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Oratorio


kaj88

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Non so se sia la sezione giusta, nè se qualcuno l'abbia già aperto un topic simile...

Semplciemente:quale oratorio preferite?

Il mio preferito è "Il trionfo del Tempo e della Verità" HWV46b (revisione del triondo del Tempo e del Disinganno) di Handel.

Adoro anche la "Juditha triumphans" di Vivaldi e le Passioni di Salieri e di Bach(Matthaus)...(anche se non saprei se quest'ultima è considerabile come oratorio)

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Fin da piccolo, sono stato sempre un appassionato di oratori handeliani e col tempo gli ho sentiti un pò tutti. Il mio preferito è "Solomon": sfavillante orchestra, doppio coro di grande splendore, arie magnifiche e ispiratissime e una delle più toccanti scene amorose (d'amore coniugale) mai concepite, il duetto nel primo atto. Sovente negli oratori handeliani la qualità della musica è a tratti diseguale, magari quando ci sono arie un pò accademiche di personaggi secondari, qui invece non toglierei neanche un secondo di musica da questo capolavoro (che dura quasi tre ore). Mi piacciono molto anche il "Saul", "Judas Maccabaeus", "Belshazzar", "Alexander's Feast", "Athalia", "Israel in Egypt", "Joshua", "Esther","Alexander Balus" (questi ultimi tre li ritengo però di qualità musicale inferiore rispetto a gli altri) e ovviamente il celeberrimo (forse troppo) "Messiah". Ho volutamente tralasciato gli ultimi oratori, erroneamente definiti tali, perchè si avvicinano molto al dramma e alla fine di oratoriale c'è ben poco, tanto è vero che spesso vengono rappresentati in forma scenica: "Jephta", "Theodora" (l'unico su soggeto cristiano, oltre al Messiah), "Semele", "Hercules". Altrettanto capolavori, soprattutto i primi tre. Quelli in lingua italiana mi piacciono meno, ma sono comunque opere di grande bellezza, fresche e piene d'inventiva (soprattutto "La Resurrezione"). Anche nel caso dei lavori in italiano, direi che si possa parlare, più che di oratorio, di vere e proprie mini-opere o cantate.

Credo che la "passione" sia un genere a se stante, diverso dall'oratorio, quindi non so fino a che punto si possano includere i capolavori bachiani.

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Ah vabbè, Alucardo ha buttato nella mischia tre Passioni. Beh, allora bisogna ricordare anche le opere corali di Schutz, che per certi versi anticipano la grande stagione bachiana e handeliana. Per l'evoluzione dell'oratorio, credo vada almeno menzionato Carissimi, anche se non ho mai ascoltato nulla di suo.

Nel Classicismo, oltre al fondamentale apporto di Haydn, c'è un bellissimo oratorio di C.P.E. Bach, "The Resurrection and Ascension of Jesus", di notevole forza drammatica, potenza espressiva e fertilità melodica. Una specie di connubio tra Bach e Haydn. Sugli innumerevoli autori minori che si sono cimentati con l'oratorio nel periodo del classicismo, Alucardo ne saprà certamente di più.

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Beh, oddio, detto così non è che abbia molto senso... :D

p.s. ma pure Haydn?...

si :lol:

Beh musicalmente saranno validissimi il problema sta nella lingua e nella forma.

Io preferisco l'oratorio classico italiano con la sequenza sinfonia-aria-recitativo-coro finale.

I tedeschi abusavano troppo del coro, i recitativi erano quasi completamente accompagnati e anche quelli secchi erano bruttini.

Per intenderci l'oratorio di CPE Bach che hai citato prima ha ben 6 pezzi corali! Eppure non è nemmeno tanto lungo.

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si :lol:

Beh musicalmente saranno validissimi il problema sta nella lingua e nella forma.

Io preferisco l'oratorio classico italiano con la sequenza sinfonia-aria-recitativo-coro finale.

I tedeschi abusavano troppo del coro, i recitativi erano quasi completamente accompagnati e anche quelli secchi erano bruttini.

Per intenderci l'oratorio di CPE Bach che hai citato prima ha ben 6 pezzi corali! Eppure non è nemmeno tanto lungo.

No, no ma senza coro che oratorio è! Io voglio il coro a manetta! :D (come nell'Israel in Egypt...)

[media]http://www.youtube.com/watch?v=sSmfExxDGeI&feature=related

p.s. beh sulla lingua, boh, non saprei, ognuno scrive nella sua...non vedo il problema...dici che l'italiano è più musicale?

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Solo italiano e latino u_u

I recitativi in tedesco sono delle palle assurde, monotoni. Sembra quasi che i cantanti si limitino a leggere il testo a ritmo di musica.

Vogliamo paragonarli a quelli italiani? Molto più drammatici, ricchi di sfumature, più "recitati". Probabilmente a causa della nostra storia operistica.

Mi viene in mente La betulia liberata, sempre su testo del Metastasio, il punto più importante dell'oratorio è proprio dato da un lungo recitativo accompagnato ("All'armi").

Pensandoci bene ancor più dei cori mi rompono gli abusi dei corali.

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Sto con Lenny, viva i grandi cori! Per il resto non è che ne conosca molti di oratori, anzi (Cristo sul monte degli ulivi, Messia, Creazione e Stagioni), mi devo fare una cultura in merito.

Il coro ci vuole, c'è poco da fare, si pensi ad Handel che ne riprende la drammaticità dalla tragedia greca, altrimenti diventa una specie di cantata, dove il coro c'è solo alla fine.

Ricordo che anche nell'800, pur essendo in netto declino, l'oratorio (in forme più o meno simili o ibride, si pensi ad un autore come Berlioz, dove oratorio, sinfonia, concerto e opera si fondono continuamente in forme spesso indefinibili) ebbe una sua breve stagione di rinascita: si può citare Mendelssohn (l'Elias, di grande successo in Inghilterra, è un capolavoro, alcuni dicono forse l'unico scritto da Mendelssohn; il Paulus invece non mi piace), Berlioz (L'Enfance du Christ, bellissimo), Liszt (Christus e La Leggenda di Santa Elisabetta, diseguali ma con pagine magnifiche), Franck (Les Beatitudes), Sibelius (Kullervo, bello ed evocativo), Elgar (The Dream of Gerontius, che più ibrido non si può, e altri minori come The Apostels, apprezati solo in Inghilterra), Debussy (Le Martyre de Saint Sebastien), Schubert (Lazarus, incompiuto), Schumann (Il Paradiso e la Peri, con momenti stupendi), Dvorak (Santa Ludmilla), Saint Saens (Le Deluge e La Terra Promessa, di stampo quasi bachiano) e altri più o meno minori. Alcuni considerano pseudo-oratorio anche il Requiem Tedesco di Brahms, dato che il testo è stato scelto dal compositore da brani della Bibbia tedesca e non da quella cattolica, per cui non è una messa.

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Sto con Lenny, viva i grandi cori! Per il resto non è che ne conosca molti di oratori, anzi (Cristo sul monte degli ulivi, Messia, Creazione e Stagioni), mi devo fare una cultura in merito.

Se non vuoi fare la loro fine
/>http://www.goear.com/listen/71282db/rezitativ-salieri

procurati le Passioni metastasiane. Salieri è facile da trovare, anche Myslivecek e Jommelli si dovrebbero trovare.

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Cavolo, mi ero dimenticato di Mendelssohn :embarassed_kid: ! Ho entrambi i suoi oratori, ma li conosco entrambi poco. Ricordo come molto bello l'inizio dell'Elias. Di Schumann, come ho detto altrove, sentii diretto da Sawallisch Il paradiso e la Peri e lo vorrei risentire perchè ne ho un ricordo positivo.

P.S.: Su non ricordo quale libro di storia della musica ho letto che il Mosè di Rossini è considerabile come una sorta di oratorio.

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Maè possibile "Der rose pilgerfahrt" di Schumann un Oratorio? E cosa ne pensate?

Si, è una specie di oratorio profano di cui esistono due versioni: una originale per piano e voci e un'altra orchestrata. Non l'ho mai sentito, anche perchè l'unica incisione della versione con orchestra con intepreti conosciuti, credo sia questa, ormai fuori catalogo (almeno di non prenderla su internet da qualche parte):

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Altro oratorio profano di Schumann, è "Il Paradiso e la Peri", molto bello, anche se, a mio parere, un pò discontinuo:

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Si, è una specie di oratorio profano di cui esistono due versioni: una originale per piano e voci e un'altra orchestrata. Non l'ho mai sentito, anche perchè l'unica incisione della versione con orchestra con intepreti conosciuti, credo sia questa, ormai fuori catalogo (almeno di non prenderla su internet da qualche parte):

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Oh, di questo me ne frego..

è lì sullo scaffalone che aspetta! :D

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Il coro ci vuole, c'è poco da fare, si pensi ad Handel che ne riprende la drammaticità dalla tragedia greca, altrimenti diventa una specie di cantata, dove il coro c'è solo alla fine.

Ricordo che anche nell'800, pur essendo in netto declino, l'oratorio (in forme più o meno simili o ibride, si pensi ad un autore come Berlioz, dove oratorio, sinfonia, concerto e opera si fondono continuamente in forme spesso indefinibili) ebbe una sua breve stagione di rinascita: si può citare Mendelssohn (l'Elias, di grande successo in Inghilterra, è un capolavoro, alcuni dicono forse l'unico scritto da Mendelssohn; il Paulus invece non mi piace), Berlioz (L'Enfance du Christ, bellissimo), Liszt (Christus e La Leggenda di Santa Elisabetta, diseguali ma con pagine magnifiche), Franck (Les Beatitudes), Sibelius (Kullervo, bello ed evocativo), Elgar (The Dream of Gerontius, che più ibrido non si può, e altri minori come The Apostels, apprezati solo in Inghilterra), Debussy (Le Martyre de Saint Sebastien), Schubert (Lazarus, incompiuto), Schumann (Il Paradiso e la Peri, con momenti stupendi), Dvorak (Santa Ludmilla), Saint Saens (Le Deluge e La Terra Promessa, di stampo quasi bachiano) e altri più o meno minori. Alcuni considerano pseudo-oratorio anche il Requiem Tedesco di Brahms, dato che il testo è stato scelto dal compositore da brani della Bibbia tedesca e non da quella cattolica, per cui non è una messa.

il Martyre di Debussy non è un oratorio :o

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Gli oratori di Mendelssohn, a mio modo di vedere di gran lunga al di sopra della media. Tra gli oratori "non ufficiali" segnalo il Davidde Penitente di Mozart, rielaborazione della Messa KV 427.

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il Martyre di Debussy non è un oratorio :o

Mistero in cinque atti su teso di Gabriele D'Annunzio recita il sottotitolo.

appunto, e c'è pure una parte (il balletto) che si esegue sul palco.

Vero, ma esiste anche una versione in forma oratoriale (o di cantata) che condensa i numeri scritti per la scena. Fu approvata dallo stesso Debussy nel tentativo di far sopravvivere le sue musiche di scena all'oblio in cui erano cadute (anche per colpa del tedioso libretto dannunziano). Ad oggi, in teatro, la versione completa con le scene è praticamente scomparsa, mentre si eseguono in ambito concertistico, solo rarissimamente, la versione oratoriale o i frammenti sinfonici. Abbado ha diretto la prima versione, parlando, nell'intervista che ha preceduto il concerto, proprio di revisione in opera-oratorio:

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D'altronde, se un minimo di successo hanno avuto queste musiche, lo si deve proprio a tale forma oratoriale: ricordo, per esempio, che Bernstein lo ebbe in repertorio negli anni 50-60 con la moglie nel ruolo del narratore.

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Mendelssohn, fortissimamente Mendelssohn, specie Elias, un capolavoro da ascoltare, riascoltare ed apprezzare. Credo che tutto l'inizio di questo oratorio sia tra le cose più impressionanti scritte nella prima metà dell'ottocento; rispetto al Paulus, troppo appesantito dai corali, gode inoltre di grande continuità drammatica.

Tra parentesi, nonostante le migliori incisioni siano in lingua tedesca, fu musicata originariamente in inglese.

Per il '700 concordo con Alucard, le varie versioni della Passione di Cristo musicate da Luchesi, Salieri, Paisiello, ecc. sono tutte belle ed apprezzabili.

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