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4000 sono pochi!
- Compleanno 27/08/1952
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Maschio
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Travagliato ( Bs)
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Interessi
opera lirica, poesia e altre cose di cui non so il nome
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Se mandi un audio,Luna, ti posso rispondere qualcosa.
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Grazie Snorlax. Questo Requiem, per la precisione e il vigore orchestrale nonché per la straordinaria tensione emotiva , è probabilmente l'incisione di riferimento.
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Nell'ultimo anno, Glenn, sono stato un po' preso dal lavoro ( causa pandemia). Grazie per la stima (e comunque intervengo sempre quando si parla di vocalità). 🙂
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Un nuovo tenore, Jonathan Tetelman, si affaccia nell'agone operistico. Che dire? Baritenore, le note le ha tutte ma manca di uguaglianza e forza in acuto; poi è piuttosto sbrigativo nel fraseggio, è carente di linea e di "matiz". Quando attenua l'emissione ( v. a 3.50 " Or che mi conoscete...") fatica a dosare le intensità e tende a una mezza voce soffocata e semiafona. In conclusione: un epigono di Kaufmann. Per confronto la trasognata, trepidante esecuzione di Fritz Wunderlich. Timbro ideale per il personaggio pucciniano, sensibilità e tecnica superi
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E come no Yeats! Negli anni ottanta io ho assommato più di quattrocento turni di guardie mediche. Ricordo allora di aver fatto il conto ed erano, mi pare, 472. Come la grande Berta.
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Hai ragione Snorlax a dir bene di questo Barbiere. La registrazione è sommaria e, come accadeva spesso in quell'epoca, mette in primo piano le voci. La Simionato, nitida e rotonda nel timbro e ben impostata tecnicamente, campeggia per ortodossia vocale delineando una Rosina di classe ma non priva della giusta verve. Taddei è un Figaro forse non esattamente giovanile nel timbro, ma sapido e vivido nel fraseggio. Il tenore Infantino compensa qualche carenza fonatoria e un non sempre esatto appoggio diaframmatico che lo portano non non di rado a sbiancare la voce, con una li
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I Sonetti romaneschi di Belli, kraus, sono realismo della più bell'acqua. Senza iperboli, senza enfasi, senza compiacimenti e paludamenti letterari. La realtà di un popolo così com'è, detta nella sua lingua viva.
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È noto, kraus, che nell'ultimo periodo della sua vita Belli rinnegò i suoi sonetti in romanesco e quasi se ne vergognò. C'è da capirlo e, in un certo senso, da giustificarlo. A ben vedere infatti nel ponderoso "Sonetti romaneschi" non c'era la voce del letterato accademico Belli, ma la voce del popolo romano, di cui lo scrittore fu testimone e tramite.
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Che bella!
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Aggiungo questo, hurdy: quante volte in questi anni, intellettuali e militanti hanno rimproverato ai partiti politici di non saper più dire e rappresentare "qualcosa di sinistra". Ecco, hurdy, questo video è "qualcosa di sinistra".
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È vero quello che dici hurdy. Questo video, nella sua estemporanea semplicità, è un momento magico, di grazia e di innocenza.
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Ci sono empito e impeto oratorio Giordano, a sostenere l'indignazione amorosa.Un po' ingessati gli ultimi due versi , scolastici per via di quel "così che io possa" e anche per la locuzione avverbiale "in solitudine". Io avrei fatto " per poterti ritrovare, sola." ( importantissima la virgola).
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Concordo Maja ma più per la Cerquetti. La Tebaldi era più tardoverdiana e pucciniana. Ecco ancora la Cerquetti qui ancora grandissima in Oberon. A te, Wittel e Giordano che, se non l'avesse già fatto, invito caldamente ad ascoltare questa registrazione.