Benedetti Michelangeli è stato un innovatore dell'interpretazione: sin dagli anni quaranta, quando molti suoi contemporanei si abbandonavano facilmente all'enfasi e alla personalizzazione nelle interpretazioni (Cortot, ad esempio), ABM invece già da allora proponeva una lettura più fedele, aderente allo spartito e alle intenzioni dell'autore, senza però rinunciare ad un'impronta personale, in giusta misura e curando moltissimo il suono. La sua innovazione è stata poi fedelmente riproposta e proseguita da Pollini, passando per Zimerman fino a giungere ai giorni nostri, confermandosi quindi "il re del pianismo moderno". Un vero e proprio caposcuola.