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Ho 20 anni e vorrei entrare al conservatorio


elybella9
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mi inserisco nella discussione sperando di non fare errori spazio-temporali nei quote.

vedi vul, dire che uno parte "umiliato" quando comincia a studiare in conservatorio a 20 anni non è assolutamente equivalente al dire "il conservatorio è troppo dispendioso in termini di tempo". E poi che vuol dire che è dispendioso? i ragazzi di 7-8 anni quando cominciano il conservatorio vanno anche a scuola, cosa credi? Porto il mio esempio (che è quello di tanti altri), che uscivo da scuola alle 16 e andavo in conservatorio fino alle 19 tutti i giorni. Al liceo uscivo alle 14 ma andavo comunque in conservatorio fino alle 18:30, 19 per via di Armonia e Storia della Musica. paradossalmente quando sono andato all'università sono riuscito a gestirmi molto meglio il tempo che avevo (poi vabbe' l'ho mollata, ma non perché non riuscissi a gestirle entrambe...per altri motivi). come detto dalla user qui sopra, basta sapersi organizzare.

io dico solo una cosa: io non sono dell'idea che il conservatorio sia un parcheggio dove è bello fare musica anche se la si fa male che l'importante è divertirsi. Per queste cose esistono un sacco di accademie e di scuole di musica. Io sono altamente convinto che il conservatorio, essendo una scuola di formazione pubblica, offra la massima qualità possibile ed apra le porte solo a gente che può veramente permettersi di fare il musicista. Questo ci tengo a sottolinearlo.

detto questo, sono altresì convinto che non si tratti di una questione di età. Se un 20enne al primo anno mostra doti e volontà (e profitti) lo si fa progredire, altrimenti lo si boccia, come si fa in qualunque scuola.

se poi tu pensi che uno che comincia a studiare musica a 20 anni non avrà mai la possibilità di diventare un bravo musicista, sei liberissimo di pensarla così, ma questo non è in alcun modo correlato col fatto che il conservatorio sia dispendioso in termini di tempo. Perché ti ripeto, probabilmente è più faticoso da fare a 7 anni che non a 20! ;)

sì ma il fatto dell'essere dispendioso dipende più che dall'età in cui si inizia (e quindi di altri impegni - si auspica un lavoro retribuito per tutti in maggiore età) dipende dalla velocità d'apprendimento che salvi casi eccezionali si basa sull'età. più si è giovani e più rapidamente e radicalmente si apprende. poi chiaro ci sono sempre i superdotati. e i geni di cui parla annamela che a 45 imparano prima dei bimbi di 6 (mortacci loro!! più facile credere a bimbi distratti e anziani superdeterminati che a bimbi imbranati e anziani in stato di conservazione neuronale). tolto il cervello dal freezer credo anch'io che il conservatorio offra la massima qualità possibile etc (anche se dipende dagli insegnanti!!). spero anch'io per lei che possa entrare a 20 anni..ma appunto dando per scontato che sia ad un buon livello sennò a mio parere diventa 'umiliante' (avevo usato le virgolette sempre spero) proprio perché essendo tutti un po' competitivi - i musicisti - nessuno può trovare motivazione quando si trova in una classe di compagni con 10 anni meno di te. è molto più facile demotivarsi in quel caso..non è una convenienza burocratica il fatto d'istituire delle classi con allievi della stessa età anagrafica, è proprio una questione pedagogico-formativa-motivazionale e blablabla!). ma elybella credo abbia capito il mio punto di vista (nel senso della 'bontà' e non della stroncatura gratuita) sennò non m'avrebbe aggiunto fra gli amici. non volevo di certo tagliar ali, ma solo discuterne. il fatto comunque che già tu abbia dovuto lasciare l'univ non è una cosa di poco conto. nel senso che anche se i motivi erano altri, non è detto che l'avresti portata a termine perché proprio negli ultimi anni i miei amici hanno avuto grandissime difficoltà (quando si avvicina la tesi aumenta il tempo da dedicare alla tesi, coincide il periodo di massimo impegno musicale e si scoppia!). e con questo non sto dicendo che sei stato pirla a lasciare l'univ anche perché suoni con profitto 2 strumenti da quel che ho capito e la tua strada era quella non di certo l'univ!

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questa è una cosa del tutto indimostrata e priva di fondamenti scientifici. una buona fetta della comunità scientifica pensa che più si va in là con l'età, più l'apprendimento diventa facile ed agevole. per esempio...

eh!???????ma scherzi?? :o

ma stiamo parlando di pedagogia musicale o di studi sull'apprendimento dei teoremi matematici? mi stai davvero sconvolgendo adesso..ho sempre letto e saputo da chi insegna ai bambini che l'apprendimento in certe fasi di certe nozioni e metodi è fondamentale per un possibile sviluppo futuro di numerose facoltà. ad esempio 'l'intelligenza musicale' e le capacità cerebrali connesse all'apprendimento motorio-ritmico etc.. mi risultano essere profondamente condizionate dall'età in cui vengono impartiti i primi insegnamenti!! l'imprinting è fondamentale per creare un campo di possibili sviluppi futuri (maturità musicale..doti interpretative). stanotte non dormirò dopo questa tua novità scientifica!! ma non scherzo!! e chi sono questi 'scienziati comunitari' che sostengono praticamente il contrario!?!?!?!!?

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faccio una rapida incursione perchè in quanto ad organizzazione e tempi mi permetto di dare qualche consiglio. io ho ricominciato con il programma di conservatorio (da privatista) a circa 23 anni, e partivo, usando le parole del mio stesso insegnante: da "un secondo corso con gravi lacune", eredità dell'illustre docente avuto in precedenza che dopo avermi truffato vendendomi strumenti e cianfrusaglie per quattro anni senza insegnarmi NIENTE mi ha spinto a mollare il conservatorio (in cui ero INTERNO).

ho ripreso quindi anche più tardi di te, e con l'università in corso. quello che ho fatto dal 2007 ad oggi è:

- laurea triennale conseguita in ingegneria informatica

- compimento inferiore (quinto anno) di violino, e per inciso ho preso 8,5 da esterno

- laurea specialistica ben avviata, non mi manca molto per finire

- ho pure due gruppi, ma è l'impegno minore

l'anno prossimo parto con il programma del settimo corso di violino, e penso di laurearmi (specialistica) quanto prima. aggiungo poi che di tanto in tanto ho pure lavorato part time (2 collaborazione di qualche mese ciascuna come programmatore web, più due part-time per studenti)

il rovescio della medaglia lo puoi facilmente immaginare: vita sociale ridotta al MINIMO SINDACALE, giornate impegnate dalle 9 di mattina alle 8 di sera (mattina università, pomeriggio violino), se ho le prove ho da fare pure dopo cena, niente frequenza perchè le lezioni rallentano e basta, corse contro il tempo per ogni singolo esame, preparato ti giuro coi minuti contati. salto sistematicamente concerti, cene, week end, viaggi e qualsiasi altra cosa i miei amici organizzino, con rarissime eccezioni perchè ho sempre qualcosa da fare di urgente.

il punto è: si può fare? la risposta è: SI, se ti sai organizzare e hai la voglia e la testardaggine per perseverare. metti pure in conto che un po' di tempo lo perdi, qualche esame lo salti, qualche scadenza la mandi alla lunga perchè è fisiologico, ma a conti fatti non è una gran perdita. queste sono cose che puoi fare SOLO adesso, non avrai altre possibilità dopo. se questo ti costa un anno in più di università (ad esempio) adesso, che diavolo non crollerà il mondo no?

ne vale la pena? puoi saperlo solo tu. io già so che posso scordarmi di fare il musicista per lavoro, sono fuori tempo massimo da un pezzo, ma studiare musica ti fa crescere come non potresti fare in qualsiasi altra maniera. ti cambia il modo di ragionare, e ti aggiunge qualcosa quindi, in definitiva, migliora la qualità della vita che fai, che poi è la logica secondo cui dovremmo prendere (a mio modesto parere) ogni decisione.

in estrema sintesi: è dura, durissima, ma non impossibile. il resto sta a te :)

ah, inutile dire che senza un buon insegnante non vai assolutamente da nessuna parte

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Guest Fede_Rinhos

eh!???????ma scherzi?? :o

ma stiamo parlando di pedagogia musicale o di studi sull'apprendimento dei teoremi matematici? mi stai davvero sconvolgendo adesso..ho sempre letto e saputo da chi insegna ai bambini che l'apprendimento in certe fasi di certe nozioni e metodi è fondamentale per un possibile sviluppo futuro di numerose facoltà. ad esempio 'l'intelligenza musicale' e le capacità cerebrali connesse all'apprendimento motorio-ritmico etc.. mi risultano essere profondamente condizionate dall'età in cui vengono impartiti i primi insegnamenti!! l'imprinting è fondamentale per creare un campo di possibili sviluppi futuri (maturità musicale..doti interpretative). stanotte non dormirò dopo questa tua novità scientifica!! ma non scherzo!! e chi sono questi 'scienziati comunitari' che sostengono praticamente il contrario!?!?!?!!?

avevo letto un articolo a proposito sulle "Scienze" molto tempo fa....vedo se riesco a ripescarlo ;)

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Io sono altamente convinto che il conservatorio, essendo una scuola di formazione pubblica, offra la massima qualità possibile ed apra le porte solo a gente che può veramente permettersi di fare il musicista. Questo ci tengo a sottolinearlo.
io già so che posso scordarmi di fare il musicista per lavoro, sono fuori tempo massimo da un pezzo, ma studiare musica ti fa crescere come non potresti fare in qualsiasi altra maniera.

C'è un piccolo conflitto?!

Perché voler prendere un titolo se poi non si vuole fare i musicisti?!

Perché un'istituzione pubblica dovrebbe offrire la sua formazione e togliere un posto in conservatorio a magari gente più motivata se poi il soggetto non vuole fare il/la musicista?! (BreakingTheBroken so che sei un caso a parte perché esterno/interno/esterno.. :D so ancora leggere, il mio discorso vuole prendere spunto dal tuo caso per fare una riflessione più generale)

Domanda da € 1.000.000 ...non, non ci sono aiuti da casa, né 50 e 50, né pubblico. Mi piacerebbe leggere delle risposte sincere... senza tono polemico. :) Chi è il primo che vuole rispondere?!

Sarà che io sono molto pratica e non mi accontento della frase "ognuno è libero di fare quello che vuole".

Anche se sì, è vero, ognuno impiega il suo tempo come meglio crede... ma non vi sembra che il sistema così abbia ben più di una falla?

Non era forse questo il motivo della tanto discussa riforma del sistema?

Io se dovessi fare il conservatorio (anche a 30 anni che poco ci manca :ninja:) è perché poi ci voglio lavorare con quel titolo... e ci crederei fino al diploma.. anche dopo... non lo farei né per la formazione "più completa", né per altri motivi... in fondo aspirerei sempre ardentemente ad un lavoro, avere le basi per un lavoro nel mondo musicale: sono l'unica a pensarla così? :guiltysmiley:

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faccio una rapida incursione perchè in quanto ad organizzazione e tempi mi permetto di dare qualche consiglio. io ho ricominciato con il programma di conservatorio (da privatista) a circa 23 anni, e partivo, usando le parole del mio stesso insegnante: da "un secondo corso con gravi lacune", eredità dell'illustre docente avuto in precedenza che dopo avermi truffato vendendomi strumenti e cianfrusaglie per quattro anni senza insegnarmi NIENTE mi ha spinto a mollare il conservatorio (in cui ero INTERNO).

ho ripreso quindi anche più tardi di te, e con l'università in corso. quello che ho fatto dal 2007 ad oggi è:

- laurea triennale conseguita in ingegneria informatica

- compimento inferiore (quinto anno) di violino, e per inciso ho preso 8,5 da esterno

- laurea specialistica ben avviata, non mi manca molto per finire

- ho pure due gruppi, ma è l'impegno minore

l'anno prossimo parto con il programma del settimo corso di violino, e penso di laurearmi (specialistica) quanto prima. aggiungo poi che di tanto in tanto ho pure lavorato part time (2 collaborazione di qualche mese ciascuna come programmatore web, più due part-time per studenti)

il rovescio della medaglia lo puoi facilmente immaginare: vita sociale ridotta al MINIMO SINDACALE, giornate impegnate dalle 9 di mattina alle 8 di sera (mattina università, pomeriggio violino), se ho le prove ho da fare pure dopo cena, niente frequenza perchè le lezioni rallentano e basta, corse contro il tempo per ogni singolo esame, preparato ti giuro coi minuti contati. salto sistematicamente concerti, cene, week end, viaggi e qualsiasi altra cosa i miei amici organizzino, con rarissime eccezioni perchè ho sempre qualcosa da fare di urgente.

il punto è: si può fare? la risposta è: SI, se ti sai organizzare e hai la voglia e la testardaggine per perseverare. metti pure in conto che un po' di tempo lo perdi, qualche esame lo salti, qualche scadenza la mandi alla lunga perchè è fisiologico, ma a conti fatti non è una gran perdita. queste sono cose che puoi fare SOLO adesso, non avrai altre possibilità dopo. se questo ti costa un anno in più di università (ad esempio) adesso, che diavolo non crollerà il mondo no?

ne vale la pena? puoi saperlo solo tu. io già so che posso scordarmi di fare il musicista per lavoro, sono fuori tempo massimo da un pezzo, ma studiare musica ti fa crescere come non potresti fare in qualsiasi altra maniera. ti cambia il modo di ragionare, e ti aggiunge qualcosa quindi, in definitiva, migliora la qualità della vita che fai, che poi è la logica secondo cui dovremmo prendere (a mio modesto parere) ogni decisione.

in estrema sintesi: è dura, durissima, ma non impossibile. il resto sta a te :)

ah, inutile dire che senza un buon insegnante non vai assolutamente da nessuna parte

Bellissimo post!

[media]http://www.youtube.com/watch?v=IxAKFlpdcfc

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C'è un piccolo conflitto?!

Perché voler prendere un titolo se poi non si vuole fare i musicisti?!

Perché un'istituzione pubblica dovrebbe offrire la sua formazione e togliere un posto in conservatorio a magari gente più motivata se poi il soggetto non vuole fare il/la musicista?! (BreakingTheBroken so che sei un caso a parte perché esterno/interno/esterno.. :D so ancora leggere, il mio discorso vuole prendere spunto dal tuo caso per fare una riflessione più generale)

Trovo il tuo discorso addirittura inquietante. Mi sembra - scusa il paragone poco aulico - un ragionamento da riunione di condominio, quando salta fuori il solito rompiballe che se la prende coi ragazzini che potrebbero benissimo fare le scale e invece usano l'ascensore facendo aumentare le spese.

Per te non può esistere qualcuno che utilizza i canali istituzionali per migliorare la propria cultura, per completare nel modo migliore - magari da adulto, quando ormai ha scelto altro come impegno principale - un percorso di studi che lo appassiona ma che, per sua stessa scelta, non gli dà il pane? Trovo davvero un po' becero accusare chi fa una scelta simile, che per me è invece segno di grande statura morale, addirittura di "rubare" il posto a chi vorrebbe entrare al conservatorio semplicemente per procurarsi la pagnotta suonando. Eppure, proprio la tanto vituperata riforma, con la equiparazione dell'ultima fase di studi musicali all'università, sembra andare proprio nella direzione di un potenziamento non solo delle strette capacità tecniche ma anche della cultura musicale globale. E poi, scusa, non c'è l'esame di ammissione? Entrano i più bravi, che vogliano o non vogliano dedicarsi professionalmente alla musica.

Anche se sì, è vero, ognuno impiega il suo tempo come meglio crede... ma non vi sembra che il sistema così abbia ben più di una falla?

Non era forse questo il motivo della tanto discussa riforma del sistema?

Non capisco a che falla, relativa al discorso che stiamo facendo, ti riferisci.

Io se dovessi fare il conservatorio (anche a 30 anni che poco ci manca :ninja:) è perché poi ci voglio lavorare con quel titolo... e ci crederei fino al diploma.. anche dopo... non lo farei né per la formazione "più completa", né per altri motivi... in fondo aspirerei sempre ardentemente ad un lavoro, avere le basi per un lavoro nel mondo musicale: sono l'unica a pensarla così? :guiltysmiley:

Per esemplificare, ti racconto una storia vera. Una mia parente, a 45 anni, con figli ormai grandicelli e un impiego molto ben remunerato (e a cui ovviamente non rinuncerebbe nemmeno sotto tortura) come dirigente in un ente pubblico, ha fatto l'esame di ammissione al triennio accademico per completare la formazione musicale interrotta bruscamente a 18 anni. E' risultata prima in graduatoria. Ora si è messa in part time, frequenta il conservatorio sfruttando anche parte delle ferie e i riposi compensativi dal lavoro, grazie alla sua bravura ha ottenuto da alcuni professori disponibili di fare lezione il sabato pomeriggio, studia la notte e le domeniche ed è felice. Giustamente, non la sfiora nemmeno l'idea di aver rubato il posto a qualche studentello svogliato e mediocre che ha di mira soltanto la possibilità di fare qualche supplenza al conservatorio o alla scuola media. Quegli studenti, se volevano entrare al suo posto, dovevano essere più bravi di lei.

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Trovo il tuo discorso addirittura inquietante.

Si vede che non sei abituato alla concorrenza di oggi... :worried_anim: questi discorsi non li ho inventati io, sono pane quotidiano per i corsi a numero programmato dell'Università (Medicina in primis, sì mi piace leggere forum di medici :laughingsmiley: )... se ora il Conservatorio è università perché non applicarli anche in questo campo? Vogliamo declassare la musica a materia puramente contemplativa? Facciamo pure... :D

Per te non può esistere qualcuno che utilizza i canali istituzionali per migliorare la propria cultura, per completare nel modo migliore - magari da adulto, quando ormai ha scelto altro come impegno principale - un percorso di studi che lo appassiona ma che, per sua stessa scelta, non gli dà il pane?

Sono tutti deficienti quelli che frequentano delle normali scuole di musica? Sono meno appassionati? Meno dotati? Più svogliati? Si accontentano? Parliamone... una scuola di musica non offre sempre un modo per migliorare la propria cultura? Non hanno anche loro ottimi maestri che possono seguirti anche meglio? :rolleyes_anim:

[ E, a scanso di equivoci, non capisco nemmeno quelli che collezionano 7/8 lauree diverse... :blink: il cui postulato "per avere una grande cultura" non regge affatto ]

Trovo davvero un po' becero accusare chi fa una scelta simile, che per me è invece segno di grande statura morale, addirittura di "rubare" il posto a chi vorrebbe entrare al conservatorio semplicemente per procurarsi la pagnotta suonando.

E allora a cosa serve il Conservatorio? Perché non declassarlo a normale scuola di musica? Perché è così importante? Stai dicendo che io ci entrerei (ah, cmq l'ammissione l'ho già passata una volta.. ;) quindi toglietevi dalla testa che io stia parlando per invidia o roba simile) solo per la pagnotta e sarei meno "degna" di chi lo fa solo per un titolo da appendere in camera? :lol:

E poi, scusa, non c'è l'esame di ammissione? Entrano i più bravi, che vogliano o non vogliano dedicarsi professionalmente alla musica.

Vedi sopra...

Non capisco a che falla, relativa al discorso che stiamo facendo, ti riferisci.

Ne avevamo discusso nel topic su privatisti, riforma etc.. università, doppia frequenza...

Per esemplificare, ti racconto una storia vera. Una mia parente, a 45 anni, con figli ormai grandicelli e un impiego molto ben remunerato (e a cui ovviamente non rinuncerebbe nemmeno sotto tortura) come dirigente in un ente pubblico, ha fatto l'esame di ammissione al triennio accademico per completare la formazione musicale interrotta bruscamente a 18 anni. E' risultata prima in graduatoria. Ora si è messa in part time, frequenta il conservatorio sfruttando anche parte delle ferie e i riposi compensativi dal lavoro, grazie alla sua bravura ha ottenuto da alcuni professori disponibili di fare lezione il sabato pomeriggio, studia la notte e le domeniche ed è felice. Giustamente, non la sfiora nemmeno l'idea di aver rubato il posto a qualche studentello svogliato e mediocre che ha di mira soltanto la possibilità di fare qualche supplenza al conservatorio o alla scuola media. Quegli studenti, se volevano entrare al suo posto, dovevano essere più bravi di lei.

Perché non ha scelto una normale scuola di musica per completare la sua formazione?

Da più soddisfazione essere in graduatoria (primi, secondi, terzi..) ed essere classificati con un voto? Suono da 7.75... io da 9.75...

Scusami, anche tu però non sei imparziale... vedi del marcio ovunque e fai di tutta l'erba un fascio arrivando anche a ipotizzare che chi non è entrato è probabilmente uno scansafatiche e non lo meritava... io invece quando scorro le graduatorie dei non ammessi mi immagino storie più felici e sogni infranti. Aspettare un altro anno... e il mondo del lavoro che è sempre più lontano come anche la pensione si allontana sempre più... non credo siano tutti "studentelli svogliati e mediocri".

So che le mie sono domande scomode... :shiftyeyes_anim: ma a questo punto ho perso del tutto il significato della divisione scuola di musica/Accademia/Conservatorio...

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Per quanto riguarda il discorso titolo ---> speranza di un lavoro, Flaux, ti dò assolutamente ragione: malgrado la mia scomoda posizione, io ce la sto mettendo tutta per poterci anche vivere, in futuro. certamente ormai bisogna essere non bravi, e nemmeno bravissimi: di più. però che male c'è a tentare? :to_pick_ones_nose2:

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Guest Carlin

Volendo fare un discorso più ampio credo che il problema sia un altro.

Ma questi esami di ammissione su che base sono costruiti?cercano di valutare veramente se uno è più adatto per quella professione?anche a livello ipotetico,tanto se uno il titolo lo prende per cultura e non svolge la professione ci sarà comunque una domanda per quel tipo di attività.

Per alcuni test(non mi riferisco a quelli di conservatorio,che conosco poco) fare quello in programma oppure chi fa più salti con la corda non cambia nulla.Servono solo ad avere un criterio di selezione per non avere troppa competitività,non per vedere chi sia veramente più adatto.

I test,credo,andrebbero modificati.

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spero di non scrivere stupidaggini, stasera sono stracotto... presumo comunque che uno scelga il conservatorio, anche se SA che non farà il musicista per lavoro (e non è il caso mio, io sono privatista e non tolgo niente a nessuno, ma tranquilla Flaux che ho capito il tuo discorso!) per due motivi:

- le scuole di musica "non riconosciute" la maggior parte delle volte sono delle truffe allucinanti. io ne ho bazzicate due da piccolo, con il risultato che dopo pochi anni mi spedirono a fare l'ammissione in conservatorio, con i risultati che sapete. bada, non è SEMPRE così, ma tant'è... ti dico solo che nella scuola comunale in cui andavo io all'epoca, adesso fanno, udite udite, corsi per DJ e non vi dicono quanto costano...

- se uno mette impegno e vede risultati semplicemente a un certo punto pensa: ma visto che ci sono, perchè non renderlo ufficiale? e si prende il famoso pezzo di carta

comunque flaux il discorso si potrebbe rovesciare dicendo: un diplomato "diversamente occupato" in più è un "concorrente" (che brutto termine... e che mondo di mer*a che ci fa scannare uno contro l'altro per sopravvivere...) in meno nel mercato (è un'altra parolaccia. devo asteriscarla?) del lavoro.

tu dici: "però è un posto in meno in conservatorio per qualcun altro" che è un fatto... anche qui ti potrei dire però che un istituto di formazione (quale che sia) secondo me dovrebbe perseguire la qualità e basta. lasci poi decidere ai singoli che lavoro faranno, è un altro problema.

su chi accumula lauree, tra cui mi candido io alla grande il discorso è quello di sopra... uno ha una passione e studia. a un certo punto dice: ma perchè invece di studiare ad minchiam non mi faccio seguire da qualcuno (moneta permettendo)? e subito dopo dice: ma mi hanno seguito, ho studiato (e ho anche pagato magari...) a questo punto fatto trenta faccio trentuno e mi prendo il pezzo di carta da attaccarmi in camera.

butto là una provocazione: einstein si laureò in fisica e fu respinto alla richiesta del dottorato. poteva mettersi a insegnare, o "arruolarsi" in qualche azienda rampante, invece cambiò lavoro andando a fare l'impiegato in un ufficio brevetti. lo presero per pazzo, e li per tutta risposta l'anno dopo (1905 mi pare) pubblicò 5 articoli, tra cui la famosa "Sull'elettromeccanica dei corpi in movimento" in cui gettava le basi per la teoria della relatività ristretta :)

....poi gli diedero il dottorato, e qualche anno dopo il nobel :D

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Per quanto riguarda il discorso titolo ---> speranza di un lavoro, Flaux, ti dò assolutamente ragione: malgrado la mia scomoda posizione, io ce la sto mettendo tutta per poterci anche vivere, in futuro. certamente ormai bisogna essere non bravi, e nemmeno bravissimi: di più. però che male c'è a tentare? :to_pick_ones_nose2:

Vedi starmiao, la speranza la coltivi! ;)

- le scuole di musica "non riconosciute" la maggior parte delle volte sono delle truffe allucinanti. io ne ho bazzicate due da piccolo, con il risultato che dopo pochi anni mi spedirono a fare l'ammissione in conservatorio, con i risultati che sapete. bada, non è SEMPRE così, ma tant'è... ti dico solo che nella scuola comunale in cui andavo io all'epoca, adesso fanno, udite udite, corsi per DJ e non vi dicono quanto costano...

Sì appunto, diciamo che sono molto spesso costose... ma a Milano, ad esempio, il Conservatorio stesso organizza dei corsi serali per adulti!! Certo nelle città piccole la scelta non è il massimo... a meno di affidarsi ad un buon insegnante privato. (torniamo al problema della musica d'insieme... ma tant'è)

- se uno mette impegno e vede risultati semplicemente a un certo punto pensa: ma visto che ci sono, perchè non renderlo ufficiale? e si prende il famoso pezzo di carta

Ammettiamo dunque che è un mondo malato il nostro (almeno l'Italia, all'estero non so se le cose funzionino così).

comunque flaux il discorso si potrebbe rovesciare dicendo: un diplomato "diversamente occupato" in più è un "concorrente" (che brutto termine... e che mondo di mer*a che ci fa scannare uno contro l'altro per sopravvivere...) in meno nel mercato (è un'altra parolaccia. devo asteriscarla?) del lavoro.

:lol: ...no puoi lasciare tutto! E' vero, il lavoro poi non lo toglie.. in teoria... ma così non ne beneficia la comunità né lo Stato che aveva preparato musicisti.

So che è un discorso utopico e che molti fanno la fame o vanno avanti a marchette... :(

Sempre che poi il diplomato, in nero, ormai che è in ballo balla e per arrotondare si mette a dare lezioni. :upsidedown:

tu dici: "però è un posto in meno in conservatorio per qualcun altro" che è un fatto... anche qui ti potrei dire però che un istituto di formazione (quale che sia) secondo me dovrebbe perseguire la qualità e basta. lasci poi decidere ai singoli che lavoro faranno, è un altro problema.

Ecco, qua purtroppo dissento...

Dopotutto ci inculcano da piccoli la settorialità. Già la scelta della scuola superiore è in teoria vincolante... non scegli un classico perché vuoi fare l'elettricista, non avrebbe senso! :ninja:

Wiki dice: Il Conservatorio, o Conservatorio di musica, è una "istituzione di alta cultura" (costituzione art.33) di grado universitario specializzata nello studio della musica [blablabla] per la formazione culturale e artistica di musicisti.

Il termine conservatorio deriva dall'usanza, nel XIV e XV secolo, di iniziare ed educare ad un mestiere (e fra questi quello della musica) gli orfani ed i trovatelli che venivano "conservati" presso asili, ospizi ed orfanotrofi di pubblica pietà.

Abbiamo perso la bussola nel corso dei secoli... a voler troppo idealizzare la musica, chi la suona e chi la studia credo si siano persi dei punti saldi.

Anche prima esistevano i dilettanti... ma non andavano in Conservatorio e dilettante non aveva un significato spregevole come quello di oggi!

Quasi che il "voler fare il mestiere" sia qualcosa di impuro, meno nobile, mestieranti da quattro soldi... :ph34r_anim: io queste idee le posso rispettare, ma mi spiace non le condivido.

butto là una provocazione: einstein si laureò in fisica e fu respinto alla richiesta del dottorato. poteva mettersi a insegnare, o "arruolarsi" in qualche azienda rampante, invece cambiò lavoro andando a fare l'impiegato in un ufficio brevetti. lo presero per pazzo, e li per tutta risposta l'anno dopo (1905 mi pare) pubblicò 5 articoli, tra cui la famosa "Sull'elettromeccanica dei corpi in movimento" in cui gettava le basi per la teoria della relatività ristretta :)

....poi gli diedero il dottorato, e qualche anno dopo il nobel :D

Allora Verdi non fu ammesso in Conservatorio... :ninja: e ora c'è l'edificio a suo nome. (però non è diventato pianista in senso stretto! :smile_anim: )

Però Verdi e Einstein intrapresero quella strada perché volevano lavorarci, volevano fare quello nella vita... non credo per la gloria! ;)

Che poi i casi della vita ci impongano delle deviazioni... purtroppo non possiamo farci nulla se non tenere ben a mente l'obiettivo e perseverare.

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Perché non ha scelto una normale scuola di musica per completare la sua formazione?

Le feci a suo tempo la stessa domanda ed ebbi queste risposte, che condivido in pieno:

1. La qualità dei docenti e delle strutture a disposizione (non è sempre vero ma in questo caso sì). Per dire, quella che tu chiami "normale scuola di musica" in genere ha una biblioteca che va dall'inesistente all'indecente. La biblioteca del conservatorio è molto ricca e abbastanza efficiente.

2. Il valore legale del titolo di studio. Volendosi dedicare, anche a tempo perso, alla pubblicistica o a qualche ricerca musicologica, essere in possesso di un titolo ufficiale può aprire strade che il diplomino della scuoletta di periferia non consente. Poi sta maturando, insieme ad alcuni amici che stanno facendo un percorso analogo, un progetto di volontariato per organizzare una scuola gratuita di musica per bambini nella parrocchia di un quartiere degradato della città (sull'esempio delle scuole venezuelane di Abreu). Siccome vogliono fare una cosa seria, il titolo è ritenuto utile.

3. Il contesto formativo globale del conservatorio (relazioni con più docenti e con altri allievi, iniziative formative di varia natura, scambi con altre istituzioni: da poco ha fatto uno stage formativo di una settimana in un altro conservatorio). La "normale scuola di musica" spesso ti garantisce soltanto un saggio a fine anno.

4. Il rapporto qualità-prezzo molto migliore.

5. La maggiore flessibilità. Nel conservatorio i docenti garantiscono una presenza oraria in genere soddisfacente e sono spesso disponibili anche a venire incontro agli studenti con esigenze particolari. La scuola di musica spesso è aperta poche ore, i docenti sono meno presenti e gli incastri sono più difficili.

Da più soddisfazione essere in graduatoria (primi, secondi, terzi..) ed essere classificati con un voto? Suono da 7.75... io da 9.75...

Per quanto ne so, nessuna soddisfazione. Solo che le prove di ammissione e i voti ci sono e uno viene valutato per quello che fa.

Scusami, anche tu però non sei imparziale... vedi del marcio ovunque e fai di tutta l'erba un fascio arrivando anche a ipotizzare che chi non è entrato è probabilmente uno scansafatiche e non lo meritava...

Dove l'ho detto? Ho detto semplicemente che, come in ogni ammissione a posti a numero chiuso, chi è più bravo, in genere, ha la meglio. E non è che diventa più bravo se lo studente per diletto si toglie dai piedi. Ricordo che non stiamo parlando di corsi base, grazie ai quali uno può migliorare anche di molto rispetto alle capacità iniziali, ma del triennio accademico.

io invece quando scorro le graduatorie dei non ammessi mi immagino storie più felici e sogni infranti. Aspettare un altro anno... e il mondo del lavoro che è sempre più lontano come anche la pensione si allontana sempre più... non credo siano tutti "studentelli svogliati e mediocri".

Non tutti, certo, ma di svogliati e mediocri ce ne sono, credimi.

So che le mie sono domande scomode... :shiftyeyes_anim: ma a questo punto ho perso del tutto il significato della divisione scuola di musica/Accademia/Conservatorio...

Insomma, ho capito che tu intendi il conservatorio come una specie di scuola di avviamento professionale e basta e vorresti far fuori tutti quelli che rubano posti ad aspiranti musicisti professionisti studiando per mero diletto. Ahimè, la pensiamo diversamente. :thumbsup_still:

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Insomma, ho capito che tu intendi il conservatorio come una specie di scuola di avviamento professionale e basta e vorresti far fuori tutti quelli che rubano posti ad aspiranti musicisti professionisti studiando per mero diletto. Ahimè, la pensiamo diversamente. :thumbsup_still:

io non ne posso veramente più di sentire parlare di avviamento professionale... ma ne ho veramente le scatole piene... con sta BUFALA dell'avviamento al lavoro (che poi nessuno ti avvia da nessuna parte) non è più possibile studiare tecnologie (tanto tutti gli ingegneri finiscono a progettare lavatrici o giù di lì, quindi quello gli fanno studiare), non è più possibile studiare materie umanistiche (le facoltà di lettere chiudono e i licei spariscono, perchè "non danno lavoro"), se adesso applichiamo questo metodo pure alla musica vedrete tra vent'anni in che mondo di mer*a ci ritroveremo a vivere. capisco che è difficile immaginarne uno peggio di quello attuale, ma fate uno sforzo...

semplifico brutalmente in maniera voluta (flaux non ce l'ho con te, ho capito il tuo punto di vista eh, ma queste cose me le sento dire tutti i giorni): la differenza che c'è tra le persone e le BESTIE (nel senso ampio del termine, io adoro gli animali ma qui intendo altro) è che le bestie "fanno", e sono contente, la loro vita è risolta, mentre le persone "PENSANO" o almeno dovrebbero, perchè semplicemente "fare" non gli basta (o non dovrebbe). sulla base di questa logica io rivendico il sacrosanto diritto di studiare quello che mi pare ed ottenerne la corrispondente certificazione, con l'unico scopo di dare da mangiare al mio cervello, punto e basta. se mi avessero fatto entrare in conservatorio alla mia età lo avrei fatto (non voglio entrare al triennio quindi ho evitato, di nuovi ordinamenti ne ho abbastanza), se avessi una buona accademia a tiro entrerei di corsa, e pretenderei che alla fine del corso di studi mi venisse certificato quello che è di mio diritto. in ogni caso, il contesto che ti dà il conservatorio, se vuoi STUDIARE e non caz*eggiare, purtroppo non lo trovi da nessun'altra parte.

detto questo, bisogna comportarsi nei limiti del buon senso: sai quante volte ho regalato parte delle mie lezioni ad una mia amica che sta preparando il diploma? lei sì che ha un futuro da giocarsi, e la lezione sua è più importante della mia, ed è capitato molto spesso, quest'anno praticamente una lezione si e una no...

ma da qui a dire: non entro perchè tolgo il posto a qualcun altro ce ne corre. se scelgono me al posto suo un motivo tendenzialmente c'è. e siccome siete già in tantissimi a sgomitare su quel poco di lavoro che avete, forse non è un male che qualcuno (che non è tra i migliori oltretutto) ne resti fuori.

ripeto flaux non ce l'ho con te, ho preso la palla al balzo per spiegare come la penso! :)

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Guest Carlin

io non ne posso veramente più di sentire parlare di avviamento professionale... ma ne ho veramente le scatole piene... con sta BUFALA dell'avviamento al lavoro (che poi nessuno ti avvia da nessuna parte) non è più possibile studiare tecnologie (tanto tutti gli ingegneri finiscono a progettare lavatrici o giù di lì, quindi quello gli fanno studiare), non è più possibile studiare materie umanistiche (le facoltà di lettere chiudono e i licei spariscono, perchè "non danno lavoro"), se adesso applichiamo questo metodo pure alla musica vedrete tra vent'anni in che mondo di mer*a ci ritroveremo a vivere. capisco che è difficile immaginarne uno peggio di quello attuale, ma fate uno sforzo...

semplifico brutalmente in maniera voluta (flaux non ce l'ho con te, ho capito il tuo punto di vista eh, ma queste cose me le sento dire tutti i giorni): la differenza che c'è tra le persone e le BESTIE (nel senso ampio del termine, io adoro gli animali ma qui intendo altro) è che le bestie "fanno", e sono contente, la loro vita è risolta, mentre le persone "PENSANO" o almeno dovrebbero, perchè semplicemente "fare" non gli basta (o non dovrebbe). sulla base di questa logica io rivendico il sacrosanto diritto di studiare quello che mi pare ed ottenerne la corrispondente certificazione, con l'unico scopo di dare da mangiare al mio cervello, punto e basta. se mi avessero fatto entrare in conservatorio alla mia età lo avrei fatto (non voglio entrare al triennio quindi ho evitato, di nuovi ordinamenti ne ho abbastanza), se avessi una buona accademia a tiro entrerei di corsa, e pretenderei che alla fine del corso di studi mi venisse certificato quello che è di mio diritto. in ogni caso, il contesto che ti dà il conservatorio, se vuoi STUDIARE e non caz*eggiare, purtroppo non lo trovi da nessun'altra parte.

detto questo, bisogna comportarsi nei limiti del buon senso: sai quante volte ho regalato parte delle mie lezioni ad una mia amica che sta preparando il diploma? lei sì che ha un futuro da giocarsi, e la lezione sua è più importante della mia, ed è capitato molto spesso, quest'anno praticamente una lezione si e una no...

ma da qui a dire: non entro perchè tolgo il posto a qualcun altro ce ne corre. se scelgono me al posto suo un motivo tendenzialmente c'è. e siccome siete già in tantissimi a sgomitare su quel poco di lavoro che avete, forse non è un male che qualcuno (che non è tra i migliori oltretutto) ne resti fuori.

ripeto flaux non ce l'ho con te, ho preso la palla al balzo per spiegare come la penso! :)

Mi permetto di non concordare su questi punti.

Posto che anch'io penso che dire "rubare il posto"non abbia senso,non concordo proprio su questa visione idilliaca dell'università(sostenuta anche da moltissimi professori universitari),quasi come accademia platonica mentre il lavoro dev'essere qualcosa per miserabili menti.

Se la cultura è qualcosa che fanno un insieme di persone che producono qualcosa,bene,non c'è niente di più cultura del lavoro,poi uno che ha i mezzi può fare ciò che vuole,ma pretendere che questa visione possa essere estesa a tutto il panorama di studio mi sembra una mancanza di pragmatismo.Certo,poi la situazione italiana è particolare per uno bravo che vuole fare le cose,ma questo è un altro discorso.

Inoltre se nel mondo universitario entrasse più la logica del lavoro-cultura e meno quella della cultura(una mummia) le cose cambierebbero molto.

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Mi permetto di non concordare su questi punti.

Posto che anch'io penso che dire "rubare il posto"non abbia senso,non concordo proprio su questa visione idilliaca dell'università(sostenuta anche da moltissimi professori universitari),quasi come accademia platonica mentre il lavoro dev'essere qualcosa per miserabili menti.

Se la cultura è qualcosa che fanno un insieme di persone che producono qualcosa,bene,non c'è niente di più cultura del lavoro,poi uno che ha i mezzi può fare ciò che vuole,ma pretendere che questa visione possa essere estesa a tutto il panorama di studio mi sembra una mancanza di pragmatismo.Certo,poi la situazione italiana è particolare per uno bravo che vuole fare le cose,ma questo è un altro discorso.

Inoltre se nel mondo universitario entrasse più la logica del lavoro-cultura e meno quella della cultura(una mummia) le cose cambierebbero molto.

capisco perfettamente il tuo punto di vista, ma sappiamo benissimo che un ingegnere di vent'anni fa aveva studiato talmente tanto per laurearsi, che una volta uscito dall'università per "avviarsi al lavoro" gli bastava un tirocinio e gli avanzava anche. adesso hanno squalificato completamente la scuola, a tutti i livelli e di tutti i tipi, e ci stiamo accorgendo adesso che i titoli distribuiti sono fasulli. le strade sono due: continuiamo a settorializzare sulla base delle esigenze del mercato facendo studiare un musicista quindici anni per essere preparato solo su cinquant'anni di repertorio, o un ingegnere dieci anni (tra tutto) per progettare un pulsante di un elettrodomestico. queste sono le esigenze di mercato, quindi questa è l'università, o almeno così ci dicono. che il "mercato" non abbia NULLA a che vedere con la qualità della vita delle persone non lo dice nessuno ad alta voce ovviamente.

oppure ci fermiamo un attimo e cerchiamo di capire cosa è andato storto da almeno vent'anni a questa parte, e la lista è lunga...

comunque stiamo andando vergognosamente OT :D

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Insomma, ho capito che tu intendi il conservatorio come una specie di scuola di avviamento professionale e basta e vorresti far fuori tutti quelli che rubano posti ad aspiranti musicisti professionisti studiando per mero diletto. Ahimè, la pensiamo diversamente. :thumbsup_still:

1. La biblioteca del conservatorio è luogo pubblico e chiunque la può frequentare, non è necessario essere iscritti.

Inoltre i fondi rari non li toccano gli studenti... nemmeno gli studiosi se è per questo!! Forse i professori hanno più potere in materia.

La mia ultima “normale scuola di musica”, invece, aveva dei fondi importanti e accessibilissimi. ^__^

1. e 5. Di docenti in gamba se ne trovano anche privatamente e sono anche flessibili d’orari e stai pur certo che quell'ora di lezione è tutta tua e alle volte si sfora allegramente l'ora pattuita.

2. Ecco... allora siamo bugiardi, non studia “per la gloria” e mi hai portato un falso esempio. ;)

Comunque per la ricerca musicologia/critico/articolista esistono lauree apposta.. :D adesso sì che “mi toglie il lavoro” (questo è per BreakingTheBroken) e mi viene un travaso di bile giustificato... :lol: che bella notizia!

(Che questo sia d’esempio a tutti coloro che vogliono iscriversi a musicologia... meditate gente, meditate!! :ninja: A meno che... sta studiando musicologia?!)

Poi non stupiamoci se le lauree umanistiche non danno lavoro se c'è chi lo farebbe gratis con qualsiasi altro titolo!

E comunque dicevo... si arriva all’insegnamento, stiamo su un falso esempio... predico il futuro a quanto sembra... XD

Il conservatorio E’ una scuola di avviamento professionale (sì ho scritto una parolaccia), lo è sempre stato e credo vorrà continuare ad esserlo...

Scusami ma è sotto gli occhi di tutti, stai spacciando per “mero diletto” ciò che non è.

Con quel titolo ci vorrà lavorare (lo sa e lo vuole prendere per quello) che ti piaccia oppure no.

Se poi economicamente potrà permettersi di farlo gratis è un altro discorso, ma se fosse stata uno studentello che vive ancora in casa

con i suoi genitori stai pur certo che avrebbe preteso un compenso.

Le faccio comunque i miei migliori auguri per i suoi studi e il suo futuro lavoro (gratis) musicale. ;)

sai quante volte ho regalato parte delle mie lezioni ad una mia amica che sta preparando il diploma? lei sì che ha un futuro da giocarsi, e la lezione sua è più importante della mia, ed è capitato molto spesso, quest'anno praticamente una lezione si e una no...

ma da qui a dire: non entro perchè tolgo il posto a qualcun altro ce ne corre. se scelgono me al posto suo un motivo tendenzialmente c'è.

Se il suo futuro ti sembra più importante del tuo, in fondo fai una gerarchizzazione e allora mi stai dando ragione. (lo so, avrei dovuto fare il politico ^^)

Ma sai cosa mi hanno chiesto all'ammissione a composizione? "Ma vuoi veramente comporre? Vuoi scrivere musica?" (giustificandosi se ricordo bene con "Ti sembrerà una domanda banale ma non lo è...")

Io l'ho visto come un "Lo vuoi fare come lavoro o sei qui per cultura personale?". A strumento non so se sia la stessa cosa... ma dovrebbero chiederlo... :eh:

Inoltre se nel mondo universitario entrasse più la logica del lavoro-cultura e meno quella della cultura(una mummia) le cose cambierebbero molto.

Infatti io la pensavo come BreakingTheBroken prima di frequentare l'Università... ma poi mi sono accorta che stiamo andando alla deriva. :(

Ritorniamo a chi si può permettere di fare un lavoro gratis perché ha altro impiego ben remunerato... chi lo fa per la pagnotta è visto come uno sfigato, squattrinato e magari arriviamo a dire che la sua musica non è altrettanto nobile di chi lo fa per diletto... e mistifichiamo il primo caso.

A questo punto vorrei esser nata in una famiglia ricca... ma poi leggo di Tchaikovsky che a 23 (dopo aver giurato il contrario) abbandò il suo lavoro al ministero per dedicarsi completamente alla musica perché con quella ci voleva lavorare e campare e siamo innamorati di musicisti/compositori (ascoltandoli avidamente sui nostri CD) che hanno scelto la musica come lavoro. O no? Sono passati in Conservatorio per quello perché per il mero diletto ci sono altri luoghi secondo me più indicati.

Se tutti questi talentuosi dilettanti andrebbero in normali scuole di musica sono convinta che innalzerebbero la qualità della vita e della musica d'insieme anche nelle scuolette di periferia (seria per carità, non fuffa). ^^

Ma siete liberi di pensarla diversamente! Ci mancherebbe altro. :ok:

Voglio augurare anche a chi ha aperto il topic una scelta serena. :)

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Guest Fede_Rinhos

C'è un piccolo conflitto?!

Perché voler prendere un titolo se poi non si vuole fare i musicisti?!

Perché un'istituzione pubblica dovrebbe offrire la sua formazione e togliere un posto in conservatorio a magari gente più motivata se poi il soggetto non vuole fare il/la musicista?! (BreakingTheBroken so che sei un caso a parte perché esterno/interno/esterno.. :D so ancora leggere, il mio discorso vuole prendere spunto dal tuo caso per fare una riflessione più generale)

sono d'accordo con te, ma probabilmente pensiamo la stessa cosa per motivi diversi....

io penso che il Conservatorio debba essere, così com'è all'estero, la massima istruzione musicale disponibile. Essendo la massima istruzione musicale disponibile, dovrebbe prepararti al mondo del lavoro nella musica. poi per carità, magari finisce che fai il giardiniere -_- ma per me chi non ha la stoffa, o per poco studio o per poco interesse, di fare il musicista, per me il conservatorio non lo dovrebbe poter fare. punto e basta.

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1. La biblioteca del conservatorio è luogo pubblico e chiunque la può frequentare, non è necessario essere iscritti.

Inoltre i fondi rari non li toccano gli studenti... nemmeno gli studiosi se è per questo!! Forse i professori hanno più potere in materia.

La mia ultima “normale scuola di musica”, invece, aveva dei fondi importanti e accessibilissimi. ^__^

La biblioteca era solo un esempio. Parlavo più in generale di qualità dei docenti e delle strutture: ci entrano anche aule, materiale didattico, strumenti (spesso dati in comodato a studenti non abbienti). E poi la situazione che conosco io è di una biblioteca di conservatorio efficiente e ricca a fronte di una scuola di musica molto carente.

1. e 5. Di docenti in gamba se ne trovano anche privatamente e sono anche flessibili d’orari e stai pur certo che quell'ora di lezione è tutta tua e alle volte si sfora allegramente l'ora pattuita.

Nulla da obiettare, ma facevo un discorso di qualità media. Magari nella scuola privata trovi un buon insegnante di strumento e quello di teoria è una chiavica. In certi conservatori c'è invece addirittura una certa possibilità di scelta fra i vari docenti della stessa materia.

2. Ecco... allora siamo bugiardi, non studia “per la gloria” e mi hai portato un falso esempio. ;)

Allora, ti invito caldamente a moderare i termini. Proprio non accetto di essere insultato come bugiardo nel forum e chiederei ai moderatori di cancellare al più presto la tua gratuita ingiuria (e anche questa mia reazione).

Comunque per la ricerca musicologia/critico/articolista esistono lauree apposta.. :D adesso sì che “mi toglie il lavoro” (questo è per BreakingTheBroken) e mi viene un travaso di bile giustificato... :lol: che bella notizia!

(Che questo sia d’esempio a tutti coloro che vogliono iscriversi a musicologia... meditate gente, meditate!! :ninja: A meno che... sta studiando musicologia?!)

Poi non stupiamoci se le lauree umanistiche non danno lavoro se c'è chi lo farebbe gratis con qualsiasi altro titolo!

Ho parlato di attività "a tempo perso", come quella che può venir fuori dall'approfondimento di qualche autore minore locale o quella che può consistere nella redazione di note illustrative per concerti amatoriali o per beneficienza. Ricordo che ci sono fior di critici che hanno fatto solo il conservatorio e nessuno gli rinfaccia di non aver preso la laurea in musicologia.

E comunque dicevo... si arriva all’insegnamento, stiamo su un falso esempio... predico il futuro a quanto sembra... XD

Non si arriva all'insegnamento come lo intendi tu. Francamente, è assai antipatico il tuo voler fraintendere volutamente. Ho parlato di un'attività di volontariato del tutto gratuita. Ci sono già un paio di sponsor pronti a finanziare l'acquisto di un certo numero di strumenti. A rigore, per una scuola di quel tipo non sarebbero strettamente necessari titoli ufficiali. Tuttavia, il poter dimostrare certi requisiti professionali costituisce senz'altro un biglietto da visita che connota la serietà dell'iniziativa.

Il conservatorio E’ una scuola di avviamento professionale (sì ho scritto una parolaccia), lo è sempre stato e credo vorrà continuare ad esserlo...

Scusami ma è sotto gli occhi di tutti, stai spacciando per “mero diletto” ciò che non è.

Accidenti, sei proprio figlia della cultura del sospetto! Fai addirittura il processo alle intenzioni di una persona che non conosci! In realtà tu vuoi pregiuzialmente escludere la possibilità che un adulto che non campa né camperà mai di musica si iscriva per sola passione al triennio accademico, in quanto, secondo il tuo modo di vedere, se lo fa è solo per fini molto più prosaici. Ti consiglierei di svegliarti e di andare a vedere gli elenchi degli iscritti al triennio accademico: forse resterai sorpresa nel trovarci anche parecchi pensionati, gente che ha sempre coltivato la musica e che, a 65 anni (o anche di più), si toglie lo sfizio di prendere di concludere in gloria gli studi musicali. Forse ricorderai di un certo Fedele Confalonieri, che certo non va in giro a soffiare le supplenze ai giovani neodiplomati, che a 70 anni di età si è diplomato in pianoforte eseguendo neinte meno che la Fantasia op. 17 di Schumann: http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_10/confalonieri.shtml Perché non chiedi a lui il motivo per cui ha scelto il diploma di conservatorio e non il diplomino di una scuola civica?

Con quel titolo ci vorrà lavorare (lo sa e lo vuole prendere per quello) che ti piaccia oppure no.

Processo alle intenzioni bis. Ha un altro lavoro e se lo tiene. Che ti piaccia o no.

Se poi economicamente potrà permettersi di farlo gratis è un altro discorso, ma se fosse stata uno studentello che vive ancora in casa

con i suoi genitori stai pur certo che avrebbe preteso un compenso.

Ma non è questo il caso.

Le faccio comunque i miei migliori auguri per i suoi studi e il suo futuro lavoro (gratis) musicale. ;)

Infatti io la pensavo come BreakingTheBroken prima di frequentare l'Università... ma poi mi sono accorta che stiamo andando alla deriva. :(

Ritorniamo a chi si può permettere di fare un lavoro gratis perché ha altro impiego ben remunerato... chi lo fa per la pagnotta è visto come uno sfigato, squattrinato e magari arriviamo a dire che la sua musica non è altrettanto nobile di chi lo fa per diletto... e mistifichiamo il primo caso.

Non mistifichiamo niente. Ho molti amici musicisti che faticano per la pagnotta e li stimo moltissimo. Soltanto, non vuoi ammettere che si possa scegliere di studiare al conservatorio anche senza voler fare i musicisti di professione.

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Se il suo futuro ti sembra più importante del tuo, in fondo fai una gerarchizzazione e allora mi stai dando ragione. (lo so, avrei dovuto fare il politico ^^)

...però citami per intero, che subito dopo anche aggiunto: "ma da qui a dire: non entro perchè tolgo il posto a qualcun altro ce ne corre. se scelgono me al posto suo un motivo tendenzialmente c'è..."

anche perchè la persona che citavo ad esempio ha un anno meno di me, s'è diplomata (VO) in pianoforte (non so se con 10 o 10L), ha fatto il biennio di pianoforte e ad ottobre si diploma anche in violino (VO) e prenderà un voto molto alto anche lì. Gente così la società (cioè NOI tra cui anche IO) ha il dovere assoluto di agevolarla, musicisti, matematici o ingegneri che siano in ogni modo. Del resto, sono abbastanza convinto che se ci fossimo presentati insieme all'ammissione in conservatorio e ci fosse stato un solo posto disponibile se lo sarebbe tranquillamente preso lei alla faccia mia, quindi il problema non si pone :)

dai ragazzi auto moderiamoci tutti e non buttiamola in caciara che la discussione è interessante anche se poi ognuno la pensa come vuole... e non mi fate fare lo pseudo mod che ho studiato il Rode tutto il pomeriggio e mi girano pure!!! :D

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Ti consiglierei di svegliarti e di andare a vedere gli elenchi degli iscritti al triennio accademico: forse resterai sorpresa nel trovarci anche parecchi pensionati

Io svegliarmi? Adesso mi dai anche dell’addormentata? Grazie per l’offesa gratuita... ^_^ ah, ci vedo anche bene eh.

Sei tu che non vuoi capire giobar... e ormai non so più nemmeno come dirtelo, sono anche stufa di ripetermi... continui a mettere in evidenza cose che non sono fulcro della mia tesi e sulle quali non mi sono nemmeno espressa, ma sono felice che altri abbiano compreso il problema sollevato anche se non condividono.

Ora il Conservatorio è Università ed ha eredito ancor più (non avendo più i limiti d’età, guarda che lo so benissimo altrimenti non avresti visto tutti questi over al triennio ;) ) la mentalità cultura ninnolo di cui parlava Carlin e tutti i difetti. Per il resto non mi sembra il caso di continuare a rinfocolare la polemica, quoto in chiusura la sintesi di Fede che mi sembra un discorso sintetico e ineccepibile.

...però citami per intero [...] dai ragazzi auto moderiamoci tutti e non buttiamola in caciara che la discussione è interessante anche se poi ognuno la pensa come vuole...

Però ti ci metti anche tu adesso Breaking... ti avevo citato per intero, ma ho messo l'accento sul punto che ritenevo fondamentale alla mia tesi. :lol: (come fanno i politici) Va beh, ti perdono. :)

Se la discussione non subirà pesanti tagli sarà tutto chiarissmo... ^^ e ognuno potrò farsi la sua opinione in merito.

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Se il suo futuro ti sembra più importante del tuo, in fondo fai una gerarchizzazione e allora mi stai dando ragione. (lo so, avrei dovuto fare il politico ^^)

Ma sai cosa mi hanno chiesto all'ammissione a composizione? "Ma vuoi veramente comporre? Vuoi scrivere musica?" (giustificandosi se ricordo bene con "Ti sembrerà una domanda banale ma non lo è...")

Io l'ho visto come un "Lo vuoi fare come lavoro o sei qui per cultura personale?". A strumento non so se sia la stessa cosa... ma dovrebbero chiederlo... :eh:

per strumento c'è un piccolo problema: sia ai corsi VO, sia ai corsi preaccademici è previsto che si entri abbastanza presto... come fai a chiedere a un bambino di 10-12 anni se vuole farlo come lavoro? sono ben pochi quelli che cominciano il conservatorio a quell'età già avendo una motivazione simile. Per cui gli esami di ammissione sono cose del tipo uhm fammi vedere le mani... ah si sono abbastanza grandi/snelle/agili e allora sei adatto allo strumento X... più varie prove di orecchio per cui magari un bambino con un talento enorme, ma che avrebbe sviluppato l'orecchio solo dopo un po' di pratica, viene superato da uno che si è ritrovato l'orecchio assoluto ma è lì solo perchè costretto dai genitori. Allora forse è meglio iniziare più tardi, ma seriamente motivati e interessati a dedicarsi a quello anche come lavoro...

Così il conservatorio tornerebbe effettivamente ad essere una scuola di "preparazione professionale" a tutti gli effetti. Da quel punto di vista il nuovo ordinamento non è così sbagliato, se non fosse che è stato fatto coi piedi.

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Scusate se non quoto, ma diventa troppo complicato...

@Flaux: la concezione del conservatorio come ultimo step prima del mondo del lavoro la trovo settecentesca. E soprattutto, ancora adesso, è una gran bufala!! ^_^ Tutti noi sappiamo che, se vogliamo lavorare davvero come musicisti, il livello del conservatorio non è sufficiente, e devi trovarti corsi di perfezionamento ulteriori. In questo senso è come l'università: ci sono parecchi corsi in cui, se non hai il dottorato, poco puoi fare. Però se uno si prende una laurea in pincopallinologia e poi va a fare tutt'altro nell'azienda di famiglia non viene criticato più di tanto, perché criticare una persona che vuole suonare, ad alto livello, raggiungere il massimo grado di abilità fornito dall'istituzione pubblica e, guardando il diploma, dirsi "ce l'ho fatta"?

Il pensiero umano si è evoluto nei secoli, la musica ha trovato il suo posto nelle alte sfere, non me la sento di equipararlo ad altri lavori più "materiali"...

Mi viene in mente, a tal proposito, questa vignetta... ^_^

tumblr_kruuntKHiO1qz5kvoo1_500.jpg

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Guest Fede_Rinhos

Io svegliarmi? Adesso mi dai anche dell’addormentata? Grazie per l’offesa gratuita... ^_^ ah, ci vedo anche bene eh.

Sei tu che non vuoi capire giobar... e ormai non so più nemmeno come dirtelo, sono anche stufa di ripetermi... continui a mettere in evidenza cose che non sono fulcro della mia tesi e sulle quali non mi sono nemmeno espressa, ma sono felice che altri abbiano compreso il problema sollevato anche se non condividono.

Ora il Conservatorio è Università ed ha eredito ancor più (non avendo più i limiti d’età, guarda che lo so benissimo altrimenti non avresti visto tutti questi over al triennio ;) ) la mentalità cultura ninnolo di cui parlava Carlin e tutti i difetti. Per il resto non mi sembra il caso di continuare a rinfocolare la polemica, quoto in chiusura la sintesi di Fede che mi sembra un discorso sintetico e ineccepibile.

mi sembra che i toni si siano alzati oltremodo. mi pare di capire che la pensiamo uguale, infatti mi sento di sottoscrivere tutto quello che hai detto ;)

ti faccio solo una domanda, a titolo di curiosità: i tuoi discorsi mi sembrano un po' strani da una che, se non ricordo male, scriveva nella pagina "su di me" di essere una "orgogliosa dilettante" :D

Scusate se non quoto, ma diventa troppo complicato...

@Flaux: la concezione del conservatorio come ultimo step prima del mondo del lavoro la trovo settecentesca. E soprattutto, ancora adesso, è una gran bufala!! ^_^ Tutti noi sappiamo che, se vogliamo lavorare davvero come musicisti, il livello del conservatorio non è sufficiente, e devi trovarti corsi di perfezionamento ulteriori. In questo senso è come l'università: ci sono parecchi corsi in cui, se non hai il dottorato, poco puoi fare. Però se uno si prende una laurea in pincopallinologia e poi va a fare tutt'altro nell'azienda di famiglia non viene criticato più di tanto, perché criticare una persona che vuole suonare, ad alto livello, raggiungere il massimo grado di abilità fornito dall'istituzione pubblica e, guardando il diploma, dirsi "ce l'ho fatta"?

Il pensiero umano si è evoluto nei secoli, la musica ha trovato il suo posto nelle alte sfere, non me la sento di equipararlo ad altri lavori più "materiali"...

Mi viene in mente, a tal proposito, questa vignetta... ^_^

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senz'altro il livello da conservatorio non è adeguato per fare il musicista, non lo è sicuramente in Italia ma non lo è neanche all'estero.

ma qui si dice un'altra cosa: ovvero, è concepibile che dai conservatori esca diplomata gente che non ha alcuna possibilità di fare il musicista? cioè...se una persona si prepara ad alto livello e poi vuol fare il giardiniere, buon per lei, nessun problema. Io tuttavia trovo grave il fatto che nei conservatori molta gente sia "parcheggiata" e studi per diletto NON ad alto livello. Se vuole studiare per diletto, si deve almeno adeguare al livello richiesto dal conservatorio, cioè comunque una scuola di alta formazione che deve, esattamente come l'università, prepararti al mondo del lavoro, almeno in parte. Se no, come dice Flaux, ci sono tante scuole di musica che costano anche meno e han bisogno di clienti ;) ma io un livello così basso nei conservatorii italiani non lo posso vedere! Io studio a Venezia ed è un disastro, ma dalle altre parti non è meglio. Persino gente dell'Accademia di S. Cecilia suona in maniera decisamente insufficiente per qualsiasi orchestra. E' possibile una cosa così?

è il problema dell'Italia in tutti campi: si pretende troppo poco.

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