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Cosa state ascoltando ? Anno 2018


Madiel

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Franz SCHUBERT
Quintetto in la maggiore D.667  "La trota"

Emil Gilels, pianoforte
Reiner Zepperitz, contrabbasso
Membri del Quartetto Amadeus

Registrazione giustamente celebre che non cessa di essere appagante e fonte di buonumore anche quando la giornata ha remato contro con decisione

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1 ora fa, Ives dice:

@superburp in controdedica e grazie.

3:42 il virtuosismo "trombonesco"  @Majaniello

 

eh ma questo è un trombonismo con stile!

Come questo:

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Confesso che, nonostante le lungaggini, ho trovato irresistibile il Falstaff, specie quello di Dutoit (Decca), magari non inglesissimo quando serve abbandonarsi (giusto all'inizio), ma decisamente travolgente nel resto. Qualcosa allora mi ha fatto pensare che - come succede di solito - il compositore è meno trombone di quanto gli interpreti lo dipingano. Ho ascoltato qualcosa diretta dall'autore stesso e ne ho avuto conferma (tempi rapidi, idiomaticità, chiarezza, senso dell'umorismo, energia senza pesantezza). Così sono andato alla ricerca di qualcosa del genere sulla prima sinfonia. I direttori storici, che conoscevo (Boult e Barbirolli, entrambi su Emi) saranno pure idiomatici, ma hanno il tipico gonfiore che nel tempo è diventato sinonimo di elgeriano (anche se il Boult del '49 fa molto meglio del suo alter-ego anziano), ho provato Slatkin e Previn, bravi ma ancora troppo "sinfonici", la prima di Gibson è oop quindi introvabile, Hickox sembra non essere in sintonia con la musica, così sono arrivato a Mackerras che direi che per ora è quello che si avvicina di più. Qualcosa mi dice che il recentissimo Gardner (Chandos) potrebbe essere una rivelazione nella concertazione, peccato che gli manchi un po' di carattere, e questa musica ne ha tanto bisogno. La musica, come spesso in Elgar, è disorientante, parte in un modo e poi va a braccio ma almeno, eseguita con il piglio giusto, non è noiosa.

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On 26/5/2018 at 21:00, Snorlax dice:

P.s. Eppure qualla sinfonia di Piston mi sembrava avesse avuto un discreto successo. Non vorrei spararne una grossa, ma mi sembra sia stata addirittura usata da Ridley Scott nei titoli di coda di Alien. Almeno Piston ci ha lasciato una cosa grande: il suo memorabile Manuale di Armonia...

Ecco ho detto una boiata, anche bella grossa. Mi ero confuso con la Seconda di Hanson...:sorry:

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3 ore fa, Majaniello dice:

eh ma questo è un trombonismo con stile!

Come questo:

Confesso che, nonostante le lungaggini, ho trovato irresistibile il Falstaff, specie quello di Dutoit (Decca), magari non inglesissimo quando serve abbandonarsi (giusto all'inizio), ma decisamente travolgente nel resto. Qualcosa allora mi ha fatto pensare che - come succede di solito - il compositore è meno trombone di quanto gli interpreti lo dipingano. Ho ascoltato qualcosa diretta dall'autore stesso e ne ho avuto conferma (tempi rapidi, idiomaticità, chiarezza, senso dell'umorismo, energia senza pesantezza). Così sono andato alla ricerca di qualcosa del genere sulla prima sinfonia. I direttori storici, che conoscevo (Boult e Barbirolli, entrambi su Emi) saranno pure idiomatici, ma hanno il tipico gonfiore che nel tempo è diventato sinonimo di elgeriano (anche se il Boult del '49 fa molto meglio del suo alter-ego anziano), ho provato Slatkin e Previn, bravi ma ancora troppo "sinfonici", la prima di Gibson è oop quindi introvabile, Hickox sembra non essere in sintonia con la musica, così sono arrivato a Mackerras che direi che per ora è quello che si avvicina di più. Qualcosa mi dice che il recentissimo Gardner (Chandos) potrebbe essere una rivelazione nella concertazione, peccato che gli manchi un po' di carattere, e questa musica ne ha tanto bisogno. La musica, come spesso in Elgar, è disorientante, parte in un modo e poi va a braccio ma almeno, eseguita con il piglio giusto, non è noiosa.

Si, ed è per questo che te l'ho dedicato! 😁 C'è anche Davis in questa sinfonia, sia con la LSO che con la Staatskapelle, non ricordo però con quali esiti. Dutoit mi sembra un pò "smorto", ma è parecchio che non lo ascolto, per il resto concordo e Mackerras va più che bene, anche se io prediligo Previn...

 

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Georg Philipp TELEMANN
Concerti e sonate per viola da gamba

Hille Perl
Freiburger Barockorchester
Petra Mullejans

Dopo ripetuti ascolti, sono sempre più convinto che sia un disco eccezionale. Sarà difficile metterlo in archivio per far posto ad altro sulla scrivania dove tengo i dischi "a presa rapida".

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1 ora fa, Ives dice:

Si, ed è per questo che te l'ho dedicato! 😁 C'è anche Davis in questa sinfonia, sia con la LSO che con la Staatskapelle, non ricordo però con quali esiti. Dutoit mi sembra un pò "smorto", ma è parecchio che non lo ascolto, per il resto concordo e Mackerras va più che bene, anche se io prediligo Previn...

 

Più che smorto è un po' stravinskiano, ma col Falstaff ci può stare, comunque non lo trovo inespressivo. A me è piaciuto anche il Falstaff ultimo di A. Davis, meno urgente ma comunque ben caratterizzato. Ascolterò Previn con più attenzione.

°°°°

 

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42 minuti fa, Majaniello dice:

Più che smorto è un po' stravinskiano, ma col Falstaff ci può stare, comunque non lo trovo inespressivo. A me è piaciuto anche il Falstaff ultimo di A. Davis, meno urgente ma comunque ben caratterizzato. Ascolterò Previn con più attenzione.

 

Mi state incuriosendo con questo Falstaff, che non ascolto da secoli. Io ho un vecchio Barenboim (London Philharmonic) e Solti e le ricordo come incisioni divertenti e poco trombone, ma è un ricordo da prendere con le pinze. Entrambi i direttori, infatti, pur indulgendo spesso al trombonismo, hanno sempre saputo divertirsi con pezzi scintillanti e ricordo che in Falstaff mi parvero efficaci.

Visto che si parla di tromboni...

Sergei RACHMANINOV
Concerto per pianoforte n. 1 in fa diesis minore op. 1

Mikhail Rudy, pianoforte
Orchestra filarmonica di San Pietroburgo
Mariss Jansons

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