuttavia senza mai scadere in una lettura eccessivamente fredda o pretetenziosamente astratta. Dal punto di vista tecnico l'esecuzione è eccellente, pulitissima, captata in maniera esemplare dalla casa discografica danese.

...in dedica a @Madiel, @Majaniello, @hurdy-gurdy, @Ives, @Wittelsbach e a chiunque gradisca...

Snorlino Schutz è un grande, ma bisogna essere nel mood... io sto proprio da un'altra parte in questo momento:

sembra facilissimo questo concerto, ma è come se mi sfuggisse sempre qualcosa.

Link to comment
Share on other sites

14 minuti fa, Majaniello dice:

Io lo associo proprio a grandi krukki come Bach o Beethoven, che avevano questo dono di scolpire un tema con poche note, anche sceme, che però marchiano a fuoco tutta la composizione e la aprono a mille sviluppi. Non credo sia questione di krukkagine o meno da questo punto di vista, secondo me era semplicemente una dote di pochi.

Di Vivaldi volevo dire altre 2 cose, la prima è che proprio di recente mi è capitato di riflettere sulla sua evoluzione stilistica, semplicemente ascoltando le opere a stampa: se si ascolta L'Estro Armonico e poi i concerti di vent'anni dopo ci si accorge che... sono passati vent'anni! anche solo per questo non è tutto uguale, e poi che è un compositore difficilissimo da suonare, bisogna trovare un equilibrio tra l'energia travolgente di alcune interpretazioni "all'italiana" e la nitidezza delle linee, perchè era anche un contrappuntista mica male, anche se meno esibito di certi suoi colleghi.

Snorlino Schutz è un grande, ma bisogna essere nel mood...

Ma siete seri? :huh::blink: Io vi giuro che in Vivaldi non percepisco niente di quello che state dicendo, a me pare sempre la solita solfa ripetuta continuamente con i soliti giri armonici. Per carità i temi, come direbbe mia madre, sono orecchiabili, ma si rassomigliano dannatamente tutti. I mille sviluppi della sua scrittura musicale proprio non riesco a coglierli, mi sembra musica da ascensore degli inizi del XVIII secolo. Sarà che essendo nato e cresciuto in Veneto, la sua musica mi vien fuori dalle orecchie, la trovo roba ad uso e consumo certo turismo che infesta Venezia e che gode ritrovarsi nello stereotipo.

Vabbé ragazzi, chiaro che da parte mia non c'è nessuna motivazione ragionata, si tratta proprio di un discorso viscerale. ;):D

Ma Schutz lo trovi pesante? Pensa che tra gli antichi è un mio personale must, avrò una dozzina di dischi suoi...

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, Majaniello dice:

Schutz è un grande

Quoto e controfirmo! Uno dei miei preferiti del '600.
Certo siamo nel barocco tedesco morigerato, quando non castigato o addirittura stitico! Pietismo come non ci fosse un domani! Ma va considerato anche il contesto culturale, religioso, storico, guerra dei 30 anni, pestilenze, le vicende personali, rimasto vedovo e con un paio di figli, tanto celebrato da Giovanni Giorgio I quanto ignorato dal figlio Giovanni Giorgio II che lo mise da parte (ma senza lasciarlo libero) perché preferiva lo stile italiano.
Resta comunque un pilastro del primo barocco.

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, Snorlax dice:

Ma Schutz lo trovi pesante? Pensa che tra gli antichi è un mio personale must, avrò una dozzina di dischi suoi...

No non lo trovo pesante, lo associo a Carissimi, un altro grande "austero" che devi avere davvero voglia di ascoltare se no... anzi io questi non li definirei manco tromboni, la loro è più castigatezza, come dice hurdy. 

Link to comment
Share on other sites

1 ora fa, Snorlax dice:

Sarà che essendo nato e cresciuto in Veneto, la sua musica mi vien fuori dalle orecchie, la trovo roba ad uso e consumo certo turismo che infesta Venezia e che gode ritrovarsi nello stereotipo.

A te ti ha fregato il Rondo Veneziano! :sarcastic:

P.S. peccato non si trovino quelle bellissime immagini d'epoca con lo sfondo psichedelico e il batterista che fluttuava 🤣

Link to comment
Share on other sites

14 minuti fa, Majaniello dice:

No non lo trovo pesante, lo associo a Carissimi, un altro grande "austero" che devi avere davvero voglia di ascoltare se no... anzi io questi non li definirei manco tromboni, la loro è più castigatezza, come dice hurdy. 

E infatti sai che con entrambi vado d'amore e d'accordo! Poca spesa e massima resa! :drinks:

 

10 minuti fa, hurdy-gurdy dice:

A te ti ha fregato il Rondo Veneziano! :sarcastic:

P.S. peccato non si trovino quelle bellissime immagini d'epoca con lo sfondo psichedelico e il batterista che fluttuava 🤣

E' il Vivaldi intamarrato del secolo scorso! Comunque sempre lì siamo! :cat_lol::cat_lol:

Link to comment
Share on other sites

  • Madiel locked this topic
Guest
This topic is now closed to further replies.
  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...

Important Information

Questo sito o gli strumenti di terzi, usano cookie necessari al funzionamento. Accettando acconsenti al loro utilizzo - Privacy Policy