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Hurwitz & co.


Majaniello

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La Alsop dirige Bernstein (box Naxos). Nonostante Bernstein rimanga ineguagliato il miglior direttore di se stesso, la sua allieva Marin Alsop, alla testa di ottime compagini anglo-brasilian-americane, supera il Maestro nella lettura di alcune partiture (ad esempio, Mass) e globalmente rende pieno merito alla musica di Bernstein come nessun altro oggi, con il piglio, il ritmo e i colori necessari a renderla piacevolissima. Contiene pure un DVD con documentario e un "Bernstein Anniversary Bouquet" con variazioni su temi di Bernstein di altri compositori e a lui dedicate (Berio, Druckman, Foss, Takemitsu...).

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Box Erato dedicato a Milhaud e denominato "La Vie Heureuse". Ottima rassegna della prolifica produzione dell'autore francese: miscellanea da sinfonie, concerti, balletti, cameristica, songs e un disco di registrazioni storiche dirette dall'autore. Qualità audio molto variabile.

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Le registrazioni radiofoniche di Karel Ancerl. Succosissimo box della Supraphon (15CD) con le incisioni radiofoniche di Ancerl captate tra gli anni 50-60 con la mitica Filarmonica Ceka. Il repertorio è quello di casa, con Beethoven, Mendelssohn e Mozart a far quasi da contorno. Ci sono anche autori ceki poco noti e un oratorio "comunista" di Schulhoff. Un vero e proprio scrigno pieno di tesori.

https://www.supraphon.com/album/670253-karel-ancerl-live-recordings

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On 6/5/2022 at 10:26, Ives dice:

Dave's Faves: i dischi preferiti di Hurwitz. La Tosca della Caballé (Decca ex Philips)

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E questa ? Non è una edizione in genere molto criticata ? 

@Wittelsbach mi pare ne avessi accennato qualche volta, o sbaglio ?

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14 ore fa, Madiel dice:

E questa ? Non è una edizione in genere molto criticata ?

Non direi, nè da parte della critica, nè degli appassionati. Per quanto mi riguarda, la trovo ottima. Della Caballè si è detto molto, direi superba, un laser; Carreras 30enne è ancora in voce, sfoca qualche acuto ma la tessitura lo favorisce e il timbro è indubbiamente bellissimo, giovane e ardente; Wixell a me non dispiace, forse il più criticato da certa stampa italiana, ma il canto è buono, morbido e soprattutto evita tutti i ghigni di certa vetusta tradizione (qui davvero messa alla porta e finalmente). Uno Scarpia frustrato, austero ma molto interiorizzato. Ottimi i comprimari con l'allora poco conosciuto Samuel Ramey che fa Angelotti (e che sarà 20 anni dopo Scarpia ottimo e singolarissimo da basso acuto con Sinopoli), Trimarchi il Sacrestano e De Palma in uno dei suoi innumerevoli Spoletta. Davis concerta con grande accuratezza, la dimensione è sempre molto lirica anche nei momenti più scellerati del secondo atto. Se vogliamo, l'orchestra non ha la raffinatezza dei Berliner o di altre compagini di livello superiore. Leggendo le cronache del tempo, fu uno spettacolo dal successo clamoroso al Covent Garden e in tourneè negli USA e in Giappone. Non faccio fatica a crederlo.

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5 ore fa, Ives dice:

Non direi, nè da parte della critica, nè degli appassionati. Per quanto mi riguarda, la trovo ottima. Della Caballè si è detto molto, direi superba, un laser; Carreras 30enne è ancora in voce, sfoca qualche acuto ma la tessitura lo favorisce e il timbro è indubbiamente bellissimo, giovane e ardente; Wixell a me non dispiace, forse il più criticato da certa stampa italiana, ma il canto è buono, morbido e soprattutto evita tutti i ghigni di certa vetusta tradizione (qui davvero messa alla porta e finalmente). Uno Scarpia frustrato, austero ma molto interiorizzato. Ottimi i comprimari con l'allora poco conosciuto Samuel Ramey che fa Angelotti (e che sarà 20 anni dopo Scarpia ottimo e singolarissimo da basso acuto con Sinopoli), Trimarchi il Sacrestano e De Palma in uno dei suoi innumerevoli Spoletta. Davis concerta con grande accuratezza, la dimensione è sempre molto lirica anche nei momenti più scellerati del secondo atto. Se vogliamo, l'orchestra non ha la raffinatezza dei Berliner o di altre compagini di livello superiore. Leggendo le cronache del tempo, fu uno spettacolo dal successo clamoroso al Covent Garden e in tourneè negli USA e in Giappone. Non faccio fatica a crederlo.

 

18 ore fa, Wittelsbach dice:

Non così tanto...
Anzi ha molti tratti originali.

Allora ricordavo male io, forse era un'altra opera con alcuni interpreti simili. Insomma, stavolta almeno nell'opera lirica il nostro ci ha azzeccato!

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Ruggiero Ricci e i suoi splendidi box antologici della Eloquence. Violinista americano di chiare origini italiane, fu splendido vituoso e brillantissimo interprete di Paganini, di cui registrò in prima assoluta la versione originale dei 24 Preludi. Ha eseguito in prima assoluta anche molte musiche di compositori del Novecento, come Ginastera e von Einem. Preziosa anche l'attività di studio e insegnamento.

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