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L'ottantesimo meraviglioso compleanno di Joan Baez


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Oggi è l'ottantesimo genetliaco mirifico di Joan Baez, la grande e leggendaria cantautrice, che incise il primo album solista (ne ha registrati in tutto 50 durante la sua carriera) per la Vanguard Records, una raccolta di ballate blues e folk per sola voce e chitarra intitolata "Joan Baez", che riscosse un moderato successo. Più fortunato il suo secondo album, "Joan Baez, Vol", che diventò disco d'oro. Nel corso degli anni 60, Joan Baez si affermò come interprete, prima negli States e poi nel resto del mondo (nel 1965 entrò per la prima volta nella "top ten" del Regno Unito), affiancando l'attività di cantante a quella di attivista. Influenzata dal compagno dell'epoca, Bob Dylan, iniziò anche a comporre alcune canzoni e nel 1969, dopo l'esibizione al celeberrimo festival musicale, si guadagnò l'appellativo di "usignolo di Woostock". Principalmente folksinger, nel corso della carriera Joan Baez ha spaziato in tanti altri generi, scrivendo tantissimi brani e continuando a interpretarne altri di amici e colleghi, dallo stesso Bob Dylan a Woody Guthrie, fino a Leonard Cohen, Mark Knopfler e ai Rolling Stones. Tra le canzoni più iconiche di Joan Baez, c'è la sua versione di "We Shall Overcome", canzone di protesta pacifista che, registrata e cantata dall'artista in numerose marce, a partire dal 1963, è diventata inno del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Merita di essere citata anche "The Night They Drove Old Dixie Down", incisa dai canadesi The Band ma diventata un successo reinterpretata da Joan Baez. Impossibile non ricordare poi "Here's to You", con la musica di Ennio Morricone, dedicata a Sacco e Vanzetti, così come "Diamond and Rust", che, scritta nel 1975, descrive la relazione che la cantante aveva avuto anni prima con Dylan. Entrambi agli inizi della carriera e accomunati dall'impegno civile, Joan Baez e Bob Dylan si erano conosciuti nel 1961 al Gerdes Folk City nel Greenwich Village, dando vita a un legame artistico diventato ben presto (anche) sentimentale: è stato proprio l'incontro con Dylan a politicizzare definitivamente il repertorio di Baez, che ha avuto nell'ex compagno uno dei principali parolieri, anche dopo il tradimento che ha segnato la fine della loro relazione. Nel corso dei decenni, pur senza ritorni di fiamma, i due grandi artisti hanno collaborato a più riprese, andando persino in tour insieme. "Diamond & Rust", dall'omonimo album di Joan Baez del 1975, ricorda appunto in modo esplicito i sentimenti di Joan per Bob, che a sua volta sarebbe stato ispirato dall'ex compagna per "Visions of Johanna".

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