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Hurwitz & co.


Majaniello
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The 10 Most Underrated MAJOR Composers: 1. Gluck 2. Boccherini 3. CPE Bach 4. Saint-Saëns 5. Mendelssohn 6. Liszt 7. Sullivan 8. Rossini 9. Dvořák 10. Haydn

"Il vero problema di Boccherini è che era italiano, e la storia della musica e della musicologia è tedesca..." 

Hurwitz dixit.

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34 minuti fa, Majaniello dice:

The 10 Most Underrated MAJOR Composers: 1. Gluck 2. Boccherini 3. CPE Bach 4. Saint-Saëns 5. Mendelssohn 6. Liszt 7. Sullivan 8. Rossini 9. Dvořák 10. Haydn

"Il vero problema di Boccherini è che era italiano, e la storia della musica e della musicologia è tedesca..." 

Hurwitz dixit.

Mah, sono in totale disaccordo su Saint-Saëns che al contrario ritengo ingiustamente celebre o, perlomeno, non così sottostimato (come anche Gluck)

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1 ora fa, glenngould dice:

Mah, sono in totale disaccordo su Saint-Saëns che al contrario ritengo ingiustamente celebre o, perlomeno, non così sottostimato (come anche Gluck)

La grandezza di Sans Sens è che dava una soluzione accademica (o almeno ci provava) ai problemi anti-accademici posti dalla sgangherata musica romantica ottocentesca. In questo forse è stato un anticipatore del neoclassicismo.

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4 ore fa, glenngould dice:

Mah, sono in totale disaccordo su Saint-Saëns che al contrario ritengo ingiustamente celebre o, perlomeno, non così sottostimato (come anche Gluck)

A me pare in generale una lista di celebri (a parte Sullivan, di cui non ho mai ascoltato nulla), ma penso che il discorso sia quello di rivalutare opere meno note di autori di cui si conoscono le solite quattro cose.  

3 ore fa, Madiel dice:

La grandezza di Sans Sens è che dava una soluzione accademica (o almeno ci provava) ai problemi anti-accademici posti dalla sgangherata musica romantica ottocentesca. In questo forse è stato un anticipatore del neoclassicismo.

Comunque la si giudichi, è una lista di classici e pre-neoclassici, Liszt escluso. Non è un caso. 

Non capisco bene che intendi per soluzione, per me la musica "classica" non è mai tramontata... non sono Mendelssohn, Brahms e Reger assolutamente in continuità col barocco-classicismo? come gli accademici francesi tipo Gounod, Saint Saens e per me anche Faurè (in Italia non ne parliamo). Mi sembrano tutte soluzioni anticipatrici del neoclassicismo degli anni '20.

Voglio dire che, forse, nel corso della storia si è data eccessiva enfasi all'importanza degli "sgangherati", quando invece tra classicismo settecentesco e neoclassicismo propriamente detto non c'è mai stata una vera soluzione di continuità. Semmai gli "irregolari" hanno recuperato in maniera più evidente certe stravaganze e fantasticherie del seicento, secolo pressochè ignorato e vera culla di molti modelli del romanticismo "d'avanguardia", salvo poi provare ad un certo punto a inserirle entro cornici più classiche, quasi fosse una naturale necessità psicologica (persino Wagner, prima del delirio estremo di Parsifal, scrive i Maestri Cantori). 

Forse che la "musica classica" si chiama genericamente così perchè almeno fino alle avanguardie del secondo novecento è di base classicista o ha aspirazioni/ambizioni/pulsioni classiciste? ora che ci penso, è la prima volta che me lo chiedo :D 

 

 

 

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D'altronde, è ben noto, i francesi (ancor oggi) hanno sempre avuto un esagerato rispetto, quando non una fervente venerazione, per l'accademia e le sue rigidità. La lotta contro il potere accademico innervatosi nei conservatori, guidati sotto l'egida dello Stato, fu iniziata da Berlioz, la cui guerra solitaria però, ottenne come risultato la sua propria musica e nient'altro. Si dovrà attendere Debussy. SS (e soci) è stato il Gran Sacerdote della musica francese di fine '800. Tornando a bomba:

Il miglior disco e i migliori dischi del 2022:

Disc of the Year Paul Wee (piano): Beethoven/Liszt: Symphony No. 3 “Eroica” etc. (BIS)

1. Florence Price: Symphonies Nos. 1 & 3. Philadelphia Orchestra, Nézet-Séguin (DG)

2. Kapustin/Schnittke: Cello Concertos. Eckart Runge, Berlin Radio Symphony, Strobel (Capriccio)

3. Dvořák: Poetic Tone Pictures. Leif Ove Andsnes (Sony)

4. Enescu: Piano Quartet No. 1, Piano Trio in A minor. Various Artists (Naxos)

5. Kabelač: Mystery of Time etc. Miroslav Sekera (piano), Prague Radio Symphony, Ivanovic, (Supraphon)

6. Hans Rosbaud Edition: French Music. (SWR Classic)

7. Markevitch Edition (Decca Eloquence, 2 vols. Decca and DG)

8. Brasil Em Concerto. Various Composers (Naxos)

9. Mozart: Complete Piano Sonatas. Robert Levin (ECM)

10. Thomas de Hartmann: Symphonie-Poème No. 4 etc. Lviv National Philharmonic, Kuchar, Toccata Classics

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On 18/12/2022 at 17:20, Madiel dice:

La grandezza di Sans Sens è che dava una soluzione accademica (o almeno ci provava) ai problemi anti-accademici posti dalla sgangherata musica romantica ottocentesca. In questo forse è stato un anticipatore del neoclassicismo.

Ok, però da qui a riternerlo un grande non considerato mi pare un po' troppo.

Haydn è un grande non considerato (vedi la mia firma), ci sta anche CPE Bach al quale affiancherei WF Bach e gli italiani in generale.

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5 ore fa, glenngould dice:

Ok, però da qui a riternerlo un grande non considerato mi pare un po' troppo.

Neanche io lo ritengo un grande, però bisogna dargli atto che ci ha provato una vita a sottomettere la musica e qualche cosa alla fine ha anticipato! Un premio alla coerenza - o all'ottusità :D 

On 18/12/2022 at 23:28, Majaniello dice:

Non capisco bene che intendi per soluzione, per me la musica "classica" non è mai tramontata... non sono Mendelssohn, Brahms e Reger assolutamente in continuità col barocco-classicismo? come gli accademici francesi tipo Gounod, Saint Saens e per me anche Faurè (in Italia non ne parliamo). Mi sembrano tutte soluzioni anticipatrici del neoclassicismo degli anni '20.

Ma io intendevo in termini accademici, non tanto classici. Credo che Sans Sens avesse chiaro che al classicismo non si poteva tornare. Ives ha colto al volo cosa intendevo e tutto sommato anche tu, visto che citi i francesi accademici anticipatori del neoclassicismo, forse bisogna mettersi d'accordo sui termini.

Sopra si cita Liszt, che è proprio colui che seguì la via opposta di S.-S. !

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Le 105 sinfonie di Haydn. Eccoci alla numero 47, ancora in pieno stile Sturm und Drang, anche se più convenzionale rispetto alle sorelle maggiori. Primo movimento delizioso con allegri scambi tra fiati e archi, secondo più strutturato con tema (costituito da due voci contrappuntistiche che si invertono) e quattro variazioni, terzo è lo speculare minuetto e finale con rondò classico.

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On 18/12/2022 at 23:28, Majaniello dice:

 (a parte Sullivan, di cui non ho mai ascoltato nulla)

 

E' quello di The Mikado, Pinafore e altre celebri operette inglesi. Direi musicalmente di buona fattura, non so però quanto fondamentali o conosciute dagli appassionati. Io sentii solo degli estratti da qua con Mackerras sul podio, che si spese molto per questa musica. Di sinfonico non ricordo proprio nulla.

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1 ora fa, Ives dice:

E' quello di The Mikado, Pinafore e altre celebri operette inglesi. Direi musicalmente di buona fattura, non so però quanto fondamentali o conosciute dagli appassionati. Io sentii solo degli estratti da qua con Mackerras sul podio, che si spese molto per questa musica. Di sinfonico non ricordo proprio nulla.

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Nell'ambito del genere cui si dedicò in prevalenza e con grandissimo successo, Sullivan fu un genio, perché riuscì a combinare in modo eccellente una grande sapienza musicale con le esigenze di spettacolarità, brillantezza, ironia e raffinatezza che derivavano dalla necessità di realizzare opere non banali e al tempo stesso capaci di attrarre pubblico e critica. Mackerras realizzò con risultati efficacissimi anche la partitura di un balletto (Pineapple Poll) attingendo da diverse opere di Sullivan. Quanto alla musica specificamente orchestrale, ci resta anche una sinfonia (soprannominata "Irish" non tanto per le atmosfere irlandesi ma perché fu scritta quando l'autore soggiornava in Irlanda) di impianto mendelssohniano che non è malaccio. Forse Hurwitz non ha tutti i torti a ritenerlo sottovalutato, almeno in ambiente non britannico.

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On 20/12/2022 at 02:30, Madiel dice:

Eh, quando si dice avere una fissazione! :cat_goofy:

E' in buona compagnia, ho notato che anche per altri illustri critici, è tra i dischi dell'anno. Per me, poteva essere annoverato a mala pena tra le curiosità. La musica è mediocre. A proposito di fissazioni, ecco Litton 🙃

Superba integrale sinfonica di Prokofiev diretta da Andrew Litton con la Bergen Philharmonic (BIS).

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Adesso, Ives dice:

E' in buona compagnia, ho notato che anche per altri illustri critici, è tra i dischi dell'anno. Per me, poteva essere annoverato a mala pena tra le curiosità. La musica è mediocre.

Concordo assolutamente! Tempo e soldi sprecati.

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15 minuti fa, Ives dice:

Finalmente qualcosa di ottimale da parte di Edward Gardner, che non sia musica inglese. 

Io direi neanche nella musica inglese. On line c'è un suo video con The Planets, noiosissimo, che mette in luce tutta la maestria di questo signore.

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15 ore fa, Madiel dice:

Io direi neanche nella musica inglese. On line c'è un suo video con The Planets, noiosissimo, che mette in luce tutta la maestria di questo signore.

Concordo, non mi piacciono neanche i tanto strombazzati (da certa critica inglese) CD Chandos con Britten o Walton. Pure Elgar una palla colossale. Sintetizzavo il parere di Hurwitz, a cui piace pure questo, recentissimo:

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Terza integrale schumanniana di Daniel Barenboim (Staatskapelle Dresden/DG): pesante, troppo indulgente e mortalmente esornativa rispetto alla seconda, invece ottima, che fece per Warner con la medesima orchestra. Buona anche la prima con la ChicagoSO. Una mezza truffa i vari formati forniti dalla DG, si sentono tutti uguali!

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