Salve, vorrei chiedere a tutti voi un consiglio. Vi espongo la mia situazione. Sto scrivendo, anzi, ho scritto una cadenza filologica per la seconda rapsodia ungherese di Liszt (che eseguirò alla laurea, ovviamente all'interno della rapsodia stessa), nell'ambito di una materia del corso di composizione. Dopo un bel po' di lavoro, soprattutto nella scrittura su finale (non è facile scrivere ottave spezzate e volatine), ho terminato la cadenza, e sto scrivendo un'analisi su word, anzi, l'ho già scritta. Il professore mi ha detto che la cadenza, di per sé, è già più che sufficiente per l'esame, ma un'analisi scritta, come extra, non è una cattiva idea. Così, dopo aver fatto anche questo, ad un mese dall'esame, mi ha chiesto di cercare su internet una cosa, da includere nell'analisi, che io non riesco a trovare da nessuna parte. La domanda è la seguente: Perché Liszt ha lasciato all'interprete la libertà di eseguire una cadenza ad libitum solo ed esclusivamente in questa rapsodia e non nelle altre? Sarebbe bello poter trovare una fonte da cui attingere, anche delle supposizioni non fondate sarebbero utili. E' solo una sua curiosità, che non ha peso in termini di valutazione, ma ci piacerebbe poter trovare una risposta. Quindi, se avete delle notizie fondate o meno, siti, libri, o qualsiasi altra cosa, ditemelo qui. Vanno bene anche delle supposizioni su cui riflettere. Vi ringrazio di cuore!