Io dissento da questa posizione e sposo piuttosto quella di Giobar anche per quanto riguarda la distinzione esecuzione-interpretazione. Teniamo conto poi che la condizione naturale dell'esecuzione è quella dal vivo, e che la discografia ha alterato considerevolmente le nostre esigenze. Una volta chi ascotlava msucia voleva un prodotto unitario e vigoroso, che "scaldasse": oggi si ascolta stravaccati in poltrona, o al bagno, si fa più caso alle bellurie sonore ma la naturalezza d'approccio si è persa. (Poi c'è da chiedersi quanto sia realistico il suono di certe registrazioni odierne, dove i bassi sono bassissimi senza far tremare le pareti e gli acuti sono acutissimi lasciando inatti i vetri -dico così per semplificare, ma che il suono più tecnologico sia anche più realistico, in generale, lo nego. E in pubblico anche molti virtuosi odierni steccano -come steccavano talora anche gli antichi, che solo in pubblico si esibivano. Per esempio, ho in mente una registrazione Live della Settima beethoveniana, mi pare, eseguita da San Leonard Bernstein dove tutti erano fuori tempo. ) Poi, a dispetto di quanto scritto dopo, Lenny, che tu abbia un pregiudizio verso i direttori storici mi sembra indiscutibile: spari su Toscanini, su Furt, su Mengelberg (il quale, ti dirò, ha lasciato poco Mahler, ma i suoi Lieder eines fahrenden Gesellen hanno un'intensità senza spettacolarità che non so se altri successivamente hanno raggiunto). E' che secondo me non si può vedere la storia interpretativa come se ci fosse un punto massimo e tutto il resto fosse solo immaturità e preparazione. E' come quando si considerava la musica pre-tonale un "errore primordiale della mente umana" (mi pare fu Schoenberg a dirlo) anziché una musica diversa dalla nostra. Qual è per te il punto massimo lo si è capito: la sezione YouTube video è piena di video suoi-tuoi, ad ogni consiglio su un'interpretazione ci metti Lui fra i riferimenti, perfino se uno osserva che Dutoit si tingeva i capelli tu replichi "Non tutti hanno lo stile di LB che si esibiva col suo colore naturale"... ci manca solo in L'amore è "Nessuno sapeva tr... come Lenny" e poi siamo al completo. Per carità, legittima l'ammirazione, legittimo l'amore, la pedilezione ecc., legittimo il cercare giustificazioni razionali alla predilezione per qualcuno, però non c'è bisogno di dire che tutta la generazione precedente non era all'altezza. Quanto agli archivi, si tira fuori tutto per un semplice motivo: perché attualmente in giro c'è poco o nulla, ed io personalmente un Mengelberg del 1939 lo ascolto più volentieri di un Dudamel del mese scorso.