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Lichtental

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Qualcuno

Qualcuno (2/21)

  1. Che fine hai fatto, Lichtental? :-/

  2. Buon compleanno Lichetental !

  3. Il disklavier suona da solo, senza pianista. Ogni commento e superfluo.
  4. Premetto che non sono espertissimo di meccanica, ma un minimo di esperienza l'ho fatta e capisco che prima di spendere quella cifra per un piano di quasi 80 anni i dubbi vengono. Il prezzo per la revisione della meccanica (sicuramente necessaria) può anche essere equo, bisogna vedere se lo stato delle caviglie (credo si chiamino così) e della tavola permette che il pianoforte tenga l'accordatura, se no avere una meccanica perfetta è inutile. Per sentire un'altra campana potresti andare in un negozio, mostrarti interessato all'acquisto di un pianoforte nuovo e chiedere di valutarti il tuo Krauss per un eventuale permuta. Naturalmente, al contrario dell'accordatore, è loro interesse evidenziare tutti i difetti del tuo piano per valutarlo di meno. Spero di esserti stato utile. Ciao.
  5. Quoto il tuo ultimo intervento ma sono totalmente concorde con tutti i tuoi post. Possiamo discutere anche animatamente sul buon gusto di alcune scelte interpretative, ma sancire cosa sia permesso e cosa sia proibito nel fare musica mi sembra veramente un'enormità. Schiff in un'intervista disse che quando al mattino si siede al pianoforte suona subito qualcosa di Bach, lo considera una sorta di lavaggio dell'anima; qualcuno vada a spiegargli che è un infantile edonista antifilologico.
  6. Dalla tracklist sul sito della brilliant ho potuto appurare che rispetto a Schiff ci sono in più queste sonate: Sonata n° 12 in do maggiore (D612/613) si tratta di un Moderato interrotto in pieno svolgimento e di un Allegretto interrotto prima della ripresa, mancava un movimento lento e quindi si usa l'Adagio in mi maggiore D612 composto nello stesso periodo (1818) nell'integrale di Schiff manca completamente. Sonata n° 13 in fa minore (D505/625) in questa sonata c'è un Allegro che si ferma all'inizio della ripresa, uno Scherzo in mi maggiore ed un Allegro a cui mancano alcune battute nella ripresa. Come movimento lento (e quì sta la differenza con Schiff che non lo mette) viene usato un Adagio in re bemolle maggiore (D505) che però è di due anni prima (1816 - 1818) Sonata n° 10 in fa diesis minore (D570/571) Schiff suona solamente l'Allegro moderato (D571), che è del 1817, interrotto prima della ripresa. Generalmente la sonata viene completata con i due movimenti D570 (del 1817 anch'essi), un Allegro in fa diesis minore che si ferma alla ripresa e uno Scherzo in re maggiore (chiaramente invertendo l'ordine cioè suonando prima lo scherzo) Dalberto inserisce come II tempo un Klavierstück (D604) di cui non so nulla. Purtroppo per essere davvero integrale manca ancora qualcosa: Sonata n° 4 in mi minore D769A (inizialmente D994) sono appena 38 battute Sonata n° 8 in re bemolle maggiore D567 praticamente è un primo abbozzo della D568 in cui manca il minuetto e la conclusione del finale (curioso il fatto che poi Schubert l'abbia trasposta in altra tonalità) Sonata n° 14 in do diesis minore D655 è un frammento di 73 battute sprovvisto dello sviluppo, viene descritto come un piccolo gioiello. Io per le sonate di Schubert ho l'edizione in tre volumi della Wiener Urtext in cui c'è tutto, anche i frammenti. Se rinasco la incido io una vera integrale
  7. Si lo è, adesso non posso verificare alcune cosette, domani sarò più preciso. ciao lichtental
  8. Ho trovato qualcosina su internet, eccola quà tradotta (da me in modo pessimo) al volo: L’amicizia tra Franz Schubert e il soprano Anna Milder-Hauptmann è molto importante per la genesi di Der Hirt auf dem Felsen. Milder-Hauptmann, ben conosciuta come Leonora di Beethoven nelle prime tre produzioni del Fidelio, era un’amica di Schubert e grande ammiratrice dei suoi Lieder. Ella gli chiese molte volte di comporre un Lied con caratteristiche ben specifiche per lei da cantare nei suoi recital. Dopo aver lasciato gli anni passare, Schubert alla fine compose Der Hirt auf dem Felsen per lei nel 1828. Il lied è in parte rimarchevole anche per le sue molte connessioni al Fidelio di Beethoven. Tristemente, Schubert morì prima di poter presentare il Lied a Milder-Hauptmann. Il fratello di Franz, Ferdinand, glielo mandò tramite Joahnn Michael Vogl (suo collega e primo insegnante) nel 1829. Der Hirt auf dem Felsen è relazionato a due arie cruciali del Fidelio, “Komm, Hoffnung, Lass den letzen Stern” e “Gott! Welch Dunkel hier! …In des Lebens Fruhlingstagen.” Inoltre, connessioni possono essere fatte tra il lied di Schubert e il ciclo di Beethoven “An die Ferne Geliebte”. All’interno dei suoi lavori, connessioni possono essere fatte tra Der Hirt auf dem Felsen e Auf dem Strom, il solo altro lied per voce e strumento a fiato. In ultimo, alcune connessioni possono essere fatte tra Der Hirt auf dem Felsen e “Parto, parto” aria dal primo atto della Clemenza di Tito di Mozart. la ricerca continua ...
  9. No non è mia, io e il tedesco non siamo molto intimi La traduzione l'ho presa dal sito che avevo citato nel post che ho riportato quà sopra. ciao lichtental
  10. L’opera che pongo alla vostra attenzione è il celeberrimo Gretchen am Spinnrade D118 Meine Ruh' ist hin, Mein Herz ist schwer, Ich finde sie nimmer Und nimmermehr. Wo ich ihn nicht hab Ist mir das Grab, Die ganze Welt Ist mir vergällt. Mein armer Kopf Ist mir verrückt, Mein armer Sinn Ist mir zerstückt. Nach ihm nur schau ich Zum Fenster hinaus, Nach ihm nur geh ich Aus dem Haus. Sein hoher Gang, Sein' edle Gestalt, Seine Mundes Lächeln, Seiner Augen Gewalt, Und seiner Rede Zauberfluß, Sein Händedruck, Und ach, sein Kuß! Meine Ruh' ist hin, Mein Herz ist schwer, Ich finde sie nimmer Und nimmermehr. Mein Busen drängt sich Nach ihm hin. [Ach]1 dürft ich fassen Und halten ihn, Und küssen ihn, So wie ich wollt, An seinen Küssen Vergehen sollt! Perduta ho la pace, ho in cor mille guai; Ah, no, più non spero trovarla più mai. M'è buio di tomba ov'egli non è; Senz'esso un deserto è il mondo per me. Mio povero capo confuso travolto; Oh misera, il senno, il senno m'è tolto! S'io sto al finestrello, ho gl'occhi a lui solo; S'io sfuggo di casa, sol dietro a lui volo. Oh, il bel portamento; oh, il vago suo viso! Qual forza è nei sguardi, che dolce sorriso! E son le parole un magico rio; Qual stringer di mano, qual bacio, mio Dio! Anela congiungersi al suo il mio petto; Potessi abbracciarlo, tenerlo a me stretto! Baciarlo potessi, far pago il desir! Baciarlo! e potessi baciata morir. la data della sua composizione 19/10/1814 viene considerata simbolicamente come la nascita del Lied Romantico. Il Lied per pianoforte e voce, fino ad allora considerato un genere minore, grazie a Schubert che lo porta a livelli artistici mai raggiunti prima, esce dall’ambito angusto dell’intrattenimento domestico ed entra a pieno titolo nella vita concertistica al pari della musica da camera. Lo Schubert adolescente (aveva allora 17 anni) celebra con questo Lied l’incontro con la lirica di Goethe, l’autore che emergerà fra tutti gli altri. Quella scintilla del 1814 fece sì che nei due anni successivi Schubert compose ben 261 Lieder. Ma in che cosa il Lied schubertiano si differenzia dal passato ? Non è soltanto la straordinaria invenzione melodica o la varietà degli accompagnamenti e delle forme usate, è l’utilizzo della parte pianistica non come semplice accompagnamento ma precisa illustrazione di un dato psicologico suggerito dal testo, un’integrazione tra parole e musica senza precedenti. Questo Lied ne è un fulgido esempio, la mano destra con il suo continuo movimento di sestine di semicrome illustra il rumore dell’arcolaio, le note sincopate della sinistra alludono al contrasto di emozioni di Margherita il cui canto sempre più ansioso e frammentato esprime il suo turbamento. Il Lied raggiunge il culmine quando la musica si interrompe su una settima di dominante che risolve eccezionalmente su una settima diminuita coronata, è il momento in cui Margherita ripensa al bacio di Faust. Nella seconda parte tutto sembra ripetersi in modo uguale, in realtà il dramma si è consumato, la musica ci ha esplicato ciò che il testo lasciava solo intuire, non vi sarà un lieto fine. Mi scuso se ho detto cose risapute che ho letto quà e là, però per chi conosce poco Schubert possono essere di stimolo per approfondirne la conoscenza
  11. Durch den Hain Aus und ein Schalle heut ein Reim allein: Die geliebte Müllerin ist mein! Mein!
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