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No, no, che fuori luogo; tra l'altro a me piace una cifra
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E per chiudere in bellezza un anno brutto con 3 genii, ecchice qua: Bach + Mozart & Beethoven:
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Leggjero leggjero, dalla FD: Chi non vorrebbe conoscere una famigli(j)uola come i Bach? Padre fugato e sotto sotto un po' ribelle, primogenito Wilhelm genialoide e scapestrato (noto per parcheggiare spesso in seconda fila), secondogenito Carletto parsimonioso pre-impressionista, ultimogenito Juan Cristian più ligio al dovere, ma ottimo narrator di barzellette e operista col botto. Eccoli qui riuniti musicalmente in famiglia: per la gioia dei vicini di casa: Altro che i Cesaroni o (pfui!) i Facchinetti!
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Uhm, non è malvagio il lotto di compositori (mi colpisce e incuriosisce più Bortniansky, uno dei russi del '700 che converrebbe recuperare discograficamente, che non i notissimi Rachmaninov e Tcaikovsky). Una delle prossime uscite Brilliant da monitorare attentamente, assieme a quest'altra:
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Ottimo, allora Buon 2021 Wittels! Intanto riscorre nell'aria la Sinfonia Zeresima di Bruckner... @Persephone Grandioso il lungo crescendo del I movimento, nel cui bel mezzo affiora anche un motivo che tornerà, imperioso, nel Te Deum, forse la composizione di più comodo ascolto per chi abborda la musica bruckneriana; ma anche questa marcia rapida e minacciosa avvince e avvinghia subito l'ascoltatore. Dopo l'intermezzo melodico offerto dall'Andante, si riparte a tutta randa con uno scherzo gioiosamente aggressivo e improntato alla stessa sanguigna vitalità del movimento iniziale, eccezion fatta per il tempo più mosso. Il Finale si snoda tra varie indicazioni agogiche (un Moderato che poi diventa un Allegro vivace, destinato ad avvicendarsi con un placido ma un po' circospetto Andante prima di concludere il brano): ciò nonostante è una musica relativamente breve, almeno per le abitudini dell'autore, con un convincente sfoggio di contrappunto per rinfrancar lo spirito tra una battuta e l'altra. L'ottimismo nonostante la tonalità minore - mai sinonimo di tragicità, in questa Sinfonia - è confermato dal tema ascendente che guida l'Allegro vivace. E dalla Sinfonia "Renato" è tutto, a voi studio.
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Beh, comunque prima della tartarughesca Integrale sinfonica haydniana di Antonini, il cui termine è previsto per il 2032, e che ha recentemente annunciato l'uscita del suo 14° CD, o quanto meno il suo programma.
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Bruttina no, tuttavia sembra un po' impersonale, o quanto meno priva di una direzione precisa.
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Mi è sembrata più decisa e coinvolgente della 00, benché di identica durata. Urgerà riascolto.
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Ossignùr, più che uno sherpa, nel caso in questione sono una guida turistica in un posto che non ha mai visitato prima Sono andato un po' a tentoni, il disorientamento già fin dal primo ascolto (che credevo e speravo più agevole) è stato considerevole e i nomi sono usciti un po' a caso. Vediamo come gira con i prossimi dischi...
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Ecco il contenuto, un po' più nei dettagli, dell'Albinoni Collector's Edition:
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Può essere una buona idea: sono in ascolto da una mezzoretta e, per dirla con una definizione impropria, suona come un singspiel di fine '800, spigliatissimo e molto gradevole. Ma con Glenn Gould il compositore? A parte i suoi gusti musicali, per quanto riguarda molte esecuzioni sarei d'accordo con lui...
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Idem. Già vedendo la pellegrina sulla capoccia nun se subodorava niente di buono...
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Su consiglio di @giobar:
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Ottimo direi, li ho in questo preciso momento e mo' me lo guardo. Pronti, via!
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Esatto. Glenngould e il sottoscritto ti han risposto all'unisono Considerando come si lasciarono dopo quella doppia tenzone, non ci sarebbe stato da meravigliarsi se si fossero sfidati a un duello non pianistico e all'ultimo sangue: Steibelt non volle più vedere Beethoven con gli occhi e nemmen colle orecchie
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Gli amici brilli mi fan cenno che è arrivato anche il suo turno: Fino a qualche tempo fa, questo Kalkbrenner lo potevi trovare accennato in alcune biografie beethoveniane, in cui compariva come niente più che un personaggio di contorno. Una volta, in un bel testo con esempi (Beethoven. Il suo tempo, la sua musica, la sua eredità di Gerald Abraham), si trovava l'incipit di una sua sonata considerata di stile troppo teatrale, quasi a volerla confrontare con la naturalezza della scrittura beethoveniana. C'era anche, subito prima o subito dopo, un altro campioncino di musica dell'epoca, di tale Steibelt (altro carneade e rivale di Beethoven), che oggi ha ritrovato la fama perduta sempre grazie all'industria discografica, che "ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei". Così oggi anche i men riputati contemporanei balzano fuori dagli incpit mostrati come esempio, talvolta persino additati a spregio, per intrufolarsi in tanti bei CD.
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Urge aggiornamento per il 2021 ormai alle porte coi sassi. Dal sito Soclassiq, un po' caotico ma intrigante, apprendo che nel 2021 gli anniversari a cifra tonda (o mezza tonda, vale a dire con i multipli di 50) di compositori famosi saranno questi: Tomaso Albinoni, 350enario dalla nascita (1671): forse è vano sperarlo, ma potrebbe essere finalmente l'occasione per scoperchiare le vere composizioni di questo soggetto, ricordato o chiamato in causa sempre e solo per l'Adagio apocriferrimo per cui è noto (verrebbero alla mente sinistri paralleli con il Minuetto di Boccherini se non fosse per il particolare che, almeno, quel Minuetto è autentico). A dire il vero, di Albinoni è uscita già parecchia roba in tempi più o meno recenti, per cui non dovrebbe essere arduo riassemblare il tutto, confezionarlo con un bel cubo di cartone e confidare che qualche musicofago se l'accatti. Magari assieme a una bella Giazotto Edition in omaggio. Edit Rettifico. Qualcosina c'è già, proprio per l'occasione. Di imminente uscita: Giovanni Bottesini, 200enario dalla nascita (1821): contrabbassista più che compositore (una sorta di Paganini per l'enorme strumento). Non credo che uscirà molto su di lui nonostante la cifra tonda tonda, però non è da escludere che la Brilliant non ci meravigli con un'abbagliante Bottesini Edition da 50 o 70 CD, magari con dischi della durata di 20 minuti ciascuno. Quasi quasi ci conto, eh, Brill? Josquin Desprez, 500enario dalla morte (1521): son già 500 e nessun lo ricorda? Convien che a ciascun la coscienza rimorda: è un compositore che è franco-fiammingo, ma solo per fare la rima con... Gringo. Engelbert Humperdinck, 100enario della morte (1921): boh, personalmente non ne conosco non dico una nota, ma neppure una pausa. Neanche delle sue opere principali. Ad ogni modo chi di dovere s'adopri anche per quest'uomo e per rammentarlo. Camille Saint-Saëns, 100enario della morte (1921): colgo l'opportunità per sottolineare una strana faccenda. Abbiamo avuto edizioni complete o abbondanti di compositori d'ogni genere e risma, di ogni epoca e qualità, ma con Camillo tutto tace da anni, al massimo arriviamo a 5 CD; mai è uscita finora una Edition, per quanto famigerata o male assortita per composizioni o esecutori. Poi magari mi è sfuggito qualcosa, ma per ora di cofanazzi e boxini dedicati a questo luciferino compositor francese non si vede manco l'ombra. Igor Stravinskij, 50enario della morte (1971): a parte che di costui è già uscita la complete edition, non dico niente sennò mi bannano anche in modalità retroattiva. Anzi, fate conto di saltare proprio questo punto. Jan Pieterszoon Sweelinck, 400enario della morte (1621): ecco un altro che meriterebbe maggior considerazione. Chissà se qualcuno si farà vivo per commemorarlo o se invece, con la scusa che tanto è passato un sacco di tempo, si farà finta di nulla.
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2° round dell'Hippolyte et Aricie diretto da Christie con Les Arts Florissants (sarebbero il II e il III atto, ndabc). Rameau, per la cui musica non a caso vado pazzo, era degno del club dei Purcell, degli Handel e dei Mozart: un melodista coi controfiocchi.
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La Morte e la Fanciulla per orchestra d'archi. Testo di Gustav Mahler, musica di Franz Schubert.
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Idem, anzi mai sentito neppure di nome. Il buffo è che, stando a quel che riporta la pagina wiki tedesca sul pasticcio in questione, l'editore inglese John Walsh - essendo ignaro del fatto che l'opera fosse stata solo assemblata, e non composta da Handel - si aspettava un'opera nel suo stile e, trovandosene davanti alle orecchie una in stile italiano, ne restò deluso e la giudicò negativamente: “I am just come from a long, dull, and consequently tiresome Opera of Handel’s, whose genius seems quite exhausted. […] The only thing I liked in it was our Naples acquaintance, Celestina; who is not so pretty as she was, but sings better than she did.”
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Devo dire che il merito è di chi mi ha regalato l'Agrippina di Handel (riuscendo tra l'altro nell'impresa di non donarmi un doppione), mio invece il demerito nel non aver resistito alla tentazione di acquistare e autoregalarmi le opere liriche brillantiane di Rameau (e mi sembra che, tra l'altro, mi era già stato fornito un parere in proposito)... Tenevo d'occhio quel cofanetto da troppo tempo per lasciarlo andare anche a 'sto giro. Del Catone (altro regalo ricevuto sotto l'albero) ignoravo totalmente l'esistenza, mentre invece Bruckner era un altro box su cui avevo domandato lumi qui sopra, con un giudizio generalmente positivo.
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Ciao e benvenuta nel forum Ho trovato due diteggiature diverse relative alla misura in questione: https://ks.imslp.net/files/imglnks/usimg/7/7d/IMSLP50496-PMLP02312-Chopin_Nocturnes_Schirmer_Mikuli_Op_9.pdf (pag. 13) https://ks4.imslp.net/files/imglnks/usimg/a/a0/IMSLP34915-PMLP02312-Chopin_Klavierwerke_Band_1_Peters_Nocturnes_Op.9_600dpi.pdf (pag. 4) Spero di esserti stato d'aiuto!