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Cosa state ascoltando ? Anno 2020


Madiel
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2 ore fa, Yeats dice:

Hindemith , Ludus Tonalis
Mustonen

Qui sotto un foglio di partitura decorato dallo stesso Hindemith :cat_lol:

csm_Ludus-tonalis-S9_7d72c46faf.jpg

 

 

 

1 ora fa, Yeats dice:

perfino sulle pareti di casa :lol: 

ma sai cosa mi piace di questa cosa? che comunque "sgrava" l'ascolto. aiuta più di qualsiasi analisi fatta a parole. uno, ascoltando, rischia di rimuginare troppo e scavarsi la fossa. invece bisogna sempre (io almeno) stare attenti a non perdere di vista il passo di "danza" di queste fughe. è l'opposto della musica, come dire, "oceanica" di strauss, bruckner, mahler, ecc. perciò la dedico a @kraus a mo' di "contrappeso".
 

Bellissima la partitura con le vignette a colori! :o Comunque hai ragione, credo che la quota di "divertimento", sia nel proporre che nell'ascoltare, rivesta un ruolo molto importante nella musica di Hindemith, anche quando, come nel Ludus Tonalis, sembra invece che l'autore voglia perdersi per le fratte dell'astrazione. Non è così, ma si può capire soltanto quando è servito da un interprete intelligente e un po' pazzo. In questo caso, Olli Mustonen ci va a nozze.

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3 ore fa, kraus dice:

La rimetto sul vassoio porta-CD:

 

 

Mi hai fatto venir voglia di ascoltare Bruckner; qualche settimana fa ho approfondito i suoi lavori sacri che non avevo mai ascoltato con attenzione (eccezion fatta per la terza messa ed il Te Deum) e debbo dire che sono piacevoli anche se un po' accademici; in particolare la complicatissima Ave Maria a sette voci!

Incipit molto simile alla Terza e più celebre sinfonia con cui condivide anche la tonalità d'impianto.

 

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On 26/12/2020 at 15:53, kraus dice:

Handel (in realtà AA.VV., in particolare Leo, Hasse, Porpora, Vivaldi, Vinci)

Catone

Auser Musici - Carlo Ipata


Handel c'è, ma in realtà lavora nell'ombra: si tratta infatti di un pasticcio, gestito, assemblato nonché rappresentato (nel 1732) da George Frideric e con un sostanzioso apporto musicale di Leonardo Leo, più altri inserti di autori italiani o di scuola italiana (Hasse non fa per l'appunto eccezione). Tra il lusco e il brusco, è stata inserita in appendice anche la stupenda "Vo' solcando un mar crudele" di Vinci. Così, perché faceva tendenza.

Insomma, se ho inteso bene, Handel qui ha fatto più che altro il DJ ante-litteram.

Mai sentito, se non di nome, sembra una sorta di "patchwork" in stile handeliano. Comunque pure l'oratorio Israel in Egypt è tutto copia/incollato da precedenti musiche di Handel e di altri autori (Kerll, Stradella, Eberl...).

°°°°°°

61zAP7-TkXL._SS500_.jpg

Viti, bulloni e...Scarlatti 😁

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44 minuti fa, giobar dice:

 

Bellissima la partitura con le vignette a colori! :o Comunque hai ragione, credo che la quota di "divertimento", sia nel proporre che nell'ascoltare, rivesta un ruolo molto importante nella musica di Hindemith, anche quando, come nel Ludus Tonalis, sembra invece che l'autore voglia perdersi per le fratte dell'astrazione. Non è così, ma si può capire soltanto quando è servito da un interprete intelligente e un po' pazzo. In questo caso, Olli Mustonen ci va a nozze.

sì, io lo apprezzo molto, non solo nel novecento, ma , per quanto poco ortodosso, perfino nel repertorio beethoveniano (lo dico approfittando anche del topic aperto in merito).

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6 minuti fa, Yeats dice:

sì, io lo apprezzo molto, non solo nel novecento, ma , per quanto poco ortodosso, perfino nel repertorio beethoveniano (lo dico approfittando anche del topic aperto in merito).

E' uno dei miei pianisti preferiti. Dal vivo è una forza della natura. Non conosco le sue recenti incisioni beethoveniane, ma il vecchio disco Decca con le variazioni è strepitoso.

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2 ore fa, Yeats dice:

perfino sulle pareti di casa :lol: 

ma sai cosa mi piace di questa cosa? che comunque "sgrava" l'ascolto. aiuta più di qualsiasi analisi fatta a parole. uno, ascoltando, rischia di rimuginare troppo e scavarsi la fossa. invece bisogna sempre (io almeno) stare attenti a non perdere di vista il passo di "danza" di queste fughe. è l'opposto della musica, come dire, "oceanica" di strauss, bruckner, mahler, ecc. perciò la dedico a @kraus a mo' di "contrappeso".
 

Grazie :) In controdedica e contracontrappeso c'è qui l'ascolto attuale:

 

 

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13 minuti fa, giobar dice:

E' uno dei miei pianisti preferiti. Dal vivo è una forza della natura. Non conosco le sue recenti incisioni beethoveniane, ma il vecchio disco Decca con le variazioni è strepitoso.

Concordo, a suo tempo l'ho consumato dagli ascolti. 

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3 ore fa, kraus dice:

Grazie :) In controdedica e contracontrappeso c'è qui l'ascolto attuale:

 

 

grazie!

3 ore fa, giobar dice:

E' uno dei miei pianisti preferiti. Dal vivo è una forza della natura. Non conosco le sue recenti incisioni beethoveniane, ma il vecchio disco Decca con le variazioni è strepitoso.

io conosco quel disco decca che dici e il ciclo per ondine in 3 volumi e per me sono entrambi allo stesso (altissimo) livello

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3 ore fa, Ives dice:

Mai sentito, se non di nome, sembra una sorta di "patchwork" in stile handeliano.

Idem, anzi mai sentito neppure di nome. Il buffo è che, stando a quel che riporta la pagina wiki tedesca sul pasticcio in questione, l'editore inglese John Walsh - essendo ignaro del fatto che l'opera fosse stata solo assemblata, e non composta da Handel - si aspettava un'opera nel suo stile e, trovandosene davanti alle orecchie una in stile italiano, ne restò deluso e la giudicò negativamente:

I am just come from a long, dull, and consequently tiresome Opera of Handel’s, whose genius seems quite exhausted. […] The only thing I liked in it was our Naples acquaintance, Celestina; who is not so pretty as she was, but sings better than she did.

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2° round dell'Hippolyte et Aricie diretto da Christie con Les Arts Florissants (sarebbero il II e il III atto, ndabc). Rameau, per la cui musica non a caso vado pazzo, era degno del club dei Purcell, degli Handel e dei Mozart: un melodista coi controfiocchi.

Rameau: Hippolyte et Aricie: Mark Padmore, Anna Maria Panzarella:  Amazon.it: Musica

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Gli amici brilli mi fan cenno che è arrivato anche il suo turno:

Fino a qualche tempo fa, questo Kalkbrenner lo potevi trovare accennato in alcune biografie beethoveniane, in cui compariva come niente più che un personaggio di contorno. Una volta, in un bel testo con esempi (Beethoven. Il suo tempo, la sua musica, la sua eredità di Gerald Abraham), si trovava l'incipit di una sua sonata considerata di stile troppo teatrale, quasi a volerla confrontare con la naturalezza della scrittura beethoveniana. C'era anche, subito prima o subito dopo, un altro campioncino di musica dell'epoca, di tale Steibelt (altro carneade e rivale di Beethoven), che oggi ha ritrovato la fama perduta sempre grazie all'industria discografica, che "ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei".

Così oggi anche i men riputati contemporanei balzano fuori dagli incpit mostrati come esempio, talvolta persino additati a spregio, per intrufolarsi in tanti bei CD.

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On 24/12/2020 at 11:49, Ives dice:

Grazie. Questo era allievo "di peso" di Josquin. 

E maestro d'ancora maggior "peso", considerando che è considerato anche se non fondatore quantomeno precursore della Scuola Veneziana. Adesso: Giuseppe Torelli, Concerto per tromba in Re maggiore.

A quanti debba controdediche.

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1 ora fa, Pollini dice:

Non era quello del quale Hanon riportava (pare senza alcuna reale fonte) che sapesse far tremare la sala coi suoi tremoli? Finora tutti quelli che sapevo lo conoscessero lo conoscevano solo per questo...

Proprio lui. Dice che dava i brividi al suo uditorio quando eseguiva i tremoli...da quello che sappiamo di certo, invece, uscì con le ossa rotte da un "duello" con Beethoven :cat_lol:

Duello pianistico, si intende...

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1 ora fa, Pollini dice:

Non era quello del quale Hanon riportava (pare senza alcuna reale fonte) che sapesse far tremare la sala coi suoi tremoli? Finora tutti quelli che sapevo lo conoscessero lo conoscevano solo per questo...

Esatto. Glenngould e il sottoscritto ti han risposto all'unisono :) 

10 minuti fa, glenngould dice:

Proprio lui. Dice che dava i brividi al suo uditorio quando eseguiva i tremoli...da quello che sappiamo di certo, invece, uscì con le ossa rotte da un "duello" con Beethoven :cat_lol:

Duello pianistico, si intende...

Considerando come si lasciarono dopo quella doppia tenzone, non ci sarebbe stato da meravigliarsi se si fossero sfidati a un duello non pianistico e all'ultimo sangue: Steibelt non volle più vedere Beethoven con gli occhi e nemmen colle orecchie :D

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