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E' morto a 83 anni il direttore d'orchestra svedese Arnold Ostman. Raggiunse una certa popolarità continentale tra metà anni '80 e metà anni '90 per la ripresa dei capolavori teatrali di Mozart nel piccolo complesso di corte di Drottningholm, di cui era direttore artistico. Se l'assunto ideale era corretto, quello cioè di proporre un Mozart più cameristico e vagamente informato (utilizzando strumenti d'epoca, ma senza estro e con parecchie falle tecniche e all'epoca già erano attivi Gardiner e Harnoncourt, per dire), la pratica si risolse purtroppo in esecuzioni troppo secche, mortalmente concise e prive di qualsiasi slancio drammatico. Carine le regie nelle edizioni video, che però utilizzano cantanti di provincia un pò allo sbando. Molto meglio in disco, con cast ben più solidi, ma la solfa non cambia, totale anemia. Si interessò anche a Gluck, con una serie di opere incise per la Naxos. Da ricordare, quindi, forse per certo intento pionieristico...RIP

https://www.gramophone.co.uk/features/article/arnold-ostman-obituary

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  • 2 weeks later...
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E' morto il pianista russo, naturalizzato tedesco, Anatol Ugorsky. Aveva 80 anni e quattro anni fa perse la figlia,anche lei pianista, per una grave malattia. Esule dall'URSS, per un po' di tempo ebbe grande fama internazionale che poi a poco a poco si affievolì mentre lui concentrò la sua attività sopratutto sull'insegnamento.

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RIP. Pianista di scuola russa dall'effimera fama e tecnicamente molto solido, ma che ho trovato sempre interpretativamente un pò monocorde e "narcotizzante" soprattutto nel repertorio romantico (Chopin, Schumann, Scriabin). Ottimo, invece, il suo Messiaen del Catalogo, proprio perchè poteva far sfoggio delle sue straordinarie doti di atletismo digitale ed è credo la sua cosa migliore incisa per DG:

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57 minuti fa, Ives dice:

RIP. Pianista di scuola russa dall'effimera fama e tecnicamente molto solido, ma che ho trovato sempre interpretativamente un pò monocorde e "narcotizzante" soprattutto nel repertorio romantico (Chopin, Schumann, Scriabin). Ottimo, invece, il suo Messiaen del Catalogo, proprio perchè poteva far sfoggio delle sue straordinarie doti di atletismo digitale ed è credo la sua cosa migliore incisa per DG:

 

Diciamo pure che era piuttosto idiosyncratic come dicono gli inglesi.

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  • 3 weeks later...
  • 2 weeks later...

Se ne va il Maestro Herbert Handt a 97 anni! Direttore d'orchestra statunitense che aveva iniziato la carriera musicale come tenore. Tra l'altro, come tenore aveva partecipato alle prime di Venere Prigioniera di Malipiero nel 1957 e di Maria Golovin di Menotti nel 1958. Nel 1964 aveva fondato l'Associazione Musicale Lucchese. A seguito di una aggressione nel 2008 era diventato cieco, lasciando ogni attività.

Lucca in lutto, è morto il maestro Herbert Handt

 

 

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Scomparso a Verona il clavicembalista americano Edward Smith, all'età di 88 anni. Già allievo di Kirkpatrick, docente in prestigiose accademie italiane ed europee, da tempo viveva nel nostro paese.

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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23 ore fa, Madiel dice:

Scomparso a Verona il clavicembalista americano Edward Smith, all'età di 88 anni. Già allievo di Kirkpatrick, docente in prestigiose accademie italiane ed europee, da tempo viveva nel nostro paese.

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Ho lavorato molto con lui, mi spiace tanto.

 

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Se ne va uno degli ultimi grandi Sacerdoti del podio, RIP. Proprio qualche mese fa, ascoltai una Seconda di Mahler, sorprendentemente (mi aspettavo la solita stracca routine) validissima (e a seguire un interessante Otello), con i complessi del Maggio fiorentino, davvero survoltati rispetto alle spente prove con Gatti. In vecchiaia sapeva ancora tirar fuori gli artigli, quando voleva. A mio parere, il periodo migliore, è stato quello del giovane Mehta in California con la LAPO: Strauss, Schoenberg, Copland, Ives, Stravinsky, Holst, Bartok, Elgar, Dvorak...tante belle cose, con un'orchestra dal suono sfavillante che ben si coniugava col suo stile energetico, "atletico" e muscolare dell'epoca. Anche coi Wiener c'è qualche prova storica per Decca, la Nona bruckneriana su tutte. Molto altalenante il tardo periodo Sony, ma qualche bellissimo disco c'è, ricordo ad esempio una sensualissima sinfonia franckiana coi Berliner, e certo Mahler. Anche dischi operistici RCA e Decca non sono male (Turandot migliore forse della discografia, Trovatore, Fanciulla...). Anche tanta roba tirata via o proprio bruttina e l'esperienza (in cui mise comunque entusiasmo) dei Tre Tenori...

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  • 2 weeks later...

Tra i più poetici e sensibili direttori che abbia mai sentito dal vivo, RIP. Indimenticabile per energia, eleganza e nitore; sempre senza bacchetta, con quel gesto raffinato e parsimonioso che gli donava carattere, personalità e fisionomia. Ascoltato quasi sempre nei russi, di cui possedeva un dominio tecnico spaventoso per agilità ritmica, capacità coloristiche, chiarezza strutturale e precisione esecutiva. Riuscì in molte occasioni a farmi piacere anche Rimsky, autore con cui non ho mai avuto un gran feeling. Una volta ascoltai una silloge di Spartacus/Gayaneh con i pietroburghesi, e uscii dalla sala quasi camminando sulle punte, ubriaco di melodia e ritmo. Discograficamente, lo conosco poco, forse il suo periodo migliore è quello RCA a San Pietroburgo e quello precedente EMI con la Royal Philharmonic Orchestra. Ma anche qualche sua puntata per la Signum rimane notevole:

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  • 2 weeks later...
13 ore fa, il viandante del sud dice:

E' morto improvvisamente il direttore d'orchestra Julian Kovatchev.

Mai sentito/visto dirigere, conoscevo solo di nome. Molto attivo nel teatro d'Opera, soprattutto a Cagliari e al San Carlo, anche con titoli desueti per le nostre latitudini, RIP.

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On 15/11/2023 at 10:21, Ives dice:

Mai sentito/visto dirigere, conoscevo solo di nome. Molto attivo nel teatro d'Opera, soprattutto a Cagliari e al San Carlo, anche con titoli desueti per le nostre latitudini, RIP.

Ci ho lavorato diverse volte. Un diretore solido, empatico e un gran accompagnatore. Se posso permettermi una considerazione, l'unico ad uscire indenne dal premio Paganini, pessima situazione per tutti e soprattutto per il direttore.

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Bravo autore e solida penna di stampo soprattutto ecclettico-neo romantico americana. La sua opera più famosa è senza dubbio Final Alice, registrata da Solti per Decca con la ChicagoSO, per grande orchestra e soprano, con Barbara Hendricks in un ruolo in parte recitato e in parte cantato. Alcuni brani sinfonici incisi anche da Bernstein (sicuramente Tatoo) e un bel disco della NewWorld Records diretto da Mehta. La Naxos ha in catalogo le opere per piano, di grande virtuosismo e senso del contrappunto, e poi ci sono le intimistiche liriche per voce e piano. Il disco CRI propone opere più sperimentali.

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