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Premesso che questa può essere (cancellazioni permettendo) una discussione specialmente riservata ai compleanni dei compositori e agli annessi cofanetti celebrativi, mi è sorto naturale introdurla col seguente pensierino del pomeriggio. Torino, l'altro giorno, ore 16 e qualcosa, tutti alla ricerca di un regalo per il sottoscritto (assieme a quest'ultimo, tanto per non guastare la sorpresa); beninteso, il regalo non dev'essere un doppione: per quello mi portano dietro con loro, altrimenti fanno la fine del mio povero zio, che su 4 cd è riuscito a regalarmene tre che già avevo, più un disco di Einaudi che intendo cambiare per ragioni tecniche. Il mio riverito e augusto sguardo incoccia un poderoso e ponderoso scatolone recante la dicitura "Bach 333". Per chi non lo conoscesse, ve lo presento in breve: Ecco, per l'appunto lui, naturalmente a prezzi modici (oltre 400 € sull'unghia). Fa impressione già a vederlo sul video così, figurarsi dal vivo. Di solito dei compositori si celebra il (bi)centenario o il (bi)cencinquantenario, a voler coniare qualche ardito neologismo; con Bach e Mozart è diverso e li si festeggia anche negli anni in cui le cifre tonde non c'entrano un tubo, perché col primo - in virtù del suo filo diretto col Padreterno - si può scomodare il numero 3 3 volte ripetuto (per il dispettoso Alkan se ne riparlerà invece nel 2479), mentre il secondo ha goduto di un duecentoventicinquenario di cui ancora mi sfugge la motivazione. Pur da fondamentalista mozartiano impenitente e talebano qual sono, non ho mai considerato l'acquisto del boxone Mozart225, nel quale trovo più del malo che del buono: l'unica attrattiva che poteva avere era la Nona edizione del catalogo Köchel acclusa nel cofanone, una novità che peraltro non ha annunziato terremoti particolari nel corpus compositivo del Salisburghese; il resto era una copia riveduta e corretta della magnificente Complete Edition della Philips, con una spruzzata di nuove esecuzioni, qualche incompiuta completata da altri e un paio di CD per le ultime scoperte non ancora venute alla luce entro il '91. Anche per quanto concerne Bach, si capisce, mi tengo stretta la modesta ma onesta opera omnia Brilliant (e poi anche i portafogli hanno un'anima). Dubito che, dopo l'abbuffatona del 2006, abbiano approntato cotanta riedizione per incidere un paio di K in più, ma se ormai è saltato il criterio del multiplo di 50 o 25, tanto varrebbe sfornare opera omnia mozartiane e bachiane ogni anno, magari a puntate e in comode rate senza cambiali; Beethoven, ahilui, paga la sfiga di compiere 200 anni proprio nel prossimo, ragion per cui dovrà aspettare ancora un po' prima di vedere uscire un proprio cofanetto "Unmotivated Complete Works". Davanti a operazioni malsane come queste, hanno ragione gli stizzosi revanchisti che reclamano più spazio per i compositori negletti, maggiori minori o medi che siano: nel suo blog e sul suo canale Raimondo di Sangro si occupa di valorizzare, proporre e recensire faticosi recuperi di capolavori nascosti della scuola napoletana; direttori appassionati come Muti ripescano dall'oblio mancate glorie nazionali; la Brilliant par quasi venire incontro ai suddetti reclamanti con Collection, Edition e consimili raccolte di comprimari, maestri ed esimi carneadi. Da completista, ma sopratutto da musicofago, non posso che plaudere alla scelta di sentieri meno battuti. Ad ogni modo, si riportano qui di seguito le presentazioni delle opere omnia in questione, ivi compresa quella beethoveniana, perfettamente legittima.