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Cosa state ascoltando ? Anno 2022


Madiel

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5 ore fa, Ives dice:

quando parla del quasi-incontro con Furtone

Questa cosa per i tempi che corrono è incomprensibile... cioè ad entrambi fu detto, in circostanze diverse, che non era "opportuno" incontrarsi. Pazzesco.

5 ore fa, Ives dice:

Credo che si ritrovasse quantomeno nell'ultimo periodo (qui siamo già a inizio anni '80 epoca del Tristan per la Philips)

Molto divertente quando l'intervistatore si impicca alla storia del tristanakkord e Bernstein lo manda male cambiando discorso :D 

Tra l'altro, giustamente, osserva che quell'accordo veniva usato già ai tempi di Beethoven.

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2 ore fa, Majaniello dice:

Questa cosa per i tempi che corrono è incomprensibile... cioè ad entrambi fu detto, in circostanze diverse, che non era "opportuno" incontrarsi. Pazzesco.

Oggi chiaramente si, è incomprensibile e folle/paranoico, ma allora eravamo pure nel '48, con le rovine fumanti e i morti da seppellire. In Olanda, dice Bernstein, l'atmosfera era pesante, il clima verso i collaborazionisti molto cupo e c'erano ancora i cartelli "via i nazisti" agli angoli delle strade, per dire. Probabilmente, il manager di Bernstein all'epoca non voleva che lui, giovanissimo direttore americano quindi con poco margine di scelta, si sporcasse in qualche modo la reputazione incontrando una grossa personalità in odore di nazismo. Con gli effetti di cattiva pubblicità che avrebbe avuto anche in patria. Bernstein fa notare pure come Furt fu un Nazi "sui generis", di molto meno attratto dal regime rispetto a Karajan e Bohm (lui si fervente fino all'ultimo, afferma Bernstein) e che si prodigò per salvare molti musicisti ebrei.

°°°°°°

Hindemith

The 4 Temperaments

Carol Rosenberger - piano

Royal Philharmonic Orchestra

James De Preist

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L'edizione più rara del mondo (forse)!
Naturalmente non ce l'ho, ho san Spotify.
Le sinfonie sono piazzate in ordine sparso, ne ho sentite un po'. La 15 mi è parsa insignificante, un po' pesante anche se polposa la 9, grandissima la 2 e soprattutto la 12, interpretata con asciuttezza e appassionata serietà, al pari della 6. I Wiener Symphoniker sono i soliti portenti.

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4 ore fa, Wittelsbach dice:

Madiel, hai mai sentito tale Graener?

Sì, ne ho anche accennato un paio di volte in forum in passato. Sicuramente sai che CPO ha pubblicato l'integrale delle sue opere orchestrali (in tre cd, affidati al mulo da lavoro W.A. Albert). Uno dei corifei musicali del regime nazista insieme a Pfitzner, in sostanza  questi due applicarono e dettarono le coordinate stilistiche più reazionarie del decennio 1933-1943. Come compositore, però,  mi è sempre parso migliore di Pfitzner. Scriveva in uno stile neoromantico memore di Schumann e Brahms, con un poco di pigmentazione wagneriana che rendeva più attraente la confezione, dopo gli anni venti si avvicinò anche al neoclassicismo di marca barocca (gustosa la Suite "Sanssouci" ispirata a temi di Federico II di Prussia). Un autore minore, pieno di nostalgia per il passato e un onesto artigiano, ma nulla di più.

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Pfitzner più che corifeo nazista era "semplicemente" antisemita. Coi nazisti aveva un rapporto abbastanza altezzoso e non proprio di simpatia, non sempre in ogni caso. Mi sono persuaso che fosse un personaggio molto "a sé", da un punto di vista umano: sempre e comunque deluso di come stesse andando la storia, non pienamente riferibile a parrocchie di nessun genere. Stavo pensando di sentirmi qualcosa di suo, oltre a Palestrina che già conosco.

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On 10/11/2022 at 18:38, Wittelsbach dice:

Pfitzner più che corifeo nazista era "semplicemente" antisemita. Coi nazisti aveva un rapporto abbastanza altezzoso e non proprio di simpatia, non sempre in ogni caso. Mi sono persuaso che fosse un personaggio molto "a sé", da un punto di vista umano: sempre e comunque deluso di come stesse andando la storia, non pienamente riferibile a parrocchie di nessun genere. Stavo pensando di sentirmi qualcosa di suo, oltre a Palestrina che già conosco.

Sì, il pessimismo esistenziale era una sua caratteristica (inconscia consapevolezza dei suoi evidenti limiti ?), ma alla fine era organico al regime e all'ideologia reazionaria, ne appoggiava le conseguenze senza discutere poi troppo.

Giusto ieri sera a questo proposito leggevo delle note on line sull'architetto tedesco Hans Scharoun, perché nel cd di Henze appena arrivato c'era un gruppo strumentale a lui dedicato e mi chiedevo chi fosse questo signore. E' l'autore dell'edificio della Philharmonie di Berlino, ma era stato un insigne rappresentante del Bauhaus. Fu l'unico dei grandi architetti tedeschi che rimase in patria nel 1933, e sebbene non fosse un nazista e subisse un forte ostracismo alla fine continuò la sua attività sottotraccia, adattandosi perfino ai dettati estetici del regime. Alla fine a questa gente andava bene così, fossero bastian contrari, fiancheggiatori o impolitici. 

Comunque, tornando a Graener, rispetto a Pfitzner aveva un senso della forma che al suo collega mancava quasi del tutto, e pur essendo un accademico alla fine la sua musica mi risulta tutto sommato più gradevole. 

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Dopo aver ascoltato in questa celeberrima aria Juan Diego Florez e Nino Machaidze, mi è venuta voglia di riascoltare (per l'ennesima volta) questa versione:

Dedica obbligatissima a @Majaniello. Ma anche a @Ives, @Wittelsbach, @il viandante del sud, @glenngould, @giobar, @Snorlax e a chiunque gradisca

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1 ora fa, Florestan dice:

Dopo aver ascoltato in questa celeberrima aria Juan Diego Florez e Nino Machaidze, mi è venuta voglia di riascoltare (per l'ennesima volta) questa versione:

Dedica obbligatissima a @Majaniello. Ma anche a @Ives, @Wittelsbach, @il viandante del sud, @glenngould, @giobar, @Snorlax e a chiunque gradisca

Non è proprio il mio repertorio, mi affido agli esperti @Majaniello e @Wittelsbach ma se è quella con Muti direi che è un classico del genere. Ricambio con:

Strauss

Burleske, Op. 11

Jeffrey Kahane - piano

Cincinnati Symphony Orchestra

Jesús López Cobos

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57 minuti fa, Ives dice:

Non è proprio il mio repertorio, mi affido agli esperti @Majaniello e @Wittelsbach ma se è quella con Muti direi che è un classico del genere. Ricambio con:

Strauss

Burleske, Op. 11

Jeffrey Kahane - piano

Cincinnati Symphony Orchestra

Jesús López Cobos

No, Strauss no... 🤢

Sì, è quella con Muti 😅

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39 minuti fa, Florestan dice:

No, Strauss no... 🤢

 

:D Ti ringrazio per la dedica, ma a mia volta potrei dire: "no, Bellini nooooo!". Anche riconoscendo la sua importanza storica, la bellezza di molte sue melodie e le influenze pacifiche su un sacco di autori, da Paganini a Chopin a Liszt fino all'innominabile R.W., lui, il suo compare Donizetti e i loro compagni di merende belcantistiche rappresentano per me una insopportabile congrega del coccodé. Ho provato a ragionare su questo mio disgusto e anche a chiedermi perché, invece, mi divertono e mi piacciono assai Paganini e Liszt (anche le Reminiscenze della Norma...), ma al primo coccodé del tenore o del soprano di turno mi vengono in mente soltanto poco commendevoli immagini di competizioni esibizionistiche adolescenziali che non è il caso di rievocare qui nel dettaglio... Ah, invece, Strauss sì :lol:

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7 minuti fa, giobar dice:

:D Ti ringrazio per la dedica, ma a mia volta potrei dire: "no, Bellini nooooo!". Anche riconoscendo la sua importanza storica, la bellezza di molte sue melodie e le influenze pacifiche su un sacco di autori, da Paganini a Chopin a Liszt fino all'innominabile R.W., lui, il suo compare Donizetti e i loro compagni di merende belcantistiche rappresentano per me una insopportabile congrega del coccodé. Ho provato a ragionare su questo mio disgusto e anche a chiedermi perché, invece, mi divertono e mi piacciono assai Paganini e Liszt (anche le Reminiscenze della Norma...), ma al primo coccodé del tenore o del soprano di turno mi vengono in mente soltanto poco commendevoli immagini di competizioni esibizionistiche adolescenziali che non è il caso di rievocare qui nel dettaglio... Ah, invece, Strauss sì :lol:

E dai, un po' di sano patriottismo... 😇

@Majaniello pensaci tu a richiamare all'ordine questi tardoromanticoni germanofili :lol:

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1 minuto fa, Florestan dice:

E dai, un po' di sano patriottismo...

@Majaniello pensaci tu a richiamare all'ordine questi tardoromanticoni germanofili :lol:

Mica ce l'ho con i compositori italiani perché italiani :lol: Citavo Paganini come autore a me caro (e ho appena ricevuto il bel boxone della sua integrale in 40 cd!) e amo Rossini e poi, saltando il resto dell'opera ottocentesca di casa nostra, un sacco di italiani del 900.

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Bela BARTOK
Sonata per pianoforte

Dino Ciani

Ad appena 23 anni o forse proprio perché era così giovane e privo di condizionamenti (la registrazione è del 1964), Ciani era capace di offrire una lettura della sonata di Bartok sonata del tutto fuori dalle righe: esuberanza, fraseggio spezzato, violenza ritmica, mistero improvviso, squarci metafisici e allucinati si mischiano nel restituire un'opera che diviente, in questa interpretazione, una sorta di sorvolo e di ripensamento sulla prima metà del 900. Formidabile.

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5 ore fa, giobar dice:

Mica ce l'ho con i compositori italiani perché italiani :lol: Citavo Paganini come autore a me caro (e ho appena ricevuto il bel boxone della sua integrale in 40 cd!) e amo Rossini e poi, saltando il resto dell'opera ottocentesca di casa nostra, un sacco di italiani del 900.

Scherzavo... comunque Rossini ai suoi tempi era chiamato il tedeschino :cat_lol:

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Si è citato Graener, eccolo qui in un lavoro giovanile relativamente leggero, che ricorda una serenata romantica in stile old Vienna

Pensare che questa roba (del 1910), vecchissima come concezione e sonorità, è opera di un coetaneo di Schoenberg che scriveva contemporaneamente al massimo fulgore di Mahler e Strauss :unsure: Per lo meno, è musica innocua e ben confezionata, ci risparmia le tirate lagnosissime quanto informi di un Pfitzner.

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23 ore fa, Florestan dice:

E dai, un po' di sano patriottismo... 😇

@Majaniello pensaci tu a richiamare all'ordine questi tardoromanticoni germanofili :lol:

Florestan sei un bruckneriano delle due sicilie ❤️ giobar è sabaudo queste cose non le può capire.

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