
kogan
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Questo forum mi sembra popolato da persone di buona cultura, educate, competenti..........ma nutro dei dubbi sull'intelligenza di qualche sciocco, che non è spiritoso e non fa ridere nessuno, se non sè stesso. E' stato proposto un sondaggio, anche molto interessante, e si stanno dicendo delle ironie veramente senza logica e senza gusto. Per la c.d. spazzatura o per i gossip, ci sono altre sezioni del forum. Vorrei pregare i moderatori del forum di porre un freno a queste persone, cancellando i topic che scrivono, rovinando le discussioni del forum. Non dico ciò perchè non mi piace scherzare o ridere o divertirmi, ma onestamente, questi topics sono delle sciocchezze di cattivo gusto. Un'altra cosa: le discussioni non possono, a mio modesto avviso, ingolfarsi di scemenze varie, fino ad arrivare ad essere illegibili per la vastità delle pagine di cui si compongono (vastità dettata soprattutto dalle cretinate, non di tipo musicale, che si scrivono: mi sto riferendo soprattutto alla discussione "Che cosa state ascoltando?".....non certo a "Cosa state mangiando?" o simili). se si vuole chiaccherare non di musica, ci sono i luoghi adatti all'interno del forum.
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Scelta quasi impossibile: alla fine ho votato Nozze e Don Giovanni. Ma ho lasciato fuori opere meravigliose, che amo profondamente. Le mie 10 opere italiane preferite (anche se ve ne sono tante altre, ma se costretto, direi queste ): Don Giovanni Nozze di Figaro Così fan tutte L'Italiana in Algeri Rigoletto La Forza del destino Trovatore Tosca Lucia di Lamermoor Norma
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Splendida l'esecuzione del grande Lazar Berman con Karajan, che, purtroppo non è stata ristampata in cd. Non sono d'accordo che non esistano pianisti specializzati in Tchaikovsky, ve ne sono anzi...certo non solo in Tchaikovsky: prendiamo ad esempio Richter sempre con Karajan, esecuzione eccezionale con la Vienna Symphony Orchestra, oppure Van Cliburn, grandissimo pianista americano estremamente adatto al orepertorio per educazione musicale, con Kondrashin, o ancora Gilels con Maazel......questi sono stati grandi specialisti del concerto per piano e orchestra di Tchaikovsky, e certamente non tutti questi erano così "portati" per List e Chopin (Horowitz escluso). Cziffra è stato un eccellente virtuoso, che imprimeva alle partiture un turbinio scintillante, le sue esecuzioni sono sempre cavalcate trionfali, con momenti anche di profondità espressiva (ricordo una bellissima esecuzione della Waldstein di Beethoven); il suo unico difetto era che, spesso, per troppo amore della tecnica, peccava in calore del suono, che causava una certa freddezza espressiva, concepibile in composizioni quali gli Studi di Chopin o negli Studi Trascendentali di Liszt (fenomenale!!Anche se Berman è un vero "poeta virtuoso"), meno in altre, come nel concerto per piano e orchestra di Tchaikovsky. Per capirci, nel Novembre, mi pare, del 2002, ascoltai dal vivo nel concerto per piano e orchestra di Tchaikovsky, il pianista emergente coreano Lang Lang, accompagnato da Temirkanov. Tecnica mostruosa , ottave mastodontiche, ma che freddezza, quanta poca passione , il tocco era sempre uguale, nessuna modulazione del suono! In poche parole non c'era un'interpretazione, era solo un prodotto della tecnica che esibiva il suo talento....e lì nel deserto pianistico interpretativo, emergeva Temirkanov, grande maestro, che ha fatto vedere la differenza tra interpretare una composizione e semplicemente eseguire bene un pezzo. Anche Horowitz o Cliburn o Gilels erano maestri della tecnica, ma nelle loro interpretazioni c'è il fuoco sacro della poesia, di un'arte personale e di una propria visione, aderente alle intenzioni del compositore, ma modellata attraverso la propria visione interpretativa.
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Non mi piacciono eccessivamente le edizioni filologiche, a parte delle cose pregevoli di Haendel......ma dipende sempre dai direttori e dal loro intento artistico.
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Caro Henry, purtroppo non sono un violinista , anche se mi sarebbe piaciuto esserlo. Ho studiato qualche anno violino e pianoforte, ma non ho le conoscenze tecniche per risponderti con esattezza. Mi definisco un melomane appassionato, con una discreta competenza tecnica e degli interpreti musicali Quanto alle scelte di Milstein e Szeryng, penso derivino dalla tradizione interpretativa di questo passaggio; ho chiaro il passaggio degli arperggiati ribattuti, e senz'altro la tua idea è più rispettosa dello spartito bachiano.
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Allora, questa è una discussione molto interessante . Ascoltai per la prima volta le Sonate e partite per violino solo di Bach eseguite dall'immenso Jascha Heifetz, e mi parvero insuperabili, colpendomi soprattutto la lucentezza e quel nitore così tipico di Heifetz. Ma subito ascoltando altre esecuzioni mi posi la sdeguente domanda: "Quanto è di Heifetz, e quanto è di Bach nella sua esecuzione? " Poi, mi accostai ad altri tipi di registrazioni, e senz'altro posso dire che Szeryng (per cui ho votato) è stato l'interprete che meglio ha interpretato le Sonate e partite per violino solo di Bach. Le ha incise 2 volte:preferisco un filino in più la prima incisione per la Sony. Nell'arte violinistica di Szeryng, specie in questi capolavori, non si nota alcuno sforzo, tutto è chiaro, le numerose difficoltà tecniche quasi non si notano e non interferiscono con la linea musicale, contemplativo e frizzante allo stesso tempo: è il Bach "violinistico" per eccellenza (come la Tureck per il Bach "pianistico"). Appena un gradino sotto Szeryng, va posto il grandissimo Milstein, anch'egli autore di una doppia incisione del capolavoro bachiano, entrambe molto belle, anche se forse quella più tarda (DG) è più bella. Nella prima incisione, Milstein esibisce tutto il suo strapotere virtuosistico, un vero uragano di talento. Nelle sue memorie, Milstein era orgoglioso nel ricordare che Oistrakh, incontrandolo ad una cena, gli aveva detto che aveva comprato il suo disco di Bach con le Sonate e partite, e ne era rimasto ammirato. Milstein era orgoglioso di entrambe le incisioni, anche se affermva che nella prima, più giovane, i tempi lenti erano meglio eseguiti, mentre nella seconda, in età inoltrata, lo erano i tempi veloci. Anche Perlamn le esegue benissimo, nulla da dire, ma sono un po' freddine, tutto virtuosismoi, poca poesia. Dimitri Sitkovetsky, filglio del grande e compianto Julian (morto giovanissimo, anch'egli violinista superlativo) ci ha regalato due ottime esecuzioni, degne di essere annoverate fra le più belle incisioni di questi pezzi. Tuttavia, esiste un'altra esecuzione che è pari a quella del grande Szeryng, e, a mio giudizio, le è addirittura superiore. Si tratta della "principessa del violino" , Johanna Martzy, ungherese, dalla vita assai sfortunata a livello sentimentale, messa sotto contratto dal leggendario record producer della EMI, Walter Legge, che, poi, la scaricò non appena varcarono la cortina di ferro i portenti russi, Oistrakh e Kogan, immediatamente posti sotto contratto con la casa londinese (beh, tosta biasimarlo, anche se la Martzy era una violinista incredibile....qualche maligno dice che la Martzy, donna assai bella, non gradisse le avances di Legge e così.... a casa . Guarda caso uscì dal grande giro, un po' perchè sposò un uomo molto ricco e quindi poteva campare senza problemi, un po' perchè i nuovi "idoli" del violino avevano preso tutta la torta e restavano solo le briciole). Se non mi credete, fatevi un giro su Ebay o su qualche sito di vendita di vinili per vedere a che prezzi si vendono i dischi, rarissimi e pochissimi, della Martzy! Le ha incise per la vecchia Angel, poi EMI: incisione strabiliante per purezza musicale e linea timbrica di bellezza senza eguali, il suono del suo violino è caldo, avvolgente,profondo, marcato da un lirismo melanconico che si unisce ad una tecnica eccezionale. Per me, lei è la n.1, è il Bach che vorrei ascoltare sempre: si trovano in un cofanetto EMI con le sonate per violoncello, suonate da Starker...........di difficile reperibilità, ma da avere assolutamente, insieme a Szeryng e Milstein. Henry, a ragione, si stupisce di Oistrakh. Beh, da un lato effettivamente lascia sbigottiti il fatto che il "re dei violinisti" non si sia cimentato quanto era necessario in Bach (poche incisioni, e mai le Sonate e partite); d'altro lato, è altresì vero che, forse, Oistrakh non "sentiva" Bach, fra i compositori pienamente in linea con la sua arte, e non stento a crederlo, in quanto in Russia Bach non era considerato fra i maestri del violino, in quanto la sua musica, come dice Milstein, "era considerata propaganda religiosa" E gli ascoltatori russi "amano musiche cariche di emotività e hanno scarso interesse per la musica in sè", come è appunto Bach nelle sonate e partite.
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Oistrakh è stato il "re dei violinisti", ha rappresentato quell'idea del violinista assoluto, versatile, apolllineo . Kogan è stato un suo grande rivale, e rappresentava più l'aspetto "dionisiaco" dell'arte violinistica. Mi si passi i termini di ispirazione nietzschiana. Erano anche caratterialmente diversi. Due violonisti dalla classe assoluta, di incredibile levatura tecnica, ma diversissimi. Guardate come suonava Oistrakh......sciolto, disinvolto, il collo si muove liberamente sotto il violino, non c'è alcun tipo di tensione nel movimento dell'archetto; viceversa osservate Kogan, modo di suonare piuttosto teso, asimmetrico, non bellissimo a livello stilistico, un unicum mai visto prima. Sicuramente, due fuoriclasse, che hanno contribuito a farci amare la musica e questro strumento meraviglioso, che è il violino.
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Ho votato Schumann, anche se ci sarebbe da discutere su olti nomi, fra cui Liszt e Brahms. Certamente anche Wagner riassume nel suo pensiero musicale la gran parte delle idee del movimento romantico (anche se vi sono idee permeate da altri tipi di influssi esercitati sul grande Richard), ma Schumann è forse il più fervente assertore delle idee del Romanticismo. C'è da dire che in Schubert, anche se il classicismo è la parte più influente della sua arte, il romanticismo in nuce prende alcuni aspetti della sua arte
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Sono delle sonate molto gradevoli, capolavori di virtuosismo. Le ho eseguite dal mitico Kogan.....vero diabolus in musica
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Per farVi piacere Liszt, dovete sentirlo suonare da Lazar Berman, genio assoluto del pianismi lisztiano. Anche altri ( Richter, Arrau, Ogdon) hanno saputo rendere in modo eccellente l'arte di Liszt, ma Berman raggiunge vette incredibili di poesia e dovizia tecnica.
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Gli studi Trascendentali sono un'opera meravigliosa. Ed anche la sonata in si minore.
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La Argerich è senz'altro un'ottima pianista tecnicamente. Ma spesso la trovo un po' fredda, eccetto su Chopin, dove è molto brava.
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Ho votato per gli Studi, anche se i Preludi sono fra le mie opere preferite. Per il concerto per piano e orchestra n.1, consiglio Rubinstein con barbirolli, vecchia intramontabile incisione o Ashkenazy giovanissimo con David Zinman alla testa della LONDON Symphony (Testament/Decca) oppure Gilels con Kondrashin (Rca), o Pollini con Kletzki per la EMI.
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Ho votato "Altri". Prima di dire chi è o chi siano questi "altri", voglio premettere che le interpretazioni di Richter e quella di Gould sono del tutto antitetiche l'un l'altra, ed entrambi eccezionali e meravigliose, indiscutibilmente da avere entrambe nella loro peculiarità e bellezza. Aggiungerei anche Edwin Fischer a questi due mostri di bravura. Ma Rosalyn Tureck è la vera sacerdotessa bachiana del "Clavicembalo ben tenperato": è suo il vero Bach. Un'interpretazione assolutamente eccezionale, da cui si deve partire per capire il Clavicembalo. E lo stesso Gould, in "Conversazioni con Glenn Gould" di Schneider, lo ammette, a ragione. Vi sono due edizioni: la prima ufficiale edita DG, la seconda da poco edita, live, BBC LEGENDS. Poi, si potrebbe aprire un distinguo legato alla interpretazione del "Clavicembalo" al pianoforte o al clavicembalo. Ritengo che l'interpretazione di tale capolavoro, seppur non filologicamente corretta, sia più godibile al pianoforte (anche se Rudolph Kirckpatrick, al clavicembalo, ne offre un'esecuzione straordinaria).