Guarda, ho sentito proprio quel pezzo subito dopo il mio post! Raccapricciante!!!
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Santoro: Sinfonia n.8 (1963)
Goias PO diretta da Neil Thomson
Che scoperta, Claudio Santoro ha scritto musica seriale! E anche per diversi anni! Conoscevo solo la produzione tonale giovanile degli anni cinquanta, una specie di Guarnieri accademico e neanche troppo personale, e poi quella degli ultimi anni, dove accanto a elementi accademici si presentano momenti più sperimentali in una vera e propria sintesi. Invece, nel corso degli anni sessanta ha scritto musica dodecafonica di buona qualità. Usa il sistema più che altro per ordinare la materia cromatica, ma la musica rimane direzionale e presenta anche una certa libertà espressiva. Niente a che fare con il post webernismo atomizzato di moda in quegli anni. L'Ottava Sinfonia dura circa quindici minuti, è in tre brevi movimenti e presenta nell'Andante anche l'intervento di un mezzosoprano vocalizzante. Ha carattere espressionista, soprattutto nel finale un po' stravolto e sincopato, e si nota la tendenza all'astrazione e all'impiego di un materiale molto limitato: in effetti ci sono pochi incisi per movimento, che vengono manipolati attraverso continue variazioni, ma l'autore punta soprattutto sulla differenziazione dei colori orchestrali. Aspetto messo ancora meglio in luce nelle Tres Abstraoes (1966) o nelle Interacoes Assintoticas (1969), contenute nello stesso cd, opere che potrebbe averle benissimo scritte Ginastera nel suo periodo più modernista. Una buon a sinfonia, ma non sembra proprio musica brasiliana!