Pinkerton Posted August 28, 2017 Report Share Posted August 28, 2017 Ancora l'Aida di Hui He diretta da Kovatchef in una serata caldissima e afosa. La soprano cinese riscuote un buon successo di pubblico malgrado, immagino per il caldo, non sia in perfetta forma: qualche ripresa di fiato di troppo, una sfasatura con l'orchestra nel "Ritorna vincitor!" del I° Atto e una nota calante, l'acuto filato a due di "fuggiam", nel duetto col tenore nel II° Atto. Malgrado ciò esibisce come sempre grande generosità vocale e qualche frase delle sue, ampia e toccante, come la magnifica "Ah patria, patria, quanto mi costi!".Julian Kovatchev dirige con precisione e garbo, privilegiando il versante lirico, ma forse senza il necessario vigore in un'opera che, nei momenti più deliberatamente "kolossal", richiederebbe sonorità più ampie e uno slancio maggiore. L'Amneris di Anastasia Boldyreva, piuttosto ingolata e affetta da vibrato nei primi due Atti, si riprende un poco nella scena del giudizio, esibendo un fraseggio volitivo e tagliente e riscuote il consenso del pubblico. Il tenore Ayvayzan, dalla voce brunita e in buona forma nell'ottava superiore, sfoggia acuti tondi e qualche buona modulazione, ma paga lo scotto di una dizione approssimativa, poco scandita e un po' strascicata, nonché l'inerzia di un fraseggio alquanto scolastico e impersonale. Il baritono Almaguer, infine, imponente per vocalità, è un Amonasro troppo rude e rabbioso, scopertamente veristicheggiante: canta tutto troppo forte e, sia per l'eccessivo impeto che per un passaggio di registro piuttosto sommario, emette acuti duri e fibrosi. Tutti tuttavia meritano l'applauso per essere venuti a capo di una recita effettuata in condizioni climatiche proibitive. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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