Il titolo è ovviamente una provocazione, anche se lo stesso Massimo Mila si diceva perplesso dei languori estetici di alcuni rispetto a opere verdiane non propriamente eccelse: ammetteva quindi che anche i nostri numi operistici potessero, talvolta, toppare. Donizetti ha scritto una settantina di opere, di cui tre o quattro sono molto celebri e forse nemmeno una dozzina ha un discreto successo. Il resto sembra, almeno a me, un "hic sunt leones". In tal senso, del mitico gruppo "Rossini Donizetti Bellini Verdi Puccini" è il compositore con la percentuale più infelice. Leggendo la sua biografia, tra l'altro, sembra che raccogliesse una manciata di fiaschi per ogni successo. Molto incostante.
In genere ascolto un paio di opere al giorno, preferibilmente quelle che non ho mai sentito. Il mio culto è per Rossini. Non mi trovo certamente agli antipodi rispetto a Donizetti come potrebbe essere per un pucciniano e così via. Epperò, avventurandomi fra i vari "Torquato Tasso", "Imelda de' Lambertazzi", "Maria de Rudenz", "Zoraida in Granata" (questa non male in verità), "Gli esiliati in Siberia" e molte altre oggi destinate a gente piuttosto strana, ho scoperto di non divertirmi se non a brevi tratti particolarmente ispirati. C'è molta banalità fra queste dimenticate. Mi dicevo però che, in duecento anni, il pubblico ha dimenticato un capolavoro come "Ermione" di Rossini! Ovviamente non sto parlando di "Roberto Devereux", "Elisabetta al castello di Kenilworth" e financo "La romanzesca e l'uomo nero" che ho amato.
Insomma, secondo voi è così infondata la battuta del "Donizetti Dozzinetti"? Ha scritto opere proprio brutte, che nel dimenticatoio stanno discretamente bene? Ci sono ascolti donizettiani che vi hanno delusi?