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PIANOFORTE YAMAHA U3 USATO VERONAVendesi strepitoso pianoforte verticale Yamaha U3, usato molto saltuariamente e sempre e solo da pianista professionista (concertista e docente di conservatorio).Il pianoforte è pari al nuovo, non presenta alcun difetto né segno di usura ma, anzi, è uno dei pochissimi pianoforti verticali ad essere dotato anche del pedale "tonale", optional che viene montato solamente su pochi strumenti selezionati dalla stessa casa di produzione Yamaha perché ritenuti particolarmente di pregio.Si tratta dunque di un pianoforte altamente professionale, pensato cioè per pianisti professionisti e che lascerà dunque senz'altro pienamente soddisfatti anche gli amatori più esigenti. Può essere considerato come il pianoforte verticale "definitivo" in quanto rappresenta il top della gamma Yamaha, difficilmente eguagliabile anche dagli altri pianoforti verticali presenti sul mercato.Svendo a malincuore, per urgenti motivi di spazio, ad € 3800.Occasione unica per portarsi a casa uno strumento professionale (scelto e suonato sempre e solo da un pianista professionista) ad un prezzo accessibile.Lo strumento sarà venduto al primo offerente che si occuperà del ritiro. Il pianoforte si trova in un condomino al primo piano, scala larga e facilmente agevole per i trasportatori. Zona residenziale di Verona, facile parcheggio dinnanzi a casa.Sono disponibile a fornire ulteriori informazioni, ad inviare foto e a fissare una prova gratuita dello strumento solo con chi realmente interessato (no perditempo e no offerte irrisorie che non tengano conto del pregio e dell'effettivo valore dello strumento).
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- pedale tonale
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Ci sono metodi progressivi per acquisire sicurezza nell'intonazione a prima vista; dipende insomma da una organizzazione della materia.
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All we like sheep have gone astray; we have turned every one to his own way; and the LORD hath laid on him the iniquity of us all. Noi tutti come pecore eravamo smarriti, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. (Isaia 53,6).
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L'aspetto che ho sempre ritenuto fondamentale, nello studio dello strumento, è la congiunzione di obiettivi che riguardano l'educazione liberante del corpo, dell'emotività, dell'intelletto e della spiritualità, in una visione olistica che implica la compartecipazione coordinata di tutte le facoltà umane e quindi esclude la separazione dei singoli elementi. Perciò "tecnica pianistica" (in realtà inseparabile dall'idea musicale che si vuole esprimere) significa individuare i corretti movimenti e posizioni utili ad un meccanismo strumentale che tenga conto di questa fondamentale esigenza di benessere dello strumentista.
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"Mignon" dallo "Jugendalbum" di Schumann, quintessenza del romanticismo. Bella l'interpretazione di Jorg Demus.
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Un testo importante (anche per la qualità dell'Autrice) ma forse poco conosciuto ai giorni nostri.
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Ottimo, 97clarinet, infatti questo tipo di tecnica è efficace per la realizzazione del fraseggio musicale. Essenziale in Mozart.
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Un giovane studente di pianoforte ha posto questa domanda: "Mi piacerebbe avere pareri su che diteggiatura usare nella dodicesima battuta dell'opera di Schubert Improvviso op. 90 n.3 in Sol Bemolle Maggiore. Precisamente nel punto in cui si "batte" per la prima volta su quei Mib e Dob insieme. Il mio problema è che proprio non riesco a dare la giusta pressione per non renderlo simile a una martellata". La mia breve risposta è stata questa: "La domanda non è affatto strana, è sensatissima! Io suonerei col quinto dito sul Mib e col quarto sul Dob, appoggiando il peso del braccio sul quinto dito: "appoggiando" morbidamente, senza martellate! Dirai: facile a dirsi! Dipende dall'impostazione tecnica". Ora aggiungo qualcosa. La parola "appoggio", non a caso, è usata in vari casi nella tecnica strumentale e anche nella tecnica del canto. Cosa significa appoggiarsi? Significa "reggersi su qualcosa, sostenersi a qualcosa", quindi è l'esatto contrario di ciò che si fa quando si fa uno sforzo, si solleva un peso, si affronta una fatica. Nella vita quotidiana, noi ci appoggiamo quando abbiamo bisogno di reggerci, di sostenerci (e, metaforicamente, ci appoggiamo a qualche persona quando ci sentiamo scoraggiati o afflitti...). Dunque, appoggiarsi significa contrastare la fatica con un aiuto che, nel caso del pianoforte, ci viene dato molto semplicemente dalla forza di gravità.
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L'Accademia, se è impostata in modo serio, deve avere un livello universitario, esattamente come quello che, con grande fatica, cerca di fare il Conservatorio riformato. Perciò è previsto un contorno di insegnamenti formativi a completamento necessario della preparazione culturale ed artistica del musicista. Se invece preferisci uno studio esclusivo dello strumento, ti consiglio di rimanere al livello dell'insegnamento privato; a condizione che il tuo insegnante, oltre ad insegnarti bene tutto quanto, ti sappia anche aprire qualche possibilità di inserimento nel mondo musicale. In ogni caso ti faccio tanti auguri di successo!
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Un bel mottetto di Thomas Tallisa: />http://www.youtube.com/watch?v=FeAMHRiQBfo
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Un bel mottetto di Thomas Tallis: />http://www.youtube.com/watch?v=FeAMHRiQBfo
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diploma: sonata Beethoven: c'è tempo per impararla dopo le Goldberg
maestrosfredda replied to lele88's topic in Generale
Io ti consiglio di tentare questa strada! La Sonata è bellissima ed è importante cimentarsi in concerto, soprattutto dopo un esame di diploma, perché di solito accade che, finiti gli studi accademici, ci si senta demotivati e svuotati. Per questo motivo mi sembra un'ottima occasione, da non perdere! Ciao -
Se la terzina e la duina sono scritte in ottavi, pensa ad una suddivisione del movimento in sei sedicesimi, di cui il primo, terzo e quinto corrispondono ai suoni della terzina e il primo e il quarto corrispondono ai suoni della duina. Poi accelera progressivamente. Non è molto difficile (pensa a cosa sarebbe una quintina sopra una sestina )
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La scelta migliore è seguire il tuo gusto! Io potrei dirti solo quello che piacerebbe studiare a me, in questo momento! Un vantaggio del Nuovo Ordinamento sta nel dare spazio alla scelta personale in modo più libero, mentre nel Vecchio Ordinamento le scelte erano più vincolate e in alcuni casi molto rigide (anche se gli "allegati" di cui parli potrebbero costituire nuovamente una limitazione)
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Il problema è cosa intendiamo per "assolutamente incapace". Spesso si attribuisce molta importanza al cosiddetto "talento naturale" e perciò si sottovaluta la possibilità di educare alla musica. Se parliamo di ragazzi, o di bambini, dobbiamo prevedere la possibilità che possano imparare ciò che "naturalmente" non sanno fare. Nel caso che tu poni, io partirei proprio dalla pratica vocale, con una didattica mirata all'obiettivo di "renderlo capace". L'applicazione allo strumento sarà poi una semplice conseguenza.
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Ho ascoltato i tuoi video: ti incoraggio a continuare!
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Grazie, Pinkerton, per la tua valutazione e anche per il video che hai postato. Sono disposto a togliere il superlativo, comunque per me rimane "notevole", anche nel confronto con altre che si esibiscono su repertori analoghi e con esiti molto più scadenti.
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Trovo notevolissima la voce di questo soprano drammatico di New York. Siete d'accordo?
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Tutti possono imparare a cantare, a qualsiasi età
maestrosfredda replied to maestrosfredda's topic in Coro
Ottimo, complimenti! Puoi darci notizie del tuo coro? -
Bella opera di Verdi, che ha avuto poca fortuna. Ottimo l'allestimento al Met del 1993 con Domingo, Sharon Sweet e Vladimir Chernov, direttore Levine />http://www.youtube.com/watch?v=c59ZWA2Pn6s
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La Misa Criolla del compositore argentino Ariel Ramírez (1921-2010) è una composizione che utilizza i testi dell'Ordinarium Missae, in lingua spagnola, rivestendoli di ritmi e colori che sono tipici della tradizione popolare sudamericana. Si tratta di una messa creola e con questo aggettivo si intende originariamente l'incontro tra cultura europea e cultura indigena del Sudamerica. Per un coro amatoriale, questa bellissima opera è una straordinaria occasione di formazione musicale. Infatti, la relativa semplicità delle parti vocali (spesso orientate verso la zona acuta della voce) si inserisce in un contesto di strepitosa vitalità ritmica o, in altri momenti, in situazioni di intenso, struggente lirismo.
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La musica scritta non è esatta rispetto a quella che si ascolta. Ci sono ad esempio accordi che sulla pagina sono estremamente dissonanti, mentre nell'esecuzione sono normalissime triadi, benché molto rinforzate con raddoppi. Inoltre non riconosco affatto l' "Ouverture 1812" di Tschaikowsky.
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Non credo debba essere tutto un lavoro mentale; c'è anche un istinto musicale che ci aiuta! Leggere la musica a tavolino è un'ottima cosa, soprattutto se impariamo a cantarla; seguire le varie voci nella polifonia, certo, che sono cantabili per loro natura; ma è possibile anche cantare i bassi di armonia o le formulette di accompagnamento. Personalmente studio a mani separate anche gli intrichi polifonici bachiani a 4 o 5 voci: perché, quando una voce passa da una mano all'altra, al suono fisico emesso da una mano può subentrare il suono immaginato o cantato che sostituisce la seconda mano; in ogni caso questo studio a mani separate, che scompone l'architettura complessiva, mi è utile per assicurare la precisa esecuzione di ogni singola mano.
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Grazie intanto per le belle segnalazioni; mi piacciono molto sia il pezzo di Strohbach sia quello di Mitsuda. Il repertorio è sconfinato, come darti un consiglio? Il primo pezzo che mi viene in mente è "Es ist ein Ros' entsprungen" (antico canto tedesco, armonizzato da Praetorius all'inizio del Seicento), nella versione recente del compositore svedese J.Sandstroem (il titolo del pezzo, in svedese, è "Det aer en ros utsprungen"). Ma ci sono molti compositori interessanti nell'area nordia dell'Europa.
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Ti consiglio la Sonata per marimba e pianoforte di Peter Tanner: è un pezzo piacevole, ritmico nei due tempi veloci e sicuramente non molto difficile. Il livello di difficoltà è una variabile molto soggettiva! Comunque nella musica da camera è importante soprattutto lo studio d'insieme, sul piano ritmico, delle sonorità e del fraseggio.