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Hurwitz & co.


Majaniello
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1 ora fa, Ives dice:

Grandi artisti, grandi flop. Strauss dirige Strauss (DG).

Completamente in disaccordo. Che Strauss non fosse un direttore "tecnico" è indubbio, ma all'epoca non si badava molto al dettaglio, il senso generale di quello che dirige è chiaro. Io certe cose sue le ho capite solo quando l'ho ascoltato sul podio, e poi ho cercato letture simili (il suo Don Quixote è imbattuto però). Purtroppo la qualità audio è precarissima. 

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On 12/11/2022 at 09:32, glenngould dice:

A me la Nona piace molto. Purtroppo, come è avvenuto per altre composizioni (Quinta e Nona di Beethoven, ad esempio), è amata dal pubblico per motivazioni che spesse volte sono solo superficiali ed epidermiche, però credo che nessuno possa mettere in dubbio la maestria di Dvorak nella scrittura, nell'orchestrazione (basti pensare al finale del Largo). Che sia anche abbastanza retorica in alcuni aspetti credo che sia pacifico per tutti, penso che anche il buon Antonin sarebbe d'accordo con noi :D (e magari ci direbbe pure che l'ha fatto di proposito...d'altra parte con il suo lavoro ci doveva pure mangiare!).

 

Concordo in pieno.

Se devo dire un pezzo popolare di Dvorak che non ho mai amato molto dico il concerto per violoncello (bei temi, ma quello sì mi sembra troppo retorico e basta).

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Otto Klemperer dirige Bruckner (il box Emi/Warner). Pregi e difetti in sintesi: Sesta di assoluto riferimento (tra le migliori mai incise); buonissima la Quarta; molto buona la Settima poeticissima, il resto incerto e zoppicante, tra Quinta e Nona, malissimo l'Ottava terminale del '70 con tagli nel Finale.

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3 ore fa, Ives dice:

Otto Klemperer dirige Bruckner (il box Emi/Warner). Pregi e difetti in sintesi: Sesta di assoluto riferimento (tra le migliori mai incise); buonissima la Quarta; molto buona la Settima poeticissima, il resto incerto e zoppicante, tra Quinta e Nona, malissimo l'Ottava terminale del '70 con tagli nel Finale.

Posso essere una voce fuori dal coro?! Non ho mai capito il genio di quella Quarta...:wacko:-_- A me non piace per niente, totalmente sballata dal punto di vista architettonico, piatta, tirata via. Per dire, io di Klemperer trovo molto interessante la Quinta, quella sì innervata di una sana originalità, specie nelle relazioni agogiche...

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8 minuti fa, Snorlax dice:

Posso essere una voce fuori del coro?! Non ho mai capito il genio di quella Quarta...:wacko:-_- A me non piace per niente, totalmente sballata dal punto di vista architettonico, piatta, tirata via. Per dire, io di Klemperer trovo molto interessante la Quinta, quella sì innervata di una sana originalità, specie nelle relazioni agogiche...

👍

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On 15/11/2022 at 14:32, superburp dice:

Non ho mai sentito un inizio di Vita d'eroe bello come quello dello stesso Strauss (meglio la versione con la radio bavarese che con i Wiener, non so quale c'è qui).

Hai ragione cavoli, quello lo cannano quasi tutti! da lì si capisce come andrà l'esecuzione...

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Michael Gielen dirige Mahler (Haenssler, il box). In sintesi: 1,2,3 eccellenti da tutti i punti di vista e ottimamente registrate; la Quarta molto poco interessante, la Quinta solo decente; risale il livello con Sesta e Settima di grandissimo rilievo; buona l'Ottava e ancora ottima la Nona. Favolosa la Decima/Cooke. Ben cantati i vari lieder e il Das Lied von der Erde, sebbene non sia tra le registrazioni da ricordare.

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Il Brahms di Ivan Fischer con la sua Budapest Festival Orchestra (Channel). Globalmente, un ciclo sinfonico decente o poco più, eseguito sempre in maniera impeccabile e con alcune aperture hip a un Brahms inteso in modo più cameristico. Favolosa e convincente solo la Prima. La Seconda sarebbe buona se non soffrisse di un finale noioso e privo di intensità, la Terza è mortalmente statica, senza mordente e poesia, la Quarta delude assai perchè assomma i difetti delle altre esecuzioni con loffiaggine nei climax che lascia sbigottiti. Gradevolissimi i brani di contorno, le ouvertures, le Serenate e le danze ungheresi.

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9 ore fa, Ives dice:

La deliziosa Corelli Edition della Brilliant.

Ne abbiamo già parlato altre volte. Sinceramente non capisco le lodi di Hurwitz e dei vari commentatori. Esecuzioni per lo più piatte, prive di anima, realizzate con l'entusiasmo di un impiegato del catasto al termine della giornata di lavoro. Box valido soltanto per una conoscenza enciclopedica delle opere di Corelli, molte delle quali di raro ascolto.

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