Sostanzialmente concordo con te, soprattutto sull'ultima parte del discorso.
Prendendo spunto dai miei ascolti e da quanto ho potuto un po' saggiare, potrei in modo molto grossolano azzardare che vanno per la maggiore da una parte i compositori legati al minimalismo americano e dall'altra quelli legati al mondo sonoro di Sciarrino, ma anche Ferneyhough e Lachenmann dove la ricerca di nuove sonorità e di tecniche strumentali estese risulta essere una delle caratteristiche fondamentali. Nel mezzo stanno tutti gli altri: quelli che utilizzano ancora il sistema tonale, i neoromantici, mi pare che ci siano anche i neobarocchi (giusto per non farci mancare nulla), la musica elettronica e, come dicevi, quelli che prendono un po' di qua e un po' di là cercando di creare un mix di stili.
L'idea che mi sono fatto della musica di oggi è sostanzialmente questa: fai un po' quello che ti pare
Scherzi a parte, sarebbe bella una produzione musicale che pur non rinnegando la tradizione, tenga conto delle possibilità sonore che negli ultimi anni, diciamo 70, sono state proposte per creare qualcosa di valido ed edificante. Insomma, non una produzione che sia fine a se stessa, ma che sia portatrice di una narrazione.