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Cosa state ascoltando ? Anno 2022


Madiel

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2 ore fa, Madiel dice:

Ci sono compositori tedeschi neo-espressionisti come Trojahn, oppure più radicali come Hoeller. Nel nostro elenco nella discussione hurvizziana mi sembra che abbiamo dimenticato il grande Rihm (personalmente non piace molto, ma riconosco che è senz'altro compositore importante). In Francia c'è Bruno Mantovani, un compositore assai raffinato. Un altro molto interessante è lo svizzero-nigeriano Charles Uzor, se apprezzi i preziosismi sonori uniti a un certo astrattismo. La lista sarebbe lunga...

Rihm mi era venuto in mente dopo aver scritto il post ed è curioso che non ci abbia pensato subito. Stesso dicasi per George Benjamin.

Bruno Mantovani è un altro degno di menzione. Qualche mese fa ho ascoltato alcuni suoi lavori e mi era piaciuto molto

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1 ora fa, glenngould dice:

Rihm mi era venuto in mente dopo aver scritto il post ed è curioso che non ci abbia pensato subito. Stesso dicasi per George Benjamin.

Bruno Mantovani è un altro degno di menzione. Qualche mese fa ho ascoltato alcuni suoi lavori e mi era piaciuto molto

Mantovani è tra i grandi compositori francesi viventi, credo sia innegabile.

C'è anche Michael Finnissy, modernista ma non estremista (almeno, oggi non più). Oppure il più giovane James Dillon, sulla stessa linea relativamente moderata e piuttosto quotato (per me a ragione). In Italia abbiamo il venerando Manzoni oggi novantenne, quelli citati da giobar, c'è Ada Gentile ecc. Volendo i compositori ottimi ci sono, non dico siano geni paragonabili ad altri celebri ormai defunti, però se si parte dal presupposto della generica bravura e capacità, allora vanno citati. La tragedia delle liste fatte da Hurvizzo, è che il nostro tali signori li ignora o non gli piacciono :cat_lol:

Questo pezzo di Finnissy, per esempio, è veramente notevole:

 

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13 ore fa, Madiel dice:

Ci sono compositori tedeschi neo-espressionisti come Trojahn, oppure più radicali come Hoeller. Nel nostro elenco nella discussione hurvizziana mi sembra che abbiamo dimenticato il grande Rihm (personalmente non piace molto, ma riconosco che è senz'altro compositore importante). In Francia c'è Bruno Mantovani, un compositore assai raffinato. Un altro molto interessante è lo svizzero-nigeriano Charles Uzor, se apprezzi i preziosismi sonori uniti a un certo astrattismo. La lista sarebbe lunga... C'è anche Michael Finnissy, modernista ma non estremista (almeno, oggi non più). Oppure il più giovane James Dillon, sulla stessa linea relativamente moderata e piuttosto quotato (per me a ragione). In Italia abbiamo il venerando Manzoni oggi novantenne, quelli citati da giobar, c'è Ada Gentile ecc.

Ma sai che stavo pensando alla Francia? cioè, mi venivano in testa solo Ohana, Dutilleux e Boulez tra i più recenti che conosco.. di questi che citi conosco solo Rihm, e ovviamente Manzoni che, mi scusi il maestro, non credevo ancora vivo.

Altri due nomi, grandi piccoli non lo so, che conosco per caso:

 

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di Harbison ci sono pure le sinfonie dirette da Levine. A proposito di Blomstedt, un altro nome che ha inciso e che mi piace è Lidholm, lo cito anche se è morto pochi anni fa. 

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34 minuti fa, Majaniello dice:

Che significa che hai ascoltato più versioni! Ammetto che mi avevi incuriosito e ho premuto play, sull'esecuzione niente da dire... la musica GESU'! non la ricordavo perchè non c'è niente da ricordare! mi son detto "attendiamo qualche secondo, arriverà un'idea, un tema, qualcosa...", dopo 5 minuti di "piripipì BAAAM piripirò BAAAM" ho spento. Ogni tanto critico Berlioz o Schumann, ma Liszt è davvero imbattibile :D (quello orchestrale, perchè di quello pianistico mi piacciono diverse cose). 

Poi mi ascolto un po' di contemporanea, avete tirato fuori un sacco di nomi che non avevo mai sentito... bene!

Rispondo qui all'intervento di Maja per evitare che il topic di Hurwitz vada fuori tema (ulteriormente).

Il problema di questo poema sinfonico, secondo me, è che la parte bella arriva dopo con l'entrata dell'organo. La sezione che hai ascoltato tu se non sbaglio dovrebbe rappresentare la furia degli Unni e quindi, sì, c'è molto BaBaBaBAM! Rimane uno dei poemi sinfonici più belli e dico la verità, l'esecuzione di Adés mi ha fatto pensare a te perché rispetto ad altre che ho sentito, questa è meno proiettata verso il cd trombonismo (se non addirittura bassotubismo). L'ho sentita più asciutta ed essenziale.

Per quanto riguarda il Liszt pianistico, essendo io sostanzialmente brahmsiano, mi concilia il sonno

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Ricordo che avevo pure recensito anni fa i poemi listziani nell'edizione di Haitink, che è l'unica poi che possiedo e conosco bene, credo ascoltati in piena estate, in quelle giornate fatte di niente, caldo e aria condizionata. La Battaglia degli Unni mostra un Liszt al culmine delle proprie possibilità descrittive e narrative. Tutti i suoi temi peculiari sono presenti: scale armoniche esotiche per rappresentare Attila e i suoi; tema dei corni per l'avanzata dell'esercito cristiano (molto wagneriano); gran corale sul tema gregoriano del Crux fidelis. Tutto dipinto da un'orchestra tra le più opulente dell'intero '800. Nel finale appare anche l'organo che conclude con accordi maestosi l'opera, in un clima di luminosa esaltazione. Spettacolarmente, è un lavoro che piace al pubblico, anche se si sente poco in sala da concerto. A me piace più Von der Wiege bis zum Grabe (dalla culla alla tomba, tema tipico dell'800) che è uno degli ultimi se non ricordo male; alcuni sono proprio mediocri tipo Hungaria.

++++++

Martin

4 Ballades

Solistes du RCO/Chailly

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9 ore fa, Majaniello dice:

Ma sai che stavo pensando alla Francia? cioè, mi venivano in testa solo Ohana, Dutilleux e Boulez tra i più recenti che conosco.. di questi che citi conosco solo Rihm, e ovviamente Manzoni che, mi scusi il maestro, non credevo ancora vivo.

Altri due nomi, grandi piccoli non lo so, che conosco per caso:

 

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di Harbison ci sono pure le sinfonie dirette da Levine. A proposito di Blomstedt, un altro nome che ha inciso e che mi piace è Lidholm, lo cito anche se è morto pochi anni fa. 

Matthews è il tipico eclettico inglese, ha iniziato come avanguardista (ma non radicale) alla fine degli anni sessanta, per poi transitare già nel giro di un decennio verso lidi più rassicuranti. Oggi scrive musica poco interessante e di gusto eclettico un po' sulla scia di Maxwell Davies, molto ben confezionata e senza cadere nel manierismo classicheggiante di certi colleghi americani. 

Difetto, quest'ultimo, che colpisce l'americano Harbison. Pur essendo un allievo molto dotato di Sessions, non ha scritto gran cosa propriamente serialista e neanche fece parte di certe esperienze avanguardiste statunitensi degli anni sessanta-settanta. Musica anche in questo caso fatta bene, secondo me decisamente superiore a quella di certi giovani citati da Hurvizzo nella sua famigerata lista, ma alla fine non si ricorda nulla di memorabile. 

Mi meraviglio che tra gli americani tonaleggianti proprio bravi il nostro eroe non abbia citato Aaron J. Kernis: compositore notevole, sa riproporre alcuni aspetti del classicismo neoromantico in una veste nuova senza sembrare un epigono (magnifica la sua recente 4a sinfonia uscita per Naxos).

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4 ore fa, glenngould dice:

Rispondo qui all'intervento di Maja per evitare che il topic di Hurwitz vada fuori tema (ulteriormente).

Il problema di questo poema sinfonico, secondo me, è che la parte bella arriva dopo con l'entrata dell'organo.

Concordo, è tutto spinto verso il finale trionfante. Al di là del gusto per la trombonata eroica, bisogna dire che in tredici minuti c'è parecchia materia, anche se non è sviluppata come si dovrebbe: più che altro sono degli stati d'animo o delle descrizioni oniriche che vengono come accatastate, un altro aspetto "modernista" di Liszt da non sottovalutare (almeno formalmente). A me piace anche la parte centrale lenta, molto cantabile e vagamente pre-mahleriana, crea un bel effetto emotivo preparando la conclusione in crescendo.

P.S. Da notare nel video di Adès, a 1:17 nei legni, una fuggevole quanto futura citazione busoniana del Faust ! :cat_lol:

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3 ore fa, Ives dice:

A me piace più Von der Wiege bis zum Grabe (dalla culla alla tomba, tema tipico dell'800) che è uno degli ultimi se non ricordo male; alcuni sono proprio mediocri tipo Hungaria.

L'ultima sua grande composizione orchestrale (1882), considerato all'unanimità uno dei capolavori orchestrali di Liszt! Caratterizzato dall'uso ambiguo della tonalità anticipatore del '900 e per l'orchestrazione cinerea.

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Brett DEAN
Dramatis Personae - concerto per tromba e orchestra

Hakan Hardenberger
Orchestra sinfonica nazionale della Rai
Robert Trevino

Si parlava in questi giorni di compositori viventi e di rilievo. Ieri sera, complice una lunga corvée tassistica per i figli, ho avuto la fortuna di ascoltare alla radio questo pezzo che mi è parso straordinario. Non sapevo cosa fosse perché quando ho acceso la radio era già iniziato, ma dalle prime note sono rimasto sbalordito dalla ricchezza di idee, dai colori, dalla vivacità, dalla capacità di questo concerto di stregare l'ascoltatore senza dargli un attimo di pausa. Alla fine ho scoperto che l'autore era l'australiano Brett Dean e il pazzesco solista era Hardenberger. Conoscevo Dean come violista (per un po' di tempo anche nelle file dei Berliner Philharmoniker), membro di vari complessi cameristici e protagonista di qualche disco (ha inciso Hindemith per la CPO). Ma ignoravo la sua, ora preponderante, carriera di compositore. Il pezzo pare che abbia anche una certa componente scenica perché è previsto che diversi degli ottoni si spostino sul palco e anche nella sala per creare particolari effetti sonori e alcuni di loro, alla fine, implementino la già ricca compagine delle percussioni. L'esecuzione, oltre alla straordinaria bravura di Hardenberger, capace di un virtuosismo incredibile, mi è sembrata eccellente, con una orchestra assai pimpante guidata in modo sicuro da Trevino e uno sfoggio di incursioni solistiche di vari strumentisti.
Il pezzo è stato inciso da Hardenberger per la BIS con Storgards e si può sentire anche su youtube.
L'esecuzione di ieri, che nel pomeriggio ho già riascoltato due volte, si può sentire invece al link qui sotto a partire dal minuto 54'43". Prima si può ascoltare una intensa esecuzione del Requiem per archi di Takemitsu (una sorta di ouverture  non prevista dal programma originario e voluta da Trevino come omaggio alle vittime della guerra in Ucraina e un pezzo assai insipido dell'italiano Fabio Nieder).

https://www.raiplaysound.it/audio/2022/03/Radio3-Suite---Il-Cartellone-del-24032022-2ccba7bf-88cb-40f2-8dd1-e32b35940c90.html

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8 ore fa, glenngould dice:

Rispondo qui all'intervento di Maja per evitare che il topic di Hurwitz vada fuori tema (ulteriormente).

Il problema di questo poema sinfonico, secondo me, è che la parte bella arriva dopo con l'entrata dell'organo. La sezione che hai ascoltato tu se non sbaglio dovrebbe rappresentare la furia degli Unni e quindi, sì, c'è molto BaBaBaBAM! Rimane uno dei poemi sinfonici più belli e dico la verità, l'esecuzione di Adés mi ha fatto pensare a te perché rispetto ad altre che ho sentito, questa è meno proiettata verso il cd trombonismo (se non addirittura bassotubismo). L'ho sentita più asciutta ed essenziale.

Per quanto riguarda il Liszt pianistico, essendo io sostanzialmente brahmsiano, mi concilia il sonno

Ho spento troppo presto allora :D io sono per non rinnegare il trombonismo e l'esagitazione quando è prevista dall'autore, anche perchè se Liszt lo suoni com'è scritto togli tutto il divertimento che proviene da quelle atmosfere un po' fumettose (che nell'800 dovevano fare una grande impressione evidentemente). Non ho molti riferimenti (i soliti noti), le rare volte che mi capita ascolto questo, che sicuramente @Ivesconosce:

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ristampato poi qui:

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trovavo potabile anche Orpheus, più che altro perchè è breve e calmo, ma in fondo niente di che. Del Liszt pianistico/organistico mi piacciono le cose "busoniane" (con le fughe o le variazioni), la sonata (almeno mi piaceva, non so ora), qualcosa degli Anni di pellegrinaggio (fuffa alternata a perle), ma sono fan del Liszt cazzaro e easy-lisztening (questa era terribile, ma non ho resistito) delle rapsodie e altri pezzi d'intrattenimento, almeno là getta la maschera. 

3 ore fa, Madiel dice:

Concordo, è tutto spinto verso il finale trionfante. Al di là del gusto per la trombonata eroica, bisogna dire che in tredici minuti c'è parecchia materia, anche se non è sviluppata come si dovrebbe: più che altro sono degli stati d'animo o delle descrizioni oniriche che vengono come accatastate, un altro aspetto "modernista" di Liszt da non sottovalutare (almeno formalmente). A me piace anche la parte centrale lenta, molto cantabile e vagamente pre-mahleriana, crea un bel effetto emotivo preparando la conclusione in crescendo.

P.S. Da notare nel video di Adès, a 1:17 nei legni, una fuggevole quanto futura citazione busoniana del Faust ! :cat_lol:

L'ultima sua grande composizione orchestrale (1882), considerato all'unanimità uno dei capolavori orchestrali di Liszt! Caratterizzato dall'uso ambiguo della tonalità anticipatore del '900 e per l'orchestrazione cinerea.

Ogni tanto mi chiedo se ci piace certa musica, o ci interessa certa musica, solo perchè anticipa altro, e non perchè è fatta bene. Cioè, se elimini le considerazioni che ho grassettato, che rimane per descrivere questa "parecchia materia"? Per descrivere una sinfonia di Beethoven o di Stravinsky non si ha bisogno di tutte queste precisazioni storiche. Boh, io alla fine guardo il risultato, ci può stare che piaccia eh, a me quelli di Liszt sembrano esperimenti di un ego smisurato che ogni tanto imbrocca a caso una soluzione efficace.

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1 ora fa, Majaniello dice:

Ho spento troppo presto allora :D io sono per non rinnegare il trombonismo e l'esagitazione quando è prevista dall'autore, anche perchè se Liszt lo suoni com'è scritto togli tutto il divertimento che proviene da quelle atmosfere un po' fumettose (che nell'800 dovevano fare una grande impressione evidentemente)

Infatti l'integrale di Haitink pur essendo la più celebre, è anche la meno azzeccata sotto questo punto di vista. E' proprio il direttore meno appropriato per questo genere di musica. Lascerei perdere pure Masur, alla fine, nel complesso, l'unico ciclo riuscito rimane questo:

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...poi, per i singoli poemi sinfonici ci si può sbizzarire. In ogni caso non li ascolto molto spesso: alcuni sono divertenti e caciaroni, altri sembrano un accumulo di note affastellate su carta, un puro autocompiacimento di questo singolare artista, che, nel bene e nel male, ha fatto epoca...

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1 ora fa, Snorlax dice:

Infatti l'integrale di Haitink pur essendo la più celebre, è anche la meno azzeccata sotto questo punto di vista. E' proprio il direttore meno appropriato per questo genere di musica. Lascerei perdere pure Masur, alla fine, nel complesso, l'unico ciclo riuscito rimane questo:

 

E il grande Golovanov? Follia pura al servizio di pezzi sgangherati, affascinanti, visionari, chiassosi, mistici a modo loro... La sua integrale è proprio uno spasso, al netto della qualità fonica non ideale.

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39 minuti fa, Snorlax dice:

Infatti l'integrale di Haitink pur essendo la più celebre, è anche la meno azzeccata sotto questo punto di vista. E' proprio il direttore meno appropriato per questo genere di musica. Lascerei perdere pure Masur, alla fine, nel complesso, l'unico ciclo riuscito rimane questo:

Snorlino tra gli interpreti dimentichi il mostro dei mostri:

daje!

°°°° 

dai super! @Madiel

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5 minuti fa, giobar dice:

E il grande Golovanov? Follia pura al servizio di pezzi sgangherati, affascinanti, visionari, chiassosi, mistici a modo loro... La sua integrale è proprio uno spasso, al netto della qualità fonica non ideale.

Insieme! 😮 

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3 ore fa, Majaniello dice:

Ogni tanto mi chiedo se ci piace certa musica, o ci interessa certa musica, solo perchè anticipa altro, e non perchè è fatta bene. Cioè, se elimini le considerazioni che ho grassettato, che rimane per descrivere questa "parecchia materia"? Per descrivere una sinfonia di Beethoven o di Stravinsky non si ha bisogno di tutte queste precisazioni storiche. Boh, io alla fine guardo il risultato, ci può stare che piaccia eh, a me quelli di Liszt sembrano esperimenti di un ego smisurato che ogni tanto imbrocca a caso una soluzione efficace.

Nel caso di Liszt posso dire che la musica in sé alla fine non mi piace mai a fondo, anche quando la trovo attraente (mi capita molto di rado). Nel caso del poema sinfonico sopra descritto mi affascinano le pagine anticipatrici e fuori dall'ordinario per quell'epoca. Ne convengo che è poco e neppure riguarda l'essenza del pezzo, ma alla fine si sa... orecchio non sente e cuore non duole :cat_lol:

2 ore fa, Snorlax dice:

Infatti l'integrale di Haitink pur essendo la più celebre, è anche la meno azzeccata sotto questo punto di vista. E' proprio il direttore meno appropriato per questo genere di musica.

Vade retro Haitink, ho sempre scritto in forum da tempo immemorabile che quella integrale vale poco. Haitink era privo delle doti di analisi necessarie per rendere i poemi sinfonici per lo meno un poco credibili. La musica brutta o fatta male ha bisogno di talenti straordinari per farla sembrare attraente.

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4 ore fa, Majaniello dice:

 

dai super! @Madiel

C'è un profondo lirismo in quasi tutti i lavori di Uzor che ho sentito, tende a smussare gli angoli dell'avanguardia di marca francese come se ricercasse una qualche estasi nel suono. Sfuggente ed elusivo, e sempre di estrema raffinatezza nel trattamento dei timbri. Spesso ci sono dei veri e propri programmi interiori, anche se l'autore non li esplicita chiaramente nei suoi scritti o nei titoli (di certo prende spunto da letture di poesia e filosofia). Secondo me, è un compositore maggiore. 

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8 ore fa, giobar dice:

E il grande Golovanov? Follia pura al servizio di pezzi sgangherati, affascinanti, visionari, chiassosi, mistici a modo loro... La sua integrale è proprio uno spasso, al netto della qualità fonica non ideale.

 

8 ore fa, Majaniello dice:

Snorlino tra gli interpreti dimentichi il mostro dei mostri:

daje!

°°°° 

dai super! @Madiel

Mea culpa ragazzi, credevo ne avesse incisi tanti, ma non tutti! Vabbé Golovanov è fuori concorso, ma di cosa stiamo parlando?! Ora scappo sennò arrivo in ritardo a lavoro...

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9 ore fa, Wittelsbach dice:

Suscita emozioni contrastanti un altro di questi poemi, l'Heroide Funebre. Per alcuni, è una delle più incredibili anticipazioni di Mahler mai sentite. Per altri, è grandioso ma irrisolto.

Se ben ricordo, lo misi tra i peggiori in assoluto, pur riconoscendone l'utilizzo pre-mahleriano nelle percussioni. Ma in sintesi è una cafonata, un lavoro modestissimo, in cui Liszt ricicla temi da una mai realizzata Sinfonia della Rivoluzione. 30 minuti di noia. Liszt fece ancor di peggio, a mio modesto avviso, nelle grandi Messe, orripilanti. Un pezzo da recuperare è l'Hamlet privo di retorica e con clima tesissimo, accenti mutevoli e sospesi, orchestrazione ingegnosa.

13 ore fa, Majaniello dice:

le rare volte che mi capita ascolto questo, che sicuramente @Ivesconosce:

Credo di averlo ascoltato ma non ne ho nessun ricordo particolare. Non sono un fan di Haitink e non è un fenomeno, è scolastico, ma per capirci qualcosa mi va più che bene, è ben registrato e c'è la LPO dei tempi d'oro. Alternative poche. Il russo è troppo "svalvolato" per i miei gusti e tecnicamente erratico, Masur ancora più "piatto".

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8 ore fa, Ives dice:

Un pezzo da recuperare è l'Hamlet privo di retorica e con clima tesissimo, accenti mutevoli e sospesi, orchestrazione ingegnosa.

 

Lo proverò, anche se trovare on line esecuzioni decenti è proprio difficile.

----

Walton: A Wartime Sketchbook (arrangiamento di C. Palmer 1990 da musiche varie di film di guerra) (1942)

Academy of St Martin-in-the-Fields diretta da Sir Neville Marriner

A chi apprezza...

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M. Mussorgskij/M. Ravel/N. Golovanov, Quadri d'un esposizione, Orchestra Sinfonica della Radio dell'URSS, NIkolai Golovanov

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...con la scusa di Liszt, mi avete ricordato che era un bel po' che Golovanov latitava nei miei ascolti. Dopo tanto tempo, è un'emozione ancora più grande. Il direttore sovietico ritocca l'orchestrazione raveliana, taglia quasi tutte le Promenade e investe questo celebre lavoro con la sua forza interpretativa dirompente che non guarda in faccia a nessuno: fa quello che vuole e lo fa benissimo, senza freni, senza remore. Il suono è quel che è, e l'orchestra radiofonica sovietica non brilla certo per il suono rifinito e per i prezionismi timbrici, eppure a me risulta tutto così persuasivo nella sua esuberanza quasi esplosiva. Un'esecuzione diversa da tutte le altre, e per questo, irripetibile.

...dedico a tutti, anche se i deboli di cuore farebbero bene ad astenersi...:rolleyes::cat_lol:

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3 ore fa, Wittelsbach dice:

Hayden Wayne, Sinfonia n. 3 Heavy Metal

dedicata a @Madiel

Cos'è 'sta roba ? Sembra musica da film con gli alieni cattivi che vogliono invaderci, ma sul più bello interviene la coalizione terrestre con gli americani che distruggono tutti! :cat_lol:

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