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Cosa state ascoltando ? Anno 2022


Madiel
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Statements, da qui:

aaron-copland-conducts-music-for-a-great

la cosa curiosa è che credo sia la prima volta che ascolto questo pezzo, anzi che lo sento nominare. Tra l'altro mi sta piacendo molto, un Copland ancora pre-pop, aspro e agguerrito nello stile della Short Symphony e di altre opere del periodo. 

@Ives

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11 ore fa, Majaniello dice:

Statements, da qui:

la cosa curiosa è che credo sia la prima volta che ascolto questo pezzo, anzi che lo sento nominare. Tra l'altro mi sta piacendo molto, un Copland ancora pre-pop, aspro e agguerrito nello stile della Short Symphony e di altre opere del periodo. 

@Ives

Grazie. Si, è un bel pezzo nello stile serioso, conciso, austero e intellettuale degli anni '30. Vado a memoria, ma pare (i titoli dei vari brani sono quasi emblematici in tal senso) ispirato ai sit-in dei "red-farmers" in Minnesota, dove Copland arringò pure la folla con un discorso politico sull'iniquità delle paghe salariali. Anche il titolo è ben poco "astratto" (lo è semmai la musica) con "dichiarazioni" si conferma la connotazione politica e sociale dell'opera. Il Finale mi piace moltissimo, pagina di grande bellezza, direi serena e tipica del Copland più grande. Discograficamente e concertisticamente, lavoro alquanto sfortunato, tra i pezzi meno eseguiti dell'autore. Mitropoulos e pochissimi altri (forse Ormandy) lo eseguirono negli anni 50-60. Anche Bernstein ne diresse solo alcuni estratti in concerto. Recentemente, ripreso da John Wilson nella sua ottima rassegna coplandiana per Chandos. Ricambio con queste piccole schegge per piano:

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2 ore fa, Madiel dice:

Georges Lentz: Guyuhmgan, Monh for viola & orchestra & Ngangkar - Timpani:  1C1184 - CD or download | Presto Music 

Scoperto l'arcano della durata lunga di Guyuhmgan: nella edizione del 2007 l'autore ha aggiunto sei minuti di musica in più! Comunque, pezzo ancora più bello nella versione "ingrassata".

Sto creando mostri! 😁

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4 ore fa, Wittelsbach dice:

Sto creando mostri! 😁

ahahah, spero di no! Non mi ci vedo ad aggirarmi per la casa come uno zombie ascoltando Wagner con la bava alla bocca! :cat_lol: :cat_lol:

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Ghedini: Appunti per un Credo (1962)

Orchestra della Toscana, Rustioni

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Mah, cambiamo genere!

 

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Un'ambiziosa opera che vorrebbe far rivivere il clima di certe "sacre rappresentazioni" popolari tipiche del nostro Sud. Il risultato è a dir poco straniante: turgori orchestrali mahleriani, cori ancora stile Mahler dell'Ottava o ammiccanti al cecilianesimo perosiano, sono frammisti a canzoni in stile popolare napoletano. Quando ho sentito quella specie di vocalizzo quasi a metà del primo pezzo (che accludo qui su youtube) quasi non ci volevo credere. Poi ci sono altri mélodram (parlato su sfondo strumentale) anch'essi in napoletano stretto, ma ancora non sono nemmeno a metà oratorio. In questo preciso momento c'è un intermezzo orchestrale che rievoca il Morricone più sentimentale (non è nel brano riportato). Ah: il coro è pure protagonista di numerosissime stonature.

 

 

@Madiel @Snorlax

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3 ore fa, Wittelsbach dice:

Mah, cambiamo genere!

 

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Un'ambiziosa opera che vorrebbe far rivivere il clima di certe "sacre rappresentazioni" popolari tipiche del nostro Sud. Il risultato è a dir poco straniante: turgori orchestrali mahleriani, cori ancora stile Mahler dell'Ottava o ammiccanti al cecilianesimo perosiano, sono frammisti a canzoni in stile popolare napoletano. Quando ho sentito quella specie di vocalizzo quasi a metà del primo pezzo (che accludo qui su youtube) quasi non ci volevo credere. Poi ci sono altri mélodram (parlato su sfondo strumentale) anch'essi in napoletano stretto, ma ancora non sono nemmeno a metà oratorio. In questo preciso momento c'è un intermezzo orchestrale che rievoca il Morricone più sentimentale (non è nel brano riportato). Ah: il coro è pure protagonista di numerosissime stonature.

@Madiel @Snorlax

Santo cielo, cosa hai fatto! Di questa roba ne abbiamo parlato qualche anno fa, credo quando uscì il cd. Fece sch... praticamente a tutti coloro che intervennero nella discussione :cat_sad: Una esperienza terrificante per me, roba da inserire nell'IPSE DIXIT - e spero di essermi autocensurato a suo tempo :cat_sad:

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On 18/11/2022 at 09:33, Ives dice:

Grazie. Si, è un bel pezzo nello stile serioso, conciso, austero e intellettuale degli anni '30. Vado a memoria, ma pare (i titoli dei vari brani sono quasi emblematici in tal senso) ispirato ai sit-in dei "red-farmers" in Minnesota, dove Copland arringò pure la folla con un discorso politico sull'iniquità delle paghe salariali. Anche il titolo è ben poco "astratto" (lo è semmai la musica) con "dichiarazioni" si conferma la connotazione politica e sociale dell'opera. Il Finale mi piace moltissimo, pagina di grande bellezza, direi serena e tipica del Copland più grande. Discograficamente e concertisticamente, lavoro alquanto sfortunato, tra i pezzi meno eseguiti dell'autore. Mitropoulos e pochissimi altri (forse Ormandy) lo eseguirono negli anni 50-60. Anche Bernstein ne diresse solo alcuni estratti in concerto. Recentemente, ripreso da John Wilson nella sua ottima rassegna coplandiana per Chandos. Ricambio con queste piccole schegge per piano:

Grande Ives, sapevo che avresti avuto qualcosa da dire! Sto ascoltando molto questo:

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cose che perlopiù conoscevo, bello trovarle tutte assieme. Le volte che ci torno mi rendo conto di averlo sottovalutato, ma è un vero genio! Ricordo anni fa che lo inseristi tra i compositori sottovalutati, e forse avevi ragione, un compositore molto popolare ma molto poco considerato a livello artistico (non so poi in Europa quanto ce lo filiamo, zero credo, come tutti gli americani). Poi mi ascolto i cd pianistici, in mezzo c'è anche la Fantasia che credo sia un'opera maggiore, tanto per cambiare molto poco eseguita. 

Ora il concerto, da questo classico:

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3 ore fa, Majaniello dice:

Ricordo anni fa che lo inseristi tra i compositori sottovalutati, e forse avevi ragione, un compositore molto popolare ma molto poco considerato a livello artistico (non so poi in Europa quanto ce lo filiamo, zero credo, come tutti gli americani).

Alle nostre latitudini si fa pochissimo e non mi spiego il perchè, francamente. Capisco che ci sono lavori complessi, credo che Statements ad esempio non sia facile per direttore (forse mancano veri interpreti dedicati ma Wilson è bravo ad esempio) e musicisti, capisco il Copland terminale degli anni '60 magari troppo dissonante per il più vasto pubblico, ma tutta la parte dei lavori "populisti" o quelli jazz degli anni '20, è accessibilissima ed è ottima musica. L'altro sabato hanno dato in tv L'Ereditiera (The Heiress) un vecchio film di William Wyler con sue musiche, e funzionavano maledettamente bene. Invece di fare le solite sinfonie di Brahms (dico a caso eh!), più Copland per tutti! 😁

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