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Cosa state ascoltando ? Anno 2022


Madiel

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2 ore fa, Florestan dice:

Un doppio Decca che va dritto fra i Florestan's Faves 😄

Dedico a @Ives , @Wittelsbach , @Majaniello , @Madiel e a quanti gradiscano.

Naturalmente! 💪 Disco eccellente.

Ricambio con questo, ultimamente ascolto molto Walton, anche complici alcuni bei documentari inglesi degli anni settanta-ottanta che ho visto on line

 

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RAI Radio3 Suite - Il Cartellone 14 giugno 2022 20:00
in diretta Euroradio da Aldeburgh, Snape Maltings

Aldeburgh Festival
"A Garland for the Queen"
serie di brevi brani corali inglesi per celebrare il 70° anniversario dell’incoronazione della Regina Elisabetta

BBC Singers
Owain Park, direttore

Omri Kochavi : Kishtatos
su testo di Amira Hess (1943)
prima esecuzione assoluta, commissione Britten Pears Arts

Judith Weir :  One day to Sing

Hilary Campbell : new work TBC
prima esecuzione assoluta

Benjamin Britten :  Sacred and Profane op. 91
- St. Godric's Hymn
- I mon waxe wod
- Lenten is come
- The long night
- Yif ic of luve can
- Carol
- Ye that pasen by
- A Death

-

Mmh, manca quel tanto di densità questo coro, di impasto sostanziale e insomma corpo spirituale. Non so se dipenda dal mio ascolto nell'aridità del DAB+, l'FM stasera qui in Veneto (89.85 89.90 89.95) essendo assolutamente disastroso (prove tecniche di dismissione...)..

Ah OK, stasera ho colto la differenza tra Singers e Choir, bastava dirlo 🙂 ma forse una frequentazione di mottetti e madrigali continentali colmerebbe loro una lacuna espressiva...

 

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15 ore fa, giobar dice:

E cioè? ...non frequento quel tipo di repertorio e non mi ero mai posto il problema...

Il programma musicale offerto dall'Aldeburgh Festival of Music and the Arts, prestigiosa istituzione non fosse che per longevità, nel dedicare quest'anno, oltre ad altre iniziative una serata giusto allo straordinario Platinum Jubilee of HBM Queen Elizabeth II [PDF] 

come nel suo stile, ma così appropriatamente nell'occasione, ha presentato un accostamento di musica recuperata e musica nuova (con anche due prime assolute) precisamente composta in UK nell'arco di questi fatidici vividissimi decenni di passaggio di millennio.
Scegliendo il repertorio tra quello per, nonché affidandolo a, un ensemble vocale, i national broadcast  BBC Singers, per una doppia ghirlanda: di minute voci e minute composizioni.

Che io non ho potuto che ascoltare quindi, con tanta finezza e attenzione posta in gioco, con una certa aspettativa.

Ai problemi dati, nel suo minaccioso contesto di incuria immagino in prospettiva (da anni in musica meno importa la qualità di resa delle registrazioni di contro alla torrenzialità quantitativa), da un segnale RAI Radio3 in FM in concomitanza, per tutta la durata della serata, disastroso, ho già accennato: il fatto è che via via, ma temo non esattamente a motivo appunto della maggior asciuttezza della fonia via DAB+ su cui ho dovuto ripiegare (beninteso di ascolto via internet d'un intero spettacolo poi per me non se ne parla proprio, anche ne disponessi), sono rimasto sempre meno prima affascinato e poi meno proprio convinto dell'efficacia dell'amalgama canoro realizzato dal gruppo, e sinceramente non ne farei una questione di numero di componenti, seppure...

Seppure: e insomma sono lì che medito: che personalità sta esprimendo questo insieme, quando insieme in musica ha sempre esito in sistema, seppure caratteristicamente più o meno governabile, anzi con emozione nel gioco del suo accattivante mistero. 

E mi dico, e ho scritto, qui ho avuto dubbi esattamente sulla capacità d'esprimere coralità ...ma fosse volontà, un'estetica? ed ecco mi accorgo che, secondo me nient'affatto in senso d'approssimazione ma proprio di coltivazione d'un genere espressivo, gli artisti han preferito giusto darsi nome di cantori uniti, non di corpo canoro, mmh, quand'è che vien fatto così? qui l'ambiente è anglosassone, quali esperienze si denominano Singers anziché Choir? e mi son sentito in grado di considerare la cosa, cioè immagino sia perfettamente trattabile accademicamente, da cui la mia boutade, l'aver sciolto in un sorriso di partecipazione estetica un momento di poco entusiasmo nel senso delle mie più spontanee personali esigenze di pregnanza orchestrale, qui la sfida secondo me venendo risolta e portata volontariamente in trasparenze, e distinzioni perfino pudiche, probabilmente proprio connesse al gesto di levità d'ogni minuta foglietta, naturale od orafa, della ghirlanda. ...Ma si vuol mettere un mottetto alla tedesca un madrigale all'italiana, mi si può concedere un fremito di nostalgia per l'arazzo fiammingo? una pennellata di colore non pastello non avrebbe legato con quel calore di popolo in più...?

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24 minuti fa, superburp dice:

La bellissima sonata per pianoforte di Dukas. A Snorlax, Madiel, viandante, Kovskij e ci aggiungo Florestan.

Ottima scelta! Ricambio con un primo ascolto assoluto

Moderatamente interessante.

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Strauss

Der Bürger als Edelmann, Orchestral Suite Op. 60

Academy of St Martin in the Fields

Sir Neville Marriner

@Florestan "coi trulli" (pugliese?) questo Strauss forse non fondamentale e un pò stucchevole, in odore di divertissement d'alta scuola. Bravissimo ed efficacissimo Marriner qui coi solisti della mitica ASMF (al piano c'è Kathryn Stott).

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14 minuti fa, Ives dice:

Strauss

Der Bürger als Edelmann, Orchestral Suite Op. 60

Academy of St Martin in the Fields

Sir Neville Marriner

@Florestan "coi trulli" (pugliese?) questo Strauss forse non fondamentale e un pò stucchevole, in odore di divertissement d'alta scuola. Bravissimo ed efficacissimo Marriner qui coi solisti della mitica ASMF (al piano c'è Kathryn Stott).

Molto pugliese.

Opera magari non fondamentale, ma bel disco; ricambio con un poema sinfonico sicuramente ancor più marginale, ma eseguito benissimo:

 

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RAI Radio3 ll Concerto del Mattino 15 giugno 2022 12:00
Festival di Musica Antica “Concerti delle camelie” 2021
Registrato il 7 novembre 2021 nel Conservatorio di Musica a Berna

Camerata Bern
Ilya Gringolts, direttore e violino 
Jean-Marie Leclair : Concerto per violino, archi e basso continuo in sol minore Op. 10 n. 6

-

Fascinosa, gratuita nei limiti dell'invenzione amorevole, speciosa come di artigianato eccelso, nel senso dell'invito, alla partecipazione pubblica, questa resa della Camerata Gringolts si stacca nel cielo estivo offrendo quegli stormire di indipendenza arboreofloreale oh insomma grazie, come a dire se serio e divertissement sono un'unica anima in lenta elevazione.

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23 ore fa, glenngould dice:

@Snorlax in controdedica

Me la sto ascoltando anche io! Mi conferma, però, il poco spessore di Martinon come compositore che avevo notato anche in altri pezzi. Produce molti effetti esteriori, ci sono evidenti echi dello Honegger drammatico anni venti, ma alla fine è musica che resta anonima.

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56 minuti fa, Madiel dice:

Me la sto ascoltando anche io! Mi conferma, però, il poco spessore di Martinon come compositore che avevo notato anche in altri pezzi. Produce molti effetti esteriori, ci sono evidenti echi dello Honegger drammatico anni venti, ma alla fine è musica che resta anonima.

Invece per me è stato il primo ascolto in assoluto del pezzo in questione e in generale del Martinon versione compositore. Ho sempre un po' di strizza ad accostarmi ai direttori/compositori soprattutto quando li stimo tantissimo sul podio. Però devo dire che probabilmente partivo già pesantemente prevenuto e che quindi l'ascolto è stato tutto sommato un piacevole passatempo.

Ho fatto giusto un paio di ricerche e ho visto che il catalogo di Martinon è abbbastanza nutrito e che il pezzo in questione è del '46 quando il nostro aveva 36 anni ed era già all'opus 47 (giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare!)

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2 ore fa, glenngould dice:

Invece per me è stato il primo ascolto in assoluto del pezzo in questione e in generale del Martinon versione compositore. Ho sempre un po' di strizza ad accostarmi ai direttori/compositori soprattutto quando li stimo tantissimo sul podio. Però devo dire che probabilmente partivo già pesantemente prevenuto e che quindi l'ascolto è stato tutto sommato un piacevole passatempo.

Ho fatto giusto un paio di ricerche e ho visto che il catalogo di Martinon è abbbastanza nutrito e che il pezzo in questione è del '46 quando il nostro aveva 36 anni ed era già all'opus 47 (giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare!)

Io, invece, non ero prevenuto quando ho sentito per la prima volta un suo pezzo, ma confesso che la delusione alla fine dell'ascolto è stata grande perché mi aspettavo qualcosa di speciale, una terza via diciamo così. Sul web ci sono diversi suoi pezzi sinfonici, anche diretti dall'autore o da direttori francesi di nome, ci si può fare una idea adeguata del suo "non stile". Secondo me il problema è che venne a posizionarsi in un momento storico particolare della musica francese, gli anni trenta-quaranta un periodo di passaggio e sedimentazione del neoclassicismo, così ha subito un po' troppe influenze senza essere capace di mediarle e senza possedere una personalità spiccata. Si sente un po' di tutto: Honegger, Stravinsky, Dukas, Ravel e Roussel in particolare. Aveva molte idee e nessuna memorabile, tentava di conciliare una certa tendenza accademica con un materiale espressivamente più vulcanico (si nota proprio nella Ouverture del video). Il risultato è una certa sterilità: non è veramente neoclassico, ma neppure post romantico, espressionista o comunque avanguardista (credo abbia usato anche un po' di libera dodecafonia o di atonalità negli anni cinquanta, con esiti mediocri). Curioso che un direttore tanto colto, misurato ed elegante si sia lasciato prendere la mano così nelle sue composizioni. Eh, ma si sa quando ci sono le debolezze, in particolare verso i propri "figli"... :lol:

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21 ore fa, Florestan dice:

 

a @Ives , @Wittelsbach , @Madiel , @Snorlax , @superburp , @giobar , @glenngould e a chiunque possa gradire

Ottima l'opera, non conosco integralmente l'edizione, però. Se non per qualche video su YT tipo questo:

Gardiner l'ha portata in tournèe anche a Roma e tra Francia e Inghilterra in forma semiscenica, a simboleggiare la natura "europea" della musica di Handel. Da segnalare inoltre la presenza di cantanti italiani come Vistoli e Buratto, rari in questo repertorio in lingua inglese. La Alder solitamente mi piace, interprete vivace e intrigante per il ruolo, un pò meno il tenore "bambino":

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22 ore fa, Florestan dice:

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a @Ives , @Wittelsbach , @Madiel , @Snorlax , @superburp , @giobar , @glenngould e a chiunque possa gradire

Curioso, ma anche io come burpo non conosco bene l'opera! Anche io tento di ascoltare un po' di lirica, ma con scarsi risultati a causa del caldo asfissiante di questi giorni :wacko: Ricambio con l'aria finale di Apollo dalla Daphne di Strauss

 

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