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MIglior interprete Bach


Johann F.

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Ciao a tutti.

Il mio vuole essere un semplice sondaggio .

Volevo sapere il nome dei vostri interpreti, o del vostro interprete preferito, riguardo le esecuzioni delle musiche di J. S. Bach.

Lascio a Voi, se necessario, fare la dovute distinzioni tra musica per Organo, per clavicembalo, da camera, solistica...ecc.

Grazie mille a tutti!

Giovanni.

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Ciao a tutti.

Il mio vuole essere un semplice sondaggio .

Volevo sapere il nome dei vostri interpreti, o del vostro interprete preferito, riguardo le esecuzioni delle musiche di J. S. Bach.

Lascio a Voi, se necessario, fare la dovute distinzioni tra musica per Organo, per clavicembalo, da camera, solistica...ecc.

Grazie mille a tutti!

Giovanni.

Beh... trattandosi di sondaggio lo spostiamo nel posto che gli spetta.

:D

P.S. il ritratto del tuo Avatar non è Bach, ma un ignoto notaio tedesco del XVIII sec., che aveva un'età maggiore di quella che aveva Bach quando è volato nelle Celesti Cantorie (65 anni)... Quando il ritratto fu ritrovato a metà '800, per essere venduto a prezzo più alto sul mercato antiquario si disse che era un ritratto di Bach... (notizie tratte dalla biografia di P.Buscaroli)

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personalmente, come ho già detto, adoro marie-claire alain: ogni sua interpretazione mi pare rigorosissima e al tempo stesso personale, mi piacciono praticamente tutte le sue scelte (dagli organi che suona ai registri che utilizza). insomma per me è er mejo.

nella mia personale classifica subito sotto metto ton koopman (che su questo sito non credo abbia troppi estimatori). potrebbe anche stare insieme alla alain, ma certe scelte sono secondo me sono alquanto discutibili (per dirne due: la velocità con cui interpreta la fantasia in sol minore, la scelta dei registri nel preludio e fuga bwv 561; tutta roba che si può sentire sul tubo). terzo gradino del podio per helmut walcha. a seguire: germani, richter, leonhardt, rogg, weinberger e fagius.

capitolo a parte per guillou: da quel che conosco, più che bach lui suona bach-guillou. credo che sia l'unico organista al mondo che si possa permettere di eseguire la toccata in fa maggiore con dei regstri flautati.

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  • 2 weeks later...

Musica organistica: Ton Koopman. A seguire Hans Fagius e Michael Radulescu

Musica per cembalo: Gustav Leonhardt.

Musica corale/cantate: Ton Koopman e la Amsterdam Baroque Orchestra

Musica da camera: Ton Koopman e la Amsterdam Baroque Orchestra.

Non riesco a capire perchè Guilllllou può permettersi di suonare la toccata in Fa maggiore con il concerto viole et similia :sarcastic_hand: ....perchè?perchè si chiama Guillou? perchè è famoso?mah... :suicide_anim:

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Musica per cembalo: Gustav Leonhardt.

Musica corale/cantate: Ton Koopman e la Amsterdam Baroque Orchestra

Musica da camera: Ton Koopman e la Amsterdam Baroque Orchestra.

Non riesco a capire perchè Guilllllou può permettersi di suonare la toccata in Fa maggiore con il concerto viole et similia :sarcastic_hand: ....perchè?perchè si chiama Guillou? perchè è famoso?mah... :suicide_anim:

Ho sentito altre incisioni della Toccata in Fa maggiore diciamo "particolari", non solo quella di Guillou (che però mi sembra la suoni con i flauti e non con i violeggianti).

Non ricordo bene gli interpreti (uno mi sembra S.Preston) ma ci fu un periodo, circa una quindicina di anni fa, che andò molto la teoria della Toccata in fa intesa come "Pastorale" e non come classico brano virtuosistico da eseguirsi in FF.

Ci tengo a sottolineare (e ciò può essere una giustificazione a questo modo di interpretarla) che il termine "Toccata" va ad indicare un modo di esecuzione tecnico ma non "coloristico".

Il "virus-Guillou" non è maligno, è solo un modo di evadere dagli schemi tradizionali da parte di un grande musicista eclettico il quale, già a suo tempo, per questa sua malattia, veniva costantemente bacchettato dal maestro M.Duprè!

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Musica organistica: Ton Koopman. A seguire Hans Fagius e Michael Radulescu

Musica per cembalo: Gustav Leonhardt.

Musica corale/cantate: Ton Koopman e la Amsterdam Baroque Orchestra

Musica da camera: Ton Koopman e la Amsterdam Baroque Orchestra.

Non riesco a capire perchè Guilllllou può permettersi di suonare la toccata in Fa maggiore con il concerto viole et similia :sarcastic_hand: ....perchè?perchè si chiama Guillou? perchè è famoso?mah... :suicide_anim:

no, perchè un vero artista.

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no, perchè un vero artista.

ah si? potresti spiegarmi PERCHè lo è, riferendoti a questo modo di suonare Bach?

forse anche i grandi a volte si permettono lussi che non gli converrebbero, e forse anche i più ferrei sostenitori di un "artista" potrebbero utilizzare un minimo di senso critico, e non giudicare solamente per la fama che un interprete possiede...

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ah si? potresti spiegarmi PERCHè lo è, riferendoti a questo modo di suonare Bach?

un artista nasce artista punto e basta. guillou è una degli organisti più creativi che ci siano al mondo e da uno che fa delle improvvisazioni su canti napoletani tipo "santa lucia" o "funicolì funicolà", che scrive brani per marimba e organo sono pronto ad aspettarmi questo ed altro.

forse anche i grandi a volte si permettono lussi che non gli converrebbero,

qua si inizierebbe un discorso di una complessità infernale e di una lunghezza infinita: in base a cosa si stabiliscono quali sono o non sono i "lussi"? e perchè non gli converrebbero? come si fa a determinare la differenza tra "lusso" e "interpretazione fantasiosa"?

e forse anche i più ferrei sostenitori di un "artista" potrebbero utilizzare un minimo di senso critico, e non giudicare solamente per la fama che un interprete possiede...

Qua ti dico solo: "De gustibus non est disputandum".

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NOOOOOOOOOOO!!! Degustibus non DISPUTANDUM EST!

La costruzione giusta!!!

[OT Latino]

:scratch_one-s_head::scratch_one-s_head::scratch_one-s_head::scratch_one-s_head:

Da quando c'è una costruzione univoca della frase in latino?????

L'hanno introdotta quest'estate?

Fino a Giugno, ovvero fino a quando ho fatto la maturità io, non c'era.

Al massimo puoi dire che nell'uso perifrastica passiva, credo a partire dal latino tardo-imperiale, per quanto riguarda l'anteposizione o la posposizione della forma coniugata di "esse" rispetto al gerundivo c'è una leggera prevalenza della posposizione.

Il che non ci obbliga certo a dire "disputandum EST" piuttosto che "EST disputandum".

Tra l'altro nel tuo libro di grammatica latina, se è fatto bene, ci sarà scritto anche che nel latino classico la suddetta forma coniugata é alcune volte sottintesa.

P.S.: Se c'è qualche forumista che ha frequentato/frequenta Lettere Classiche e quindi ha cognizione di causa, lo prego eventualmente di correggere quel che ho detto, se ci fossero errori!

[FINE OT Latino]

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Sed nostra omnis vis in animo et corpore sita est (Sallustio - De Coniuratione Catilinae)

Dove sta "EST"???

P.S. se è sottointesa NON si scrive, ma se la scrivi scrivila bene.

??????

Ma é uno scherzo o parli sul serio???

Se è la prima oppurtunità ammetto di non aver capito e mi scuso per il messaggio ma se è la seconda hai completamente frainteso o ignorato il senso del discorso!!!

1) Dov'è la perifrastica passiva in questa frase di Sallustio?

2) A parte questo, il fatto che Sallustio ponga spesso il verbo "esse" in fondo alla frase è dovuto, come altri costrutti e altre particolarità linguistiche, alla sua volontà di produrre un testo arcaizzante. E comunque, il fatto che Sallustio metta il verbo "esse" alla fine della frase non stabilisce una nuova regola per il latino.

Anzi, ti cito immediatamente un esempio di Cicerone che ricordo per aver studiato personalmente: nel Libro I del "De finibus bonorum et malorum" si legge a metà del paragrafo 43

[...]sapientia est adhibenda, quae et terroribus cupiditatibusque detractis[...]

Detto ciò, entrambi potremmo portare almeno 2000 esempi est è alla fine, in mezzo o all'inizio di una frase, ma personalmente non ho più tempo per queste cose dato che ho cambiato drasticamente genere di studi avendo finito il Liceo.

Comunque, il mio precedente intervento (e pure questo) era per sottolineare, senza voler mettere in piedi polemiche filologiche, che, come ho scritto già nella PRIMA RIGA, in latino NON esiste una costruzione della frase (o più semplicemente "disposizione delle parole") PIU' CORRETTA di un'altra, ma chi scrive la frase può usare quella che più gli aggrada! Non ha significato dire come hai detto tu "scrivila bene", semplicemente perchè NON c'è un criterio UNIVOCO per giudicare!!!

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Comunque, il mio precedente intervento (e pure questo) era per sottolineare, senza voler mettere in piedi polemiche filologiche, che, come ho scritto già nella PRIMA RIGA, in latino NON esiste una costruzione della frase (o più semplicemente "disposizione delle parole") PIU' CORRETTA di un'altra, ma chi scrive la frase può usare quella che più gli aggrada! Non ha significato dire come hai detto tu "scrivila bene", semplicemente perchè NON c'è un criterio UNIVOCO per giudicare!!!

Premesso che studio lettere antiche presso l'almo ateneo ticinese, mi sento di dire questo: la costruzione può variare tantissimo da un'autore all'altro, come nel caso di un fautore della prosa dell'asianesimo quale Cicerone o del sermo

cotidianus come nel caso di Seneca nelle Epistole (dove si comporta da stoico); bisogna inoltre tener presente iperbati che per noi moderni sconvolgono la costruzione (es. multas per gentes, Cat.) ma che per un autore antico erano la normalità nella scrittura. Tenete poi presente che la "frase della discordia" è in latino medievale, che prende altre vie rispetto al latino convenzionalmente detto "classico" (a volte con volgarismi curiosi, come manducare al posto di edere, parabolare al posto di dicere, dai quali evidentemente derivano dei termini attuali) e che i primi grammatici importanti,

come Dionisio Trace sono tutti di età ellenistica:la grammatica normativa è un'invenzione posteriore fatta a tavolino partendo dai testi e gli autori pre-alessandrini non la conoscevano (essi nelle scuole leggevano su testi impossibili, come l'Odusia di Andronico, scritta in saturni ed arcaicissima, per cui, come ricorda Orazio, riuscendovi male e con difficoltà, ricevevano molte vergate, infatti lo proprio stesso Orazio chiama il suo maestro "Orbilius plagosus").

Complimenti a Franck fan per il rigore nella documentazione. Forse, considerando il fatto che Bach ha studiato ed insegnato anche il latino, si potrebbe dedicare una sezione del forum al latino "tecnico", magari a partire dalla descrizione dell'organo (invero complessa) fatta da Vitruvio nel "De Architectura".

Per Giggiograno: non sempre è facile esprimersi in modo di essere capiti da tutti:non pigliartela, tanto capita a tutti di essere incompresi, come me nella discussione sull'organaria attuale ed in quella sulla filologia interpretativa.

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Grazie mille a tutti!

Giovanni.

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Grazie mille a tutti!

Giovanni.

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SILVIOFRESCOBALDI, mi stai seriamente preoccupando!!! :scratch_one-s_head:

Hai postato 4 commenti semplicemente quotandone altri: OK, non è obbligatorio aggiungere propri commenti, ma credo che ci sia un problema, forse commetti qualche errore nel postare.

Soprattutto ora che hai quotato due volte lo stesso messaggio temo proprio che ci sia qualche problema!

Perché non segnali la cosa a un Administrator?

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Per ritornare in topic.

A me piace molto il modo di interpretare Bach di Helmut Walcha (opere per organo); riguardo alle opere per cembalo,

preferisco invece Simon Preston.

concordo, ritorniamo in topic...e mi associo pienamente nel preferire Walcha come interprete di Bach all'organo.

Ho tutte le sue registrazioni, prima e seconda versione (che preferisco). Ho anche quelle al clavicembalo (incluse le sonate per clavicembalo e violino con Szeryng). Al clavicembalo, pero' sembra che stia comunque suonando l'organo...e da' una monumentalita' che si addice bene ad alcuni pezzi, meno ad altri. Altrimenti il mio riferimento e' Ralph Kirkpatrick, mentre per la musica corale e' Richter.

A proposito, c'e' per caso qualcuno di voi che possiede (o e' in grado di rintracciare) spartiti per organo di Bach con le annotazioni di Walcha, di cui parlano i suoi studenti? Sono indicazioni dettagliatissime di fraseggio (che ha pubblicato nel caso della sua revisione dell'Arte della Fuga), che solo in parte riesco a ricostruire all'ascolto...per non parlare delle sue registrazioni (=scelte dei registri), che disgraziatamente non ha mai voluto pubblicare!

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....per non parlare delle sue registrazioni (=scelte dei registri), che disgraziatamente non ha mai voluto pubblicare!
Eh... lo so. Il fatto è che egli, gran signore di altri tempi, diceva più o meno che un bravo organista, seduto allo stesso organo, avrebbe usato le stesse sue combinazioni di registri, se non anche migliori delle sue, senza bisogno di farsele dire...

:scratch_one-s_head:

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  • 3 weeks later...
Ciao a tutti.

Il mio vuole essere un semplice sondaggio .

Volevo sapere il nome dei vostri interpreti, o del vostro interprete preferito, riguardo le esecuzioni delle musiche di J. S. Bach.

Lascio a Voi, se necessario, fare la dovute distinzioni tra musica per Organo, per clavicembalo, da camera, solistica...ecc.

Grazie mille a tutti!

Giovanni.

Ciao, io dico Karl Richter, su tutti. A interpretazione, tecnica, scelta della registrazione.... sono da vedere e c'è tutto da imparare sui tre brani su Youtube.

Poi, se posso aggiungere, Lionell Rogg e Helmut Walcha.

Ciao

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è stato molto importante a suo tempo, ma io francamente non lo riesco proprio a sentire.
Purtroppo le incisioni di Schweitzer sono penalizzate soprattutto per due motivi:

1) la tecnica di incisione approssimativa e il riversamento su dischi di vinile di qualità modesta (per cui tutte le copie "friggono", comprese quelle da cui sono stati tratti gli attuali CD);

2) l'età avanzata del Maestro all'epoca delle incisioni, oltretutto aggravata dalla vita non certo agevole che aveva condotto per lunghissimi anni a Lambarené.

Vi posso assicurare (dato che la mia insegnante è stata per qualche tempo sua allieva a Boston negli anni '50, quando Schweitzer rimase per vari mesi negli USA, e me l'ha raccontato per filo e per segno) che egli faceva un effetto magnetico su tutti, sia suonando dal vivo sia spiegando agli studenti il suo punto di vista su Bach. Era un vero Carismatico sotto molti punti di vista. I suoi allievi (sia quelli di musica sia soprattutto i medici) si consideravano e si considerano tuttora suoi discepoli e ne parlano con venerazione. E, per quello che ho visto di persona, direi con ogni ragione.

Paradossalmente, le interpretazioni migliori di Schweitzer risalgono agli anni in cui egli era considerato uno dei massimi organisti del mondo (ciò avvenne prima che decidesse di studiare medicina e diventare missionario).

Ma all'epoca non vennero registrate (ma tanto in quegli anni remoti i sistemi di registrazione dell'organo erano proprio una vera porcheria) e dunque non si può che fare congetture o fidarsi di testimoni diretti (ormai sempre meno numerosi).

Concludendo: direi di limitare questo Topic ai soli organisti (e non sono pochi...) di cui si hanno incisioni sufficientemente note e diffuse e di alta qualità. Altrimenti -come per il caso di Schweitzer o di molti altri- è impossibile fare valutazioni obiettive.

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Personalmente credo che Shweitzer (scusate se non è scritto correttamente) sia ormai superato, grandissimo interprete di un' altra epoca, in cui Bach era considerato un eroe nazionale...vabbè...per quanto concerne la sua interpretazione, al di là delle sbavature di registrazione, credo che non sia proponibile ai nostri giorni, tutto perfettamente legato, romanticheggiante ed eccessivamente religioso, caratteri che Bach non possedeva in nessuna maniera, stressato com' era dai concistori e dalle chiusure dei religiosi...

Credo che al giorno d' oggi se un concertista si presentasse ad un concorso suonando in quella maniera sarebbe quantomento scacciato in malo modo..

SPERO che perlomeno tutti possiamo concordare sul fatto che IL LEGATO ASSOLUTO NON ESISTEVA a quel tempo (al tempo di Bach),pertanto mi pare poco credibile la sua interpretazione...

di gran lunga migliore quella di Walcha..

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