
mb8868
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Se parli del libro scritto da Cavallo insieme a Tabarelli ne vidi la presentazione circa un anno fa in Conservatorio a Pesaro con gli autori in persona, ma non ebbi modo di prenderne visione. Mi dispiace di non esserti d'aiuto.
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E per onore di cronaca non ci dimentichiamo di un signore del flauto non più in attività da anni, oramai presumo anche dimenticato dai più vista l'età (non mi sono giunte notizie di una sua dipartita) il M°Giancarlo Graverini che per vari decenni fino alla fine degli anni ottanta fu stimato I°flauto dell'Orchestra Sinfonica di Roma della Rai. Allievo di Tassinari, compagno di studi di Persichilli e Gazzelloni. Insegnante di generazioni di flautisti tra le quali modestamente anche del sottoscritto. In anni recenti anche lo stesso Taballione lo ha avuto come docente. Un esempio per serietà, classe e professionalità, caratteristiche ignote nel panorama flautistico odierno.
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Nolenti o volenti la competizione, per quanto sia un paradosso in una disciplina atistica, è un male che purtroppo dobbiamo accettare. Quale altro metodo ci potrebbe essere per selezionare ad esempio una prima parte di un orchestra se non una selezione attraverso il concorso? L'alternativa sarebbe la chiamata diretta o per conoscenza che sarebbe in un paese come il nostro, già malato di raccomandazioni, la pietra tombale. Altro discorso vale per per i concorsi a premi che fatti salvi, quelli di livello internazionale, Monaco, Ginevra, Varsavia, Mosca, ecc...sono abominevoli vetrine per scimmiette ammaestrate. Mai pensato che in codesto forum si dovessero affrontare tematiche politiche!!! Criticare però una riforma scolastica (vedi la situazione dei Conservatori e più in generale di tutto il comparto musica nelle scuole) o invitare a non aderire alle solite logiche nostrane su mal costume e malaffare o qualunquismo credo che sia un invito all'impegno civile che deve necessariamente partire dal basso e che esula da qualsiasi logica politica se non al buon senso di ogniuno.
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Ritengo che evitare di parlare dei problemi musicali e non di questo Paese che inevitabilmente coinvolgono tutti sia una dimostrazione di viltà, aspettiamo sempre che sia qualcun'altro a farlo nel frattempo tiriamo a campare criticando. Vado contro corrente nell'affermare che anche questo forum può e deve fare la sua parte per cambiare la situazione attuale. Chissà quando impareremo ad usare finalmente i social network per argomenti utili e meno per le fesserie.
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Carissimi, quando il sottoscritto scrive un post ha l'accortezza di usare il plurale. Non capisco certi comportamenti da lesa maestà da parte di soggetti della quale ignoravo l'esistrenza fino a pochi istanti fa. I forum se si usano per dialogare con argomentazione anche diametralmente opposta hanno senso, altrimenti....buon viaggio.
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Scrivo un post sollecitando una discussione magari interessante (chiedo troppo?) su un argomento ben preciso dimostrandomi magari anche l'esatto contrario e si riesce meravigliosamente a rispondere travisando tutto quanto....mi domando a questo punto se ci siete o ci fate....arrivo proprio a credere che siete irrimediabilmente spacciati!
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In ordine alfabetico: - Bruno Cavallo - Michele Marasco - Angelo Persichilli - Giampoaolo Pretto - Andrea Romani (ex I° flauto Rai Milano, attualmente I° flauto alla Fenice) per il resto roba da circo.....meglio tacere...
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Grazie Flaux del tuo opportuno intervento... quello che si stenta a capire è che il mio intervento non era una provocazione fine a se stessa, bensì, peggio, era un amara presa di coscienza di una situazione che oramai è così da almeno dieci/quindici anni, tra l'altro condivisa totalmente anche da amici prime parti di importanti orchestre. L'ambiente flautistico nostrano a forza di guardarsi l'ombelico autoincensandosi, supportato da riviste utili solo a chi ci scrive e ad una stretta cerchia di autoeletti (non saremmo d'altronde il paese delle lobby), con docenti di Conservatorio mediamente di livello medio-basso, con inutili quanto mai dannose masterclass è, per chi lo riesce a vedere in maniera fortunatamente disinteressata e distaccata come il sottoscritto, la reale rappresentazione di un ambiente morto, in stato di decomposizione. Il mio voleva essere un pungolo doloroso, forte, possibilmente magari anche utile, ma forse mi illudevo. Il nostro sistema scolastico scandalosamente riformato solo in funzione di garantire ai docenti una veste accademica, ma privo di qualsiasi utilità verso gli alunni (in qualsiasi paese moderno è esattamente il contrario) a meno di avere alle spalle famiglie estremamente danarose, non è nemmeno lontanamente in grado di preparare gli studenti a confrontarsi con altri sistemi scolastici, quale futuro diamo ai nostri ragazzi?...gli stessi che poi si accorgeranno quando sarà troppo tardi che non gli rimarrà altro che mettere lo strumento e tutti i loro sogni nel cassetto. Nel mio intervento vi era una sommessa speranza di trovare qualche presa di coscienza di questa situazione, di stimolare una discussione in tal senso, ma evidentemente questo Paese è morto evidentemente non per colpa di misteriosi soggetti ma di un lento suicidio collettivo. E questo vale non solo per la musica....
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Evidentemente non hai la più pallida idea di cosa sto parlando; nei forum per tua conoscenza si discute senza preclusione sempre che si abbiano delle idee in merito. Se ne hai anche diverse dalle mie parliamone, altrimenti....vai al bar! Evidentemente dalle risposte che raccolgo concludo che siete già spacciati. Mi dispiace, speravo di trovare una seppur timida intelligenza, ma evidentemente le mie speranze erano mal riposte. Da tempo non intervenivo in questo forum, ebbene non mi son perso nulla. I'm sorry....
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Per tua informazione, sono più di trent'anni che seguo da dentro e fuori il mondo flautistico italiano, in fin dei conti è il mio Paese e credimi che non c'è cosa più deludente della situazione degli ultimi dieci anni. Dovreste svegliarvi un pochino carissimi giovincelli creduloni dei vari "tromboni" nostrani che vi fanno credere che solamente attraverso le loro lucrose masterclass diventerete qualcuno. Ebbene sì, che piaccia o no, se vuoi diventare qualcuno devi vincere qualcosa di importante, ovviamente meglio i concorsi in orchestra (quelli a premi li ho sempre detestati) che sancisca la bravura di ogniuno. In Italia ci saranno tutti i saltinbanchi meritevoli che vuoi ma lo devono dimostrare dove conta e non a chiacchiere e dove conta gli italioti non ci sono "mai"! Continuate così mi raccomando, continuate a gonfiare pure le tasche dei soliti noti truffatori ed a prenderne pure le difese, tra l'altro sono per tua conoscenza degli illustrissimi sconosciuti nel panorama che conta del flautismo internazionale, fate pure , ve ne renderete conto quando sarà troppo tardi. Invece di sparare corbellerie riflettete, ve lo dice chi ci è già passato!
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Ulla Miilman, Julien Beaudiment, Paul Edmund Davies, Martin Kofler, Gareth Davies, Loic Schneider, Mateu Dufour, Sebastian Jacot, ecc...solo per fare alcuni esempi sono tra i migliori docenti oltre prime parti delle più importanti orchestre europee. Sarebbe logico aspettare di vederli impegnati in Italia invitati come docenti o come solisti, invece no, neanche l'ombra. E dire che sono veramente bravi per non dire straordinari, ma noi in Italia con il nostro orgoglio da quattro soldi pensiamo di non averne bisogno, in fin dei conti abbiamo già i nostri. Già i nostri "tromboni" che se la suonano e se la cantano sponsorizzandosi a vicenda complici abominevoli riviste di settore creando una sorta di cerchia impenetrabile dall'esterno. Un consiglio ai ragazzi che sperano un giorno di poter campare con il nostro amato tubo, aprite gli occhi, compratevi un biglietto d'aereo e andate da qualcuno di questi signori, vedrete che saranno soldi ben spesi per il vostro futuro, sia che sia in Italia che non. Dimenticavo in Italia i concorsi per orchestra non ve ne sono e se ce ne sono il vincitore c'è già prima del bando, in giro per l'Europa e non solo invece ve ne sono diversi ed anche importanti, giusto un particolare, bisogna saper suonare bene! Ma veramente bene!
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E' da tempo che osservo che nei principali concorsi europei a premi e per posti in orchestra non compaiono mai le giovani promesse italiane. Scusate la mal celata vena polemica, non è possibile vedere la totale assenza di italiani a concorsi come l'Ard di Monaco, al Larrieu, al Nielsen, a Praga o nei vari concorsi che si sono svolti per posti in orchestra in Europa. Ci vantiamo di avere flautisti e docenti tra i migliori, masterclass in tutte le salse, corsi di perfezionamento più numerosi dei mercati rionali, ma da anni neanche l'ombra di italiani nelle competizioni che contano. O i nostri ragazzi sono diventati brocchi o tutte queste fantomatiche scuole di perfezionamento non sono altro che lucrose prese in giro tenute da docenti assolutamente sopravvalutati. In Italia mi pare che si facciano molte chiacchiere ma fatti pochi. I risultati parlano chiaro! Noto che docenti e concertisti di fama quotati all'estero non riescono a mettere piede in Italia. Internet ci fa scoprire al di là dei nostrani confini realtà ben diverse da quelle che conosciamo. Mi sembra di vedere la solita povera italietta chiusa nei propri confini dove i soliti furbetti se la cantano e se la suonano alle spalle dei ragazzi illudendoli e gabbandoli allo stesso tempo. Anni fa chi vinceva concorsi come Palmi o per la Giovanile Italiana erano talenti che puntualmente lasciavano tracce importanti. Oggi? Totalmente surclassati nei confronti che contano.
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Contrariamente a quanto afferma il mio carissimo e stimatissimo amico I Love Cherubini ti consiglierei di cambiare con tranquillità la testata a patto di sistemare in maniera perfetta la meccanica, poichè ovviamente nessuna testata potrà far mai far suonare un tubo malconcio. Possiedo un Muramatsu AD RBI del 1981 tenuto in condizioni perfette, ho fatto rifare la tamponatura pochi mesi fa da Noda, tecnico della Muramatsu, e i piccoli aggiustamenti li curo personalmente da solo e lo uso con una testata di Tobias Mancke in oro 18K e platino ed il risultato a mio avviso è eccezionale per il perfetto connubio ed equilibrio. Mancke è a mio avviso oggi se non il migliore, senza dubbio uno dei migliori costruttori di testate, sono un'po care ma niente a che vedere con Nahagara, Powell, Faulisi ed oserei dire anche Lafin. Il consiglio che ti posso dare è che se ritieni di avere potenzialmente un buon corpo e non sei soddisfatto più della sua testata originale e non vuoi farti svaligiare il conto in banca per un flauto nuovo cerca una testata che per il tuo gusto, l'equilibrio generale del flauto su tutte e tre le ottave sia nelle dinamiche che nel timbro, sia ovviamente nel prezzo(!) possa soddisfarti maggiormente. Ovviamente comprenderai che non basta mettere una testata del metallo più prezioso su un corpo scadente, sarebbe come mettere un motore di una Ferrari su un utilitaria, alla prima curva andresti fuori... L'equilibrio generale deve essere il tuo obiettivo e non è detto che lo raggiungi spendendo cifre importanti. Buon lavoro e buona ricerca.
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Vorrei sostituire la boccola della testata, oramai un'po' vecchiottina e che tra l'altro non uso più del mio Muramatsu AD avendola già sostituita con un altra. Il vantaggio lo reputo nel tornare ad usare la testata del Mura con una boccola un'po' più aggiornata e con una spesa non ingente quanto cambiare la testata intera. Il lavoro se fatto bene non è facile. Chi di voi sa darmi delle indicazioni sui nomi dei riparatori a cui potermi rivolgere per valutare l'eventuale sostituzione?
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Della tua giustamente lunga riflessione su Rampal, e credo che ti sarai anche limitato, in quanto su un personaggio che ha fatto la storia del flauto per quasi mezzo secolo si potrebbe scivere all'infinito, concordo pienamente. Rappresenta per me studente principiante a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta il punto di riferimento, il faro, la luce alla quale si guardava ogni qualvolta si doveva affrontare lo studio di nuovi brani. Il suo suono, lo stile la tecnica e quella capacità interpretativa, come dicevi tu Stefano, intrisa di una personalità che usciva dagli schemi ordinari, lo rendevano una calamita alla quale si era attratti in maniera ineffabile. I Gazzelloni e Nicolet, pur interessanti, al suo confronto sapevano un'pò del passato ed i Larrieu e Galway ancora non erano entrati nel mio patrimonio di conoscenze, se non per qualche sentito dire. A parte il sopracitato disco della RCA "Il flauto d'oro di Jean Pierre Rampal" a marcare in maniera indelebile il mio animo, furono anche l'incisione della Sonata di Poulenc con R.V.Lacroix, I quattro concerti di Tartini con I solisti Veneti (Ed.Erato) ed i Concerti di Mercadante sempre con I Solisti Veneti (Ed.Erato) oltre ad innumerevoli altre pregevoli incisioni alle quali ho sempre dato priorità nelle mie liste di ascolto. Indubbiamente Rampal ha rappresentato "il flauto" nella sua essenza più vera ed intima, traghettando lo strumento e la figura dell'artista con esso da una realtà prevalentemente orchestrale/operistica in una dimensione autonoma e privilegiata dove l'esecutore assumeva una figura da protagonista, introducendo definitivamente il flautista ed il flautismo nell'era moderna dello star system.