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Fantasia di Faurè


mozartfl92
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http://www.youtube.com/watch?v=M--slgxkDm4&feature=fvwberel

Cosa ne pensate di questa esecuzione-interpretazione?

Vorrei faceste però delle osservazioni partitura alla mano ovvero osservando quello che Faurè ha scritto e quello che Marion fa...

è coerente con la partitura? rende nel modo dovuto le dinamiche? il suo suono lo trovate consono?

Sarei molto felice di parlarne con Ste, Ilovecherubini, gli amanti di Marion e tutti gli altri che abbiano qualcosa da dire!

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il suo suono lo trovate consono?

Ci tenevo solo a esprimere un mio parere su questa domanda... e la mia risposta è no. :ninja:

Contrasta troppo con il suono "bello pieno" del pianoforte, non si completa... piuttosto è l'ombra di quello.

Opinione personalissima si intende.

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Ci tenevo solo a esprimere un mio parere su questa domanda... e la mia risposta è no. :ninja:

Contrasta troppo con il suono "bello pieno" del pianoforte, non si completa... piuttosto è l'ombra di quello.

Opinione personalissima si intende.

Il flauto sembra molto 'in avanti' rispetto al pianoforte 'posizionato più dietro'. Questo se ascolto questo brano con le casse del pc...Quando metto, però, il cd sullo stereo e lo ascolto con le mie fantastiche ESB l'effetto é nettamente diverso. Sembra veramente di stare in una sala da concerto e il flauto é, naturalmente posizionato un passo più avanti rispetto al pianoforte ma il contrasto é notevolmente minore. La qualità della registrazione DENON é ottima. Il suono é quello di Marion: sottile e penetrante, tendenzialmente chiaro Per rispondere a mozartino domani avrò più tempo e scriverò l'analisi che chiedi.

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http://www.youtube.c...eature=fvwberel

Cosa ne pensate di questa esecuzione-interpretazione?

Vorrei faceste però delle osservazioni partitura alla mano ovvero osservando quello che Faurè ha scritto e quello che Marion fa...

è coerente con la partitura? rende nel modo dovuto le dinamiche? il suo suono lo trovate consono?

Sarei molto felice di parlarne con Ste, Ilovecherubini, gli amanti di Marion e tutti gli altri che abbiano qualcosa da dire!

Conosco quest'esecuzione. Dopo tante ricerche sono riuscito a procurarmi il cd da Amazon (uno dei tanti La flute a Paris in commerscio). Premetto subito che é un'esecuzione che mi piace molto anche se la mia preferita é quella di Pahud giovanissimo (incisione con Eric Le Sage per la Skarbò). Allora, il tempo dell'andantino iniziale é leggermente più veloce di Pahud ma anche di altre esecuzioni che conosco -la Bezaly, Larrieu, Debost, Rampal, Formisano. Le dinamiche scritte non sono tutte rispettate; non tanto nell'andantino quanto nelle parti cantabili dell'allegro. Sotto questo aspetto Pahud é rigorosissimo, la Bezaly non ci prova nemmeno e Larrieu fa tutto di testa sua. Per quanto riguarda la sonorità io ne sono convinto, é consona al brano. Non credo che Fauré si sia liberato delle sonorità pastorali del flauto; senz'altro provava avversione per il romanticismo e non so fino a che punto avrebbe apprezzato le esecuzioni della divina Sharon Bezaly o di Formisano (entrambi con quei suononi pieni,vibratoni brahmsiani e grandi rubati). Un'altro elemento che mi piace, e stavolta parlo dell'allegro -che é tutt'altro che semplice- la precisione nell'andare assieme al pianoforte (Debost e Rampal se ne vanno bellamente fuori). :D

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Riguardo all'andantino... Il suono consono, ma più che altro la dinamica sarebbe dovuta essere quella dell'attacco... ma anche meno a mio parere, è scritto piano e per quanto sia scomodo bisogna sforzarsi di farlo, sentite la netta differenza tra il si iniziale e il la della quinta battuta. Passando subito al mezzoforte vi pare che renda il crescendo che va dal mi medio a quello acuto? il mi acuto è molto più forte del mi medio? Prendendo come esempio battuta 16... sono tre ottavi legati con puntino e due sedicesimi legati a due ottavi... ascolta come articola Marion... la progressione di 32 è in crescendo termina in un F, che sulla mia edizione IMC non c'è ma in quella del mio maestro si,il che ha perfettamente senso musicalmente... Marion non la fa... ma magari non l'ha scritta.

Senti come il si acuto di battuta 25 perda di intensità nel secondo ottavo invece di essere portato avanti verso il battere della battuta dopo. Le risoluzioni dei trilli non sono scritte come parte del trillo ma come abbellimento a fine della durata del trillo e MArion un pò lo fa e un pò no... sicuramente no a battua 35 respirando dopo il do grave e perdendo il contatto con il pianoforte...

Ascoltando Ste ti ritrovi nelle mie considerazioni? In generale trovo poi che siccome il 6/8, cosa su cui sto lavorando e su cui mi son preso delle gran urla oggi, ha un accento forte solo il suo andamento sia più duttile a rallentamenti e rubati di recupero... sulla seconda parte parlerò domani o dopo ma non ho tanto da obiettare come su questa...

Conosco solo l'interpretazione di Formisano tra quelle da te citate e devo ammettere che il confronto a Marion è un carrarmato...

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Salve a tutti, capisco le osservazioni accademiche fin qui usate anche tra l'altro correttamente, nonostante tutto questa esecuzione che non conoscevo la trovo bellissima, forse non la migliore tecnicamente ma qui il mirabile Marion compie una delle sue magie musicali. Un interpretazione davvero "fantasiosa". Credo sia legittimo per un musicista del livello di Marion concedersi delle "licenze poetiche" che se non trovano il plauso tra gli accademici sicuramente verranno apprezzate da chi cerca oltre a questo anche un pizzico di genialità. Il suono poi a mio parere è uno tra i più belli ed affascinanti in assoluto, non ha grandi dinamiche, ma un colore, una flessibilità, una sensualità che a differenza degli odierni flautisti o meglio dire mitragliatori non ha nulla a che vedere. Altra scuola, altra classe.

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Le osservazioni sono tutt'altro che accademiche, qui si tratta di contrastare tutto ciò che di accademico è stato incrostato sopra a quello che la fantasia in realtà è... non si tratta di fare un crescendo perchè c'è scritto su quel pezzo di carta, ma si tratta di farlo perchè nel disegno dell'autore lì la musica e l'armonia portano a questo, dalla musica scaturisce qualcosa di diverso... interpretare e fare le magie musicali come dici tu,non ha niente a che vedere con l'approssimazione...che poi l'esecuzione possa piacere al di là di questo ci mancherebbe...

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Il flauto sembra molto 'in avanti' rispetto al pianoforte 'posizionato più dietro'. Questo se ascolto questo brano con le casse del pc...Quando metto, però, il cd sullo stereo e lo ascolto con le mie fantastiche ESB l'effetto é nettamente diverso. Sembra veramente di stare in una sala da concerto e il flauto é, naturalmente posizionato un passo più avanti rispetto al pianoforte ma il contrasto é notevolmente minore. La qualità della registrazione DENON é ottima. Il suono é quello di Marion: sottile e penetrante, tendenzialmente chiaro Per rispondere a mozartino domani avrò più tempo e scriverò l'analisi che chiedi.

Avevo accuratamente evitato congetture di posizione, di acustica... :unsure:

non si tratta di fare un crescendo perchè c'è scritto su quel pezzo di carta, ma si tratta di farlo perchè nel disegno dell'autore lì la musica e l'armonia portano a questo, dalla musica scaturisce qualcosa di diverso...

Abbiamo avuto lo stesso maestro, vero? :lol:

Un maestro armonista o con formazione da compositore. :ninja:

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Riguardo all'andantino... Il suono consono, ma più che altro la dinamica sarebbe dovuta essere quella dell'attacco... ma anche meno a mio parere, è scritto piano e per quanto sia scomodo bisogna sforzarsi di farlo, sentite la netta differenza tra il si iniziale e il la della quinta battuta. Passando subito al mezzoforte vi pare che renda il crescendo che va dal mi medio a quello acuto? il mi acuto è molto più forte del mi medio? Prendendo come esempio battuta 16... sono tre ottavi legati con puntino e due sedicesimi legati a due ottavi... ascolta come articola Marion... la progressione di 32 è in crescendo termina in un F, che sulla mia edizione IMC non c'è ma in quella del mio maestro si,il che ha perfettamente senso musicalmente... Marion non la fa... ma magari non l'ha scritta.

Senti come il si acuto di battuta 25 perda di intensità nel secondo ottavo invece di essere portato avanti verso il battere della battuta dopo. Le risoluzioni dei trilli non sono scritte come parte del trillo ma come abbellimento a fine della durata del trillo e MArion un pò lo fa e un pò no... sicuramente no a battua 35 respirando dopo il do grave e perdendo il contatto con il pianoforte...

Ascoltando Ste ti ritrovi nelle mie considerazioni? In generale trovo poi che siccome il 6/8, cosa su cui sto lavorando e su cui mi son preso delle gran urla oggi, ha un accento forte solo il suo andamento sia più duttile a rallentamenti e rubati di recupero... sulla seconda parte parlerò domani o dopo ma non ho tanto da obiettare come su questa...

Conosco solo l'interpretazione di Formisano tra quelle da te citate e devo ammettere che il confronto a Marion è un carrarmato...

Il la della quinta battuta suona più pieno, meno irreale dell'inizio. Per quanto riguarda la differenza tra il mi medio e il mi acuto dove é scritto "forte", anche se non molta c'é. Stavo leggendo, proprio per rispondere alle tue domande, il resoconto di una lezione di Marcel Moyse proprio su questo andantino. A proposito dell'inizio dice:" All'inizio, nessun crescendo, incominciare con uno staccato impalpabile, prendete il gusto di ascoltare ogni nota controllando la vita, il vibrato. En passant, sospendere, trattenere l'ultima croma della battuta tre (il mi della seconda ottava). Cercare la sensibilità. Appoggiare diminuendo il secondo re# di battuta 4. Nelle battute 6 e 7 ripetere gli stessi elementi in modo più marcato. Pienezza ma non forza nelle battute 11 e 12. Nella battuta del fa bequadro tenere il mistero e rubare il respiro subito dopo. Attenzione, nelle note gravi (battute da 19 a 24) di non allungare, forzando il primo fa bequadro (battuta 20) o il primo sol (battuta 21)".

Per quanto riguarda la progressione di 32 nella prima edizione (Paris, Jean Hamelle Editeur), il crescendo non é scritto ma sono d'accordo con te, ha musicalmente senso basta che non si esageri. Il si acuto di battuta 25 sì, perde di intensità ma lì non mi spiace affatto, perché le battute 26 e 27 sono fioriture dell'inizio (tra l'altro vedendo la I edizione dovrebbero essere suonate forte -dal momento che non sono riportate variazioni dinamiche- cosa che musicalmente non é tanto logica). Il cambio di colore e dinamica a battuta 28 invece é bellissimo, così come sono belle le quartine di biscrome suonate così leggere. Sui trilli ti dò ragione ma non gli dò molta importanza -se non me lo facevi notare te quasi non me ne accorgevo. Il respiro dopo il do mi piace ma, forse, doveva essere concordato con il pianista :D.

Marion, comunque, si prende delle libertà e vorrei vedere! Rende questo andantino un brano "vivo" che va avanti ed é quello che non bisognerebbe mai perdere di vista. Vanno bene le nostre analisi "microstrutturali" ma poi il brano ha sempre qualcosa di più grande, una "macrostruttura", un "carattere complessivo" che pur é importante.

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Scusate, ma queste analisi tecnico analitiche degne di un laboratorio di chimica mi sembrano un pò superficiali. Semmai chiediamoci se l'esecutore è riuscito con la sua personale interpretazione a comunicarci qualcosa oppure no. Se chiudendo gli occhi per qualche attimo siamo riusciti ad immaginare qualcosa di fantasioso di una gioia intrisa di ironia e gioco. Credo che giudicare o analizzare con il bilancino l' interpretazione di un musicista così straordinario sia impresa alquanto rischiosa. L'analisi può diventare utile se cerca invece di capire il perchè di tali scelte, cosa l'esecutore ha voluto evidenziare a differenza di altri.

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Scusate, ma queste analisi tecnico analitiche degne di un laboratorio di chimica mi sembrano un pò superficiali. Semmai chiediamoci se l'esecutore è riuscito con la sua personale interpretazione a comunicarci qualcosa oppure no. Se chiudendo gli occhi per qualche attimo siamo riusciti ad immaginare qualcosa di fantasioso di una gioia intrisa di ironia e gioco. Credo che giudicare o analizzare con il bilancino l' interpretazione di un musicista così straordinario sia impresa alquanto rischiosa. L'analisi può diventare utile se cerca invece di capire il perchè di tali scelte, cosa l'esecutore ha voluto evidenziare a differenza di altri.

Suvvia... è Marion... non è mica Glenn Gould o Michelangeli... è un buon musicista ma di straordinario c'è poco!

Non vi trovo assolutamente nulla di superficiale e ancor meno di rischioso!! Cmq assolutamente niente di ironia e gioco... è mi minore, non è un un dramma certo! ma ironia e gioco non ce le trovo...

è qualcosa di molto vago, di soffuso anche un pò malinconico... svenimenti e riprese, barcollamenti tipici degli intellettuali del periodo, strafatti di oppio e ubriachi di assenzio.

Quelle sono le idee interpretative di Moyse Ste, le ho lette anche io... interessanti, ma non per forza condivisibili... per esempio in un'edizione ho letto un diminuendo subito prima del primo la lungo... la macrostruttura secondo me appunto potrebbe essere più libera nel tempo...

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Scusate, ma queste analisi tecnico analitiche degne di un laboratorio di chimica mi sembrano un pò superficiali. Semmai chiediamoci se l'esecutore è riuscito con la sua personale interpretazione a comunicarci qualcosa oppure no. Se chiudendo gli occhi per qualche attimo siamo riusciti ad immaginare qualcosa di fantasioso di una gioia intrisa di ironia e gioco. Credo che giudicare o analizzare con il bilancino l' interpretazione di un musicista così straordinario sia impresa alquanto rischiosa. L'analisi può diventare utile se cerca invece di capire il perchè di tali scelte, cosa l'esecutore ha voluto evidenziare a differenza di altri.

Suvvia... è Marion... non è mica Glenn Gould o Michelangeli... è un buon musicista ma di straordinario c'è poco!

Non vi trovo assolutamente nulla di superficiale e ancor meno di rischioso!! Cmq assolutamente niente di ironia e gioco... è mi minore, non è un un dramma certo! ma ironia e gioco non ce le trovo...

è qualcosa di molto vago, di soffuso anche un pò malinconico... svenimenti e riprese, barcollamenti tipici degli intellettuali del periodo, strafatti di oppio e ubriachi di assenzio.

Quelle sono le idee interpretative di Moyse Ste, le ho lette anche io... interessanti, ma non per forza condivisibili... per esempio in un'edizione ho letto un diminuendo subito prima del primo la lungo... la macrostruttura secondo me appunto potrebbe essere più libera nel tempo...

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Suvvia... è Marion... non è mica Glenn Gould o Michelangeli... è un buon musicista ma di straordinario c'è poco!

Non vi trovo assolutamente nulla di superficiale e ancor meno di rischioso!! Cmq assolutamente niente di ironia e gioco... è mi minore, non è un un dramma certo! ma ironia e gioco non ce le trovo...

è qualcosa di molto vago, di soffuso anche un pò malinconico... svenimenti e riprese, barcollamenti tipici degli intellettuali del periodo, strafatti di oppio e ubriachi di assenzio.

Quelle sono le idee interpretative di Moyse Ste, le ho lette anche io... interessanti, ma non per forza condivisibili... per esempio in un'edizione ho letto un diminuendo subito prima del primo la lungo... la macrostruttura secondo me appunto potrebbe essere più libera nel tempo...

A 28 il cambio di dinamica è scritto, anche per quello sta bene lì =) Faurè non era mica scemo... il forte a battuta 26 ha senso eccome!! Se no come lo faresti quel diminuendo che tanto ti piace a 28 ;) Sono belle così leggeri i 32esimi proprio perchè sono scritti così (piano come da battuta 28 in poi), nota come ti piace maggiormente quando l'interprete riesce bene a rendere quello che è scritto!!

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A 28 il cambio di dinamica è scritto, anche per quello sta bene lì =) Faurè non era mica scemo... il forte a battuta 26 ha senso eccome!! Se no come lo faresti quel diminuendo che tanto ti piace a 28 ;) Sono belle così leggeri i 32esimi proprio perchè sono scritti così (piano come da battuta 28 in poi), nota come ti piace maggiormente quando l'interprete riesce bene a rendere quello che è scritto!!

A me, il forte a battuta 26/27 non solo non piace ma sono convinto che appesantisca tutto. Ripeto, per me e per come é scritta la parte é una fioritura, un ghirigoro 'art nouveau', niente di più importante e non é necessario suonarlo 'forte' per poi poter fare un diminuendo a battuta 28, basta una punta in più di suono nell'ultima sestina di 27.

Il giudizio che dai su Marion, poi non lo condivido -come non condivido quello su Gould. Ho decine di vecchi lp di Marion e se in vita ebbe molto successo un motivo c'é stato senz'altro. Si sentisse ora un suono così spontaneo, naturale, semplice! Mi basta ascoltare il suo solo del Dahpnis et Chloé nell'edizione di Munch o quello del Concerto in sol di Ravel con la Argerich oppure il suo Concerto di Ibert ,così ricco di musica da ridicolizzare gran parte delle esecuzioni che conosco (da Galway a Formisano attraverso la Bezaly) per convincermi che era un musicista straordinario!

Poi, i peli sul sedere si possono contare a chiunque, a Marion come a Michelangeli quello che resta però é altro: in primis la capacità di stabilire un rapporto tra chi suona e chi ascolta e Marion, come Michelangeli, era in grado di incantare le platee e diamine se ne era in grado!

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Scusate, ma queste analisi tecnico analitiche degne di un laboratorio di chimica mi sembrano un pò superficiali. Semmai chiediamoci se l'esecutore è riuscito con la sua personale interpretazione a comunicarci qualcosa oppure no. Se chiudendo gli occhi per qualche attimo siamo riusciti ad immaginare qualcosa di fantasioso di una gioia intrisa di ironia e gioco. Credo che giudicare o analizzare con il bilancino l' interpretazione di un musicista così straordinario sia impresa alquanto rischiosa. L'analisi può diventare utile se cerca invece di capire il perchè di tali scelte, cosa l'esecutore ha voluto evidenziare a differenza di altri.

Sono d'accordo con quello che dici però capisco anche la posizione di mozartino che sta studiando il brano. La Fantasia di Fauré risulta semplice all'ascolto ma, in realtà é un brano difficile. Le cose da controllare sono tante perché il flauto sta sempre scoperto. Siccome c'ho sputato sangue anche io anni fa, capisco le necessità di chi lo studia e, se posso dare qualcosa anche con un'analisi fatta con il bilancino lo faccio ben volentieri.

L'esecuzione di Marion é una delle mie preferite e Marion mi piace come flautista: con quel suo suono 'filato', da affabulatore, si trovava a proprio agio nel repertorio della Francia 'fin de siecle'.

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e perché?

Perché stiamo parlando di una registrazione, che è stata "fissata" così... guardare anche queste cose (la posizione presunta, etc..)

è come evidenziare un punto debole di quella registrazione e voler a tutti costi trovare una giustificazione. :)

Bisogna sempre giudicare quello che è stato fatto, quello che si sente e non quello che avrebbe potuto essere

anche con gli scarsi mezzi tecnologici che ci ritroviamo. :lol:

Semmai chiediamoci se l'esecutore è riuscito con la sua personale interpretazione a comunicarci qualcosa oppure no.

Semmai chiediamoci un'altra cosa: sono davvero necessarie tali analisi in fase di studio? :unsure:

Mi spiego meglio: è davvero utile confrontare e giudicare un'esecuzione altrui?

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A me, il forte a battuta 26/27 non solo non piace ma sono convinto che appesantisca tutto. Ripeto, per me e per come é scritta la parte é una fioritura, un ghirigoro 'art nouveau', niente di più importante e non é necessario suonarlo 'forte' per poi poter fare un diminuendo a battuta 28, basta una punta in più di suono nell'ultima sestina di 27.

Il giudizio che dai su Marion, poi non lo condivido -come non condivido quello su Gould. Ho decine di vecchi lp di Marion e se in vita ebbe molto successo un motivo c'é stato senz'altro. Si sentisse ora un suono così spontaneo, naturale, semplice! Mi basta ascoltare il suo solo del Dahpnis et Chloé nell'edizione di Munch o quello del Concerto in sol di Ravel con la Argerich oppure il suo Concerto di Ibert ,così ricco di musica da ridicolizzare gran parte delle esecuzioni che conosco (da Galway a Formisano attraverso la Bezaly) per convincermi che era un musicista straordinario!

Poi, i peli sul sedere si possono contare a chiunque, a Marion come a Michelangeli quello che resta però é altro: in primis la capacità di stabilire un rapporto tra chi suona e chi ascolta e Marion, come Michelangeli, era in grado di incantare le platee e diamine se ne era in grado!

Gould era un genio! Senza se e senza ma... una preparazione musicale e culturale ed una capacità analitica fenomenali! Idee originali, che possono anche non piacere, ma tutto nella sua testa aveva un senso... basta leggere i suoi scritti.

Ma qui si parla sempre di suono spontaneo, semplice... ma non credi che il suono debba essere anche adeguato a quello che suoni... i francesi suonano tutto con lo stesso suono..

Anche Rampal affascinava con il suo suono ed il suo modo di porsi e portare le frasi.. ma poi musicalmente effettivamente cosa ascoltavi? ascoltavi realmente quello che era scritto sulla partitura? A parte l'intonazione.. di cui finora non ho parlato appunto per dare spazio alla musica, ma sembra che se parli delle frasi e delle dinamiche appari superficiale (Non mi riferisco a quello che hai detto tu Ste).

Ovvio che musica come Faurè e Ravel sia congeniale ai francesi... ma se dovessero suonare Prokofiev?

è utile per sviluppare un gusto personale Flaux... per prendere ciò che ci piace, buttare ciò che non ci piace e farsi una propria idea del brano...

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Gould era un genio! Senza se e senza ma... una preparazione musicale e culturale ed una capacità analitica fenomenali! Idee originali, che possono anche non piacere, ma tutto nella sua testa aveva un senso... basta leggere i suoi scritti.

Sicuramente faceva parlare molto di sé. Circa le sue interpretazioni avrei molto da dire ma taccio per non sembrare presuntuoso. Io non lo amo particolarmente e preferisco le Variazioni Goldberg di Weissenberg alle sue, il Clavicembalo ben temperato di Pollini al suo. Non mi sembrano esecuzioni dalle quali non traspaia capacità analitica, preparazione culturale e idee originali.

Ma qui si parla sempre di suono spontaneo, semplice... ma non credi che il suono debba essere anche adeguato a quello che suoni... i francesi suonano tutto con lo stesso suono..

E gli altri? Solo i francesi? Ognuno obbedisce alla propria idea di sonorità nel flauto.

Anche Rampal affascinava con il suo suono ed il suo modo di porsi e portare le frasi.. ma poi musicalmente effettivamente cosa ascoltavi? ascoltavi realmente quello che era scritto sulla partitura?

Ovvio che musica come Faurè e Ravel sia congeniale ai francesi... ma se dovessero suonare Prokofiev?

Con Rampal spesso non ascoltavi quello che era scritto sulla partitura, ascoltavi altro ed era un bell' "altro". :D

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Perché stiamo parlando di una registrazione, che è stata "fissata" così... guardare anche queste cose (la posizione presunta, etc..)

è come evidenziare un punto debole di quella registrazione e voler a tutti costi trovare una giustificazione. :)

Io dico che la qualità della registrazione é eccellente, non che é difettosa. Come sta il flautista in un palcoscenico? Non sta più in avanti rispetto al pianoforte? Queste posizioni emergono in quella registrazione. Tutto qui.

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Sicuramente faceva parlare molto di sé. Circa le sue interpretazioni avrei molto da dire ma taccio per non sembrare presuntuoso. Io non lo amo particolarmente e preferisco le Variazioni Goldberg di Weissenberg alle sue, il Clavicembalo ben temperato di Pollini al suo. Non mi sembrano esecuzioni dalle quali non traspaia capacità analitica, preparazione culturale e idee originali.

E gli altri? Solo i francesi? Ognuno obbedisce alla propria idea di sonorità nel flauto.

Con Rampal spesso non ascoltavi quello che era scritto sulla partitura, ascoltavi altro ed era un bell' "altro". :D

Ma tu puoi benissimo dire che le interpretazioni di Gould ti facciano schifo, è tuo pieno diritto =) però non si può dire che siano coerenti alle sue idee!

E non credi sbagliato il fatto che al flauto venga attribuità una certa sonorità e basta?

Ma è sbagliato il fatto di far ascoltare un bell'altro?? ma come fate a sostenere il contrario???

Sai cos'è eccezzionale a mio parere uno stupendo piano dopo è scritto piano, un suono dolce dov'è scritto dolce..

Un accento eseguito bene! Un diminuendo di due battute, perfettamente spalmato sulle due pattute... un sol sovracuto ff... suonato realmente fortissimo che non cresca mezzotono...

Una messa in voce intonata e non uno svibrazzo in bach per tenere la nota...

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Ma tu puoi benissimo dire che le interpretazioni di Gould ti facciano schifo, è tuo pieno diritto =) però non si può dire che siano coerenti alle sue idee!

Ma sì che sono coerenti, come no.

E non credi sbagliato il fatto che al flauto venga attribuità una certa sonorità e basta?

Su questo punto le mie posizioni sono ferme: non é il flauto ad avere una sonorità e basta, ma é il flautista che ha sempre un suono personale. Galway ha quel suono lì, e non lo si sentirebbe mai suonare la Fantasia di Fauré con un suono alla Marion. In sostanza, si può suonare Bach o Ibert e decidere di suonare il primo facendo 'messe di voce' e di non usare il vibrato e di suonare il secondo con un'estenuazione maggiore nelle dinamiche, con uno staccato più netto ed imprimere ai due brani 'caratteri' diversi ma il suono di un flautista non cambia. Così Pahud é Pahud sia che suoni Bach o Kachaturian, il timbro é quello ed é riconoscibile.

Poi, ognuno ha i suoi gusti: a me piace il flauto quando é suonato in modo elegante, raffinato senza suoni forzati o 'schiacciati' sia che si suoni Danse de la chevre che Prokofiev ed é per questo che, generalmente, la scuola francese mi piace....e questo lo sai, ne abbiamo parlato tante volte! :D

Ma è sbagliato il fatto di far ascoltare un bell'altro?? ma come fate a sostenere il contrario???

Isaac Stern scrisse che Rampal era uno dei più straordinari musicisti che avesse mai conosciuto. Aveva una personalità forte e so anche che le sue scelte interpretative erano sempre motivate anche se, a volte, cambiava le dinamiche dei brani (all'epoca non era l'unico, basti vedere Stern o Horowitz o Sviatoslav Richter). Credo che sia un approccio alla musica 'figlio dei suoi tempi', dove l'esecutore poteva permettersi questo, e forse la 'macrostruttura', il carattere complessivo di un brano erano dominanti. Del resto, e l'ho notato anche in esecuzioni -in questo caso di Pahud- dove l'attenzione alle microstrutture é precisa, fedele, corretta, si ha l'impressione che la musica non proceda, non vada avanti. Sicuramente sono figlio dei miei tempi anche io ed ho l'orecchio abituato in un certo modo ma Rampal posso senz'altro paragonarlo ai grandi musicisti della sua epoca: Stern, Horowitz, Rostropovich. Penso poi a due concerti di Vivaldi eseguiti da Rampal e Stern insieme con un'orchestra di Gerusalemme agli inizi degli anni '70. Tutti e due i solisti al massimo della forma. Vivaldi stesso credo storcerebbe il naso all'ascolto dal momento che si tratta di un'esecuzione completamente fuori stile. Ma quanta musica! Certe cavate di suono di Stern dal suo Guarnieri, lo staccato preciso e netto di Rampal e quel suono che si sente fendere l'aria come una lama, un'idea musicale coerente dall'inizio alla fine.... Valgono, a volte, più di certe esecuzioni che sono una gelida rappresentazione di ciò che é scritto. Di sopra ho scritto che Larrieu, nella fantasia fa tutto di testa sua. Mi riferisco ad un 'esecuzione con una pianista giapponese, Futaba Inoue di parecchi anni fa. Il SI iniziale lo attacca mf se non forte, lo staccato é quello a colpi di diaframma (altro che impalpabile), le dinamiche sono rispettate una volta sì e dieci no eppure fa certe finezze incredibili, quando meno te lo aspetti certe note sono 'accarezzate', non so come spiegare, improvvisamente addolcite, specialmente nell'allegro. Non é un'esecuzione fedele ma é bella lo stesso, testimonianza che all'epoca Maxence non aveva alcun problema tecnico né di intonazione ed era padrone dello strumento.

Sai cos'è eccezzionale a mio parere uno stupendo piano dopo è scritto piano, un suono dolce dov'è scritto dolce..

Un accento eseguito bene! Un diminuendo di due battute, perfettamente spalmato sulle due pattute... un sol sovracuto ff... suonato realmente fortissimo che non cresca mezzotono...

Una messa in voce intonata e non uno svibrazzo in bach per tenere la nota...

Ok, uno stupendo piano dove é scritto piano, un suono dolce dove é scritto dolce.....etc.etc. Io chiedo altro, ad un'esecuzione, di farmi camminare a trenta centimetri dal suolo. :D

Uff! Che intervento lungo. Con l'età divento palloso. :D

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è utile per sviluppare un gusto personale Flaux... per prendere ciò che ci piace, buttare ciò che non ci piace e farsi una propria idea del brano...

Vincitore--230x300.jpg

Attenzione, attenzione... perché quando mi scrivi:

Sai cos'è eccezzionale a mio parere uno stupendo piano dopo è scritto piano,

un suono dolce dov'è scritto dolce.. Un accento eseguito bene! Un diminuendo di due battute, perfettamente spalmato sulle due pattute... un sol sovracuto ff... suonato realmente fortissimo che non cresca mezzotono...

In pratica stai ammettendo che il vero "verbo" da seguire è quello del compositore, non tanto quello dell'esecutore.

In pratica è tutto scritto e non avremmo bisogno di altro, quindi ascoltare altri esecutori e confrontarli

potrebbe ridursi a quasi una sorta di gioco ad individuare i "cattivi e i buoni" flautisti nell'aderire all'idea del compositore. O no? :unsure:

Certo poi c'è modo e modo di eseguire quelle stesse indicazioni esplicite o implicite nella partitura

e nel disegno armonico, siamo d'accordo. ^^

Esiste l'interpretazione infatti, altrimenti potremmo far eseguire il tutto dal computer che seguirebbe alla lettera le indicazioni!

Il mio maestro era contrario al fatto che ascoltassi troppo gli altri, perché poi si tende a imitare quello che piace/è giusto.

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Io dico che la qualità della registrazione é eccellente, non che é difettosa. Come sta il flautista in un palcoscenico? Non sta più in avanti rispetto al pianoforte? Queste posizioni emergono in quella registrazione. Tutto qui.

Ma se la sonorità è fatta dal flautista, credo che poco importi la posizione..

quindi è proprio una questione di suono.

Ok, uno stupendo piano dove é scritto piano, un suono dolce dove é scritto dolce.....etc.etc. Io chiedo altro, ad un'esecuzione, di farmi camminare a trenta centimetri dal suolo. :D

Tu chiedi "anche dell'altro" a quello che è già scritto oppure direttamente "altro" e basta?

C'è una sottile ma sostanziale differenza... :D

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Tu chiedi "anche dell'altro" a quello che è già scritto oppure direttamente "altro" e basta?

C'è una sottile ma sostanziale differenza... :D

L'anche dell'altro é un in più. L'altro é il diverso. Entrambi possono farmi camminare a trenta centimetri dal suolo.

Quelli che ci sono riusciti in concerti dal vivo: Adorjan, Galway, Rampal, Gallois, Caroli M., Marion, Larrieu nei concerti di Mozart. Zimmerman, Pollini, Sviatoslav Richter tra i pianisti. Ruggero Ricci, Stern tra i violinisti. Poi l'arpista Nicanor Zapaleta, i chitarristi Emanuele Segre e Alirio Diaz. Pierre Pierlot tra i pochi oboisti che ho sentito in concerto. Ho nominato tra i più grandi musicisti ....Se sono grandi un motivo ci sarà. Anni fa persi un concerto di Rostropovich perché avevo una broncopolmonite....adesso rimpiango quell'occasione.

A ricordo di quei trenta centimetri dal suolo conservo gelosamente i programmi dei concerti. :D

PS Dopo aver ascoltato dal vivo la Passione secondo San Matteo diretta da Koopman per qualche giorno sono asceso in cielo e tutto mi sembrava più piccolo....... o forse mi ero dissolto a fronte di tanta grandezza? Una Passione secondo San Matteo dal vivo dovrebbe essere un obbligo per chiunque. Ti cambia veramente. Scopri che dopo quell'ascolto niente é uguale a prima. :D Non ti senti, in ogni caso come "Il soccombente' di Thomas Bernard che, ascoltato Glenn Gould fa una brutta fine.

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