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Hurwitz & co.


Majaniello
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On 11/10/2022 at 19:12, giobar dice:

Proprio così. Ha ragione @Majaniello, eleganti ma assai mosci. Purtroppo - se ne parlava anche non molto tempo fa - è l'approccio che contraddistingue tutto il box, prezioso solo perché contiene un sacco di musica di raro ascolto. In realtà, qua e là gli interpreti si svegliano un po' dal torpore sonnacchioso (per esempio nelle sonate op. 3 che sono presentate in modo un po' più animato), ma nel complesso sono esecuzioni che destano il desiderio di sentire quelle musiche suonate in altro modo.

Belder e il suo ensemble sono un po' i tuttofare della Brilliant nel repertorio barocco, ricordo per esempio dei Brandeburghesi ancora più gelidi del loro Corelli; la loro incisione della Tafelmusik di Telemann però non è male, è un po' l'alternativa economica a Goebel e fisica alla Freiburger B.O., credo disponibile solo sulle piattaforme di streaming.

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16 ore fa, Ives dice:

Dave's Faves: i dischi preferiti di Hurwitz. Le Danze di Skalkottas (e altro) con la BCC/Christodoulou (BIS).

Concordo in pieno, due cd fatti come si deve. Esecuzioni idiomatiche, eseguite benissimo, registrate da manuale come nelle migliori incisioni Bis, e pure accompagnate da un magnifico librettone che spiega ogni dettaglio filologico. Supera la precedente edizione fatta da una etichetta greca (Lyra, con Fidetzis e l'Orchestra Filarmonica degli Urali) e pure le più recenti incisioni di Naxos (che ne ha pubblicato finora la 1a serie, alquanto pedestre a mio parere). Anche ottima l'Ouverture Concertante detta impropriamente "Il ritorno di Ulisse" (titolo pare inventato dal celebre musicologo J. Papaioannou al momento della pubblicazione postuma del pezzo). Tra l'altro, è la première dell'edizione critica. Già in precedenza era apparsa in un raro cd Koch degli anni ottanta, ma nella vecchia edizione molto manomessa e tagliata, quasi irriconoscibile se la si confronta con quella BIS.

Per chi è interessato, ricordo che BIS presenta in altri cd ulteriori Danze, che furono pubblicate a parte (composizioni originali o trascrizioni). Tra queste sono piuttosto note le Sette Danze trascritte per archi (1936), che furono eseguite e registrate dal vivo anche da Mitropoulos.

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1 ora fa, giobar dice:

:huh: E questo chi è? Confesso la mia ignoranza, non lo avevo mai sentito nominare e anche la ricerca su Google va a vuoto se al nome non si aggiunge "conductor". Non gli è dedicata neanche una voce di Wikipedia... A volte Hurwitz fa scelte un po' snob

Mi associo, mai sentito!

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10 minuti fa, Ives dice:

Mi associo, mai sentito!

David Blum, a symphonic conductor and a writer on classical music, died on April 17 at a hospice in Kirkland, Wash., near his home in Bellevue. He was 62. His family said the cause was cancer. Mr. Blum was born in Los Angeles and studied conducting and composition at the Juilliard School in New York. As a conductor, he made a number of recordings, including works by Mozart and Telemann and a series of Haydn symphonies for the Vanguard label, with the Esterhazy Orchestra of New York, which he founded in 1961 and directed until 1969. He was music director of the Lausanne Symphony Orchestra in Switzerland from 1973 to 1982 and of the Geneva Symphony Orchestra, which he also founded, from 1977 to 1986, and conducted many other orchestras as a guest. Mr. Blum devoted his later years to writing, showing a particular fascination with musical performers and their approaches to their art. In addition to three books -- ''Casals and the Art of Interpretation,'' ''The Art of Quartet Playing: The Guarneri Quartet in Conversation With David Blum'' and ''Paul Tortelier'' -- he wrote articles for The New Yorker, The Musical Times, The Strad and the Arts and Leisure section of The New York Times. He is survived by his wife, Sara, a daughter, Pamina, and a son, Ardan Michael.

Da un articolo del New York Times. Figura eminentemente americana. Anche se ha lavorato molto in Svizzera.

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16 minuti fa, Ives dice:

Da un articolo del New York Times. Figura eminentemente americana. Anche se ha lavorato molto in Svizzera.

Sì, con un po' di ricerche ho trovato anch'io quell'articolo. Il libro su Paul Tortelier pare che abbia preso spunto dall'amicizia fra i due. Resta il fatto che non c'è traccia in rete di un suo ruolo di spicco nella vita musicale e come interprete, al di là della sempre benemerita fondazione di orchestre e ensemble.

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8 ore fa, Ives dice:

La riuscitissima Nona bruckneriana di Ivan Fischer per Channel Classics.

Per me è un "ni". Ascoltate i primi tre minuti della Nona di Bruckner in questa incisione di Fischer:

e poi ascoltateli nella registrazione di Honeck con la Pittsburgh S. O.:

I tempi sono quasi gli stessi, l'esito decisamente no.

Con tutta l'ammirazione che ho per Fischer e per la sua orchestra, questo incipit non riesco a farmelo piacere. E per questa partitura eseguire bene l'inizio non è importante, di più.

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15 ore fa, giobar dice:

Sì, con un po' di ricerche ho trovato anch'io quell'articolo. Il libro su Paul Tortelier pare che abbia preso spunto dall'amicizia fra i due. Resta il fatto che non c'è traccia in rete di un suo ruolo di spicco nella vita musicale e come interprete, al di là della sempre benemerita fondazione di orchestre e ensemble.

L'ha palesemente trovato in un mercatino quel cd, sono quelle robe che prendi da ascoltatore neofita e a distanza di anni ti trovi in casa, tipo i cd di Alberto Lizzio  🤣

14 ore fa, Florestan dice:

Neppure io. Di pre-HIP su Haydn mi tengo Dorati.

ma anche 

bernstein620.jpg

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25 minuti fa, Majaniello dice:

L'ha palesemente trovato in un mercatino quel cd, sono quelle robe che prendi da ascoltatore neofita e a distanza di anni ti trovi in casa, tipo i cd di Alberto Lizzio  🤣

ma anche 

bernstein620.jpg

Allora pure Jochum e Szell...

 

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1 minuto fa, Florestan dice:

Allora pure Jochum e Szell...

Chi vuoi, finchè non mi tirate fuori Furtone va tutto bene. :rolleyes:

Lenny più per la sintonia con un certo spirito. Poi, tra i big della vecchia guardia, è stato il massimo divulgatore di Haydn, suonando gli oratori e le messe soprattutto, che non faceva quasi nessuno.  

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Le 105 sinfonie di Haydn. Si arriva alla numero 46. Schiacciata inevitabilmente dalla famosa sinfonia "degli addii" è un 'opera concisa e non priva di interesse (desueta in Haydn la tonalità d'impianto, si maggiore) anche se di rara esecuzione. D'alta scuola il Finale che racchiude interventi solistici dei due violini, bruschi e curiosi stop & go tipici dell'autore e la ripresa del tema del Minuetto centrale prima della coda.

8.554767.jpg

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3 ore fa, Majaniello dice:

Chi vuoi, finchè non mi tirate fuori Furtone va tutto bene. :rolleyes:

Lenny più per la sintonia con un certo spirito. Poi, tra i big della vecchia guardia, è stato il massimo divulgatore di Haydn, suonando gli oratori e le messe soprattutto, che non faceva quasi nessuno.  

Le ultime Messe le fece spesso, come corpus unitario credo fu il solo direttore di fama mondiale a dirigerle. E in tempi in cui non si eseguivano mai (almeno fino agli anni '70, poi la Tempore Belli la fece pure in vecchiaia). Non fece mai, però, curiosamente Le Stagioni. Partitura allegra e colorata che poteva riuscirgli molto bene.

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1 ora fa, Ives dice:

Le ultime Messe le fece spesso, come corpus unitario credo fu il solo direttore di fama mondiale a dirigerle. E in tempi in cui non si eseguivano mai (almeno fino agli anni '70, poi la Tempore Belli la fece pure in vecchiaia). Non fece mai, però, curiosamente Le Stagioni. Partitura allegra e colorata che poteva riuscirgli molto bene.

Ho cercato e hai ragione, non c'è traccia delle Stagioni, non dico su disco ma nelle cronache, stranissimo...

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10 ore fa, Majaniello dice:

Chi vuoi, finchè non mi tirate fuori Furtone va tutto bene. :rolleyes:

Lenny più per la sintonia con un certo spirito. Poi, tra i big della vecchia guardia, è stato il massimo divulgatore di Haydn, suonando gli oratori e le messe soprattutto, che non faceva quasi nessuno.  

Beh, in quel repertorio oltre che nelle sinfonie c'era anche Marriner:

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Fra gli oratori Le ultime sette parole le ha dirette anche Scherchen.

E ricordo un doppio Decca del 1962 con quattro messe di Haydn dirette da Willcocks che non era un big, ma neppure proprio uno sconosciuto.

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Oltre naturalmente all’altro “malato” di Haydn, Dorati, che come sapete convinse Philips a fargli incidere quasi tutte le opere liriche (quelle sì, pressoché assenti dal panorama musicale) con cast internazionali. Mio padre aveva in lp la sua Creazione Decca, ricordo che nel cast c’era Benjamin Luxon.

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37 minuti fa, Florestan dice:

Fra gli oratori Le ultime sette parole le ha dirette anche Scherchen.

Non era mia intenzione lanciarmi ad elencare tutti i grandi direttori che hanno affrontato Haydn, che saranno tantissimi, ma se mi provocate:

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e c'è anche la Creazione di riferimento di @Ives:

1 minuto fa, Wittelsbach dice:

Oltre naturalmente all’altro “malato” di Haydn, Dorati, che come sapete convinse Philips a fargli incidere quasi tutte le opere liriche (quelle sì, pressoché assenti dal panorama musicale) con cast internazionali. Mio padre aveva in lp la sua Creazione Decca, ricordo che nel cast c’era Benjamin Luxon.

Il progetto di Dorati è davvero un caso a parte, e infatti è stato nominato per primo da Florestan... Tu le conosci quelle opere? come sono (la musica intendo)? l'unica che ho mai ascoltato è l'Orfeo, e sinceramente neanche me la ricordo (magari è bellissima eh).

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