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Cosa state ascoltando ? Anno 2022


Madiel
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On 6/10/2022 at 09:20, Ives dice:

Sopravvive molto bene la versione Berlioz dell'Orfeo. Seppur con ampi inserti romanticizzanti e i cambi di registro per la Viardot, ha una sua discografia molto ampia e prestigiosa. E una sua plausibilità musicale d'assieme. Anche direttori hip (Gardiner forse fu il primo per Emi, pure Minkowski dal vivo) recenti se ne sono invaghiti:

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Volevo aggiungere che Gardiner oltre a Orfeo ha fatto anche l'Alceste di Berlioz, sempre con la von Otter, e sempre senza note esplicite in copertina che facciano riferimento a ciò (anche se per Orfeo era chiaro che l'edizione fosse quella, l'unica col contralto protagonista):

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Per chi non lo sapesse, in queste versioni Berlioz mischia la viennese e la parigina a gusto suo, in alcuni numeri ci sono le parole dell'edizione italiana (con la melodia annessa) ritradotte in francese e giustapposte alla musica di quella francese, per non parlare dei trasposti, le aggiunte, le cadenze e le interpolazioni per la (o forse della) Viardot, le riorchestrazioni (nell'Orfeo ci sono passi riorchestrati pure da un giovanissimo Saint-Saens, poi espunti da edizioni a stampa successive). Non capisco perchè preferirle alle edizioni originali o rimaneggiate dall'autore stesso, mi sa di fake tanto quanto la Passione di S. Matteo di Mendelssohn o il Boris di Rimski-Korsakov. Di Gardiner non mi stupisco (si sa che è il Gavazzeni dell'era hip), ma pensavo che questa pratica dei rimaneggiamenti posteriori fosse stata relegata al rango di curiosità storica.

22 ore fa, Ives dice:

Non ricorda forse quella storica Theodora di Sellars di metà anni 90?

Appena appena uguale :lol:

22 ore fa, Ives dice:

Concordo. E' anche vero che deve esserci un cambio di paradigma da parte dell'ascoltatore, più propenso a sentire voci più piccoline rispetto alla tradizione e ai fasti del passato. Poi, certo, bisogna essere un minimo ricettivi alla novità, altrimenti il discorso si chiude in partenza. Non è che gli interpreti hip abbiano dato negli anni grandi prove in quest'opera. La discografia anche vagamente informata va dal mediocre alla solita passata di vernice musicologica, importante quanto si vuole ma tutto sommato inerte. Ma ben poca sostanza e teatro vero. Anche la Janowitz dovrebbe piacerti...

Verissimo, non basta essere hip, un esempio su tutti? l'edizione Harnoncourt, che trovo un completo travisamento, ben più pesante di un Bohm. La Janowitz mi piace, infatti, non è sfolgorante nelle agilità e nell'accento come una Moser (che ai bei tempi cantava pure la Regina della Notte, non dimentichiamo), ma ha il timbro luminoso che ci vuole. La verità è che dopo secoli le voci ideali per questo repertorio di primo ottocento non esistono più (e non esistevano già più ai primi del '900), si tratta di trovare un buon compromesso che vi si avvicini. Per rimanere alla musica del periodo classico, la Janowitz, oltre a Haydn e Mozart, faceva pure un notevole Spontini (qui con Lopez Cobos):

 

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27 minuti fa, Majaniello dice:

 (nell'Orfeo ci sono passi riorchestrati pure da un giovanissimo Saint-Saens, poi espunti da edizioni a stampa successive).

Si, perchè Saint-Saens all'epoca era assistente di Berlioz. Credo abbiano lavorato insieme anche su qualcosa di Weber. Berlioz rimodellava a suo gusto e poi lasciava l'orchestrazione al giovane assistente. La prima di Gardiner è un mezzo papocchio, la seconda molto più riuscita con il controtenore.

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Povero me, devo riprendermi assolutamente con un'opera d'arte. Poco fa leggevo una notizia di cronaca e si parlava di tale Simba la Rue di professione "trapper", arrestato per non so quale reato, convivente con una sedicente pornostar, fumatore di spinelli (così sembra dai suoi video), a capo di una banda di teppisti con una lista lunga così di reati. Per curiosità sono andato a sentirmi un pezzo del figuro (il video di "Opinel"), che pare famosissimo tra i pischelli sotto i vent'anni, e sono rimasto traumatizzato (letteralmente): la nostra società è proprio arrivata alla fine, meritiamo di estinguerci, a questo punto neanche la bellezza ci salverà perché non la comprende più quasi nessuno. Oggi sono apocalittico e pessimista -_-

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1 ora fa, Wittelsbach dice:

Simba? Cos’è, un leone?

No, è un fessacchiotto di vent'anni che si agita come in preda a convulsioni da stupefacenti, che nei video fa di continuo le corna con le dita, porta dei ridicolissimi baffetti da latin lover de noartri, ha le sopracciglia depilate ad ali di cogl*** e sfoggia un taglio di capelli fatto con lo scolapasta della nonna

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:cigar:

E pazienza per il look orrendo, de gustibus si sa, ma il problema è che non canta, perché le sue esibizioni vocali sono costituite da fiumi di chiacchiere, per lo più volgari, appena intonate su un ritmo pulsante di basso (tunz tunz).

Sì, dobbiamo estinguerci -_-

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Non perdo il polso della situazione...

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In questi Quartetti per archi, l'abisso di disperazione esistenziale di Leifs è più che mai evidente: basta sentire la tristezza intima, solo parzialmente increspata in sporadici momenti, del primo quartetto intitolato "Mors et Vita".
L'ultimo, dedicato a El Greco, in cinque movimenti ci presenta altrettante rappresentazioni o impressioni di cinque famose opere dell'artista ispanico: è forse il più sperimentale dei tre, l'organico del quartetto è esplorato con soluzioni timbriche ed espressive sovente singolari.

@Madiel, tu li conosci?

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3 ore fa, Wittelsbach dice:

Non perdo il polso della situazione...

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In questi Quartetti per archi, l'abisso di disperazione esistenziale di Leifs è più che mai evidente: basta sentire la tristezza intima, solo parzialmente increspata in sporadici momenti, del primo quartetto intitolato "Mors et Vita".
L'ultimo, dedicato a El Greco, in cinque movimenti ci presenta altrettante rappresentazioni o impressioni di cinque famose opere dell'artista ispanico: è forse il più sperimentale dei tre, l'organico del quartetto è esplorato con soluzioni timbriche ed espressive sovente singolari.

@Madiel, tu li conosci?

L'ho sentito una sola volta e mi era anche piaciuto, ne parlai una decina di anni fa nel topic ascolti dell'epoca. Purtroppo non ho il cd, è uno dei pochi della serie che mi manca. 

47 minuti fa, Majaniello dice:

Ovviamente non sto capendo niente di quello che dicono ma la musica è così spettacolare che la sto ascoltando lo stesso.

Divertentissima quella ispirata alla Matrona di Efeso (dal Satyricon di Petronio), che segue alla lettera il racconto e se lo conosci si capisce al volo. Attenzione, però, che le cinque operine non sono del tutto di Hartmann, che le lasciò incompiute tranne una, mi pare la prima, le altre furono orchestrate da Henze, Bialas e altri.

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12 ore fa, Madiel dice:

Divertentissima quella ispirata alla Matrona di Efeso (dal Satyricon di Petronio), che segue alla lettera il racconto e se lo conosci si capisce al volo. Attenzione, però, che le cinque operine non sono del tutto di Hartmann, che le lasciò incompiute tranne una, mi pare la prima, le altre furono orchestrate da Henze, Bialas e altri.

Sono tutte stupende! pazienza se l'orchestrazione è postuma, quando la musica è così di livello è giusto salvarla dall'oblio.

°°°°°°°

Ho cominciato ad ascoltare Henze da questo:

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Per quel che mi riguarda, l'unico pianista mainstream che valga la pena di seguire.

E' un Henze un po' SSV, diciamo che non è proprio la mia cup of tea, ma proviamo.

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2 ore fa, Majaniello dice:

Sono tutte stupende! pazienza se l'orchestrazione è postuma, quando la musica è così di livello è giusto salvarla dall'oblio.

Non credo abbiano solo orchestrato, ora vado a memoria e potrei sbagliarmi, perché Hartmann dopo aver iniziato il lavoro attorno al 1930 poi abbandonò per disinteresse. La partitura fu recuperata negli anni settanta e poi arrangiata per una sua esecuzione. C'è da sottolineare che i compositori incaricati hanno fatto un lavoro egregio, imitando alla perfezione lo stile originale. Cosa curiosa, Henze ha orchestrato anche una serie di ottimi pezzi pianistici, in cui la sovrapposizione dei due autori è totale! 

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2 ore fa, Majaniello dice:

Ho cominciato ad ascoltare Henze da questo:

c7ojwy2mlvn0pahzwur5.jpg

Per quel che mi riguarda, l'unico pianista mainstream che valga la pena di seguire.

 

Parli di Igor Levit? Perché se parli di lui, condivido in pieno

P.S.: occhio anche alla nostra (mia e tua più di altri...) Beatrice Rana.

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2 ore fa, Florestan dice:

Parli di Igor Levit? Perché se parli di lui, condivido in pieno

P.S.: occhio anche alla nostra (mia e tua più di altri...) Beatrice Rana.

Si lui! oltre al talento c'è l'originalità delle sue proposte, per essere un pianista "divo" che incide per una major non c'è male... La Rana è brava nel suo, però anche che palle il solito Tchaikovsky, il solito Chopin... fino a qualche anno fa ci stavo dietro ma ora anche basta.

19 minuti fa, il viandante del sud dice:

mettici pure il sottoscritto :whistle:

Mettiamoci pure @glenngould... pochi cxxx, siamo una terra di intenditori -_-

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18 minuti fa, Majaniello dice:

Si lui! oltre al talento c'è l'originalità delle sue proposte, per essere un pianista "divo" che incide per una major non c'è male... La Rana è brava nel suo, però anche che palle il solito Tchaikovsky, il solito Chopin... fino a qualche anno fa ci stavo dietro ma ora anche basta

A parte questo:

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1 ora fa, Majaniello dice:

 La Rana è brava nel suo, però anche che palle il solito Tchaikovsky, il solito Chopin... fino a qualche anno fa ci stavo dietro ma ora anche basta.

Mah, in realtà nelle esibizioni pubbliche e nei dischi include sempre anche proposte di una certa originalità: pezzi di Ravel e Stravinsky poco battuti, Scriabin, Prokofiev, ora sta portando in giro il concerto di Clara Schumann, e nel suo ultimo programma di recital c'è l'Hammerklavier. Certo Levit è assai più ardimentoso, ma non mi sembra che la Rana si limiti ai soliti preludi di Chopin.

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1 ora fa, giobar dice:

Mah, in realtà nelle esibizioni pubbliche e nei dischi include sempre anche proposte di una certa originalità: pezzi di Ravel e Stravinsky poco battuti, Scriabin, Prokofiev, ora sta portando in giro il concerto di Clara Schumann, e nel suo ultimo programma di recital c'è l'Hammerklavier. Certo Levit è assai più ardimentoso, ma non mi sembra che la Rana si limiti ai soliti preludi di Chopin.

Gio io parlavo della carriera discografica... Beatrice mi pare che sia prona al mercato da questo punto di vista, mentre immagino che sia Levit a imporre determinati progetti, magari trovando una mediazione con la casa discografica (nel disco di sopra ci sono due pezzi di Liszt molto famosi che sanno di esca). Live penso che sia molto più semplice. Comunque sentilo il disco, oltre ad Henze c'è una trascrizione dell'Adagio della X di Mahler, che pur non essendo godibile come l'originale mi ha fatto riflettere su quanto l'armonia mahleriana in quel periodo fosse diventata avventurosa (sul pianoforte certi contrasti armonici si sentono in maniera più evidente). 

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2 minuti fa, Majaniello dice:

Gio io parlavo della carriera discografica... Beatrice mi pare che sia prona al mercato da questo punto di vista, mentre immagino che sia Levit a imporre determinati progetti, magari trovando una mediazione con la casa discografica (nel disco di sopra ci sono due pezzi di Liszt molto famosi che sanno di esca). Live penso che sia molto più semplice. Comunque sentilo il disco, oltre ad Henze c'è una trascrizione dell'Adagio della X di Mahler, che pur non essendo godibile come l'originale mi ha fatto riflettere su quanto l'armonia mahleriana in quel periodo fosse diventata avventurosa (sul pianoforte certi contrasti armonici si sentono in maniera più evidente). 

Sì, certo, mi riferivo anche alla carriera discografica. Ha inciso certi pezzi di Scriabin, l'Uccello di fuoco di Stravinsky, il Secondo di Prokoofiev, la Valse per pianoforte solo di Ravel, tutti pezzi che non sono presenti in genere nei repertori standard. E data l'intensità con cui lo sta proponendo anche in sedi concertistiche assai importanti, non dubito che inciderà (se non l'ha già fatto) anche il concerto di Clara Schumann. Poi, che Levit sia più propositivo, lo scrivevo anche prima. Mi riprometto di sentire il suo nuovo doppio cd perché lo trovo un pianista sempre stimolante e in specie Tristan è un pezzo per me affascinante.

A proposito di Tristan: ma che vuol dire SSV?

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2 ore fa, giobar dice:

Ha inciso certi pezzi di Scriabin, l'Uccello di fuoco di Stravinsky, il Secondo di Prokoofiev, la Valse per pianoforte solo di Ravel, tutti pezzi che non sono presenti in genere nei repertori standard.

Dai giobar proprio no, sei rimasto indietro a quando eri ragazzo :D

quelli che hai citato sono pezzi che ormai incidono i divetti delle major, DG in testa:

Scriabin, Uccello di Fuoco e Proko 2 qui:

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qui Proko 2 anche accoppiato ad un bel Rach 3 (che fa sempre bene al cuore):

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La Valse qui:

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e qui:

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senza dimenticare il genio:

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Per dire che sono un po' sempre le stesse cose. Menomale che esiste tutta una discografia alternativa (che oggi è secondo me la fetta più grossa del mercato) che si occupa di altro sennò con questi stavamo freschi. 

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buongiorno a tutti con la 5a di Mahler con la Simón Bolívar e Dudamel. E ne approfitto per dire che secondo me Dudamel è un gran direttore e viene osteggiato in modo pregiudiziale solo perché è giovane e un po' scenografico. E il livello tecnico di questa orchestra è veramente altissimo, da top10 mondiale!

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