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Cosa state ascoltando ? Anno 2022


Madiel

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Quest'aria neozarista, unita al chiacchierare di Noseda, mi hanno indotto un ascolto. Noi che preferiamo Salieri a Mozart, noi che il capolavoro di Puccini è il Trittico, noi che Milhaud è il migliore dei Six... insomma noi classicofili snob che aborriamo lo Chenier e il suo "trionfo dell'amor", ascoltiamo:

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Scherzi a parte, l'opera l'avevo ascoltata una vita fa (in chissà quale edizione, giacchè ne giravano solo di scadenti) e già m'aveva colpito. In effetti la musica è interessante, nonostante lo stile sia quello dell'epoca (che fastidio gli archi che raddoppiano le voci!), e Illica ogni tanto tromboneggi un po' troppo, si avverte lo sforzo di Giordano nel lavorare più di fino sui colori orchestrali (i legni!), su un melodiare più elusivo e meno plateale, su quello che qualcuno ha chiamato "esotismo psicologico", insomma una maturazione si direbbe, sia nel trattamento musicale che nell'approfondimento dei personaggi, che provano a vivere in tre dimensioni (specie la protagonista femminile, sorta di Violetta della Giovane Scuola). Il primo atto, esagero, vive di equilibri quasi neoclassici, in un'aria di sofisticato decadentismo, mentre il secondo, molto conciso, è in pratica un duettone drammatico con aperture liriche dai toni mediamente cupi. Il terzo lo devo ancora ascoltare. Noseda nobilita il taglio sinfonico della partitura, come ha provato a fare Chailly (per quel che ho sentito) con Chenier, e devo dire che eccelle nei momenti faureiani (non lo cito a caso) ma tutto sommato se la cava anche nelle accelerazioni, benchè il suo slancio appaia sempre piuttosto costruito come c'è d'attendersi. La Yoncheva, già prezzemolina di casa Sony (grazie Wittel), a me piace abbastanza, a parte qualche incertezza in acuto si sforza di entrare nel personaggio, quello che proprio non va è il tenore, il classico orco che spinge spinge, e si strozza pure, ma ce lo facciamo andar bene, data la relativa rarità del titolo. Rimando analisi più approfondite ad ascolti più approfonditi. Complessivamente da ascoltare per apprezzare un Giordano diverso suonato con gusto.

@Wittelsbach @Pinkerton

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15 minuti fa, Majaniello dice:

 

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Viene da chiedersi quale terribile causa di forza maggiore abbia impedito al grafico di indicare in copertina anche il nome dell'autore. Per dire, non stiamo parlando del Flauto magico o di Rigoletto, il cui autore tutti conoscono, ma di un titolo sconosciuto ai più di un compositore secondario sebbene di qualche notorietà e proprio il suo nome poteva fare da traino sui potenziali acquirenti.

Comunque no, malgrado la presentazione stimolante, non è la mia tazza di tè. E c'è pure il tenore che si strozza...:lol:

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1 ora fa, giobar dice:

Viene da chiedersi quale terribile causa di forza maggiore abbia impedito al grafico di indicare in copertina anche il nome dell'autore. Per dire, non stiamo parlando del Flauto magico o di Rigoletto, il cui autore tutti conoscono, ma di un titolo sconosciuto ai più di un compositore secondario sebbene di qualche notorietà e proprio il suo nome poteva fare da traino sui potenziali acquirenti.

Non l'avevo notato! 😮

1 ora fa, giobar dice:

Comunque no, malgrado la presentazione stimolante, non è la mia tazza di tè. E c'è pure il tenore che si strozza...:lol:

Eppure ricordo tuoi apprezzamenti a Fanciulla del west, o me lo sono sognato?

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On 18/3/2022 at 22:23, giobar dice:

Non te lo sei sognato. Mi piace assai, ma penso che non ci siano dubbi che Puccini è un'altra cosa.

Decisamente! Però però, devo dire che in Chenier c'è almeno un passaggio che mi emoziona davvero; al contrario degli altri personaggi che qui e là mi appaiono un po' ridicoli (diciamolo: un po' da Tristano dei poveracci), ho sempre percepito lui come un uomo reale, con le sue debolezze, i suoi ideali e le sue contraddizioni, le sue frustrazioni, le esaltazioni, la sete di vendetta e i ripensamenti... che qui fa un notevole esercizio di autocoscienza (seppur non di autocontrollo):

Tra l'altro la storia del fabbricare i "nemici della patria" a tavolino è ancora tristemente attuale. Ho scelto una recita americana che mi piaceva, con Warren e Tucker.

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5 ore fa, superburp dice:

Questo bellissimo cd:

Dieter Klöcker, Werner Genuit, Consortium Classicum - Busoni: Clarinet  Chamber Music (1997) DOWNLOAD on ISRABOX

A Madiel e chi apprezza.

Ottima scelta! Ricambio con

Wuorinen: Piano Sonata No.3 (1986)

Alan Feinberg, pianoforte

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Allora, ho aperto lo Spotify di Kirill Petrenko con l'idea di ascoltare finalmente qualcosa di suo con una certa attenzione... dovevo scegliere tra Suk, Pfitzner, Adams, Rachmaninov, Franz Schmidt, le ultime due di Tchaikovsky, la nona di Beethoven... insomma, un incubo! sembrava un florilegio fatto ad arte della musica che odio, mancava solo Wagner 🤣

Ho optato per la sesta di Mahler (non foss'altro che oltre al dramma c'è un po' di contrappunto), ho ascoltato l'esposizione del primo movimento due volte prima nell'esecuzione Petrenko-Berliner (2021) e poi nell'esecuzione Rattle-Berliner (2019) per fare un confronto, tanto sono 5 minuti a botta. Oh, si dice che i Berliner suonano da soli... è vero! 😮 non voglio dire che erano uguali uguali, perchè qualche differenza nell'articolazione degli archi, nella gestione dei climax e altre piccole cose c'è, però insomma... se me le avessero fatte sentire bendato avrei pensato a due esecuzioni diverse di uno stesso direttore. Ovviamente tutto molto musicale e molto noioso, più che noioso direi ordinario, ma in fondo non è neanche colpa loro se la musica di Mahler non si presta tanto alla sensibilità e allo stile contemporaneo (opinione mia ormai sempre più consolidata). C'è anche una settima di Beethoven, poi magari provo con quella, e aspetto qualche uscita che sia più potabile per i miei gusti.

Ora, per la cronaca, questo:

1200x1200bf-60.jpg

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4 ore fa, Majaniello dice:

Allora, ho aperto lo Spotify di Kirill Petrenko con l'idea di ascoltare finalmente qualcosa di suo con una certa attenzione... dovevo scegliere tra Suk, Pfitzner, Adams, Rachmaninov, Franz Schmidt, le ultime due di Tchaikovsky, la nona di Beethoven... insomma, un incubo! sembrava un florilegio fatto ad arte della musica che odio, mancava solo Wagner 🤣

Ho optato per la sesta di Mahler (non foss'altro che oltre al dramma c'è un po' di contrappunto), ho ascoltato l'esposizione del primo movimento due volte prima nell'esecuzione Petrenko-Berliner (2021) e poi nell'esecuzione Rattle-Berliner (2019) per fare un confronto, tanto sono 5 minuti a botta. Oh, si dice che i Berliner suonano da soli... è vero! 😮 non voglio dire che erano uguali uguali, perchè qualche differenza nell'articolazione degli archi, nella gestione dei climax e altre piccole cose c'è, però insomma... se me le avessero fatte sentire bendato avrei pensato a due esecuzioni diverse di uno stesso direttore. Ovviamente tutto molto musicale e molto noioso, più che noioso direi ordinario, ma in fondo non è neanche colpa loro se la musica di Mahler non si presta tanto alla sensibilità e allo stile contemporaneo (opinione mia ormai sempre più consolidata). C'è anche una settima di Beethoven, poi magari provo con quella, e aspetto qualche uscita che sia più potabile per i miei gusti.

Ora, per la cronaca, questo:

1200x1200bf-60.jpg

Ma andando così a memoria mi parrebbe di ricordare che un po' di contrappunto nella nona c'è 😄.

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14 ore fa, Majaniello dice:

Allora, ho aperto lo Spotify di Kirill Petrenko con l'idea di ascoltare finalmente qualcosa di suo con una certa attenzione... dovevo scegliere tra Suk, Pfitzner, Adams, Rachmaninov, Franz Schmidt, le ultime due di Tchaikovsky, la nona di Beethoven... insomma, un incubo! sembrava un florilegio fatto ad arte della musica che odio, mancava solo Wagner 🤣

Ho optato per la sesta di Mahler (non foss'altro che oltre al dramma c'è un po' di contrappunto), ho ascoltato l'esposizione del primo movimento due volte prima nell'esecuzione Petrenko-Berliner (2021) e poi nell'esecuzione Rattle-Berliner (2019) per fare un confronto, tanto sono 5 minuti a botta. Oh, si dice che i Berliner suonano da soli... è vero! 😮 non voglio dire che erano uguali uguali, perchè qualche differenza nell'articolazione degli archi, nella gestione dei climax e altre piccole cose c'è, però insomma... se me le avessero fatte sentire bendato avrei pensato a due esecuzioni diverse di uno stesso direttore. Ovviamente tutto molto musicale e molto noioso, più che noioso direi ordinario, ma in fondo non è neanche colpa loro se la musica di Mahler non si presta tanto alla sensibilità e allo stile contemporaneo (opinione mia ormai sempre più consolidata). C'è anche una settima di Beethoven, poi magari provo con quella, e aspetto qualche uscita che sia più potabile per i miei gusti.

Quindi Hurwitz, dal suo punto di vista, non ha tutti i torti. Cioè difficile giudicare K.Petrenko da una discografia "limitata" e dai video sulla piattaforma dei Berliner, la sala d'incisione è un mondo a parte, piaccia o meno. Io conosco Suk e non è male, certo poi senti Ancerl, Neumann e Mackerras ed è un altro mondo. C'è anche una Settima di Mahler, altro banco di prova mostruoso per i direttori, ovviamente live in Baviera:

https://www.classicstoday.com/review/petrenkos-munich-mahler-7th-boulez-without-the-warmth/?search=1

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On 18/3/2022 at 19:27, Majaniello dice:

Quest'aria neozarista, unita al chiacchierare di Noseda, mi hanno indotto un ascolto. Noi che preferiamo Salieri a Mozart, noi che il capolavoro di Puccini è il Trittico, noi che Milhaud è il migliore dei Six... insomma noi classicofili snob che aborriamo lo Chenier e il suo "trionfo dell'amor", ascoltiamo:

 

Una Siberia l'ho ascoltata e recensita.
Il pezzo più iconico forse è il coro "Malori, dolori", che non è altro che una trasposizione del famosissimo coro russo dei battellieri del Volga.

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