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Hurwitz & co.


Majaniello

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6 ore fa, Ives dice:

E infatti Hurwitz cita proprio Chailly come riferimento, per lui assoluto, quantomeno in casa Decca. Che diciamolo subito è un disco tecnicamente ineccepibile, però capisco i tuoi rilievi in quanto forse si sente un pò troppo lo studio di registrazione, a discapito della passionalità e del calor bianco che dovrebbe emergere al massimo grado da questa pagina capitale. Comunque, non ne parla male del Sacre di Dorati, dice che è molto buona, come un pò tutto il suo Stravinsky.

Sì. non ho mai capito tutto questo entusiasmo per il Sacre di Chailly, registrazione eccezionale dal punto di vista tecnico, un vero inno al virtuosismo orchestrale, che però io ho sempre trovato interlocutoria dal punto di vista interpretativo, in quanto piuttosto fredda e pure un po' patinata, anche se l'orchestra di Cleveland lascia effettivamente a bocca aperta.

Dorati con Stravinsky secondo me c'ha sempre preso, sia in casa Mercury che in Decca. L'Uccello di fuoco l'ho sempre trovato alquanto noioso, ma ammetto che in questo caso è il balletto in sé a non avermi mai appassionato - a me sembra un bel pacco - tant'è che preferisco ascoltarmi le abusatissime suites.:rolleyes:;)

Bartok io lo trovo eccezionale, il Mandarino Decca è sempre stata una delle mie personali references, anche se la vecchia edizione Mercury resta un classico intramontabile.

Ripeto, di quel cofanetto non c'è niente che trovo poco riuscito... Forse il primo disco dedicato a Ciaikovskij, in quanto nettamente inferiore rispetto alle precedenti incisioni anni '50 con l'orchestra di Minneapolis in grande spolvero...

Dai ragazzi, questa tamarrata è un classico intramontabile!:D:drinks:

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5 ore fa, besugo dice:

Concordo in pieno sul Oiseau di Dorati, direttore che stimo grandemente. E' come se non riuscisse ad uscire da una logica di servizio ad un palcoscenico inesistente. Noioso perché, con tutto il rispetto, inutile al godimento puramente fonico del brano.

Un altro cd loffio del tardo Dorati è questo

Grand Canyon Suite: DORATI,ANTAL: Amazon.it: CD e Vinili}

In particolare Grofé è da dimenticare. Invece, l'incisione è perfetta!

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16 ore fa, Snorlax dice:

Ripeto, di quel cofanetto non c'è niente che trovo poco riuscito... Forse il primo disco dedicato a Ciaikovskij, in quanto nettamente inferiore rispetto alle precedenti incisioni anni '50 con l'orchestra di Minneapolis in grande spolvero...

Da ragazzi, questa tamarrata è un classico intramontabile!:D:drinks:

Assolutamente si :cat_lol: Forse a Minneapolis fece ancor meglio, prendendo un'orchestra di provincia non certo strabiliante e non paragonabile alle grandi compagini americane dell'epoca, e portandola a un buonissimo livello tecnico. Lavoro poi proseguito e terminato da un altro grande "artigiano" del podio come Skrowaczewski, che rimase tipo 20 anni e divenne un mito locale.

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Les Nuits de Paris, un altro bellissimo disco prodotto dalla Palazzetto Bru Zane, che è anche sinonimo di massima qualità editoriale, e dedicato a repertorio ballettisco (o leggero) francese di fine '800. Dirige Roth con il suo complesso di strumenti d'epoca.

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Nuova incisione del celebre concerto per violino di Beethoven con la giovane violinista tedesca Veronika Eberle e la LSO diretta da Simon Rattle (LSO Live). La lettura è già soporifera e glaciale di per sè, vagamente hip ma priva di tensione espressiva e musicalità, in più dura ben 52 minuti (ebbene si!) per effetto delle "nuove" cadenze scritte dal compositore Jorg Widmann...🤨

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1 ora fa, Ives dice:

Eccezionale Tcherepnin dalla BIS, sinfonie e concerti: Shui/Ogawa e l'orchestra di Singapore.

Concordo! Ho questo e anche un disco singolo della serie (quando alla BIS ancora facevano i cd con le copertine di plastica :cat_lol:)

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3 ore fa, Ives dice:

Le otto poderose e potenti sinfonie di Miloslav Kabelac (Supraphon) in prima registrazione assoluta. Orchestra della Radio di Praga diretta dal bravo Marko Ivanovic.

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Prima assoluta la registrazione integrale, qualcuna era già stata pubblicata da Supraphon in edizioni storiche. Un paio (la "Concertante" per organo e la "Drammatica") le incise anche Ancerl. 

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Il magistrale Concerto per Orchestra di Casella, tra i grandi brani orchestrali della prima metà del XX secolo, meriterebbe di entrare stabilmente nel repertorio standard delle grandi orchestre. Combina mirabilmente il rigore formale all'interno di una cornice espressiva flessibile, espressiva, neoclassica.

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Già segnalato poco sopra, ma questo è il primo della serie "English music for strings" (Chandos). Anch'esso molto bello e ottimamente eseguito dagli archi della rediviva Sinfonia of London diretta dal bravo Wilson.

p.s. la bella copertina è la villa di Arthur Bliss (peccato non sia in buone condizioni, a guardare le foto, aveva pure uno studiolo alla Mahler)...A pag. 35: Front cover Pen Pits (1936), painting by Edward Alexander Wadsworth (1889 – 1949), now in a private collection; photograph kindly supplied by Sotheby’s. The house, at Pen Selwood, Somerset, a classic piece of 1930s design inspired by the Bauhaus style, was built in 1935 for Arthur Bliss and his wife by Peter Harland (1900 – 1973)

Pen Pits Coombe Street Penselwood | Musicalics

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Le "Decime" di Mahler e Shostakovich dirette da Van Zweden con l'orchestra di Hong Kong (Naxos). Per Mahler, il direttore olandese, ha scelto la rarissima versione di Mengelberg e Dopper qui in prima registrazione assoluta. Disco interessante e sostanzialmente ben eseguito, anche se in Shosta c'è molta concorrenza e, nei movimenti veloci, l'approccio è troppo compassato.

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Ancora musica per archi nel quarto CD della serie Chandos affidato sempre al bravo e poliedrico John Wilson (attivo moltissimo anche nell'easy listening anglo-americano). Questa volta, però, programma austro-tedesco, sempre mirabilmente e deliziosamente eseguito.

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On 27/2/2023 at 15:38, Ives dice:

Le "Decime" di Mahler e Shostakovich dirette da Van Zweden con l'orchestra di Hong Kong (Naxos). Per Mahler, il direttore olandese, ha scelto la rarissima versione di Mengelberg e Dopper qui in prima registrazione assoluta. Disco interessante e sostanzialmente ben eseguito, anche se in Shosta c'è molta concorrenza e, nei movimenti veloci, l'approccio è troppo compassato.

Mai sentita la versione Mengelberg. Dovrebbe essere una pubblicazione anni venti, tra le prime della Decima e forse ha anche qualche manipolazione.

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Delizioso e accattivante cofanetto Ricercar, etichetta belga da sempre attenta alla ricerca musicologica e alla raffinatezza editoriale, dedicato alla sinfonia nella Parigi del XVIII secolo. Non solo i celebri Haydn e Beethoven, ma anche i rari Stamitz, Lebrun, Salieri, Gossec, Mehul e altri e non solo sinfonie ma anche arie, concerti e musiche di scena/balletti. Ottime performances hip con il gruppo Les Agremens diretto da Guy Van Vaas. @Majaniello

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Qua per le tracks:

http://www.musicweb-international.com/classrev/2016/Jan/Parisian_symphony_RIC357.htm

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13 ore fa, Ives dice:

Delizioso e accattivante cofanetto Ricercar, etichetta belga da sempre attenta alla ricerca musicologica e alla raffinatezza editoriale, dedicato alla sinfonia nella Parigi del XVIII secolo. Non solo i celebri Haydn e Beethoven, ma anche i rari Stamitz, Lebrun, Salieri, Gossec, Mehul e altri e non solo sinfonie ma anche arie, concerti e musiche di scena/balletti. Ottime performances hip con il gruppo Les Agremens diretto da Guy Van Vaas. @Majaniello

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Qua per le tracks:

http://www.musicweb-international.com/classrev/2016/Jan/Parisian_symphony_RIC357.htm

Molto interessante! Ricercar poi è una gran bella etichetta. 

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