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Cosa state ascoltando ? Anno 2018


Madiel

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29 minuti fa, giobar dice:

Ne ignoravo l'esistenza.

C'è anche la prima:

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A mio gusto, sono le migliori esecuzioni che DGG ha (aveva) in catalogo di queste sinfonie (considerando quindi Jochum, Karajan, Bernstein, Giulini, Levine, Abbado, Boehm, Celibidache...). Un peccato che siano dimenticate. Ovviamente si trovano su Spotify.

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1 ora fa, Majaniello dice:

C'è anche la prima:

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A mio gusto, sono le migliori esecuzioni che DGG ha (aveva) in catalogo di queste sinfonie (considerando quindi Jochum, Karajan, Bernstein, Giulini, Levine, Abbado, Boehm, Celibidache...). Un peccato che siano dimenticate. Ovviamente si trovano su Spotify.

Ignoravo l'esistenza anche di questa. Conosco la prima e la quarta con la Saito Kinen Orchestra ma mi sono parse esecuzioni un po' generiche, anche se la professionalità di Ozawa è sempre maiuscola.

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Risultati immagini per cage boris berman

Non mi aspettavo Boris Berman in questo tipo di repertorio. Conosco solo la sua ottima integrale pianistica di Prokofiev (secondo me particolarmente riuscite le Sonate), invece adesso, dopo qualche rapida ricerca, scopro che ha suonato la prima russa di molte composizioni moderne (tra cui pezzi di Berio e Ligeti) e che ha collaborato con Schnittke. Ora ascolto queste Sonatas and Interludes per la prima volta, sono molto curioso. 

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2 ore fa, .Andrea dice:

Risultati immagini per cage boris berman

Non mi aspettavo Boris Berman in questo tipo di repertorio. Conosco solo la sua ottima integrale pianistica di Prokofiev (secondo me particolarmente riuscite le Sonate), invece adesso, dopo qualche rapida ricerca, scopro che ha suonato la prima russa di molte composizioni moderne (tra cui pezzi di Berio e Ligeti) e che ha collaborato con Schnittke. Ora ascolto queste Sonatas and Interludes per la prima volta, sono molto curioso. 

Ha inciso anche una manciata di pezzi sparsi di Cage, tutti dischi Naxos di ottimo livello.

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Hindemith: Mathis der Maler-Symphonie

Israel Philharmonic Orchestra, Bernstein

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2 ore fa, Madiel dice:

Ha inciso anche una manciata di pezzi sparsi di Cage, tutti dischi Naxos di ottimo livello.

Grazie, li ho visti prima su Spotify. Comunque sono incredibili gli effetti che si riescono a creare preparando un pianoforte, a volte sembra quasi che lo strumento suoni insieme a un ensemble di percussioni e strumenti vari. Pezzi molto interessanti. 

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La suite è un lavoro tendenzialmente tonale, caratterizzato da influenze folcloriche e qualche reminiscenza tardoromantica filtrata però con una certa leggerezza.... musica avvincente e piacevole comunque! 

Segue il concerto, questo chiaramente dodecafonico, ma in fondo con uno stile riconoscibile e accostabile per alcuni versi al lavoro precedente. Mi aspettavo una musica più spigolosa, invece c'è un fondo suadente ed ironico al contempo, senza eccessive prevalenze di carattere, come ad evitare che la situazione diventi troppo autocompiaciuta da un lato o eccessivamente grottesca dall'altro. Intrigante e freschissimo. Ora mi ascolto anche l'Ouverture.

@Madiel mi piace di più di Wellesz, è molto meno trombone :cat_lol:

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Johannes Brahms, Sinfonia n. 4 in mi min., NDR-Sinfonieorchester, Gunter Wand

500x500.jpg

Incisione live del dicembre '97, per me assai superiore al ciclo brahmsiano precedente, risalente agli inizi degli anni '80. Se l'anteriore registrazione, quasi toscaniniana, mostrava una chiarezza ed una compattezza esemplari, qui Wand, pur mantenendone le caratteristiche positive, mostra ancor una maggior consapevolezza e comprensione del dettato brahmsiano, preferendo tempi un po' più rilassati, ed esibendo una bellezza di suono e una classe che pochi possono vantare. Tutto è calibratissimo, e le sfumature dell'orchestra di Brahms paiono dosate al millimetro, con un equilibrio tra le sezioni invidiabile. Wand è lontano dai fremiti parossistici di un Furtwangler o di un Jochum, o di quel pazzo di Stokowski, tuttavia tutta la sinfonia è percorsa da una tensione quasi impercettibile, e il direttore tedesco dà così prova della sua capacità di costruzione, con una fluidità senza pari. Insomma, una gran bella registrazione.

La dedico a @Wittelsbach e a @Majaniello (a cui potrebbe pure piacere)...:bye:

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Guest nachtigall

Richard Strauss

Sinfonia domestica

Kempe

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Continuazione di Ein Heldenleben (riascoltata e forse non così malaccio come mi era sembrata, alla fine ha una sua coerenza) questo poema a un primo ascolto lascia un po' perplessi. Come sempre la musica è fenomenale, a parte forse il finale che risulta poco calibrato, però è l'intento o meglio il contenuto dell'opera a risultare rischioso. Veramente è la celebrazione della vita matrimoniale come porto sicuro in cui approdare ed esprimere liberamente le proprie capacità ed energie oltre che una propria visione del mondo ? Mi viene da pensare che Strauss sia stato molto fortunato nella sua vita anche in questo ambito oppure che sia un lavoro frutto di una ingenuità eccessiva, visto che il tutto risulta veramente scritto con convinzione e quindi né una presa per i fondelli né un omaggio generico.

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47 minuti fa, Snorlax dice:

Johannes Brahms, Sinfonia n. 4 in mi min., NDR-Sinfonieorchester, Gunter Wand

Incisione live del dicembre '97, per me assai superiore al ciclo brahmsiano precedente, risalente agli inizi degli anni '80. Se l'anteriore registrazione, quasi toscaniniana, mostrava una chiarezza ed una compattezza esemplari, qui Wand, pur mantenendone le caratteristiche positive, mostra ancor una maggior consapevolezza e comprensione del dettato brahmsiano, preferendo tempi un po' più rilassati, ed esibendo una bellezza di suono e una classe che pochi possono vantare. Tutto è calibratissimo, e le sfumature dell'orchestra di Brahms paiono dosate al millimetro, con un equilibrio tra le sezioni invidiabile. Wand è lontano dai fremiti parossistici di un Furtwangler o di un Jochum, o di quel pazzo di Stokowski, tuttavia tutta la sinfonia è percorsa da una tensione quasi impercettibile, e il direttore tedesco dà così prova della sua capacità di costruzione, di una fluidità senza pari. Insomma, una gran bella registrazione.

La dedico a @Wittelsbach e a @Majaniello (a cui potrebbe pure piacere)...:bye:

Grazie Snorl, recensii anni fa una prima di Wand molto ben fatta ma un po' noiosa per me, che cercavo più impatto... non ricordo quale fosse però, non sono esperto wandiano. In quel caso è anche colpa della sinfonia, la quarta è tutt'altra storia e certo potrebbe piacermi. Miei riferimenti personali in questa sinfonia: Szell, Steinberg, Schuricht tra quelle storiche, tra quelle digitali Solti (suggerimento di @Ives ), Blomstedt e Nagano le uniche che mi hanno convinto. Sinfonia difficilissima.

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2 ore fa, Majaniello dice:

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La suite è un lavoro tendenzialmente tonale, caratterizzato da influenze folcloriche e qualche reminiscenza tardoromantica filtrata però con una certa leggerezza.... musica avvincente e piacevole comunque! 

Segue il concerto, questo chiaramente dodecafonico, ma in fondo con uno stile riconoscibile e accostabile per alcuni versi al lavoro precedente. Mi aspettavo una musica più spigolosa, invece c'è un fondo suadente ed ironico al contempo, senza eccessive prevalenze di carattere, come ad evitare che la situazione diventi troppo autocompiaciuta da un lato o eccessivamente grottesca dall'altro. Intrigante e freschissimo. Ora mi ascolto anche l'Ouverture.

@Madiel mi piace di più di Wellesz, è molto meno trombone :cat_lol:

Sono due cose molto diverse, però il greco è senz'altro un genio. Il 1°  Concerto per pianoforte e orchestra segna l'allontanamento da Schoenberg e credo sia da considerare il primo capolavoro di Skalkottas. I lavori cameristici del 1929-1930 rientrano nel manierismo seriale di uno scolaro di genio, poi ad un tratto (e inaspettatamente) l'autore si libera dell'ingombrante maestro. L'opera lasciò assai perplesso Schoenberg, tanto i rapporti tra i due si ruppero di lì a poco: l'austriaco proprio non riusciva a concepire una composizione costruita su diverse serie complete e parziali. Una caratteristica, però, ancora più rivoluzionaria rispetto a tutti i dodecafonici dell'epoca riguarda la concezione complessiva del pezzo, in tutto e per tutto un frutto della scuola di Busoni (in cui si era formato l'autore) piuttosto che di Schoenberg: orchestrazione razionale e nitida, contrasti dialogici ben definiti tra massa e solista di evidente impianto neobarocco, il romanticismo del movimento lento di controllata intensità proprio come richiedeva il nuovo classicismo di Busoni. La parte pianistica potrebbe avere delle influenze sia di Bartok (1° Concerto) che di Stravinsky (Concerto per pianoforte e fiati), ma sono proprio degli accenni, o per meglio dire degli umori perché Skalkottas non imitava mai, che vengono inglobati nella personalità vigorosa dell'autore. Una caratteristica ancora da evidenziare è la polifonia complessa, di chiara impronta barocca, tipica dello stile di Skalkottas. L'Ouverture Concertante, del 1944 circa, è proprio tipica dell'ultima maniera pseudo-seriale, in cui riesce a far convivere la sua anima espressionista con la purezza formale neoclassica.

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57 minuti fa, Majaniello dice:

Miei riferimenti personali in questa sinfonia: Szell, Steinberg, Schuricht tra quelle storiche, tra quelle digitali Solti (suggerimento di @Ives ), Blomstedt e Nagano le uniche che mi hanno convinto. Sinfonia difficilissima.

Di Carlos Kleiber che ne pensi?

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1 ora fa, nachtigall dice:

Richard Strauss

Sinfonia domestica

Kempe

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Continuazione di Ein Heldenleben (riascoltata e forse non così malaccio come mi era sembrata, alla fine ha una sua coerenza) questo poema a un primo ascolto lascia un po' perplessi. Come sempre la musica è fenomenale, a parte forse il finale che risulta poco calibrato, però è l'intento o meglio il contenuto dell'opera a risultare rischioso. Veramente è la celebrazione della vita matrimoniale come porto sicuro in cui approdare ed esprimere liberamente le proprie capacità ed energie oltre che una propria visione del mondo ? Mi viene da pensare che Strauss sia stato molto fortunato nella sua vita anche in questo ambito oppure che sia un lavoro frutto di una ingenuità eccessiva, visto che il tutto risulta veramente scritto con convinzione e quindi né una presa per i fondelli né un omaggio generico.

Il problema, secondo me, sta solo nel titolo e nell'aggettivo "domestica". L'ascoltatore classico medio è, in genere, un po' moralista (come faceva notare lo stesso Strauss a suo tempo a chi lo criticava), per cui basta un titolo in apparenza sbagliato per farsi idee preconcette. La musica della Domestica è meravigliosa oltre che saldamente costruita, né più e né meno di Eine Alpensymphonie o di Ein Heldeleben, lavori che si "prendono sul serio" e quindi piacciono di più :D

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43 minuti fa, .Andrea dice:

Di Carlos Kleiber che ne pensi?

Fa benissimo come sempre, ma mi sono ultimamente disaffezionato all'idea di un Brahms esistenzialista tutto ripiegato o viceversa fortemente appassionato (penso a Jochum), a Brahms non interessava raccontare i sentimenti umani nè parlare di concetti sovrannaturali, il romanticismo è solo un atteggiamento, una posa attraverso la quale intavolava un discorso di musica sulla musica. Il suo materialismo me lo fa apparire molto moderno, per quanto fosse il re degli accademici quindi, sulla carta, un conservatore. Questa la mia idea, almeno.

1 ora fa, nachtigall dice:

Richard Strauss

Sinfonia domestica

Kempe

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Continuazione di Ein Heldenleben (riascoltata e forse non così malaccio come mi era sembrata, alla fine ha una sua coerenza) questo poema a un primo ascolto lascia un po' perplessi. Come sempre la musica è fenomenale, a parte forse il finale che risulta poco calibrato, però è l'intento o meglio il contenuto dell'opera a risultare rischioso. Veramente è la celebrazione della vita matrimoniale come porto sicuro in cui approdare ed esprimere liberamente le proprie capacità ed energie oltre che una propria visione del mondo ? Mi viene da pensare che Strauss sia stato molto fortunato nella sua vita anche in questo ambito oppure che sia un lavoro frutto di una ingenuità eccessiva, visto che il tutto risulta veramente scritto con convinzione e quindi né una presa per i fondelli né un omaggio generico.

Proprio perchè è scritto con convinzione e non con tratti satirici non sai mai se è una presa per i fondelli o se dice sul serio! Strauss non è un caricaturista, ciò non toglie che possa essere un bravo attore. E' l'aspetto della sua musica che me lo rende così intrigante. Tra i poemi preferisco proprio quelli dove gioca con quest'equivoco, mentre preferisco meno quelli dove sembra prendersi più sul serio.

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Anton Bruckner, Sinfonia n. 8 in Do min, (vers. 1887, ed. Novak), National Symphony Orchestra of Ireland, Georg Tintner

tintner_bruckner_symphonies08.jpg

Per me la più bella registrazione - assieme a Gielen - della prima versione dell'Ottava. Prima o poi vorrei dirne qualcosa nella discussione dedicata, ma per ora la dedico ai bruckneriani, e ovviamente, anche a chi gradisce...

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