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Ho 20 anni e vorrei entrare al conservatorio


elybella9
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Guest Fede_Rinhos

Il pensiero umano si è evoluto nei secoli, la musica ha trovato il suo posto nelle alte sfere, non me la sento di equipararlo ad altri lavori più "materiali"...

non sono tanto d'accordo, ma tant'è....il musicista è un uomo di spettacolo, e come dice il detto, "panem et circenses". serviamo alla gente più di quanto non si creda ;)

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Io tuttavia trovo grave il fatto che nei conservatori molta gente sia "parcheggiata" e studi per diletto NON ad alto livello. Se vuole studiare per diletto, si deve almeno adeguare al livello richiesto dal conservatorio, cioè comunque una scuola di alta formazione

(...)

è il problema dell'Italia in tutti campi: si pretende troppo poco.

straquoto, potrei tatuarmi queste tre righe sulla fronte. se poi penso a come il mio insegnante (di venezia tra l'altro, fede magari lo conosci pure...) mi sta massacrando per "adeguarmi al livello richiesto" (che per lui è l'unico esistente, per fortuna), nonostante io sia un privatista che nella vita presumibilmente farà tutt'altro, mi viene da ridere a pensare a come funzioni da altre parti...

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Mi ero ripromessa di non intervenire più... ma visto che quotate tutti me girl_blush.gif non voglio passare per scortese.

In questo senso è come l'università: ci sono parecchi corsi in cui, se non hai il dottorato, poco puoi fare. Però se uno si prende una laurea in pincopallinologia e poi va a fare tutt'altro nell'azienda di famiglia non viene criticato più di tanto, perché criticare una persona che vuole suonare, ad alto livello, raggiungere il massimo grado di abilità fornito dall'istituzione pubblica e, guardando il diploma, dirsi "ce l'ho fatta"?

Mi piace il tuo confronto, ma ti dirò che a questa domanda stava intavolando il giusto discorso BreakingTheBroken: la squalifica della scuola... e direi anche dell’istruzione musicale.

Cosa è andato storto negli ultimi 20 anni?

40 anni fa quanti erano i dilettanti (badate che per me essere un dilettante di musica significa essere uno in gamba, li ho sempre difesi -i flautisti lo sanno bene :D - per il resto esiste il termine "scansafatiche") che transitavano per le aule di un Conservatorio?

E poi il Sig. X che si prende una laurea in pincopallinologia spero bene che l'abbia presa perché ci voleva lavorare... se i suoi piani iniziali erano troppo rosei, il mercato del lavoro è troppo saturo, etc.. non puoi neppure fargliene una colpa: dico bene? :scratch_one-s_head:

A questo punto la domanda che ti rivolgo è: qual è dunque la tua considerazione sull’esistenza di scuole di musica e accademie e... Conservatori ?! :)

Perché frammentare a tal punto l’istruzione musicale se poi non c’è differenza o noi ("voi" :) ) la vogliamo abolire a questo punto? E' così anche all'estero?

Il pensiero umano si è evoluto nei secoli, la musica ha trovato il suo posto nelle alte sfere, non me la sento di equipararlo ad altri lavori più "materiali"...

Mi viene in mente, a tal proposito, questa vignetta... ^_^

tumblr_kruuntKHiO1qz5kvoo1_500.jpg

La vignetta la conosco bene essendo Schroeder il mio personaggio preferito… :wub: (ti ringrazio per averla postata!)

Ma Schroeder a parer mio ha sempre avuto la mentalità del concertista. (Lucy da agente musicale :lol: che -per fortuna dei musicisti- si accollano tutto il "lavoro sporco", giusto? Chi ha l'agente, gli altri si arrangiano ad agenti di se stessi)

Altre domande retoriche (non è necessaria la tua risposta personale^^ ): Quando fai un concerto ti piace farlo gratuitamente? Suoni sempre gratis? Prove gratis? Trasferte gratis? Insegni gratuitamente a chiunque lo voglia? Etc..

Per tutti questi aspetti c’è un sistema che si chiama banda ad esempio, ed è il nostro “sistema Abreu” (visto che era stato citato, ma non è questa la sede per parlarne) molto spesso snobbato.. ma in fondo è il nostro patrimonio secolare di istruzione musicale capillare gratuita.

In questo ambiente sì che puoi concederti all'arte per l'arte a parer mio molto più che altrove. (tasto dolente, il livello... ma anche qui non posso continuare a parlarne)

Da lì sono passati/hanno iniziato il loro cammino anche molti famosi musicisti (Gazzelloni ad esempio)...

Il salto, per chi si voleva avviare alla carriera del musicista o maestro, era appunto quello di passare per il Conservatorio. (e non siamo in pieno Settecento! ;) )

Poi per affetto potevano continuare anche a suonare in banda affiancando un'attività da solista/orchestrale.. retribuiti!

[Che ci vuoi fare... ho ereditato quella mentalità :smile_anim: da foto ingiallita in divisa e sguardo di chi "voleva fare carriera" avviandosi agli studi superiori...

Vorrete mica linciarmi per questo? :cat_angelic: ]

Il sistema monetario (Money! Yes, money!) tocca tutte le materie… anche la musica... cercare di non pensarci è.. mmm, non saprei come esprimermii... una mentalità favolesca senza lupo cattivo. :ninja:

In quella vignetta Schroeder in fondo è un bambino... che cosa gli importa dei soldi!? Però il suo eroe, Beethoven, non campava d’aria. O no?

Ma ti assicuro che ho capito il tuo discorso... tuttavia questa concezione dalla musica molto spirito e poco resto è semmai retaggio dell'antica.. non rivendicare la dignità del mestiere e l'esclusività del luogo preposto al suo avviamento. Non ti sembra? :eh:

Se, come sta avvenendo, il diploma diventa uno sfizio personale per lo più (e ora che non ci sono limiti d'età questo fenomeno è favorito) e le classi si riempono di dilettanti, a parer mio sfuma anche quel clima di sana competitività che ti porta a fare del tuo meglio per emergere.

So che la competitività non è sempre un bene, può essere crudele... ma io la valuto positivamente nella crescita di un musicista.

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senz'altro il livello da conservatorio non è adeguato per fare il musicista, non lo è sicuramente in Italia ma non lo è neanche all'estero.

ma qui si dice un'altra cosa: ovvero, è concepibile che dai conservatori esca diplomata gente che non ha alcuna possibilità di fare il musicista? cioè...se una persona si prepara ad alto livello e poi vuol fare il giardiniere, buon per lei, nessun problema. Io tuttavia trovo grave il fatto che nei conservatori molta gente sia "parcheggiata" e studi per diletto NON ad alto livello. Se vuole studiare per diletto, si deve almeno adeguare al livello richiesto dal conservatorio, cioè comunque una scuola di alta formazione che deve, esattamente come l'università, prepararti al mondo del lavoro, almeno in parte. Se no, come dice Flaux, ci sono tante scuole di musica che costano anche meno e han bisogno di clienti ;) ma io un livello così basso nei conservatorii italiani non lo posso vedere! Io studio a Venezia ed è un disastro, ma dalle altre parti non è meglio. Persino gente dell'Accademia di S. Cecilia suona in maniera decisamente insufficiente per qualsiasi orchestra. E' possibile una cosa così?

è il problema dell'Italia in tutti campi: si pretende troppo poco.

Però, senza volere in nessun modo rinfocolare la polemica, non credo che il problema sia della presenza fra gli studenti di gente che non vuole fare e non farà mai il musicista di professione. Capita infatti - e mi pare di averlo già detto - che paradossalmente molti di questi "dilettanti" siano più bravi degli studenti che mirano a fare i musicisti. Qualcuno magari non sarà bravissimo nello strumento principale (ma lo è stato abbastanza da aver superato brillantemente l'ammissione), però molti di loro superano col massimo dei voti e la lode esami che costituiscono l'ossatura di una elevata cultura musicale (teoria, lettura della partitura, storia della musica). Proprio ieri - combinazione! - l'insegnante di solfeggio di mia figlia, che ha l'hobby della direzione di coro e della musica per banda, mi parlava ammirato di due allieve "dilettanti" di quei corsi specifici, due insegnanti di scuola media, che secondo lui sarebbero in grado di dirigere ensemble di livello professionale. Che poi, come alla scuola media o all'università, possa esserci un livellamento verso il basso, credo che sia un altro discorso.

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Perché frammentare a tal punto l’istruzione musicale se poi non c’è differenza o noi ("voi" :) ) la vogliamo abolire a questo punto? E' così anche all'estero?

Purtroppo è un discorso ormai vecchio quasi quanto quello dell'uovo e della gallina :thumbsup_still: Si parla da tanto tempo anche dei problemi derivanti dalla frammentazione dell'istruzione universitaria. L'apertura di tante nuove sedi per un verso ha contribuito a un diffusione su larga scala degli studi universitari, consentendo di avvicinarli anche a molte persone che, per ragioni logistiche e di disponibilità economiche, non avrebbero potuto trasfersi altrove. Però ha anche portato a un abbattimento del livello, così che una laurea in ingegneria o in lettere antiche non dà oggi la formazione e le opportunità di un tempo e oggi è pressoché indispensabile far seguire alla laurea un perfezionamento più specialistico, né più né meno di ciò che capita nel rapporto tra i conservatori (cresciuti di numero a dismisura) e le successive accademie di perfezionamento (Fiesole, Imola ecc.).

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mi pare di capire che la pensiamo uguale, infatti mi sento di sottoscrivere tutto quello che hai detto ;)

ti faccio solo una domanda, a titolo di curiosità: i tuoi discorsi mi sembrano un po' strani da una che, se non ricordo male, scriveva nella pagina "su di me" di essere una "orgogliosa dilettante" :D

No Fede, mi sa che su alcuni punti divergiamo e infatti mi stai mandando in confusione... :laughingsmiley:

Effettivamente nel tuo ultimo intervento parli della qualità, non del "volere fare il musicista o meno".

Infatti il tuo primo (magari finisce che fai il giardiniere ) lo avevo inteso come "non c'è lavoro e gli tocca fare quello". :ninja:

Ma io non considero i dilettanti degli scansafatiche appunto... ho sempre rivendicato la dignità di quella definizione e sono sicura che bravi dilettanti innalzerebbero il livello nelle scuole di musica etc. al posto di pigiarsi come sardine in Conservatorio!! :ninja:

[Per rispondere anche a giobar] Ora inizio a capire quei vecchi discorsi sulla differenza d'atteggiamento tra chi aspira al professionismo, al lavoro del musicista (che comunque ci si augura di qualità e doti di un certo spessore eh!) e chi no e di come in conservatorio sarebbe auspicabile poter trovare i primi per sano confronto, per competizione e tutto il resto che spingerebbero ogni individuo a fare del proprio meglio..

Come ho detto, frequentando l'Università ho subito un trauma ( :sarcastic_hand: ) e ho rivalutato tutto il sistema...

errare è umano, perseverare è diabolico. :girl_devil:

Se io muto il mio atteggiamento in "voglio fare della musica il mio mestiere" (lasciamo perdere la situazione del mondo del lavoro :rolleyes_anim: ), inizio a frequentare il Conservatorio e poi mi ritrovo a condividere la classe con gente che è lì per hobby... brava quanto voi, ma per mero diletto... sono sicurissima che mi mancherebbe qualcosa. :unsure:

Non so se ora sia più chiaro o se sia un discorso troppo astratto e ora pure i musicisti inizieranno a guardarmi male. :laughingsmiley::ninja:

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Se io muto il mio atteggiamento in "voglio fare della musica il mio mestiere" (lasciamo perdere la situazione del mondo del lavoro :rolleyes_anim: ), inizio a frequentare il Conservatorio e poi mi ritrovo a condividere la classe con gente che è lì per hobby... brava quanto voi, ma per mero diletto... sono sicurissima che mi mancherebbe qualcosa. :unsure:

Prova a ribaltare il discorso. Trovi fra i colleghi della classe di violoncello un appassionato cinquantenne (che di suo magari fa l'ingegnere elettrotecnico) che ti parla con fervore delle opere per violoncello di Scelsi o di Xenakis, che tu forse non avevi mai sentito nominare perché sempre concentrata sui programmi "canonici"; te li fa ascoltare, magari prova a eseguirne qualcosa aiutato dall'insegnante, ti apre a un universo sonoro e storico che non conoscevi. Non è uno stimolo nuovo?

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io ho l'impressione che ognuno stia portando il discorso da una parte diversa... e in effetti IL DISCORSO non si capisce nemmeno bene quale sia :thumbsup_still:

però provo a dire cosa ne penso:

@Fede: ti posso garantire che misurare il livello "per conservatorio" o a livello nazionale è una grande generalizzazione. come in quasi tutte le cose, e nella musica in particolare, quello che importa davvero è l'insegnante. Ecco, la mia è una di quelle convinte che il conservatorio serva ancora per portare alla professione: se fosse per lei, tutti quelli che non sono in grado (non di suonare, ma di suonare a livello professionistico) dovrebbero smettere, se dopo il V non ingranano nel verso giusto. chiaramente è una mentalità un po' estrema, ma poi voglio vedere se quelli che si diplomano con lei non riescono a trovar lavoro... solo i migliori ce la fanno :sarcastic_hand: (ne è chiaro esempio il fatto che non abbia alunni dal 5 corso in poi °_° io dovrò dare il V a febbraio e sono giustamente preoccupato... mi caccerà o no???)

@Flaux: sono perfettamente d'accordo su quello che dici del trovarsi con qualcuno che non punta alla professione... però non possiamo nemmeno rendere il conservatorio una scuola così elitaria... anche se di fatto lo è stata fino a poco tempo fa.

@Giobar: infatti io sono convinto che uno possa pensare alla professione anche a 40 anni :) magari in un ambito piccolo, come l'orchestra cittadina, ma che male c'è?

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Mi piace il tuo confronto, ma ti dirò che a questa domanda stava intavolando il giusto discorso BreakingTheBroken: la squalifica della scuola... e direi anche dell’istruzione musicale.

Cosa è andato storto negli ultimi 20 anni?

40 anni fa quanti erano i dilettanti (badate che per me essere un dilettante di musica significa essere uno in gamba, li ho sempre difesi -i flautisti lo sanno bene :D - per il resto esiste il termine "scansafatiche") che transitavano per le aule di un Conservatorio?

E poi il Sig. X che si prende una laurea in pincopallinologia spero bene che l'abbia presa perché ci voleva lavorare... se i suoi piani iniziali erano troppo rosei, il mercato del lavoro è troppo saturo, etc.. non puoi neppure fargliene una colpa: dico bene? :scratch_one-s_head:

A questo punto la domanda che ti rivolgo è: qual è dunque la tua considerazione sull’esistenza di scuole di musica e accademie e... Conservatori ?! :)

Perché frammentare a tal punto l’istruzione musicale se poi non c’è differenza o noi ("voi" :) ) la vogliamo abolire a questo punto? E' così anche all'estero?

Cara Flaux, io, per educazione, tendo sempre a distinguere "istruzione" da "formazione lavorativa": è ovvio che, per lavorare in un ambito, tu devi avere un bel pacco di conoscenze sulle spalle, ma per me non resta vincolante. La scuola di musica è il luogo dove si impara a mettere mano su uno strumento, il conservatorio è dove sviluppi la tecnica ed impari buona parte della teoria. Poi bisogna imparare a "suonare per davvero", a stare in un'orchestra professionale (dove non c'è un direttore che ti spiega il passaggio 30 volte come in conservatorio), ad arrivare a quella condizione per cui il discorso "eh, ma per fare questo ho bisogno di 3 mesi di studio" non sussiste più (ora penserai: ma sei scema??? Però, al giorno d'oggi, essere un musicista professionista significa avere un bagaglio di repertorio immenso, e spendibile nel giro di un paio d'ore... Inghilterra docet, in questo senso). Io dico solo che sono cambiati i tempi ed il conservatorio non basta più, quindi può essere abbracciato anche da chi non farà il musicista nella vita, senza compromettere la qualità (quella sta sempre ai docenti, a mio parere...). Puoi spiegarmi la questione del frammentare? Non vorrei aver capito fischi per fiaschi...

La vignetta la conosco bene essendo Schroeder il mio personaggio preferito… :wub: (ti ringrazio per averla postata!)

Ma Schroeder a parer mio ha sempre avuto la mentalità del concertista. (Lucy da agente musicale :lol: che -per fortuna dei musicisti- si accollano tutto il "lavoro sporco", giusto? Chi ha l'agente, gli altri si arrangiano ad agenti di se stessi)

Altre domande retoriche (non è necessaria la tua risposta personale^^ ): Quando fai un concerto ti piace farlo gratuitamente? Suoni sempre gratis? Prove gratis? Trasferte gratis? Insegni gratuitamente a chiunque lo voglia? Etc..

Per tutti questi aspetti c’è un sistema che si chiama banda ad esempio, ed è il nostro “sistema Abreu” (visto che era stato citato, ma non è questa la sede per parlarne) molto spesso snobbato.. ma in fondo è il nostro patrimonio secolare di istruzione musicale capillare gratuita.

In questo ambiente sì che puoi concederti all'arte per l'arte a parer mio molto più che altrove. (tasto dolente, il livello... ma anche qui non posso continuare a parlarne)

Da lì sono passati/hanno iniziato il loro cammino anche molti famosi musicisti (Gazzelloni ad esempio)...

Il salto, per chi si voleva avviare alla carriera del musicista o maestro, era appunto quello di passare per il Conservatorio. (e non siamo in pieno Settecento! ;) )

Poi per affetto potevano continuare anche a suonare in banda affiancando un'attività da solista/orchestrale.. retribuiti!

[Che ci vuoi fare... ho ereditato quella mentalità :smile_anim: da foto ingiallita in divisa e sguardo di chi "voleva fare carriera" avviandosi agli studi superiori...

Vorrete mica linciarmi per questo? :cat_angelic: ]

Mi prenderai per matta, ma io sono la donna dei concerti gratis!! XD E lo faccio anche per farmi conoscere e farmi le ossa, ma soprattutto perché mi diverto un mondo!! Per paradosso, in banda mi faccio pagare, perché le bande in zona mia non sono ad un livello così elevato perché io possa divertirmi "in toto"... Comunque, orgogliosissima di essere in banda dall'età di 9 anni! :laughingsmiley:

Il sistema monetario (Money! Yes, money!) tocca tutte le materie… anche la musica... cercare di non pensarci è.. mmm, non saprei come esprimermii... una mentalità favolesca senza lupo cattivo. :ninja:

In quella vignetta Schroeder in fondo è un bambino... che cosa gli importa dei soldi!? Però il suo eroe, Beethoven, non campava d’aria. O no?

Ma ti assicuro che ho capito il tuo discorso... tuttavia questa concezione dalla musica molto spirito e poco resto è semmai retaggio dell'antica.. non rivendicare la dignità del mestiere e l'esclusività del luogo preposto al suo avviamento. Non ti sembra? :eh:

Se, come sta avvenendo, il diploma diventa uno sfizio personale per lo più (e ora che non ci sono limiti d'età questo fenomeno è favorito) e le classi si riempono di dilettanti, a parer mio sfuma anche quel clima di sana competitività che ti porta a fare del tuo meglio per emergere.

So che la competitività non è sempre un bene, può essere crudele... ma io la valuto positivamente nella crescita di un musicista.

Più che poco importante, direi che se ci dimentichiamo dello spirito siamo dei grandi marchettari senza qualità "affettiva" (non so se mi spiego...). Noi lavoriamo con la musica, ma la musica non è il mattone o il ramo assicurativo: c'è una componente passionale, se ce la dimentichiamo non siamo più artisti. Ecco, è più corretto dire che il musicista dev'essere artista, prima che lavoratore! (forse adesso mi sono espressa decentemente: inizio a svegliarmi!! XD)

Infine, vorrei dirti una cosa sulla competitività: in questi anni ho visto che le persone che vogliono fare della musica la loro professione, si riconoscono tra di loro. E queste coesistono con quelle che non hanno velleità particolari: con le prime nasce la competizione, con le altre si ritrova il piacere di suonare. Ovvio che, se sei in un buco di conservatorio, a parità di stimoli cala il clima competitivo, ma solitamente uno che vuole fare il Signor Musicista non si ferma al conservatorio di provincia, e comincia a muoversi, e torniamo a quanto sopra!! XD

Per il resto, quoto Stargazer: anch'io mi sto perdendo nella discussione!! :laughingsmiley:

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Guest Fede_Rinhos

Infine, vorrei dirti una cosa sulla competitività: in questi anni ho visto che le persone che vogliono fare della musica la loro professione, si riconoscono tra di loro. E queste coesistono con quelle che non hanno velleità particolari: con le prime nasce la competizione, con le altre si ritrova il piacere di suonare. Ovvio che, se sei in un buco di conservatorio, a parità di stimoli cala il clima competitivo, ma solitamente uno che vuole fare il Signor Musicista non si ferma al conservatorio di provincia, e comincia a muoversi, e torniamo a quanto sopra!! XD

si può avere piacere di suonare anche con le persone che vogliono fare della musica la propria professione ^_^ (lo puntualizzo non perché sono pignolo, ma per un motivo ben preciso, chi ha orecchie per intendere... ;) )

per il resto sono più o meno d'accordo.

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si può avere piacere di suonare anche con le persone che vogliono fare della musica la propria professione ^_^ (lo puntualizzo non perché sono pignolo, ma per un motivo ben preciso, chi ha orecchie per intendere... ;) )

per il resto sono più o meno d'accordo.

Beh, non è che con i miei colleghi clarinettisti del corso di perfezionamento passo il tempo a scannarmi!!! XD (anzi...!! Buahuauhua!!!) Si parla sempre dell'aspetto musicale, non del rapporto che hai con la singola persona! ^_^

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Prova a ribaltare il discorso. Trovi fra i colleghi della classe di violoncello un appassionato cinquantenne (che di suo magari fa l'ingegnere elettrotecnico) che ti parla con fervore delle opere per violoncello di Scelsi o di Xenakis, che tu forse non avevi mai sentito nominare perché sempre concentrata sui programmi "canonici"; te li fa ascoltare, magari prova a eseguirne qualcosa aiutato dall'insegnante, ti apre a un universo sonoro e storico che non conoscevi. Non è uno stimolo nuovo?

Certo che è uno stimolo nuovo... a parte appunto distrarmi dai programmi. (scherzo :) )

Però lappassionato cinquantenne in questo caso di contro non mi da nulla in termini di competitività... non mi stimola a suonare al limite delle mie capacità, a cercare di superarmi.

Se invece mi metti un altro con i miei stessi obiettivi (non necessariamente coetaneo così sfatiamo il mito delletà! ^^) nascono quelle alchimie particolari che potrebbero portare alle eccellenze.

E così Boito si vide giungere in Conservatorio un certo Faccio e migliorò per non essere da meno dell'amico che sembrava essere nato per fare il musicista e collaborarono con composizioni a quattro mani per i saggi di fine anno accademico...

Inoltre, lappassionato cinquantenne (se studiasse in una scuola di musica) non potrebbe fare lo stesso con altri dilettanti ?! :)

In fondo colui che aspira a fare il musicista di professione sarà costretto prima o poi a conoscere bene il suo repertorio, ad ampliarlo durante tutta la sua carriera, ad aggiornarsi, a perfezionarsi... si spera che sarà a contatto quotidiano con la musica e che vorrà sempre accrescere le sue conoscenze per essere un musicista completo e competente. :wub:

Molti dilettanti invece non avranno la sua stessa fortuna, non conosceranno luniverso sonoro con cui è a contatto un musicista professionista e quindi lappassionato potrebbe giovare di più a loro. Anzi, potrebbe appassionarli a tal punto che decidono di iscriversi poi in Conservatorio e diventare musicisti a loro volta.

Lappassionato quindi in questo caso si rivelerebbe un ponte di congiunzione tra i due mondi.

Non ha un ruolo importante? :eh:

@Flaux: sono perfettamente d'accordo su quello che dici del trovarsi con qualcuno che non punta alla professione... però non possiamo nemmeno rendere il conservatorio una scuola così elitaria... anche se di fatto lo è stata fino a poco tempo fa.

Io sono convinta che tornare sui propri passi ogni tanto faccia bene... ^^

La scuola di musica è il luogo dove si impara a mettere mano su uno strumento, il conservatorio è dove sviluppi la tecnica ed impari buona parte della teoria. [...] Io dico solo che sono cambiati i tempi ed il conservatorio non basta più, quindi può essere abbracciato anche da chi non farà il musicista nella vita, senza compromettere la qualità (quella sta sempre ai docenti, a mio parere...). Puoi spiegarmi la questione del frammentare? Non vorrei aver capito fischi per fiaschi...

Beh, ma a suonare bene lo puoi fare anche privatamente con un ottimo maestro o in accademie come ad esempio la Civica Scuola di musica di Milano (che qui ne hanno parlato sempre bene)... capisci che in tal senso ci sono alternative al Conservatorio.

Invece tu declassi a serie B tutte le alternative ed eleggi ad A solo il Conservatorio... per cui ti sembra normale che chi vuole imparare a suonare bene (che voglia fare il musicista o meno) debba passare da lì, ma non è assolutamente vero! ;)

Mi prenderai per matta, ma io sono la donna dei concerti gratis!! XD E lo faccio anche per farmi conoscere e farmi le ossa, ma soprattutto perché mi diverto un mondo!! Per paradosso, in banda mi faccio pagare, perché le bande in zona mia non sono ad un livello così elevato perché io possa divertirmi "in toto"... Comunque, orgogliosissima di essere in banda dall'età di 9 anni!

Argh!! Queste cose non le posso sentire... proprio no.. :girl_impossible:

So bene che i diplomati si fanno pagare, ed anche bene alle volte, ma non è appunto un paradosso dare concerti gratis e poi gravare sulle finanze di associazioni per loro stessa ammissione senza scopo di lucro ?! Cioè, se non davi concerti gratis potevo anche capirlo, rivendichi il tuo diritto di essere un musicista professionista e di essere pagato... ma in questo caso proprio non condivido, mi spiace. :unsure: Va beh, sono anche OT. :rolleyes_anim:

[Questo discorso non vale per le bande da giro :D lì so che la situazione finanziaria è diversa e pagano anche le reclute semplici... ]

Noi lavoriamo con la musica, ma la musica non è il mattone o il ramo assicurativo: c'è una componente passionale, se ce la dimentichiamo non siamo più artisti. Ecco, è più corretto dire che il musicista dev'essere artista, prima che lavoratore! (forse adesso mi sono espressa decentemente: inizio a svegliarmi!! XD)

Infine, vorrei dirti una cosa sulla competitività: in questi anni ho visto che le persone che vogliono fare della musica la loro professione, si riconoscono tra di loro. E queste coesistono con quelle che non hanno velleità particolari: con le prime nasce la competizione, con le altre si ritrova il piacere di suonare. Ovvio che, se sei in un buco di conservatorio, a parità di stimoli cala il clima competitivo, ma solitamente uno che vuole fare il Signor Musicista non si ferma al conservatorio di provincia, e comincia a muoversi, e torniamo a quanto sopra!! XD

Sì, ma attenzione ad astrarre troppo.. perché dopo capita di scontrarsi con la larga fetta delle persone concrete e, non producendo un bene tangibile, iniziano quei discorsi assurdi sull'inutilità dell'arte e dell'artista nella società! ;)

Il piacere di suonare lo si può trovare anche fuori dal conservatorio... ^^ anche in banda appunto se il livello è buono.. e anche e soprattutto con coloro che sanno che condivideranno la tua stessa sorte, le biografie dei musicisti sono piene d'esempi di collaborazioni fruttuose e aneddoti spassosi musicali tra colleghi!

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Beh, ma a suonare bene lo puoi fare anche privatamente con un ottimo maestro o in accademie come ad esempio la Civica Scuola di musica di Milano (che qui ne hanno parlato sempre bene)... capisci che in tal senso ci sono alternative al Conservatorio.

Invece tu declassi a serie B tutte le alternative ed eleggi ad A solo il Conservatorio... per cui ti sembra normale che chi vuole imparare a suonare bene (che voglia fare il musicista o meno) debba passare da lì, ma non è assolutamente vero! ;)

Per forza declasso, è l'unica istituzione che mi attesta in modo riconosciuto il fatto che so suonare bene! Come per le scuole private normali, anche nelle scuole di musica private si può fare quello che ti pare e comunque il tuo livello, per quanto alto, non sarà mai attestato in modo equiparato al titolo istituzionale (se poi la Civica Scuola di musica di Milano funziona bene, beh, beati loro! ^_^

Argh!! Queste cose non le posso sentire... proprio no.. :girl_impossible:

So bene che i diplomati si fanno pagare, ed anche bene alle volte, ma non è appunto un paradosso dare concerti gratis e poi gravare sulle finanze di associazioni per loro stessa ammissione senza scopo di lucro ?! Cioè, se non davi concerti gratis potevo anche capirlo, rivendichi il tuo diritto di essere un musicista professionista e di essere pagato... ma in questo caso proprio non condivido, mi spiace. :unsure: Va beh, sono anche OT. :rolleyes_anim:

[Questo discorso non vale per le bande da giro :D lì so che la situazione finanziaria è diversa e pagano anche le reclute semplici... ]

Nella mia zona le bande sono alquanto presuntuose, e tutto tranne che pie associazioni... In Veneto, non farsi pagare dalle bande è da allocchi!

Sì, ma attenzione ad astrarre troppo.. perché dopo capita di scontrarsi con la larga fetta delle persone concrete e, non producendo un bene tangibile, iniziano quei discorsi assurdi sull'inutilità dell'arte e dell'artista nella società! ;)

Il piacere di suonare lo si può trovare anche fuori dal conservatorio... ^^ anche in banda appunto se il livello è buono.. e anche e soprattutto con coloro che sanno che condivideranno la tua stessa sorte, le biografie dei musicisti sono piene d'esempi di collaborazioni fruttuose e aneddoti spassosi musicali tra colleghi!

Io sono una di quelle persone estremiste che ritiene i discorsi sull'inutilità dell'arte dettati dalla pura e semplice ignoranza e, se quest'ignoranza è così bene ostentata, reagisco così :axehead:

Per il piacere di suonare, tu giustamente parli di colleghi: perché uno studioso di conservatorio che non farà il musicista non è un collega? Il piacere deriva da uno scambio pari tra persone: dove le trovo persone così ben preparate se non in un conservatorio?

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Per il piacere di suonare, tu giustamente parli di colleghi: perché uno studioso di conservatorio che non farà il musicista non è un collega? Il piacere deriva da uno scambio pari tra persone: dove le trovo persone così ben preparate se non in un conservatorio?

Non mi fa quotare come si deve... :unsure: comunque, nulla.

Sul discorso di attestare "il saper suonare bene" cozzano le dichiarazioni di Fede nei post precedenti ad esempio,

ora poi i pre-accademici non attestano più nemmeno in modo uniforme né tantomeno riconosciuto.

Puoi trovare piacere anche a suonare con il tuo maestro/a, anche a suonare con qualcuno "meno bravo" di te, con se stessi registrandosi in multitraccia, con l'orchestra che passano alla radio o sul Cd, con ragazzi/e di altri istituti... non ridurrei il piacere di suonare solo in uno scambio pari tra persone (e parlando di ben preparate credo che presupponi dello "stesso livello tecnico").

Altrimenti quelli davvero bravi potrebbero non trovare nessuno di pari e annoiarsi per il resto della loro vita... poi abbiamo detto che i pianisti, ad esempio, si divertono anche da soli più di tanti altri strumenti.

In realtà, è un discorso complesso.

Per il resto, purtroppo non abbiamo la stessa considerazione della figura del dilettante (e quindi di un panorama musicale più sfaccettato e multiforme) né delle biografie dei musicisti e di un certo significato di "collega" che può non coincidere con "compagno di corso".

Con tali premesse giustamente ognuno rimarrà sulle sue idee, però è stato un bello scambio di opinioni.

Ad majora! :)

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Flaux, in qualità di dilettante diplomata mi sento chiamata in causa dai tuoi discorsi :ninja:

Non riesco a capire perché demonizzi chi vuole un titolo senza voler fare il mestiere. Che problema c'è? E che problema c'è nel volere per se stessi la migliore formazione possibile (che, per quanto farraginosa, è quella offerta dal conservatorio)?

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Flaux, in qualità di dilettante diplomata mi sento chiamata in causa dai tuoi discorsi :ninja:

Non riesco a capire perché demonizzi chi vuole un titolo senza voler fare il mestiere. Che problema c'è? E che problema c'è nel volere per se stessi la migliore formazione possibile (che, per quanto farraginosa, è quella offerta dal conservatorio)?

Dopo la premessa: ognuno studia dove preferisce...

penso di essere stata ultrachiara (soprattutto negli ultimi interventi) su tutta la vicenda, non credo di dover aggiungere altro su quale sarebbe a parer mio il sistema per coltivare "possibili eccellenze" e incrementare la vivibilità/qualità dell'istruzione musicale parallela . 27.gif

Sono quelli che han fatto quella scelta (senza obiettivo lavorativo) da cui aspettavo risposte per cercare di capire: la conclusione era stata che l'Italia è un paese malato di titoli, voti e certificazioni. :ninja:

Se vuoi spiegare le tue ragioni (tenendo conto anche di tutto quello a cui ho già ribattuto ampiamente però ;) ) io sarò felicissima di leggerle.

Magari non oggi, forse domani o tra un mese... io aspetterò.

Se però a domande si risponde con altre domande non ce la caviamo più. Io ho già risposto a tutto e di più. 26.gif

PS. E comunque non insegnavi ad allievi zucconi?! Quindi potresti non rientrare nel discorso...

Se tutti si sentono tirati in causa in qualche modo forse ho scoperchiato il vaso di Pandora. boh.gif:ninja:

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Sono quelli che han fatto quella scelta (senza obiettivo lavorativo) da cui aspettavo risposte per cercare di capire: la conclusione era stata che l'Italia è un paese malato di titoli, voti e certificazioni. :ninja:

ma io il titolo lo voglio per me e basta, è un modo come un altro per svegliarti il giorno dopo, mettere un punto, e dirti: questa è fatta. tutto qua. capisco che possa sembrare semplicistico, ma cavolo, lo è! :D

ed è anche un modo molto forte e provocatorio di prendere le distanze da un sistema che ci sta alienando da qualsiasi cosa sia essere umani, ed in cui siamo tutti dentro fino agli occhi, ma questo è un altro discorso.

dei voti invece tendenzialmente mi interessa davvero quasi niente, e delle certificazioni (che sono utili solo a livello burocratico o in contesti lavorativi, che io sappia) poi non so proprio che farmene. sono riuscito a spiegarti in che modo mi "confronto" con lo studio?

edit: se poi la domanda è "perchè proprio in conservatorio?" ti sintetizzo dicendoti che le due scuole in cui mi sono trovato (a parte i 4 anni da interno in conservatorio appunto) erano delle truffe allucinanti.

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